La parola ai giurati - Film (1957)

La parola ai giurati
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: 12 angry men
Anno: 1957
Genere: drammatico (bianco e nero)
Note: Aka "Twelve angry men".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per il suo esordio su grande schermo Sidney Lumet sceglie un originale televisivo di Reginald Rose facendogli scrivere l'adattamento cinematografico (non contento, Rose firmerà film anni dopo anche il copione del remake di William Friedkin). Quello che ne esce è un film girato praticamente in tempo reale nel segreto di una “jury room”, dove una giuria composta da dodici uomini (i “12 angry men” del titolo originale) si trova a dover decidere del destino di un diciottenne accusato di aver pugnalato a morte il padre. Inizialmente sembra che a considerarlo innocente sia solo Henry Fonda; poi, dubbio dopo dubbio, anche i più colpevolisti...Leggi tutto accettano il dialogo animando la discussione, passando di votazione in votazione nel tentativo di raggiungere l'unanimità. Lumet non sposta la cinepresa dalla stanza (salvo in due o tre occasioni, prologo compreso), si sofferma sui volti tesi e inquieti dei giurati, asseconda la melliflua tesi di Fonda cercando di portarci dalla sua parte, fa montare la tensione sfruttando il piglio aggressivo di Lee J. Cobb e dirigendo magistralmente anche il resto del cast. Sono film il cui rigore, l'esattezza nella scelta delle inquadrature, fanno tornare alla mente l’Hitchcock più impegnato (che l'anno prima aveva scelto proprio Fonda per un dramma giudiziario visto dalla parte opposta, da quella cioè dell'imputato innocente) o più teatrale. Per forza di cose un po’ statico, con qualche pausa forse evitabile, il film di Lumet è in ogni caso esemplare: la dimostrazione lampante che per fare cinema ad alti livelli bastano classe, un buon copione e qualche attore di valore. Secco, senza fronzoli e appassionante anche per il tema trattato.

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B. Legnani 24/03/07 00:52 - 5519 commenti

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Eccezionale, con un cast che forse è, mediamente, il migliore della storia mondiale del cinema. Fonda sobrio ed efficace, Cobb caldo e tonitruante, Balsam contenuto e notarile, Begley incazzoso e ringhiante, Warden cafone e irresistibile, Fiedler cauto ma logico, Marshall gelido e fascinoso, Klugman assorto e riscattato, Binns muscolare con cervello, Sweeney traballante nel corpo ma non nella mente, Voskovec europeo ed idealista, Webber rimbalzante e indeciso. Tutto è esemplare. Cobb, negli ultimi 10', è "mostruoso". Chi non l'ha visto, non può neanche immaginare cos'ha perso. Capolavoro.
MEMORABILE: "Ogni cosa, ogni singola cosa…"

Caesars 26/03/07 08:59 - 3773 commenti

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Chi ama il solo cinema fatto e di azione ed effetti speciali se ne stia alla larga, chi invece predilige i film fatti bene, con una buona trama e ottimamente interpretati, troverà qui pane per i suoi denti. E' incredibile come Lumet riesca a rendere drammaticamente bene una storia che si svolge praticamente in una sola stanza dove 12 uomini devono decidere il destino di una persona accusata di omicidio. Un film da manuale del cinema, che deve assolutamente essere visto.

Deepred89 20/05/07 09:12 - 3701 commenti

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Davvero un ottimo film. La sceneggiatura, semplice solo in apparenza, è curatissima in ogni minimo dettaglio e la regia è sotto molti aspetti geniale. Il fatto che il film sia ambientato in tempo reale tutto in un'unica stanza non penalizza il coinvolgimento e la tensione, dato che i colpi di scena abbondano e che tutti i dodici personaggi sono perfettamente tratteggiati. Tutti gli attori del cast recitano alla perfezione e l'atmosfera tesa e afosa funziona benissimo. Consigliatissimo.

Puppigallo 19/07/07 16:37 - 5251 commenti

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Un Fonda sublime tiene in mano le redini di un film tutto girato nella stanza dei giurati, a parte una manciata di scene al di fuori. L'opera di convincimento del protagonista nei confronti di una giuria praticamente certa della colpevolezza dell'imputato (il colore della pelle e il ceto sociale, per alcuni, sono fondamentali per il verdetto) è straordinaria, soprattutto per la calma di Fonda, che poco per volta smonta tutte le certezze dei presenti. Bravi anche gli altri interpreti (uno spaccato di varia umanità). Atmosfera, a tratti quasi soffocante, per un grande esempio di cinema.
MEMORABILE: Il razzista si scopre per quello che è.

Galbo 13/09/07 15:44 - 12372 commenti

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Il folgorante esordio cinematografico per il grande Sidney Lumet è un bellissimo film di impostazione teatrale; la sceneggiatura è molto brillante (con dialoghi ben scritti) e la regia è impeccabile. Notevole la prova degli attori, su tutti Henry Fonda il cui stile pacato (una recitazione di "sottrazione" emotiva) porta dalla propria parte gradualmente gli altri giurati, il cui atteggiamento è inizialmente molto aggressivo ("12 uomini arrabiati" è il titolo originale del film).

Homesick 14/10/07 08:34 - 5737 commenti

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Capolavoro assoluto. L’unità di tempo, luogo e azione – unitamente all’argomento trattato – costruisce un clima di crescente tensione claustrofobia, in cui si muovono i dodici giurati, impegnati in altrettanti ritratti di cittadini americani: dal rancore pregiudizioso e irruente di Cobb alla flemmaticità del progressista Fonda (straordinario in ogni sua minima mossa). Da non perdere.

Cotola 16/12/07 01:59 - 8998 commenti

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Memorabile e atipico film processuale, di stampo marcatamente teatrale, la cui genialità consiste nel fatto che il processo anziché svolgersi in aula si verifica in camera di consiglio dove solo uno dei giurati è convinto dell'innocenza dell'imputato e deve cercare di convincere i colpevolisti a cambiare il loro parere. Ci riuscirà? La regia di Lumet è salda e sicura, la sceneggiatura tesa, vibrante e avvolgente nonchè estremamente sicura nel tratteggiare una fauna umana davvero variegata e interessante. Fonda è inimitabile. Serve dire altro?

Capannelle 16/12/07 17:58 - 4394 commenti

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Con pochi mezzi e tanto acume Lumet sforna un film notevole, contro il pregiudizio e il disimpegno civile. Due elementi sopra a tutti: il casting e i tempi della regia. La storia è semplice, assoluta unità temporale, ambientazione unica (la sala di consiglio) senza "aiutarsi" con le fasi processuali. Ma i dialoghi e i 12 diversi personaggi, caratterizzati magistralmente, prendono, eccome. Da notare che sono 12 maschi bianchi: era il 1957. Dopo quasi mezzo secolo la composizione della Giuria di Fleder rispecchierà il mutare dei tempi.

Fabbiu 29/03/08 02:31 - 2133 commenti

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Opera cinematografica impressionante: uno strepitoso cast di attori mostruosamente bravi interpretano 12 giudici popolari in un film incentrato sul fantastico mondo del "principio dell'oltre ogni ragionevole dubbio". E a parte i mille messaggi trasmessi sulla interessantissima tematica (avvalendosi tra l'altro "solo" di perfetti dibattiti) Lumet mostrò ben 50 anni fa un modo di fare cinema che ancora oggi lascia a bocca aperta: un'unica location, una idea (apparentemente) semplice e immediata: un filmone che è un "delitto" perdere.
MEMORABILE: Il coltello simile; il giudice nervoso che si contraddice più volte; i segni dell'occhiale; votazione finale.

Ciavazzaro 31/03/08 14:18 - 4768 commenti

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Pietra miliare di quel genio che è Lumet, caratterizzata da un cast azzecato e da una notevole tensione. Minuto dopo minuto il perfetto rompicapo si distrugge fino ad arrivare a un colpo di scena finale di una certa rilevanza. Bravissimi Fonda, Cobb, Marshall, ma anche il resto del cast tra cui citiamo Balsam, Fielder, Klugman. Da vedere. Essenziale nella storia del cinema.

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Il Gobbo 2/04/08 09:25 - 3015 commenti

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Lavoro eccellente, tuttora efficacissimo, per granitica compattezza, maestose prove attoriali, rigore dell'assunto, impegno senza toni predicatori. Formidabile il lavoro sulle psicologie, che permette una tessitura vivacissima e cangiante, allontanando ogni pericolo di prevedibilità o noia, pure incombente dato il tipo di narrazione e ambientazione scelti. Esemplare. Inutile proporne la visione obbligatoria ai magistrati appena vinto il concorso, e ai gazzettieri da procura maniaci sessuali delle manette: tanto non capiscono.

Pigro 27/11/08 09:43 - 9624 commenti

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La giuria deve condannare un imputato, ma un giurato ha qualche dubbio... Film eccellente e spericolato: solo dialogo di pura logica dialettica fra 12 persone in una stanza, che si trasforma in azione avvincente. Bersaglio non è tanto la malagiustizia quanto le insidie del conformismo e della maggioranza silenziosa. Straordinario e coraggioso Lumet nel congegnare un simile meccanismo di finissima tensione psicologica e nel trasformarlo in un film mozzafiato senza ricorrere a trucchi o azioni forzate. E poi c'è un grande Henry Fonda...

Supercruel 15/02/09 20:57 - 498 commenti

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Capolavoro. Sceneggiatura di ferro, precisa, ricca di colpi di scena e dialoghi perfetti. La regia è abilissima nel riuscire a costruire il climax di tensione utilizzando come ambiente una sola, spoglia, stanza. I personaggi sono tutti strepitosi, caratterizzati in modo sopraffino, così profondi e umani, così diversi tra loro. Henry Fonda sprizza talento ad ogni cenno, ad ogni battuta, ma tutti gli interpreti forniscono una prova gigantesca. Imperdibile.

Belfagor 23/05/09 16:12 - 2689 commenti

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Asciutto e teatrale dramma giudiziario-psicologico che mostra tutto il genio di Lumet. Avvalendosi di una sola stanza e affidandosi unicamente ai duelli verbali di dodici grandi attori, il regista riesce a creare molto più pathos di innumerevoli film dello stesso filone. Minuzioso, incalzante, rispettoso delle tre unità aristoteliche, sorretto da dodici interpretazioni memorabili: una lezione per molti sedicenti esperti di tensione.

Daniela 10/06/09 09:54 - 12606 commenti

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Esordio alla regia e capolavoro di Lumet, si svolge quasi interamente in una stanza ma risulta dinamico e cinematografico, nonostante l'impianto teatrale, grazie ad una sceneggiatura implacabile, che compone un vero e proprio puzzle mentale. Opera corale in cui ogni personaggio risulta perfettamente inciso, per cui anche il pacato Fonda ed il rabbioso Cobb, poli di attrazione antitetici fra i quali si muovono i restanti giurati, appaiono "primi fra pari". Il recente remake russo replica la situazione ma è molto diverso negli esiti.
MEMORABILE: L'"interrogatorio" di Fonda a Marshall, il giurato che non suda mai - Cobb strappa la foto del figlio

Mdmaster 20/09/10 09:56 - 802 commenti

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Un'ottima dimostrazione di come non servono grandi mezzi per realizzare qualcosa che nel tempo mantiene intatta la sua forza. Cast splendido, regia impeccabile e sceneggiatura che fila fino alla fine, con tempi teatrali e pochissime pause. Così come Fonda nel film convince tutti gli altri giurati a farsi venire qualche dubbio, così riuscirà a farlo con lo spettatore. Maestoso e importante, uno di quei titoli da vedere e rivedere sempre, anche se non si è appassionati di cinema, da insegnare nelle scuole.

Didda23 7/12/10 17:25 - 2424 commenti

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È davvero incredibile come una opera prima possa risultare già un capolavoro. Un film che rasenta la perfezione: i dialoghi sono avvincenti, precisi e curatissimi e i personaggi, ognuno con le proprie peculiarità, riescono a racchiudere molti comportamenti sociali. Il ritmo del film non è mai lento e il film va ancora più apprezzato per il fatto che è ambientato in una sola stanza. In seguito, visto la semplice costruzione formale, ha riscosso molto successo come adattamento teatrale.

Tarabas 27/05/10 21:27 - 1878 commenti

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In una giuria convocata per un caso d'omicidio si ritrova uno spaccato sociale, con i volti di un cast eccezionale, dominato dalla faccia onesta d'America, Henry Fonda e dal suo antagonista Lee J. Cobb. Girato in una stanza, con un montaggio serratissimo che mette azione in un dialogo da kammerspiel, il film è una rappresentazione progressista della possibilità che la democrazia offre a chi voglia impegnarsi onestamente per affermare la giustizia contro i pregiudizi. Pietra miliare.
MEMORABILE: Il primo piano dell'agente di cambio mentre si vede costretto ad accettare di essere in errore.

Paruzzo 16/09/10 16:08 - 140 commenti

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Un capolavoro per il cinema e lo sarebbe anche per il teatro. Una stanza, dodici giurati e dialoghi perfetti: al regista Sidney Lumet basta questo per creare un film di altissima qualità. A questo si aggiunge un cast scelto ad arte, con in testa un Henry Fonda in stato di grazia. Un film irripetibile.

Saintgifts 29/04/11 00:14 - 4098 commenti

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Sidney Lumet dirige un film in modo quasi impeccabile, con un notevole cast che offre interpretazioni perfette. Qualche volta forza un po' la mano con movimenti plateali come quando, ad uno ad uno, undici giurati voltano le spalle al dodicesimo in evidente posizione preconcetta e fuori da ogni ragione. Teatrale, ma giustificato dall'importanza del tema trattato nel chiuso di quella soffocante Jury room. Il film evidenzia anche l'importanza del singolo, del leader onesto che tenta, con la ragione, di far prevalere democraticamente la giustizia.

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Giacomovie 2/06/11 11:47 - 1397 commenti

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Subito dopo il processo, i 12 giurati si ritirano ed effettuano la prima votazione. Nel vedere che 11 votano per la colpevolezza e solo uno è contrario, scatta subito la prevedibilità di come andrà a finire, ma il valore del film si fonda sul modo in cui si arriva a ciò che ci si aspetta. E qui emerge inaspettato il valore dialettico di una sceneggiatura ad incastro ed il raffinato impegno costruttivo del film. Emergono inoltre temi importanti come la labilità della giustizia e l'opportunità di andare sempre oltre le apparenze. ***!

Luchi78 19/08/11 15:38 - 1521 commenti

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Sin di primi minuti di film si intuisce perfettamente lo scopo del personaggio interpretato da Fonda e sembra già di poter arrivare al finale senza tanti complimenti. Eppure Lumet riesce a costruire una narrazione ricca di dettagli e particolari, con un sottile filo psicologico che fa cadere un personaggio dopo l'altro fino al glorioso finale. La sensazione di claustrofobia e il caldo che aumenta come il sudore addosso alle camicie dei giurati, conducono lo spettatore in quest'entusiasmante thriller-psicologico. Da antologia.

Mickes2 15/12/11 11:05 - 1670 commenti

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Strepitosa pellicola di Lumet, che all'esordio compone un maestoso mosaico fatto di pensieri, pregiudizi, cattiverie, superficialità, indifferenza, egoismo, pressapochismo... e razionalità. Quel "ragionevole dubbio" è il punto focale su cui Lumet riflette e fa riflettere nei confronti di tutto il sistema giudiziario made in USA. Grandissimo esempio di cinema dei contenuti. Regia che spazia magnificamente tra i primi piani claustrofobici e i campi lunghi all'interno della stanza. Lo scontro tra Fonda e Cobb rimarrà indelebile nella mia mente.
MEMORABILE: Brividi nel finale.

Almicione 2/04/13 00:33 - 764 commenti

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Capolavoro di Lumet al suo esordio, a cominciare dall'intelligente decisione di omettere le scene relative al processo; ciò consente di cogliere i punti essenziali di esso dalla discussione dei giurati, dalla quale emergono egregiamente anche la psicologia, la morale, i pregiudizi, la vita degli stessi. Eccezionalmente rese sono inoltre le argomentazioni demolitrici di Fonda, che, inizialmente unico dissidente, riesce a convincere a uno a uno tutti i giurati. Ardua e azzeccata la scelta di un solo set. Bravo il cast. Essenziale Lumet.

Enzus79 4/07/13 16:40 - 2864 commenti

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Bellissimo film firmato Sidney Lumet (sicuramente uno dei migliori che ha fatto). La storia si svolge su un unico set e vengono a galla i caratteri forti di ciascun giurato, interpretati alla grande da ogni attore; ma il più grande applauso lo merita assolutamente Lee J. Cobb: perfetto.

Delpiero89 1/10/14 18:09 - 263 commenti

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Dramma giudiziario tra i più noti, è ancora oggi un grandissimo capolavoro. Dodici personaggi studiati con notevole perizia e un'unica location. I novanta minuti scorrono velocemente e il film non pecca di verbosità. Ricchissimo cast (Henry Fonda e Lee J. Cobb per fare due nomi). Giù il cappello di fronte a Sidney Lumet, qui all'esordio nel lungometraggio.

Paulaster 22/12/14 12:31 - 4375 commenti

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Disanima del dietro le quinte nella camera di consiglio di un processo per omicidio. Superba direzione dei numerosi attori, che riescono a entrare nella psicologia di ognuno nella giusta misura. Magari un'aggiunta di una donna o di uomini di colore avrebbe dato un'ulteriore analisi sociologica. Le varie eccezioni che vengono poste nella discussione fan pensare a uno scarso lavoro dell'avvocato difensore (o forse si voleva colpire il sistema giudiziario nel suo insieme). Prove singole ottime, a partire dalla magra altezza del progressista Fonda.

Yamagong 24/12/14 02:24 - 274 commenti

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Mai titolo originale fu più azzeccato, per un film che si appropria dei meccanismi classici del teatro e imbastisce un intreccio al cardiopalma, dove l'intrigo giallo (di ottima fattura) si interseca con dialoghi e caratterizzazioni dalle simbologie illuminanti. I giurati parlano, dibattono, litigano, in un faticoso ma appagante esercizio della logica e della democrazia, un cenacolo dove la razionalità trionfa sui pregiudizi, l'indifferenza e gli istinti più ferini dell'animo umano, lanciandoci così un genuino messaggio di speranza...
MEMORABILE: Henry Fonda; I colpi di scena a seguito dei riesami delle varie prove; Il convincimento dell'ultimo giurato.

Erreesse 24/12/14 00:29 - 63 commenti

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Film classico che unisce regia e fotografia talentuose a una recitazione superba. Sfida vinta di un film da camera che regga in quanto film. E, non da ultimo, l'impegno civile del testo originale di Reginald Rose. Nello spettatore, il godimento estetico va brechtianamente di pari passo con la riflessione. Menzioni speciali per lo splendido b/n e il doppiaggio italiano. Da diffondere nelle scuole d'ogni ordine e grado, inclusa l'università (e non solo a giurisprudenza).
MEMORABILE: Il coltello tirato fuori al momento giusto.

Jdelarge 21/04/15 10:14 - 1000 commenti

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Lumet dirige un film emotivamente potentissimo, introducendo e facendo vivere lo spettatore all'interno della stanza in cui si riunisce la giuria, alla quale spetta il compito di giudicare dell'innocenza o della colpevolezza di un giovane, accusato di aver ucciso il padre. La prova dell'intero cast è sublime e su dodici giurati non ce n'è uno la cui faccia o carattere non si ricordi una volta terminato il film; Lumet è riuscito a delineare un ritratto della società in toto basandosi su un semplice fatto di cronaca. Livelli altissimi di cinema.

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Nicola81 23/08/15 13:04 - 2831 commenti

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Per il suo esordio registico, Lumet sceglie una strada potenzialmente rischiosa: un dramma giudiziario senza dibattimento, girato in unica stanza, vissuto esclusivamente sulla dialettica tra i 12 giurati. Il risultato, invece è incredibilmente buono anche a distanza di anni, grazie a una sceneggiatura impeccabile nella sua semplicità e alla notevole bravura degli attori, ovviamente decisiva in film come questo: a restare impressa maggiormente è la contrapposizione tra i due estremi Fonda/Cobb, ma ogni personaggio è raffigurato alla perfezione.

Il ferrini 14/11/15 23:02 - 2337 commenti

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Pietra miliare del cinema, questo film, seppure girato in una sola stanza, riesce a far attraversare allo spettatore l'intero spettro delle emozioni umane. Certo, a svettare è Henry Fonda, ma tutti e dodici i personaggi nel dipanarsi della trama vengono caratterizzati in maniera perfetta: c'è il superficiale, che manderebbe a morte un ragazzo di 18 anni solo per la fretta di tornare a casa, c'è il razzista, c'è il padre che rivede nell'imputato suo figlio... Un titolo davvero immancabile, di cui esistono vari remake ma nessuno all'altezza.
MEMORABILE: "Cambi voto soltanto se è convinto, non perché ha dei biglietti per il baseball che le friggono in tasca".

Ultimo 17/11/15 22:02 - 1652 commenti

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Primo film di Sidney Lumet e siamo già dalla parti del capolavoro: la pellicola è girata quasi totalmente in una stanza ove si riuniscono i giurati per decidere della sorte di un giovane imputato. Magistrale interpretazione di Henry Fonda in un susseguirsi e intensificarsi di tensione, senza un minuto di tregua nei dialoghi potenti e sempre azzeccati. Tra gli atri, segnalo un bravissimo Cobb. Stra-consigliato.

Rambo90 6/06/16 00:48 - 7661 commenti

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Capolavoro inestimabile diretto da Lumet al suo esordio e già capace, con la collaborazione di un'ottima sceneggiatura, di tenere lo spettatore incollato allo schermo. Impresa non facile, considerato che tutto si svolge all'interno di un'unica stanza. Il ritmo è però veloce, con dialoghi fatti di botta e risposta a volte fitti e anche da simpatiche battute (quasi tutte pronunciate da un fantastico Warden). A farla da padrone, ovviamente, la recitazione dei 12 protagonisti, capitanati dal superbo Fonda e tutti perfettamente calibrati. Classico.

Galeon77 2/08/16 09:38 - 14 commenti

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Uno straordinario film dall'assetto teatrale, che si svolge tutto all'interno dell'aula in cui una giuria deve emettere un verdetto che potrà condizionare definitivamente la vita di un presunto colpevole. La limitatezza dello spazio scenico amplifica l'azione emotiva e vengono fuori sentimenti e tipi caratteriali interpretati da grandi attori, quasi un laboratorio sociale in cui emergono grandezze e bassezze dell'animo umano.

Minitina80 31/03/17 21:52 - 2976 commenti

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Stupefacente esordio di Lumet che realizza uno splendido film in cui parallelamente all’indagine di colpevolezza emerge lentamente un’analisi dello spettro di emozioni dell’animo umano in grado di vacillare ripetutamente di fronte un compito arduo. Si nota subito come sia curato nei minimi particolari, non solo inerenti il susseguirsi delle tesi volte a confutare l’innocenza del ragazzo, ma anche in dettagli tecnici apparentemente di poco conto che hanno l’obiettivo di aumentare il senso di claustrofobia e coinvolgimento nella vicenda.

Gabigol 4/04/17 11:23 - 569 commenti

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La "normalità" della maggioranza passa attraverso il pregiudizio e la paura di essere la voce fuori dal coro. Lumet insinua l'esercizio del dubbio e sfalda le pavide sicurezze con cui si trincerano i personaggi in scena; l'etica e la pigrizia mentale si affrontano senza esclusione di colpi; la logica e l'irrazionalità prendono l'una il sopravvento dell'altra. La regia di Lumet è perfetta nel seguire il dramma; gli attori, forti di una sceneggiatura solidissima, danno il massimo e colpiscono per la visibile partecipazione. Capolavoro.
MEMORABILE: La divertente spiegazione del percorso finestra-corridoio; Il coltellino preso al mercato; Il primo voto contrario di Fonda.

Magi94 26/06/17 13:10 - 944 commenti

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Film semplicemente straordinario. Si parte piano, sembra solo uno dei soliti gialli americani. Henry Fonda nei primi minuti appare quasi antipatico: il suo ragionevole dubbio non è forse fin troppo esagerato? Tutti (spettatori compresi), tutti tranne lui sono praticamente certi della colpevolezza del ragazzo. E poi (magia d'autore) il film ti cattura, ti fa capire quanto eri stato superficiale nell'analizzare la storia e ti svela che i pre-giudizi dei giurati erano, tutto sommato, anche i tuoi.
MEMORABILE: Il crollo del giurato n. 3.

Rocchiola 27/04/18 13:53 - 952 commenti

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Un giovane dei bassifondi accusato d'omicidio deve essere giudicato da dodici persone della middle-class in un'afosa giornata estiva. Malgrado l'impostazione teatrale e il predominio della parola è un film decisamente coinvolgente e appassionante. Lumet, all'esordio cinematografico, frequenterà spesso durante la sua carriera le aule di tribunale, ma senza ritrovare la forza di questa vibrante denuncia sulla presunta infallibilità del sistema giudiziario americano. Dodici grandi interpreti si spartiscono equamente la scena. Dignitoso il remake di Friedkin.
MEMORABILE: Il viso spaurito del ragazzo accusato d'omicidio; Lo sfogo finale di Cobb; Le votazioni in cui aumentano progressivamente i verdetti di innocenza.

Ryo 19/07/18 13:19 - 2169 commenti

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Bellissimo film, ambientato in tempo reale in un'unica stanza (e un bagnetto). Per sopperire alla staticità della location, la pellicola sfodera un cast di 12 attori micidiali: tutti sempre carichi, mai uno smacco. Ritmi e dialoghi serratissimi si alternano a silenzi carichi di tensione e di significato. Per nulla pesante, l'esperimento è vincente: condannare a morte o no una persona in maniera così leggera?

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Alex75 24/07/18 13:41 - 876 commenti

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Sidney Lumet mostra sin dal debutto il suo impegno civile e le sue doti registiche in un esemplare dramma giudiziario basato su un principio fondamentale dello Stato di diritto (“in dubio, pro reo”) reso avvincente dal continuo riesame del caso trattato, con dialoghi efficaci sorretti da una logica serrata. I dodici eterogenei giurati sono personaggi a tutto tondo, grazie all’approfondimento psicologico e alle interpretazioni degli attori (tutti ottimi, con le eccellenze di Fonda e Cobb).
MEMORABILE: I “non so” di Fonda; Il coltello; I giurati voltano le spalle al n. 10; Le camicie sudate; Il segno degli occhiali; Il cedimento di Cobb.

Pinhead80 4/01/19 11:54 - 4715 commenti

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Dodici giurati si trovano a dover decidere su di un caso di omicidio che sembra molto semplice da interpretare. Ma non tutti sono d'accordo sulla colpevolezza dell'imputato e le cose cominciano a prendere una piega inaspettata. Bellissimo film di Lumet quasi completamente girato nello stesso ambiente. Tutto si basa sulla dialettica dei protagonisti che, alla lunga, si rivelano quello che sono incalzati dall'ottimo Henry Fonda nella parte del bastian contrario che mette sempre in discussione quanto viene dato per scontato.
MEMORABILE: Il coltello lanciato sul tavolo.

Anthonyvm 25/01/19 16:35 - 5615 commenti

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Davvero difficile trovare un film più minimalista di questo: dodici personaggi e una stanza, non serve nient'altro per dare forma e vita a una vicenda di straordinario impatto drammatico. In un lunghissimo dialogo affioreranno vizi e virtù dei protagonisti, un eccellente Henry Fonda darà voce alla ragione di ciascuno, dissipando i pregiudizi comuni e personali dei presenti. Ovviamente la staticità dell'opera metterà alla prova la pazienza degli spettatori meno inclini alla verbosità, ma il tutto è così ben costruito da tenere lontana la noia.
MEMORABILE: La prova del coltello demolita in quattro e quattr'otto da Fonda; La prova degli occhiali; Il crollo emotivo dell'ultimo giurato.

Thedude94 3/12/19 19:18 - 1084 commenti

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Memorabile opera di Lumet, si pone tra le più importanti del cinema americano grazie alla sua sceneggiatura impeccabile e alla bravura del regista e dell'intero cast, composto da dodici splendidi interpreti. Il tutto è magistralmente girato in un'unica stanza, nella quale coesistono urla, sudore e impazienza per una sentenza che dovrà decidere le sorti di un giovane ragazzo di periferia. Un Henry Fonda perfetto si fa padrino del garantismo e della possibilità di innocenza, mettendo in scena un personaggio dai forti valori etici.

Fulcanelli 13/09/20 14:26 - 135 commenti

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Il primo grande film su una giuria che delibera il cui soggetto è un riadattamento in pompa magna dell'originale per la tv di qualche anno prima. Cast ben assortito per dodici personaggi caratteristici ricollocabili in tre categorie: quelli che pensano sia innocente, quelli che pensano sia colpevole e quelli che vanno dove tira il vento. Si è saputo costruire su di essi uno spessore psicologico importante per la pellicola in cui le vicende umane si scontrano inevitabilmente con l'obiettività nel poter riconoscere o voler ammettere la realtà dei fatti. Grande esempio di cinema.

Il Dandi 18/02/21 23:57 - 1917 commenti

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Esordio di Lumet che codifica da subito elementi che resteranno ricorrenti nel suo cinema: la perfezione del cast corale, la sceneggiatura a tesi, l'ambientazione chiusa in una rigorosissima unità di tempo e luogo. A tal proposito va dato atto che si tratta del remake di un misconosciuto (da noi) originale televisivo, da cui almeno due attori vengono riconfermati nello stesso ruolo. Ciò non toglie nulla alla perfezione dei movimenti di macchina, dei tempi, delle interazioni fra mostri sacri: solo arrivati alla fine ci si accorge che nessun personaggio ha un nome.

Smoker85 3/11/23 15:51 - 487 commenti

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Una giuria popolare deve decidere della condanna a morte di un ragazzo dei bassifondi. L'unanimità del verdetto è impedita da un solo giurato che mette in dubbio le apparenti certezze degli altri undici colleghi. La pellicola mantiene intatta tutta la sua forza e la sua efficacia, grazie all'universalità del tema trattato, a ottimi interpreti (a parte Fonda, anche J. Cobb e Marshall meritano menzione) e a un'ottima regia. Senza eccessi di retorica o buonismo, la trama dimostra come ragione e metodo scientifico siano l'unico antidoto ai pregiudizi e alle menzogne. Inossidabile.
MEMORABILE: La capitolazione del giurato n. 3.

Noodles 7/12/23 09:13 - 2196 commenti

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Al suo primo film, Sidney Lumet si mostra subito maestro di cinema e riesce a dare grandissima forza ed efficacia a un testo proveniente dalla TV ma di chiaro impianto teatrale. Quando un film non ti fa staccare gli occhi dallo schermo ed è girato solo in una stanza con sempre gli stessi personaggi, significa che il regista ha fatto qualcosa di grande. Sceneggiatura perfetta (a parte il cambio di idea di alcuni giurati un po' forzato): non c'è un personaggio la cui personalità non sia perfettamente sviscerata. Cast straordinario. Con alcuni punti molto simbolici. Un ottimo film.

Voloerrand 8/01/24 21:01 - 43 commenti

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Spesso abusato il termine "capolavoro", qui non verrebbe usato a sproposito visto che pochi sono gli esempi di tale perfezione in un singolo set. Uno scontro/confronto di quel che è il genere umano, quasi al completo, che nemmeno oggi sfigurerebbe come manuale dicotomico di riconoscimento da usare anche sui social: il collerico, il pacato, lo stupido che si sente genio, lo stigmatizzatore, l'odiatore, l'analitico, il buono, la banderuola, l'ignorante che si crede acculturato. Quindi sì, lo è.
MEMORABILE: "Cos'ha da essere tanto compìto?" "Per la stessa ragione per cui lei non lo è: sono stato educato così".
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  • Discussione Erreesse • 21/12/14 20:11
    Galoppino - 63 interventi
    Il testo originale di Reginald Rose, in traduzione italiana, era incluso in "Teatro televisivo americano", un volume da tempo fuori commercio. Attualmente è reperibile nella traduzione di G. Lombardo Radice nelle edizioni Arcadia & Ricono, che dedicano attenzione alla narrativa legata al cinema.
    Ultima modifica: 21/12/14 20:12 da Erreesse
  • Discussione B. Legnani • 23/12/14 22:16
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    per Paulaster
    L'aggiunta in giuria di una donna o di uomini di colore sarebbe stata anacronistica.
  • Discussione Paulaster • 24/12/14 12:42
    Controllo di gestione - 96 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    per Paulaster
    L'aggiunta in giuria di una donna o di uomini di colore sarebbe stata anacronistica.


    Certamente, la mia era solo una derivazione fantasiosa.
  • Homevideo Rocchiola • 27/04/18 13:59
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Si è vero, il BD surclassa nettamente il DVD, però io ho trovato che l'immagine pur presentando una definizione molto elevata, è viziata da un eccesso di "grana" a tratti fastidioso. Va bene mantenere l'aspetto originario della pellicola ma qui mi pare si sia ecceduto. Infine devo dire che l'audio italiano "DTS-HD Master Audio Mono" sia buono ma con un livello di uscita piuttosto basso, soprattutto se rapportato alla traccia originale inglese.
  • Discussione Alex75 • 27/08/18 17:24
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Ho scoperto Lumet grazie a Serpico e Quel pomeriggio di un giorno da cani. Scorrendo la sua vasta filmografia, mi sono reso conto della notevole quantità di film di qualità che ci ha lasciato lungo una carriera esemplare, con pochi passi falsi. Sicuramente un regista da approfondire, come mi ha confermato quest'eccellente opera prima.
  • Musiche Alex75 • 27/08/18 17:26
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Il tema di Kenyon Hopkins:
    https://www.youtube.com/watch?v=gHHtyNnGGFo
  • Discussione Alex75 • 27/08/18 17:29
    Call center Davinotti - 709 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Continuano a trasmettere e far uscire il classico d Lumet, ma è possibile che non si riesca mai a vedere il remake di Friedkin?

    Mi dicono che non c'è paragone, anche perché manca nel remake il mega-cast del primo.


    Nel remake di Friedkin, gli unici attori di richiamo (almeno secondo me) sono George C. Scott e Jack Lemmon.
  • Discussione Tarabas • 31/08/18 10:08
    Segretario - 2069 interventi
    Io l'ho visto tanti anni fa, è un buon film ma il paragone con l'originale non inizia nemmeno.
  • Discussione Caesars • 4/06/19 14:05
    Scrivano - 16796 interventi
    Tra gli attori che interpretano i giurati figurano:
    Joseph Sweeney (giurato n° 9) e
    George Voskovec (giurato n° 11).
    Entrambi gli attori erano già comparsi, con gli stessi ruoli, nella precedente trasposizione del 1954 per la TV.
  • Curiosità Lucius • 6/08/19 10:32
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'archivio cartaceo Lucius, il flano originale del film di Sorrisi & Canzoni (Martedi 16 luglio 1991):