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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Più uno straniante documentario col pregevole sottofondo delle musiche di Tito Schipa jr. che un vero film. Uno sguardo nella quotidianità di un poliziotto e più in generale della categoria dal giorno dell'arruolamento (con una veloce riflessione sui motivi che possono portare scegliere questo tipo di vita). Il policeman del titolo (Bernardo B. Solitari), figlio di braccianti, siede ai banchi del corso dove con discorsi gonfi di retorica gli viene spiegata la funzione del poliziotto nella società, quindi si dedica agli addestramenti con manganelli e lotte simulate, infine passa all'azione. In realtà l'azione - cioè le sommosse, in cui si indossano...Leggi tutto elmetti e scudi - sono perlopiù immagini di repertorio alternate a veloci primi piani degli attori, a conferma di un budget pressoché inesistente. Per il resto il protagonista e un suo collega (Lou Castel) passeggiano per strade e parchi spesso in silenzio, o parlando con due amiche dalle idee di sinistra alle quali non hanno il coraggio di confessare la propria professione. Tra prolissi pistolotti sul valore della legge, sprazzi di vita comune in camerata, mute ronde ai grandi magazzini, visite al luna park o allo zoo con le amiche (lei è Paola Pitagora), un film che documenta le giornate qualunque del poliziotto-tipo nel '68 diretto apaticamente, senza prese di posizione, tedioso, utile solo come spaccato di un'epoca.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/10/11 DAL BENEMERITO FAUNO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 30/03/15
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Fauno 5/10/11 22:14 - 2208 commenti

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Molto crudo, in quanto espone dalla A alla Z l'addestramento più mentale che fisico delle nuove leve di polizia, ragazzi spesso provenienti da realtà isolate e culturalmente arretrate che di problemi e lotte sociali ne san meno di mezza. Vulnerabili e penetrabili, ma delusi e perfino distrutti quando capiscono che la loro missione scava in realtà distanze incolmabili con la società che sono chiamati a tutelare. D'altronde i dogmi inculcati sono inapplicabili... la teoria può dare un metodo, ma la realtà sul campo d'azione è ben diversa...
MEMORABILE: Sensazionali i due discorsi del vecchio ubriaco, specie quello dal tetto in cui denigra i manifestanti. La riunione iniziale.

Geppo 18/12/14 07:51 - 316 commenti

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Prima di vederlo avevo letto la trama ed ero rimasto molto incuriosito. Dopo la visione mi sono trovato un po' con la bocca asciutta: la storia ha un senso ed è molto interessante, d'accordo, ma è proprio il film che gira a vuoto. Onestamente mi aspettavo un poliziesco all'italiana tipico anni '70 con scene d'azione. La pellicola racconta un argomento importante per quell'epoca, ma è priva di una vera e proprio sceneggiatura; il regista Sergio Rossi a un certo punto perde il filo e non sa dove andare a parare. Sembra un vecchio sceneggiato Rai... Il protagonista sembra un giovane Dustin Hoffman (guarda caso doppiato anche lui da Ferruccio Amendola).

Daidae 6/06/15 05:05 - 3168 commenti

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Un po' stereotipato e con una forte impronta politica, questo film risente molto del periodo in cui è stato girato. Non è però il classico film tutto violenza e banalità assortite, anzi ci sono diversi spazi per spunti di riflessione. Non male alla fine, si poteva migliorare qualcosa, bella la musica che apre e chiude la pellicola.
MEMORABILE: La ribellione finale; Il manifesto.

Marcolino1 20/11/16 20:49 - 553 commenti

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Un ritratto perfetto, amaro, tagliente e provocatorio dei poliziotti, raffigurati come vittime-burattini difensori non dei più deboli ma della medesima classe ricca che li sfrutta rendendoli decerebrati, depersonalizzati e asociali. Geniale la metafora delle gabbie dello zoo e dell'acquario, simbolo del potere che imprigiona la libertà e mette "il preservativo" alle manifestazioni per i diritti civili per renderle innocue, come dicono i due matti clochard del film, simboli folli e inusuali della libertà assoluta.
MEMORABILE: La ragazza che lascia il fidanzato poliziotto appena scopre il mestiere che svolge; La violenza cieca dell'antisommossa, attualissima anche oggi.

Cotola 23/07/18 12:41 - 9009 commenti

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Film assolutamente figlio dell'epoca in cui fu girato: oggi alcune idee e (pre)giudizi sono, almeno in parte, superati. Politico e, forse, con qualche esagerazione ma va inserito nel contesto di quegli anni. Alcuni spunti sono interessanti ed anche efficaci (si pensi soprattutto alla parte sull'addestramento che è quasi "documentaristica"): altri un po' qualunquistici e che lasciano il tempo che trovano. Tecnicamente, qui il giudizio può essere più "oggettivo", nulla di particolare. Castel defilato ed ininfluente, Bernardo B. Solitari protagonista poco convincente.

Il Dandi 22/09/20 02:09 - 1917 commenti

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Ambientato in una nazione immaginaria e distribuito con due anni di ritardo, in realtà il film si riferisce con evidenza alla Roma sessantottina. Proprio dalla poesia di Pasolini sugli scontri di Valle Giulia ("i poliziotti sono figli di poveri") sembra prendere le mosse Rossi, che descrive l'alienante addestramento di un allievo celerino con stile asciutto, sinceramente ideologizzato ma proprio per questo scevro di retorica (tranne il didascalico cartello finale), anticipando il coraggio di Indagine di Petri e - nella crisi di nervi dell'allievo del corso - addirittura Kubrick.
MEMORABILE: Il mendicante allo zoo;  L'interruzione del teatro dei burattini; Le cariche (autentiche) in immagini di repertorio da ogni parte del mondo.

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  • Discussione Il Dandi • 22/09/20 02:15
    Segretario - 1488 interventi
    Credo che l'ottimo Cotola nel commento di questo film si sia sbagliato definendo "Masè protagonista poco convincente":
    Marino Masè (per l'occasione baffuto) qui interpreta uno degli istruttori dell'accademia di polizia, il protagonista (del tutto sconosciuto) è invece tale Bernardo B. Solitari (misterioso attore accreditato solo in questo film e che pertanto andrebbe almeno aggiunto al cast).
    Ultima modifica: 22/09/20 02:16 da Il Dandi
  • Discussione Zender • 22/09/20 08:14
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Ok, l'ho cambiato, se poi Cotola voleva proprio dire Masè ricambiamo.
  • Discussione Cotola • 23/09/20 19:28
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Troppo buono, Dandi. Ovviamente hai ragione: la mia è stata una svista.