Questo quarto episodio lo colloco al terzo posto della mia classifica personale dei vari Nightmare on Elm street, immediatamente dopo il primo e il terzo capitolo. Bellissimi gli effetti speciali (davvero ben curati), mentre la storia ormai è sempre quella, ricca di omicidi sempre più efferati. Però è lo stesso coinvolgente e ben strutturata. Il film riprende con gli attori sopravissuti al terzo capitolo. Molto buono.
Assieme a I Guerrieri del Sogno (puntata precedente) uno dei seguiti meno disprezzabili e, per certi aspetti, anche interessante: inizia già, però, l'abuso (sino alla nausea) di effetti (non sempre riusciti) e azioni che scadono nel grottesco, portati all'estremo nei capitoli conclusivi. Il nome del regista (Renny Harlin) è garanzia, infatti, di pellicole girate ad alto budget, con imponenti mezzi (e trucchi) atti a celare lo svilente succo di storie - troppo spesso - inesistenti: come lo è, alla resa dei conti, quella narrata in questo film.
Arrivato al quarto episodio della serie, il personaggio di Freddy Krueger vive quasi di vita propria e sussiste al di là delle trame delle singole puntate che sono un semplice pretesto. Succede anche in questo film discretamente diretto da Renny Harlin che si segnala per un buono stile visivo e per effetti speciali ben fatti e curati, mentre la storia (e gli eventuali significati associati) non lascia più traccia.
Quarto, divertente episodio della saga e il migliore, insieme al primo. Ben scritto e ben diretto da Harlin, che con il successivo Spy e 58 Minuti Per Morire, rimarrà il suo film migliore. Possiede un certo ritmo, belle scene gore e personaggi ben delineati. Englund al meglio, affiancato da un efficace cast di contorno.
Nonostante ormai la serie inizi a mostrare la corda, questo quarto episodio, diretto dall'eccellente Harlin, si dimostra all'altezza delle aspettative, proponendo soluzioni visive veramente ben fatte, effetti speciali di sicuro impatto e alcuni degli omicidi più memorabili dell'intera serie. Il personaggio di Krueger ha ormai assunto una personalità ben definita, che scade spesso nel grottesco a causa dell' eccessiva quantità di battute macabre sparate tra un assalto e l'altro, ma già dal terzo capitolo si intravedeva questa tendenza. Godibile.
Tutto sommato un buon film e un sequel degnissimo. Harlin, regista di film spesso high budget, crea un horror tecnicamente pregevole, contando su una buona fotografia e belle atmosfere. La sua regia è di ottimo livello e i movimenti della telecamera affascinano. Belle le soundtracks (quella dei titoli di testa è davvero accattivante) e cruenti i delitti (quello di Debbie in special modo), anche se il livello di sangue è piuttosto basso. Attori non eccelsi ma tutto sommato adeguati (brave le donne). Bella l'idea del cambio di protagonista.
MEMORABILE: Freddy spacca i gomiti a Debbie col bilancere e dalle spaccature sul braccio escono strani spunzoni neri, che sono l'inizio della sua metamorfosi.
Torna sulla retta via la serie di Krueger. Dopo un secondo capitolo davvero pessimo ed un terzo mediocre, Renny Harlin dirige una pellicola "zuppa" di effetti speciali e visivi che si amalgamano incredibilmente bene con la sceneggiatura. Englund al top, la regia è buona, gli effetti speciali altrettanto (Troll di Buechler insegna). Essendo il capitolo meno disprezzabile della serie, ritengo meriti più di tre pallini. Diverse invenzioni visive (la pizza, le anime) e numerosi riferimenti ad altre serie horror come Hellraiser & Venerdì 13. Ottimo.
MEMORABILE: Krueger-Infermiera, la pizzanima, le anime fuoriescono da Freddy.
Inizia esattamente dove il n. 3 finiva e di questo eredita gli empiti più visionari nella raffigurazione onirica e le suggestioni fiabesche, che nell’eccellenza tecnica dei “mostruosi” effetti speciali e di talune inquadrature trovano una cassa di risonanza perfetta. Sostituta della Arquette, la Knight esce presto di scena e cede il testimonial di nemica giurata del babau Freddy – sempre più camaleontico e perfidamente burlesco - alla ramata Wilcox, presente anche nel Mito. Il mood anni Ottanta pervade acconciature, vestiti e musiche (Blondie, Sinéad o’Connor, Go West).
MEMORABILE: Il letto ad acqua; la sequenza onirica reiterata; la pizza “agli angioletti; la crocifissione di Freddy.
La consacrazione di Krueger quale villain e antieroe per antonomasia del cinema horror paga lo scotto alla proliferazione dello humor (di grana assai grossa) che esorcizza drasticamente il sentimento di paura sotteso al prototipo. Qui si tenta però una chiave figurativa almeno interessante e in anticipo sui tempi: quella del cinema come sogno, che rifonda e riversa il suo linguaggio nel "metacinema". Le sequenze emblematiche si sprecano (lo schermo che fagocita la protagonista, il loop onirico che inceppa l'agire dei personaggi) e compensano le carenze dello script. Sorprendente.
Sequel di ottima fattura forse anche superiore al già buon terzo capitolo. Renny Harlin ha a disposizione un budget consistente che riesce a sfruttare al meglio, donandoci sia scenografie che effetti speciali di primissima qualità. Freddy Krueger completa la sua trasformazione assomigliando sempre più a un personaggio da "burlesque" ed allontanadosi nettamente dalla figura cupa di "uomo nero" ideata dal suo creatore Wes Craven! Curiosità: è il capitolo che ha incassato di più di tutta la saga.
Tentativo riuscito a metà di dare un seguito diretto al numero tre, sulla falsariga di buoni effetti e assurde morti nei sogni. In realtà la pellicola gira più a vuoto del precedente, con un cast decisamente meno abile (nonostante la Wilcox sia una gnocca) e idee che ormai cominciano a essere abusate e riciclate. In ogni caso il film non è male, dare nuovi modi a Freddy di dire cavolate o fargli mangiare una pizza con polpettine di "anime" è sempre qualcosa che ci piace vedere. Saranno vizi che prima o poi ci toglieremo?
Nonostante alcune invenzioni visive interessanti (su tutte quella nel cinema e la pizza), il quarto capitolo della serie resta complessivamente sui livelli del terzo per colpa soprattutto di una sceneggiatura sempre meno originale. Le interpretazioni non lasciano il segno ma Englund qui è davvero in grande forma e gigioneggia in grande stile. Datato nel look e nella colonna sonora, tamarro in alcune sequenze (la vestizione della protagonista) ma in definitiva ancora godibile grazie anche all'atmosfera tipicamente anni '80.
Per essere il quarto capitolo di una saga, non è malvagio. Intendiamoci: novità rilevanti non ce ne sono, eppure il gioco riesce ancora a reggere (il peggio verrà successivamente). Il merito va diviso tra una buona confezione (occhio agli effetti speciali) ed una sceneggiatura che, pur contendendo le solite banalità e stupidaggini di rito, contiene alcuni momenti riusciti.
MEMORABILE: I ragazzotti in auto: girano a vuoto trovandosi sempre allo stesso punto.
Piu fantasy che horror in senso stretto, oserei dire; i virtuosismi della mdp, sconosciuti alla serie fino a quel momento, restituiscono freschezza ma forse impoveriscono l'essenza del personaggio che, difatti, nei successivi capitoli non avrà più nulla da dire. Rimane, visto il box office, il film giusto al momento giusto, che anticipa la crisi del genere negli anni a venire. Ad ogni modo Englund mattatore a tutto tondo, cast acqua e sapone, musiche piacevoli, effetti e trucco notevoli. Il papà della serie ricorrerà al metacinema, ma intanto Harlin ha dato il massimo.
MEMORABILE: "...Krueger! No, sono il dottor Kildare..."
Grandiosi e allucinanti effetti speciali fanno da contorno al ritorno dei reduci dream-warriors (che purtroppo faranno una brutta fine)! Sarà il dolce musetto di Alice a contrastare Krueger, in questo quarto delizioso capitolo. Tantissimi omicidi, tutti fantasiosi e mai banali. Inchino d'obbligo.
Renny Harlin è uno dei miei registi preferiti in campo action/horror, e qui confeziona un notevolissimo sequel: bei movimenti di macchina, effetti speciali ottimi, tanta fantasia negli incubi e un Freddy finalmente molto più presente, che oscura i classici ragazzi protagonisti. La storia non dice nulla di nuovo su Krueger, ma sa trovare spunti originali nei modi di combatterlo e su come lui trova nuove vittime. Colonna sonora adeguata.
MEMORABILE: Freddy vestito da infermiera; Freddy in classe o nella finta pizzeria.
Il quarto capitolo della saga è sicuramente uno dei migliori. Harlin punta tutto sullo spettacolo visivo regalando al personaggio di Freddy oltre alla sua crudeltà anche una sottile vena comica. Gli attori non sono scadenti come al solito e le scenografie sono visivamente spettacolari. Tecnicamente il miglior capitolo della serie, che trova la sua unica pecca nello scontro finale (forse un po' ridicolo) e nel trucco di Freddy, non particolarmente curato. Il regista ci regala un ottimo film fantasioso e delirante che i fan apprezzeranno.
MEMORABILE: Benvenuta nel paese delle meraviglie, Alice.
Sicuramente il quarto capitolo sulla saga del mitico Freddy Krueger è uno dei migliori dell'intera serie e anche il più spettacolare a livello visivo. Sebbene non si aggiunga nulla di nuovo alla storia, questa mancanza viene compensata da effetti speciali stupefacenti curati alla perfezione: dal make up agli omicidi (che, come nel terzo, sono tra i più fantasiosi e divertenti della serie), fino alle bellissime scenografie. Strepitoso come al solito Robert Englund nei panni di Freddy, qui sempre più comico e meno "uomo nero". Bellissimo!
MEMORABILE: La pizza agli angioletti; "Sayonara, Rick-san!"; Le morti di Joey e Debbie; Le anime dei bambini che squarciano il ventre di Freddy.
Brutto quasi quanto il secondo, il quarto episodio di questa orribile (in ogni senso) serie si presenta subito con un pessimo inizio. Il film prosegue sulla stessa linea: trama quasi inesistente, regia confusionaria (soprattutto nei momenti salienti), ma che si rivela talvolta originale; cast inetto (il più bravo è il cane Jason), suspense, colpi di scena, coinvolgimento assenti. Siamo agli antipodi del prodotto artistico, ma la cosa peggiore è che non soddisfa neanche i sensi.
Imbottito di effetti speciali come nessun altro capitolo di Freddy, questo numero 4 evidenzia qualità e difetti del cinema horror di Harlin (ribaditi nella genesi dell'esorcista): nonostante l'indubbia efficacia visiva impreziosita da scenografie eccellenti e da idee creativamente stuzzicanti, il film non riesce a centrare l'atmosfera giusta, dando l'impressione di un baraccone instabile più vicino all'action. Visivamente gratificante, sollazzevole ma a ben vedere troppo distante dagli orrori cupi che il genere richiede per inquadrare la propria corretta dimensione.
MEMORABILE: I forti richiami a Hellraiser (le catene penzolanti, Freddy che si "re-incarna" come lo zio perfido); i volti urlanti dei bimbi imprigionati.
Fred Krueger non ne vuole sapere di sparire dagli incubi di giovani menti entro cui continua la sua messe orrorifica. Siamo oramai a uno sviluppo cine-fumettistico di una saga alquanto collaudata e che in questo capitolo non dà spazio ad alcuna delusione. La paura si mischia al sorriso, in un mix che diverte e funziona alla grande, fino al suo epilogo (?)...
La trama ormai lascia il tempo che trova: Harlin punta il tutto sull'inventiva nelle scene oniriche e realizza uno dei Nightmare più appetibili e visivamente stimolanti. Qualche buffonata di troppo, ma con un buon senso di minaccia incombente che si materializza in bordate visionarie ricche di fantasia e fascino malsano, sorrette da una confezione di assoluto rispetto. Englund fa Freddy, gli altri attori sono poco più che marionette ma funzionano. Insostituibile il tema principale della colonna sonora, ripreso dal primo capitolo.
Freddy Krueger è duro a morire ed è pronto a popolare di nuovo gli incubi delle sue giovanissime vittime. Altra cosa: non lascia mai i lavori a metà. Eccolo qui nell'intento di eliminare uno a uno i guerrieri del sogno che lo avevano sconfitto nell'episodio precedente. Il film ci mostra un Freddy Kruger un po' troppo chiacchierone che gioca con le sue vittime prima di finirle. E' un peccato che si sia voluto "umanizzare" un personaggio che funzionava benissimo così com'era. Tanto sangue come al solito e ovviamente l'orrore continua.
Dopo un inizio in pompa magna, un seguito da dimenticare e un valido terzo capitolo, ecco che la serie comincia a dare i primi segni di cedimento. Gli ottimi effetti speciali (siamo pur sempre negli 80) e il cast tutto sommato digeribile funzionano a dovere, ma il film ha un qualcosa di stantio, di già visto, di noioso. Diciamo che si regge a galla a malapena. Sufficienza risicatissima.
MEMORABILE: I ragazzi ripetono per ben tre volte lo stesso percorso; Il letto ad acqua; La lotta con Freddy invisibile.
Giunti al IV capitolo Freddy diventa protagonista assoluto e la trama un pretesto per la rappresentazione delle sue performance. Si cade forse un po' nel manierismo ma il risultato è sempre ottimo, con esplosioni visionarie che rimangono negli occhi (la rinascita di Freddy nel cimitero delle auto, la tipa trasformata in scarafaggio stile La mosca, le anime dei bambini nel corpo di Freddy). Ottimi effetti speciali. Englund troneggia (e gigioneggia), la Wilcox non male ma non al livello della Langenkamp, bene la regia di Harlin.
Arrivati al quarto episodio le regole del gioco sono ormai chiare e non è difficile immaginare cosa aspettarsi. Si sconfina ancora di più nel fantastico e l’ottima fotografia non fa che esaltare questa scelta; la spettacolarità delle immagini è tale che si conserva immutata nel tempo e il lavoro agli effetti speciali lo conferma. Non concede un attimo di pausa e ogni vittima perisce in un caleidoscopio di irrefrenabile violenza. Volendo trovare un difetto, si nota come Krueger inizi a essere prigioniero delle sue battute a effetto.
MEMORABILE: La trasformazione in scarafaggio; La morte di Freddy.
Basterebbe la favolosa sequenza della morte di Freddy orchestrata da Steve Johnson per dare un giudizio positivo al quarto capitolo della serie. Anche il resto non è da meno, a partire dal buon ritmo impresso dallo specialista in action Harlin e alla vena umoristica di Englund che qui ha carta bianca nel delineare un Freddy che assume sempre più il ruolo di superstar. Non tutto funziona e qualche incongruenza fa capolino qua e là, ma per l'ennesimo sequel non ci si può lamentare. Bella la citazione "canina" della "Cosa" nella rinascita di Krueger.
MEMORABILE: Il busto delle anime; La pizza con le polpette umane; La trasformazione di Debbie in scarafaggio.
Meno accattivante del capitolo precedente, ma riesce comunque a divertire nonostante la debole sceneggiatura. L'incipt è totalmente nonsense e assurdo, col cane che urina fuoco e Freddy che resuscita senza apparente motivo; oltre a questo ci sono altri punti chiave che ho trovato forzati. Non mancano i momenti comedy-trash, come il ragazzo che fa kung-fu (inserito, guarda caso, in un'epoca in cui andavano in voga i film americani sulle arti marziali) o la protagonista nello scontro finale che si arma di tutto punto. Film comunque gradevole.
MEMORABILE: "Che fai, ti bagni quando sogni le belle ragazze?"; La pizza con le vittime.
Dopo il convincente terzo capitolo della serie, ricomincia il declino intravisto nel secondo. Il personaggio di Freddy, frainteso dagli sceneggiatori succeduti a Craven, cerca di ritagliarsi un posto da protagonista iniziando a parlare troppo e cercando di essere spiritoso. Nonostante ciò alcune trovate visive sono riuscite e tutto sommato il film risulta gradevole. Finalone molto anni '80 e musiche più adatte a Miami Vice. Latita la paura.
Forzato seguito del terzo capitolo della serie, soprattutto per come ritorna Krueger e per come viene distrutto. Debole anche il modo in cui entrano in scena i nuovi protagonisti. Per quanto riguarda la colonna sonora viene abbandonato il metal per brani più orecchiabili e non sempre appropriati, mentre resta ottimo il tema principale presente già dal primo film. Malgrado il calo generale si mantengono divertenti alcuni incubi, nei quali Freddy sfoggia il suo lato umoristico.
Harlin firma il migliore tra i seguiti della saga. Una pellicola che continua il discorso predecente - e lo proseguirà in parte nel numero 5 - confermando buona parte del cast (la Arquette dovette rinunciare perché in dolce attesa); ma è tutto il film a essere una fantastica avventura visiva che appaga gli occhi dello spettatore con trovate ingegnose (il cinema) ed effetti spettacolari! Il vero punto forte è però l’interpetazione di Lisa Wilcox, che fortunatamente prende ben presto il posto dell’inestpressiva Tuesday Knight. Musiche di gran pregio!
Quarto capitolo diretto questa volta dal finlandese Renny Harlin, che dimostra buone doti registiche come sempre e una certa creatività nelle scene oniriche e negli omicidi (ottimo quello della tipa trasformata in scarafaggio). Da qui si nota il forte cambiamento di Freddy che diviene un personaggio "cool" a tutti gli effetti, trasformandosi in continuazione e sparando battute a raffica dopo ogni omicidio. Buono.
Un sequel oggettivamente sciocchino, ma tutto sommato tra i più godibili e i meno pretenziosi. Torna Kristen, ma non la Arquette a interpretarla. La storia ripropone in parte quel che si era già visto ne I guerrieri del sogno, ma si abbonda con gli effetti speciali e con i delitti fantasiosi. Qualche scena campy assesta il mood sui termini ironico-orrorifici che piacciono agli appassionati, senza però scadere nell'eccesso puerile (niente maghetti questa volta). Ottima la battaglia finale con un nostalgico tripudio di FX prostetici. Divertente.
MEMORABILE: Freddy si gusta una pizza con teste umane in vece di polpettine; La ragazza risucchiata dal bacio di Freddy; La ragazza-scarafaggio; Il duello finale.
Buon film dal ritmo frenetico, personaggi simpatici, cast in parte, omicidi ingegnosi. Azzeccata l'idea di trasformare la timida e impacciata Alice in una sorta di wonder woman grazie alle abilità acquisite dagli amici uccisi. Peccato che Krueger diventi da questo capitolo in poi macchiettistico, perdendosi in inutili chiacchiere piuttosto che in azioni concrete. Purtroppo la parvenza di serietà del capostipite è ben lontana e lascia il posto all'eccesso.
MEMORABILE: La tragica fine dei tre ragazzi sopravvissuti al massacro di Wenstin Hills.
Cambia il direttore d'orchestra (il quarto in quattro film) ma la musica resta la stessa: Freddy rules. La formula vincente è grosso modo la stessa degli altri film, ma qui si fa più sfuggente, più sottile ed è impregnata di un'ironia che sconfina nel puro sarcasmo. Poco da dire su Englund, ormai icona di sé stesso, il cui personaggio riesce a mostrare sempre lati interessanti conditi da battute fulminanti. Buono il titolo italiano, ma se si fosse usato quello originale sarebbe stato ancor più efficace.
MEMORABILE: Krueger torna in vita; La pizza di Freddy.
Tra sogno e realtà, tra finzione cinematografica e mondo reale, questo quarto capitolo è affascinato e inghiottito dall’onirico fino a diventare quasi una metafora dei suoi precedessori. Visivamente paranoico, con momenti da body horror cronenberghiano e una tensione sempre in crescita. Parte un po’ in sordina, ma gli ultimi 30 minuti regalano attimi di puro cinema del terrore. Make up, effetti speciali e scenografie splendidi.
Minuziosamente decostruito per rivelare una natura più esagitata e campy, è un body-horror scattante nella narrazione e decorativo nella messa in scena. Robert Englund gioca forse un po’ troppo coi cliché del personaggio affievolendo così parte del suo fascino mefistofelico, ma la Wilocox, di impenetrabile e aristocratica bellezza, è davvero un grande valore aggiunto. Ottimi gli SFX di Screaming Mad George.
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La versione DVD della Eagle Pictures è molto buona. Il master è pulito, in 16.9 e l'audio in 5.1 Italiano/Inglese. Ci sono anche molti contenuti speciali che i fan della serie apprezzeranno sicuramente. Il prezzo non è eccessivo e il DVD è ottimo, quindi acquisto consigliato.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (anno 1992) di Nightmare 4-Il non risveglio:
CuriositàZender • 15/10/17 18:14 Capo scrivano - 47798 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:
Poco prima che Joey rimanga "intrappolato" nel suo letto, si vede la réclame tanto famosa (ai tempi) di MTV che poi recita, con voce sensuale: "MTV in stereo, musica per sognare illusioni di spazio e di suono..." Qui è possibile vederla completamente > MTV Godzilla bumper.