Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Discutibile quanto si vuole dal punto di vista della sceneggiatura (piena di buchi, leggerezze e incongruenze), OPERA si prende ampiamente la sua rivincita sul piano visivo. Dario Argento inventa inquadrature straordinarie (non ultima la celebre soggettiva dei corvi che scendono sulla platea del Teatro Regio di Parma a volo radente), infonde una tale classe registica in ogni scena da lasciare a bocca aperta: non c'è un oggetto fuori posto (meravigliose le scenografie di Davide Bassan), una carrellata gratuita, un primo piano sbagliato. OPERA è un'autentica gioia per gli occhi (e per le orecchie, perché anche la colonna sonora è perfetta, impreziosita dagli interventi dello specialista Simonetti,...Leggi tutto Bill Wyman, Brian Eno e arricchita da brani di lirica) e fermarsi alla trama significa trascurare troppo, in un film simile: Argento la usa solo come pretesto per dare un senso alle sue visioni, la segue per poter assegnare un filo logico al film perché ne è comunque affascinato (è una storia morbosa, cupa in cui i flashback hanno come sempre una parte importante), ma è chiaro che il suo interesse è rivolto alla grandiosità della messa in scena. La fotografia magnifica (di Ronnie Taylor, che all'opera aveva già lavorato nel ottimo FANTASMA DEL PALCOSCENICO di De Palma, regista per molti versi affine ad Argento) regala alle immagini ulteriore smalto e il ricongiungimento a PHENOMENA è dato da una nuova, bellissima, eroina (Cristina Marsillach, degna erede della Connelly) e dal finale tranquillizzante. Attori diretti bene (la Marsillach è un'autentica rivelazione, la Nicolodi una conferma) per un lavoro che nelle scene corali è vivissimo e in quelle di tensione è magistralmente orchestrato. Una bella dose di sangue e sadismo, un Argento ancora a livelli molto alti.

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Capannelle 24/12/08 19:01 - 4399 commenti

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I soliti pregi e difetti argentiani, ma ormai consistenza e vera tensione sono un pallido ricordo. Tanto che è molto meglio l'inizio con tutto il backstage operistico che non lo sviluppo della trama horrorifica. Non mancano i momenti da ricordare (il contorno occhi, i corvi, il recupero della catenina) ma personaggi sempre più discutibili, musiche pretenziose e un finale da fotoromanzo regionale segnano una pellicola da ascrivere ormai alla decadenza del regista. Più operetta che opera.
MEMORABILE: Nei contenuti speciali del DVD la Nicolodi afferma di aver rischiato la vita durante le riprese...

B. Legnani 21/03/07 01:54 - 5523 commenti

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Cruciale, ma solo perché rappresenta, purtroppo, l’inizio della fine (per qualcuno, più severo, la conferma di un processo già iniziato in precedenza) della grande stagione argentiana. Immagini splendide, evocanti, trionfali, ma trama troppo tremante e traballante, con un finale che cade, affonda e annega nel grottesco. Il grande Paolo Rosi, se avesse commentato anche il cinema oltre il pugilato, avrebbe detto le stesse parole che dedicò a Benvenuti atterrato da Monzon: “È la fine di un mito”.

Puppigallo 4/04/07 23:10 - 5259 commenti

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Si respira ancora la buona aria Argentiana d.o.c., visionaria, sanguinaria e perversa, anche se un po' più rarefatta. 3 cose geniali: il teatro che si riflette nell’occhio del corvo, la pallottola attraverso la serratura e gli aghi con adesivo per gli occhi (da vero sadico deviato). Buono anche il cervello con rimbombo. Il ragazzo della protagonista è un pirla, ed è una gioia vederlo sprizzare sangue da tutti i pori. Buon ritmo. Non ci si annoia di certo. Due mezze boiate (in fuga nel condotto e il finale). Pur volando più basso, resta notevole.

Undying 25/04/07 23:46 - 3807 commenti

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Diciamolo subito, a scanso di equivoci: è un bel film. È realizzato con grande accuratezza (si trattava di una co-produzione RAI di quasi 10 miliardi dell'epoca), l'incipit - con piano-sequenza sulla "prima diva" isterica per la presenza dei volatili - rasenta la perfezione e le riprese, anche quelle più apparentemente sghembe e fuori fuoco, sono frutto di una maniacale messa in scena voluta da Argento. La soggettiva dei corvi, per la quale venne eretta una maestosa gru all'interno del Teatro Regio di Parma, è un pezzo raro di grandissimo cinema italiano. Peccato quel manichino... Lirico.
MEMORABILE: Il killer ha legato Betty, mettendole sotto alle palpebre una serie di spille fissate con nastro adesivo: "guarda bene: devi vedere tutto... tutto!"

Il Gobbo 16/07/07 09:13 - 3015 commenti

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Sofferenza. Per un'ora abbondante (fino all'assalto dei corvacci) è un ottimo film di squisita fattura argentiana, e con momenti da opus magnum. Poi il tracollo, con un cumulo di finali ad aggravare uno spaventoso errore di casting che - a posteriori - era un chiaro presagio dei tempi grami a venire, e che noi fedeli non sapemmo interpretare. All'epoca si rimase un po' col naso per aria (forse per via dei corvi), col già citato senno di poi ci aggrappiamo alla prima ora come ad una zattera...

Lercio 17/07/07 17:35 - 232 commenti

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Inquietante. Si fa vedere senza respiro. L'escalation di violenze e la claustrofobia del teatro sono rese alla perfezione con un contorno malsano e quasi onirico, ma vi è una sorta di "liberazione" che rende il tutto agghiacciante nell'epilogo. Crudele e cattivo, scioccante, e non per le sequenze a tinte forti.

Deepred89 19/07/07 03:05 - 3704 commenti

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Ciò che precede quegli ultimi, famigerati dieci minuti è al livello del miglior Argento: inquadrature straordinarie e maestose, atmosfera plumbea e onirica, OST tanto bella quanto variegata, una protagonista perfetta, il tutto al servizio di una trama thriller ridotta all'essenziale in favore di un'avvolgente pioggia di magnifiche suggestioni. Poi, quel terribile, doloroso crollo verso una razionalità tristemente irrazionale. L'impatto è distruttivo, ma non abbastanza da spazzare via lo bellezza di tutto il resto.
MEMORABILE: La scala a chiocciola, gli spilli sulle palpebre, il braccialetto in gola, la serratura, la bambina nei condotti, i corvi. Potrei continuare...

Caesars 5/10/07 13:19 - 3779 commenti

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Visto all'epoca, uscii dal cinema con un po' di delusione. Il film non era male ma si manteneva notevolmente al di sotto della media cui Dario mi aveva abituato almeno sino a Suspiria (compreso, ovviamente). Col senno di poi, ci piacerebbe che il regista romano fosse riuscito a rimanere su questi livelli. Qui si respira ncora alla grande l'aria del suo Cinema, con una splendida fotografia e una grande padronanza tecnica a compensare una sceneggiatura non certo perfetta. Il finale fa crollare il livello qualitativo, ma complessivamente è un buon film.

Hackett 4/05/08 13:41 - 1865 commenti

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Buon film di Argento che segna, ormai in maniera definitiva, il passaggio fondamentale della carriera del regista, costituendo il suo ultimo film veramente notevole. Il contrasto tra musica classica e metal, gli omicidi efferati, i traumi del passato che tornano in una Parma dark e le splendide invenzioni visive. Tutto funziona bene, anche il finale che, pur con qualche forzatura, ha una potenza degna del grande Dario.
MEMORABILE: La scena del corvo, unico testimone, che vola nel teatro alla ricerca dell'assassino.

Enrikoses 29/03/08 22:15 - 39 commenti

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Grandiosa "opera" horror di Argento. Perfette le musiche legate all'opera, ma anche al metal e le nenie. Mi piace moltissimo il movimento che la macchina da presa fa in generale sopratutto all'inizio, quando passa dalla stanza della ragazza alla scenografia del MacBeth. Incipit ottimo. Superficialità grossolane stranamente non evitate. Profondo nero.
MEMORABILE: La discesa nel pensiero dell'assassino.

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Cotola 3/05/08 01:25 - 9012 commenti

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I segni del declino sono già abbastanza evidenti. Tuttavia si tratta di un pellicola che, almeno da un punto di vista visivo, non è certamente priva di fascino. Diverso è il discorso sul piano narrativo e contenutistico. Assolutamente inverosimile il primo, fiacco e risibile il secondo, visto che come riflessione metacinematografica non ci troviamo dinanzi a nulla di originale. In ogni caso, è un film gradevole, che si lascia seguire dall'inizio alla fine senza problemi. Il peggio, purtroppo, dovrà ancora venire.

Ciavazzaro 4/05/08 14:00 - 4768 commenti

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L'ultimo film diciamo accettabile di Dario Argento prima del suo declino artistico, dal quale non si è ancora ripreso. Qualche idea buona c'è (l'omicidio con le forbici, il sadismo dell'assassino che fa vedere alla vittima i delitti tenendole aperte gli occhi con degli stecchini), ma ci sono anche tante cose negative, a cominciare da una trama non del tutto lineare e con particolari fuori posto (vedi il colpo di scena finale, davvero evitabile).

Lovejoy 16/05/08 14:32 - 1823 commenti

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Scipito horror che non rende giustizia al talento di Argento. Alcune scene sono molto efficaci (tipo quella dello spioncino della porta o in teatro con i corvi), ma resta il fatto che, complessivamente, si tratta di un'operazione deludente. Colpa di un copione largamente prevedibile, di situazioni e personaggi telefonati e di effetti speciali non particolarmente indovinati. E che dire del cast? Meglio sorvolare... Argento ha fatto di gran lunga meglio.

Ghostship 15/06/08 13:54 - 394 commenti

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A questo punto della sua carriera, per Dario Argento c'era già qualcosa che non andava. L'ispirazione stava diminuendo, si nota una latente voglia di affrancarsi dall'immagine di re dell'horror ed essere riconosciuto un regista al di fuori di ogni classificazione. Nonostante i toni minori, il sadismo è tutto lì, i carrelli e le soggettive ci allietano ancora, insomma il suo cinema è ancora il suo cinema. Forse per l'ultima volta.

Herrkinski 12/06/08 15:06 - 8072 commenti

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Ultimo vero capolavoro argentiano, "Opera" è un film volutamente assurdo, con una sceneggiatura talvolta superficiale (seppur non priva di ottime trovate e colpi di scena davvero efficaci), ma che alla resa dei conti funziona alla grande. Il killer di turno è sadico, morboso e spietato e molti dei suoi omicidi rimangono tra i più riusciti di sempre rispetto alla filmografia del regista. Girato con virtuosismi di m.d.p. eccezionali, musicato in maniera adeguata con un contrasto tra Metal e Classica, "Opera" è la quintessenza di Argento. Ottimo.
MEMORABILE: La scena in cui il killer squarta la migliore amica della protagonista, che è legata ed obbligata a guardare con gli spilli sotto agli occhi.

Galbo 14/06/08 13:32 - 12380 commenti

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Ultimo buon film del regista Dario Argento: è eccellente nella prima parte, nella quale si realizza un buon connubio tra cinematografia e musica lirica attraverso riprese (realizzate al teatro lirico di Parma) di indubbia suggestione e di grandissima perizia tecnica. Successivamente il film, sebbene sia ancora capace di presa sullo spettatore, diventa più convenzionale, anche per un indeciso sviluppo narrativo.

Cif 18/10/08 16:15 - 272 commenti

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Dario Argento si conferma un talento che tutto il mondo giustamente ci invidia. I critici nostrani dovrebbero ricordarsene più spesso. Le immagini sono magnifiche, i particolari, i colori. Un numero sensazionale di trovate: i corvi, le soggettive, l'ossessione degli occhi (dagli animali, agli aghi conficcati per tenere le palpebre aperte), l'ambientazione classicheggiante ed il contrasto tra l'opera (il luogo, le arie) e la colonna sonora metal dei delitti... Potrei continuare per altre diecimila battute. In una parola: dionisiaco.
MEMORABILE: Almeno due scene sono a pieno titolo nella storia del cinema: gli aghi sotto gli occhi e la pallottola attraverso lo spioncino della porta (sempre occhi).

Daniela 9/01/09 00:06 - 12626 commenti

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Contiene belle invenzioni visive (il volo dei corvi, le palpebre tenute aperte con gli spilli, più in generale tutta la parte dell'allestimento teatrale) ma la sceneggiatura zoppica, la recitazione è mediocre, l'epilogo davvero penoso. Certo, con il senno di poi, appare l'ultimo lavoro valido di un regista che ha dato tanto al cinema italiano e che avrebbe fatto un favore a se stesso chiudendo qui la sua carriera cinematografica (magari, perché non darsi alla direzione di opere liriche?).

Brainiac 12/01/09 21:59 - 1083 commenti

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A questo Argento barocco, ancora in grado di possenti visioni angosciose, perdono volentieri le incongruenze. Fra cui la protagonista che appena torturata (con la Kubrikiana pena degli aghi sotto le palpebre) discute amabilmente sulla sessualità delle cantanti d'opera o per la sua predilezione a dormire da sola, in case enormi e con porte violabilissime, per giunta con l'onnipresente musica classica ad agevolare gli scassi dell'aggressore. Perdono volentieri i dialoghi improbabili, perché la messa in scena è fastosa, le carrellate suadenti. Claustrofobico.
MEMORABILE: Il colpo del killer che spara attraverso lo spioncino.

Daidae 27/03/09 06:52 - 3169 commenti

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Con questa opera Argento chiude la sua carriera: dopo produrrà solo mezzi filmetti. Un film magistrale, nonostante gli attori siano davvero indecenti (appena passabile Barberini, orrida la cantante lirica, strapessimo il restante cast, eccetto la sempre brava Nicolodi). Fotografia e musiche super, una buona trama e ambientazione sublime. Un film fatto benone.
MEMORABILE: Lo sparo.

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Fidelio 6/07/09 12:14 - 11 commenti

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L'ultimo grande film di Argento. Terribilmente assurdo per trama e per taluni dialoghi davvero imbarazzanti, è splendido dal punto di vista registico, con immagini morbose e malsane e con alcune sequenze notevoli (come quella, famosa, del volo dei corvi). Più curati che in passato sia lo studio psicologico dei personaggi che la recitazione. Purtroppo il film presenta notevoli scivoloni sotto vari punti di vista e un finale delirante che lascia basito lo spettatore.
MEMORABILE: La morte della costumista: esempio lampante dei pregi e dei difetti del film.

Disorder 16/11/11 23:00 - 1416 commenti

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Incostante. Da un lato, una tecnica a dir poco eccelsa regala allo spettatore immagini ancora una volta indimenticabili; dall'altro troppe approssimazioni a livello di sceneggiatura (con dialoghi talvolta imbarazzanti), cast non indimenticabile e scelte discutibili (il finale!) rendono difficoltosa la "digestione" del film. L'omicidio della Tassoni poi rasenta il comico involontario. Insomma, il film racchiude in sé un po' tutti i pregi e difetti storici di Argento. Non male alla fine, ma ben al di sotto dei precedenti film del regista romano.

Lucius 22/07/09 11:05 - 3015 commenti

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Uno dei film più impegnativi e riusciti del maestro Dario Argento, che è costato al regista grossi forzi. Molto accurato nei dettagli e nella messa in scena quasi maniacale. Le soggettive dei corvi in volo nel Teatro Regio di Parma rappresentano un esempio unico di regia artigianale nel panorama cinematografico italiano. Gli omicidi rappresentano momenti di arte pura, in questo film. Strizza l'occhio ad Arancia meccanica.

Fabbiu 29/07/09 21:15 - 2136 commenti

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Ha il pregio di essere un horror che mira al sodo senza doversi reggere su finti sofismi (quando ci prova due volte con la voce narrante è penoso), ma è anche la pellicola che esprime cosa non mi piace di questo tipo di cinema: il contrasto tra tecnica (avanzatissima) e logica (minimale) in un connubio che rende il tutto non molto digeribile. Mi piace come splatter, sanguinolento e maniacale al punto giusto, ma come storia fa un po' pena. Ottima la tecnica visiva, fotografia e trucchi di un regista esperto e si vede. Ma il resto?
MEMORABILE: Il proiettile nello spioncino.

Stefania 23/10/09 00:17 - 1599 commenti

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Un Argento opulento e smagliante come i fregi e la porpora del Regio, cupo come le ali di un corvo e come la "tragedia scozzese". Grande trip visionario che nobilita una trama soavemente assurda come la protagonista, Betty, giovane vergine metaforicamente stuprata, cioè obbligata ad assistere a sadici omicidi senza poter chiudere i limpidissimi occhi. Lo sguardo è violato, ma il cuore resta candido e lei è come Heidi, e le sorridono i monti! Un thriller ancora emozionante.
MEMORABILE: Il volo concentrico, implacabile, dei corvi che puntano verso l'assassino.

Sabryna 20/10/09 14:38 - 225 commenti

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Un thriller argentiano perfetto, inferiore a perle come Profondo Rosso solo di poco. Il gusto dell'inquadratura che il regista mette in questo lungometraggio ne fa un piccolo capolavoro nostrano. Non molto curato in certi punti nella trama. Alcuni dialoghi e sequenze non sono proprio daOscar, ma le atmosfere morbose e i movimenti vorticosi della camera coinvolgono fino alla fine senza annoiare. Memorabile la sequenza della scala a chiocciola e il punto di vista (al contrario) della cantante lirica nelle scene iniziali.

Fauno 24/11/09 16:06 - 2208 commenti

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Questo è il primo vero grosso scivolone del regista. Eccellente l'ambiente teatrale, molto buona l'etologia dei corvi, ma assolutamente nulli il movente e la personalità del'omicida che, se ci si pensa, era anche prevedibile. Non mancano creazioni stile la fuga attraverso i vecchi aeratori, il brivido per il bluff del sorvegliante e la musica è tutt'altro che malvagia, ma la ricostruzione del sogno e i demoni ispiratori degli omicidi, quando si capisce di cosa si tratta, fanno proprio ridere se non disperare.
MEMORABILE: La palla di ferro... il corvo che non riesce a inghiottire il bocconcino, lo spinello prima della recita (difficile da cogliere). Il resto è macello.

Funesto 1/12/09 23:41 - 525 commenti

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Di classe. Argento gira una storia di macelleria in splendide location creando un parallelismo fra finezza e massacro paradossale e meravigliosamente funzionante. La maestria non ha limiti e abbondano splendide inquadrature al ritmo delle grandi musiche metal (!). Il sangue, l'ho detto, non manca (gli effetti speciali sono discreti, ma non eccezionali) e gli omicidi, quasi fulciani (devi vedere TUTTO!), sono ben realizzati. Un po' meno i dialoghi e la sceneggiatura! Comunque sia, a parità di barocchismo, "Opera" è decisamente meglio del Fantasma con Asia!
MEMORABILE: Gli omicidi, le musiche (il main theme ricorda quello di Amityville Horror) e il colpo di pistola che ferisce la persona in costume bianco sul palco.

Metuant 1/01/10 20:36 - 456 commenti

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L'ultima vera grande "opera" di Argento, il quale mostra tutto il suo talento visionario al servizio del teatro ed estremizza la violenza al quale ci aveva abituati in delitti di rara ferocia. Scenografie maestose e oltremodo inquietanti, miste ad attori in parte e a virtuosismi di macchina da manuale. L'unico neo è, come al solito, costituito dai buchi presenti nella sceneggiatura ma soprattutto dal finale, decisamente fuori luogo per quanto affascinante.
MEMORABILE: La sequenza del volo dei corvi.

Jorge 24/01/10 17:05 - 164 commenti

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Chi commenta negativamente "Opera" lo fa, a ragione, perdue motivi; 1. soggetto e sceneggiatura fumosissimi, nulli 2. il cast, ottimo in in alcuni casi (Marsillach, Charleson), pessimo per il resto. Detto questo, il film reca in sè una classe infinita e trasuda amore per il teatro e la lirica, passioni spesso accennate nei film di Argento che qui ricevono degna centralità. Ogni inquadratura grida perizia e tecnica, la scenografie sono magnifiche, alcune scene e delitti sono teatrali barocchi e bellissimi... un gran bel film, ma è il tramonto di Dario.
MEMORABILE: I corvi che planano in teatro.

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Siregon 20/03/10 15:04 - 352 commenti

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L'omicidio della costumista armata di ferro da stiro sembra una parodia. Recitazione pessima, musica metal (di nuovo) a palla e manierismo in agguato sono solo alcuni dei difetti di questo film ambiziosissimo del regista romano. La sceneggiatura è piena di buchi, i dialoghi sono spesso improbabili e risultano forzati come spesso accade nel cinema di Argento. Qualche virtuosismo tecnico qua e là, ma nel complesso delude ed è una decisa caduta, dopo il trionfo di Phenomena.

Vanadio 27/04/10 23:27 - 105 commenti

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Sebbene alcune riprese siano interessanti (quelle lungo le scale del teatro) e lo sparo attraverso lo spioncino una trovata brillante, la storia e i testi sembrano passati in un tritacarne; l'eccessiva crudezza degli omicidi fa il resto. Cristina Marsillach non è granchè, ma in generale la qualità di recitazione è calata non poco rispetto a tre anni prima. Argento cerca di fare il tenero nel finale (una storpiatura di Phenomena) ma risulta stucchevole. Inutile la ripresa del "volo" dei corvi.

Rambo90 17/05/10 03:37 - 7679 commenti

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La prima parte, decisamente horror e molto violenta, è notevole: tanta suspense, ritmo veloce e virtuosismi tecnici. Poi, dopo il secondo omicidio (e l'estrazione splatter della catenina dal corpo della vittima) il film si assesta sui canonici binari del thriller con caccia all'identità dell'assassino (pur riservando ancora una bella scena di tecnica con il volo dei corvi nel teatro che riconoscono il colpevole). Buone le musiche, anche se a volte troppo martellanti; un po' sprecata Daria Nicolodi.

Bruce 10/06/10 09:20 - 1007 commenti

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Argento inizia il viaggio che lo porta a divenire la caricatura di se stesso. Il problema non è la regia ma il controllo dell'opera, appunto. Nel film, un giallo slasher con maniaco sadico, ci sono alcune notevolissime riprese ma sono nulla rispetto alla complessiva caduta di credibilità e di tensione narrativa. Così, a tratti, invece di aver paura, scappa quasi da ridere. Peccato perché le suggestioni offerte dal mondo della lirica avrebbero potuto essere sfruttate dal talentuoso regista in ben altro modo. Colonna sonora ottimamente combinata.

Giacomovie 12/06/10 19:31 - 1397 commenti

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Il risultato è convenzionale, ma dando attenzione ad ogni dettaglio si nota che la costruzione ha richiesto notevole lavoro. Quindi ad Argento va rimproverata una certa leggerezza tecnica per non aver saputo sfruttare al meglio il potenziale a disposizione. E poi cade nella trappola di riutilizzare gli uccelli come strumento di tensione (anche se Hitchcock è stato così inventivo che per i suoi successori è difficile essere del tutto originali). Comunque in questo medio horror sanguinario con tensione efficace qualche idea interessante c'è. **!

Magnetti 21/06/10 09:58 - 1103 commenti

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Alti e bassi. Si incomincia molto bene con la soggettiva della cantante lirica (ce ne saranno altre altrettanto valide) e si prosegue con riprese che appagano gli occhi e rivelano il gusto di Argento, e avercene. Ma dove il film perde è nella sceneggiatura: tolta una prima parte godibile ben presto si sconfina nella noia, nella prevedibilità e quindi nella delusione. La Marsillach e i corvi sono memorabili mentre gli altri attori non convincono e, cosa ben più grave per un horror, il killer è una macchietta. Un plauso al perfetto abbinamento musiche-immagini.

Myvincent 21/06/10 20:34 - 3727 commenti

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Checchè ne dicano i grandi critici, questo film è un po' il canto del cigno del grande maestro del cinema italiano. Da qui in poi non si riconosce più la sua grande mano geniale, forse solo per un semplice fatto di budget, oppure per un allontanamento dalla meticolosa cura di tutto, inclusi i più piccoli dettagli. Il vero giallo sta proprio qui: perché proprio a partire da "Opera"? Sceneggiatura, recitazione, tensione al di sotto della media. Fortunatamente Dario Argento farà di meglio successivamente.

Il Dandi 6/07/10 00:30 - 1917 commenti

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Rivisto dopo anni, non mi era piaciuto il finale e ne ero rimasto alla larga. Oggi invece il repentino cambio di ambientazione (un po' alla Heidi, via) mi è parso un colpo di genio. Si apprezza la costante autoironia della messa in scena (il personaggio del regista horror, la musica heavy metal contrapposta alla lirica, gli aghi sugli occhi stile Arancia meccanica) e non stonano i dialoghi fumettistici. Se non fosse per gli attori, quasi tutti impresentabili, sarebbe un capolavoro. È comunque un bel film.
MEMORABILE: Le mando il mio assistente: DaniELE SOAVe. Si fidi è un ragazzo in gamba!

Trivex 6/07/10 12:14 - 1740 commenti

I gusti di Trivex

Rivedendolo, non ho mutato le mie impressioni: grande tecnica, impegno di mezzi ed energie, storia bella e qualche trovata di stravagante terrore. Ci sono pure pecche, tipo la scelta del colpevole e le sue vicissitudini (troppo d'avanguardia, davvero sopra le righe, seppur morbose). Qui lo spettacolo acquista respiro e spazio, pur trattando di un luogo delimitato, ma non per questo asfissiante. È forse il gran volo degli uccelli, con il loro fantastico (in tutti i sensi) comportamento, che produce ebbrezza e libertà. Distinto, classico come un'opera (d'arte).

Gestarsh99 26/08/10 13:45 - 1395 commenti

I gusti di Gestarsh99

Penso che Opera sia da considerare l'epitaffio stilistico di Argento. Un film da più parti sottovalutato ma che contiene, oltre a straordinarie innovazioni di tipo tecnico-strumentale (vedasi la scena del proiettile nell'occhio), anche tutto quello che negli anni il regista ci ha regalato: fantasia splatter negli omicidi, riferimenti ai suoi film precedenti (la scena in cui il regista inquadra un insetto), omaggi spassionati al suo nume Hitchcock (i corvi), movimenti di camera incredibili. Ci sono anche velenose frecciatine contro l'ambiente teatrale.
MEMORABILE: Il killer che applica gli spilli sotto gli occhi della Marsillach: astuta rielaborazione (depurata da intenti educativi) del trattamento Lodovico...!

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Markus 25/08/10 12:31 - 3682 commenti

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Con questo film Argento ha inaugurato la parabola discendente della sua carriera che fino a Phenomena (già inferiore ai precedenti) ci aveva abituati a grandi film. Sceneggiatura tirata per i capelli e la mancanza d’un personaggio davvero efficace si sommano. Rimangono alcune intuizioni geniali e la suggestiva location teatrale, ma non basta. Rivisto oggi, il giudizio su Opera si può variamente ritrattare, ma solo perché in seguito fece di peggio, il che non è certamente lusinghiero. All’uscita deluse molto.

Von Leppe 20/11/10 14:36 - 1259 commenti

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Ultimo film dove Argento dimostra le sue doti di grande regista, capace di colpire lo spettatore con ottime trovate e di tenere la suspense anche se la trama ha risvolti non del tutto convincenti (ma è un difetto-pregio dell'horror italiano: più visionario) nel doppio finale che poteva essere evitato e che la mette sui buoni sentimenti. Buone la messa in scena all'opera del dramma, la scenografia tenebrosa, le visioni dell'assassino e l'atmosfera generale. Ci sono brani metal che si alternano a quelli lirici.
MEMORABILE: Daniele Soave, visto appannato.

Mtine 18/12/10 21:02 - 224 commenti

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Mai vista una tale accozzaglia di idiozie cinematografiche in vita mia. E poi il regista è il grande Dario Argento! Sceneggiatura insipida, attori pessimi (tranne la protagonista), musiche sempre inopportune che rovinano quel poco che c'è da salvare. Argento sembra aver disimparato il suo mestiere proponendoci soggettive ravvelocizzate e surreali, non degne di lui (vedi quelle dell'Uccello dalle piume di cristallo) e facendo terminare il film con un finale grottesco e completamente fuori luogo. Si salva solo la carrellata dei corvi sul teatro.
MEMORABILE: Tra le tante frasi "illuminanti" va citata: "Io non ho commesso nessun crimine, volevo solo che l'anima uscisse da loro!"

Homesick 22/03/11 19:05 - 5737 commenti

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Primi sintomi del declino di Argento, ormai avviato a crogiolarsi nella contemplazione narcisistica dell’eccesso truculento e dell’illogicità, impazzante nelle falle di sceneggiatura e nell’insulso accavallarsi dei falsi finali. È un bene che la malattia non sia ancora allo stadio avanzato e conceda all’antico talento visionario dell’autore di sbizzarrirsi nei movimenti di macchina più originali e arditi: le elaborate soggettive, il volo circolare dei corvi che individuano l’assassino, le discese lungo le scale a chiocciola. Fondamentali le musiche e le sfarzose coreografie del Regio di Parma.
MEMORABILE: La soggettiva dello sguardo della Marsillach, appannato dal collirio, mentre riceve in casa il poliziotto che dovrebbe proteggerla.

Buiomega71 28/03/11 00:01 - 2901 commenti

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Rimane l'ultimo vero capolavoro argentiano (escluso il sussulto di Nonhosonno), tecnica da vendere e "argentianeria" pura. Dalla geniale tortura ad "occhi aperti" che subisce la Marsillach dall'assassino al feroce e splatteroso omicidio di McNamara, a Barberini che spara nel teatro con effetti devastanti, al finale che cita apertamente Phenomena, al classico flashback che riporta il trauma infantile, sino agli animali vendicativi (in questo caso i corvi cavaocchi). Pura estasi e raffinata perversione argentiana. Grande score di Simonetti. Indispensabile.
MEMORABILE: La Nicolodi spia dallo spioncino della porta, il proiettile perfora lo spioncino, trapassa l'occhio e colpisce il telefono.

Bergelmir 26/04/11 07:25 - 160 commenti

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Film eccezionale dal punto di vista estetico che presenta numerosi passaggi di alta classe registica, nella migliore tradizione di Argento. I movimenti di macchina sono fluidi, sapienti e presentano sperimentalismi sorprendenti, come la celeberrima soggettiva dei corvi in volo. E' chiaro che ad Argento la sceneggiatura interessa poco e che tutto sia orientato all'impatto visivo, tuttavia alcune carenze si sentono, dato il soggetto evidentemente giallo. Meritevole comunque.

Rebis 4/05/11 13:52 - 2332 commenti

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Pietra di volta nella produzione del regista, scinde in modo radicale e premeditato il virtuosismo tecnico dallo sprezzo dichiarato per la verosimiglianza. Se la regia è capace di mozzare il fiato con iperboli visionarie e sferzate di tecnica sopraffina, il racconto affastella improbabilità a partire dalle reazioni dei personaggi che danno spazio a ondate di ridicolo involuto. La poetica di Argento si esplicita, si fa consapevole e dichiarata, prestando il fianco a un pubblico che non può più ignorare gli squilibri della messa in scena. Splendida soundtrack. Puro metacinema.

John trent 22/08/11 13:04 - 326 commenti

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Buon giallo con alcune ottime scene (la pallottola che penetra l'occhio della Nicolodi attraverso la porta e la tortura della visione forzata della Marsillach) ma cominciano ad avvertirsi i primi sinistri scricchiolii nelle opere di Argento... che viene meno proprio in uno dei suoi punti di forza: il finale, perbacco! E la voce fuori campo dello stesso Argento che fa capolino in due scene è assolutamente delirante e inopportuna.
MEMORABILE: "Mi faccia vedere il tesserino" Bang!

Macguffin 24/08/11 10:54 - 124 commenti

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Le ambizioni sono alte (filo conduttore il tema dello Sguardo, nelle sue varie declinazioni), ma la sceneggiatura quasi ridicola e il cast mediocre fanno risaltare ciò che regge il film, cioè il talento visivo, l’inventiva e la tecnica del regista (vedi la "lezione" sugli usi della soggettiva). Le scenografie sono belle, il ritmo è alto, la musica (nel suo alternarsi di classica e metal) incalza e le trovate (la visione forzata, i corvi, il collirio, lo spioncino ecc.) si susseguono, coprendo le falle. La lezione di Argento: la forma è sostanza.

Luchi78 18/11/11 16:41 - 1521 commenti

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È un film che lascia piuttosto interdetti: impressiona e colpisce per l'efferatezza dei delitti e la dose di sadismo che l'assassino impartisce alla sua vittima. Decade completamente nel finale dove tra manichini e improbabili fughe tra i monti il film si chiude quasi per forza. Non convince la Marsillach in un ruolo che avrebbe richiesto una grandiosa interpretazione e non una buona prova. È comunque un bel film, ma Argento ha fatto molto di meglio.

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Tomastich 5/02/13 10:36 - 1255 commenti

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L'ultimo colpo di genio del regista romano. D'altronde con la fine degli anni '80, si sa (o almeno si dovrebbe sapere), è andato perduto tutto quello che aveva reso grande la filmografia nazionale. Opera è la cartina di tornasole del suo meraviglioso anno di uscita. Barocco all'inverosimile (tant'è che se avesse inserito Malmsteen nella colonna sonora non avrebbe sfigurato), pomposo, elegante, ricco di virtuosismi registisci (pallottola, corvi) che lo hanno fatto entrare a pieno titolo nella storia dell'horror.

Maxx g 10/09/13 01:39 - 632 commenti

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Fu il mio primo film di Dario Argento e ne fui sorpreso, oltre che terrorizzato. La paura si trova in ogni angolo e la suspence pervade tutto il film. Ho trovato particolarmente efficace e spaventosa la scena del proiettile che perfora il cranio della signora che guarda dallo spioncino, mostrata come un gigantesco ascensore che sale per i piani.

Nipo 12/09/13 00:51 - 40 commenti

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Tra i miei preferiti d'Argento: film voyeur dove il vedere è punito, sia chi guarda forzatamente (Betty), che chi spia (Myra, Giulia, il fidanzato, i corvi). L'occhio viene colpito, ma è anche il film dove la soggettiva la fa da padrona. Un film senza amore, freddo, l'unica passione vera è quella malata dell'assassino. Niente indagine, solo concatenarsi di eventi. Betty sembra subire e lasciare che siano gli altri ad agire (morire) per lei. Splendidi flashback del folle. Trionfa l'iperbole del dettaglio. Epico.
MEMORABILE: Argento getta nel film cose e persone: primi piani di pupile, interni di gole lacerate, occhi sbarrati da aghi, cervelli e vene.

Ryo 8/02/14 11:00 - 2169 commenti

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Deludente dal punto di vista registico e narrativo, deludente per il fatto che i personaggi siano finti come una banconota da 3 euro. Dario Argento in questo film ha una mano totalmente diversa rispetto agli ottimi lavori precedenti, e la cosa è rimarcata dal fatto che le sue famosi mani guantate che interpretano quelle dell'assassino stavolta hanno a loro volta un altro paio di guanti in lattice sopra, come a voler dire: sono sempre io, ma con una superficie patinata addosso. Poteva essere un soggetto sfruttato meglio. E non è neanche cosi tanto inaspettato scoprire l'assassino
MEMORABILE: Gli aghi sotto gli occhi senza dubbio; L'apertura del torace per recuperare il braccialetto (ma perché non mostrarlo?); Il corvo mangiaocchi.

Nicola81 5/07/14 00:02 - 2840 commenti

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Un film non facile da valutare, perché se da un lato il talento visionario di Argento si esprime ancora su livelli altissimi (alcune soggettive sono magistrali), dall'altro abbiamo una sceneggiatura sconclusionata e spesso inverosimile. La ricchezza delle scenografie, le belle musiche e l'ottima prova della Marsillach (benché costretta dal copione a comportamenti illogici) mi spingono verso un giudizio positivo, ma è più un esercizio di stile che un film pienamente riuscito.
MEMORABILE: Gli aghi nelle palpebre; Gli omicidi del ragazzo e della costumista; La revolverata attraverso lo spioncino; Il volo panoramico dei corvi nel teatro.

Ultimo 17/08/14 18:27 - 1653 commenti

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Una giovane soprano è perseguitata da un ignoto tizio che la obbliga ad assistere ai suoi omicidi: questo lo spunto per realizzare l'ultimo grande film targato Dario Argento, una pellicola ben costruita sia dal punto di vista della qualità di regia che della sceneggiatura. Nonostante tutto funzioni bene, qualcosa lascia presagire che però ci si sta allontanando dai fasti del Dario anni 70. Purtroppo è così e i film successivi non smentiscono.

Jdelarge 18/01/15 17:53 - 1000 commenti

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Film a due facce che mostra ancora le grandi qualità di Argento dietro la macchina da presa, ma anche una notevole mancanza di spunti dal punto di vista della trama e degli interpreti (piuttosto anonimi). Le inquadrature, le luci, le musiche e le scene degli omicidi sono orchestrate magistralmente e in questi elementi il film funziona alla grande, come i migliori thriller di Argento. Dopodiché c'è la storia, che non regala colpi di scena particolari e presenta anche numerose lacune. Però il contorno è così bello che ce lo si può fare bastare.

Taxius 7/06/15 16:14 - 1656 commenti

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Opera è un discreto film, ma l'inizio del declino di Argento è ormai evidente. Bella l'idea dei corvi, inquietanti, così come l'ambientazione barocca e le scene splatter, ben realizzate. Il punto forte di un film che si chiama "Opera" non può poi che essere la colonna sonora. Il film pecca nella poca originalità di alcuni particolari come la voce del maniaco al telefono, che è identica a quella del film Lo squartatore di New York e alla lentezza di alcune scene. Fosse stato girato 10 anni prima sarebbe stato un capolavoro.

Pinhead80 12/07/15 13:18 - 4720 commenti

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Horror argentiano ambientato nel mondo dell'opera lirica. I veri protagonisti, con il loro sguardo sinistro e vendicativo, saranno i corvi (e scopriremo il perché nel prosieguo del film). Da segnalare ci sono le scene in cui Cristina Marsillach viene legata e costretta a vedere l'assassino compiere le sue imprese. Le atmosfere sono giuste per costruire una storia perversa e Argento le sfrutta a dovere (cosa che non farà con Il fantasma dell'opera). Ultimo film, a oggi, di un certo rilievo per il regista italiano.

Fulcanelli 1/09/15 23:08 - 135 commenti

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Forse il film che meglio sintetizza lo stile argentiano, certamente non quello che meglio lo rappresenta. Le reminiscenze dei suoi lavori precedenti si notano tutte e anche qualche accenno a quelli futuri, visto il cambio di stile che adotterà fino a Il fantasma dell'opera. Il film presenta come al solito alti e bassi su tutti i fronti. Gli effetti speciali potevano essere curati meglio (soprattutto nel finale); da evitare la scena del cervello che pulsa. Ottime le musiche, discreta la sceneggiatura. Non entusiasmante ma vedibile.

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Xabaras 7/09/16 17:45 - 210 commenti

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Il film è disprezzato dalla critica forse perché sublima al massimo tutti i presunti difetti imputati in precedenza al cinema del regista. È la sua prima regia puramente manieristica potrebbero dire, dove Argento perde la bussola tra funambolici piani sequenza, ardite soggettive e falle nella trama. Il fan più convinto non rimarrà però deluso per tutta la prima parte. Nella seconda un serial killer troppo facilmente individuabile (lo sarà grazie a un processo simile a quello di 4 mosche) farà assestare il film su un livello di sufficienza risicata.

Rufus68 8/07/16 22:06 - 3826 commenti

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Un fallimento: dialoghi, sceneggiatura, location, attori. Se alcune trovate funzionano, esse sono completamente avulse da un disegno drammaturgico complessivo. Ma forse non è solo colpa d'Argento: figlio geniale dei Settanta egli si ritrova depredato di quella temperie culturale che ancora annoverava artisti e mestieranti di vaglia: qui appare in balia di un'Italia televisiva, volgare e in pieno riflusso. Non si salva il finale e nemmeno la Nicolodi, assediata da una pletora di bambocci.

Lattepiù 23/09/16 13:47 - 208 commenti

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Emblematico in quanto prendono fortemente il sopravvento i difetti da sempre connaturati al cinema argentiano: trama pretestuosa che abbandona ogni scampolo di coerenza e personaggi psicologicamente assurdi che agiscono al di fuori di ogni logica. Di contro, è forse il film visivamente più virtuosistico ed elaborato dell’Argento anni 80. Certo siamo ancora lontani dai disastri dell’ultima fase del regista, ma la suggestiva ambientazione operistica e l’idea, geniale, degli spilloni sotto le palpebre, avrebbero meritato un film migliore.
MEMORABILE: Di buono: le carrellate che esplorano il teatro; Le soggettive dei corvi; In negativo: la scena dell'omicidio della costumista e il finale.

Vito 23/03/17 08:35 - 695 commenti

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Bel thriller di Argento calato in un'atmosfera malsana e con grandi tocchi visionari: gli omicidi che avvengono durante la rappresentazione del Macbeth, gli spilli sugli occhi e anche i corvi psicopompi. Cast argentiano con, oltre la Marsillach, i bravi Barberini, Nicolodi, Tassoni e Cupisti. Anche il criticato finale in Svizzera a me è piaciuto molto.
MEMORABILE: L'omicidio della Nicolodi dallo spioncino della porta.

124c 20/05/17 13:07 - 2914 commenti

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Il maestro dei thriller e degli horror italiani degli anni '70/80 e le opere liriche? E perché no, visto che Dario Argento si rifà alla diceria che il "Macbeth" di Giuseppe Verdi porti sfortuna a chi lo interpreta. Ne sa qualcosa l'interprete principale di questo film, Cristina Marsillach, costretta a vedere di persona gli omicidi che compie il serial killer di turno in scene epiche e strazianti allo stesso tempo. Notevole Daria Nicolodi che viene uccisa da un colpo di pistola, inquietanti i corvi in scena, forse i migliori attori del cast.

Samdalmas 13/10/17 19:36 - 302 commenti

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Il thriller di Argento incontra la lirica e ne viene fuori un film ambizioso ma non del tutto riuscito. L'aspetto tecnico è sempre notevole, ma i difetti nella recitazione e nello script cominciano a essere evidenti. La Marsillach è una bella presenza ma poco credibile come giovane soprano. Le musiche mescolano troppi generi, anche il metal. Il momento migliore resta il suggestivo tema di Simonetti. Comunque inferiore a Phenomena.
MEMORABILE: Il volo dei corvi sopra il pubblico.

Minitina80 25/04/18 07:41 - 2980 commenti

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C’è un pizzico di Hitchcock nel lungo stacco iniziale e nei corvi, c’è Mario Bava nei colori saturi delle luci, ma non manca nemmeno l’Argento dei sontuosi movimenti di camera e degli omicidi cruenti e ben congegnati. Sul piano visivo il film è indubbiamente importante, riuscendo addirittura a coniugare il classicismo dell’opera lirica con l’heavy metal senza che si noti la distanza nell’accostamento. Non scende nel dettaglio, invece, nella scrittura e non spiega quasi nulla, almeno secondo le modalità canoniche del genere. Innegabilmente notevole.

Didda23 8/06/18 15:22 - 2426 commenti

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Dopo la visione di Opera sono sempre più convinto che l'ultimo grande Argento sia quello di Tenebre. Ciò che salva la pellicola dal naufragio più totale è la genialità di talune scelte stilistiche davvero ragguardevoli, perché se si sommano prove attoriali rivedibili, una colonna sonora fracassona e molto poco empatica e una sceneggiatura che poggia su un soggetto debole debole, il rischio della totale bocciatura era dietro l'angolo. Probabilmente deludente per chi ha amato l'Argento dei Settanta, ma rimane comunque potabile alle luce delle brutture successive.
MEMORABILE: La messa in scena dell'opera lirica; Le soggettive; In negativo: l'eccesso di gore poco funzionale al racconto.

Pumpkh75 3/07/18 14:46 - 1740 commenti

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Argento fino alle estreme conseguenze: le catene delle sue stigmate sono definitivamente spezzate, sia quella della straordinaria visionarietà di regia (sublime nel regalarci sequenze tali da mozzare fiato e far sbarrare gli occhi senza aghi…), sia purtroppo quella di una esiguità quasi comica nell’intreccio giallo, con un finale in cui si fa una fatica matta a credere a quello che sta avvenendo. Logica demolita, attori disadorni e fuori ruolo, l’orgasmo per le pupille è però multiplo. Estasi quasi lisergica e contraddittoria.

Alexpi94 8/08/18 02:23 - 186 commenti

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L'estetica (veramente da grandi applausi) la fa da padrona in questo ennesimo thriller al cardiopalma diretto da Argento in maniera (a dir poco) sublime, arricchito da una bellissima fotografia e infarcito da (azzeccatissime) musiche graffianti. Peccato che il finale sia uno dei più deludenti e fiacchi dell'intera filmografia del regista e che provochi un brusco calo qualitativo. Peccato, perché fino a lì il risultato era davvero (molto) valido.

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Magi94 4/12/18 22:52 - 944 commenti

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Da una parte una regia meravigliosa, degna del miglior Argento, con scene di grande tensione sempre sospese tra terrore e stupore artistico (ancora una volta molto riuscito il connubio horror e opera lirica). Dall'altra una sceneggiatura ridicola, che per ogni colpo riuscito in regia ne fa perdere uno per la sciocchezza della storia, piena di falle e dialoghi sciocchi. Esempio perfetto di tale contrasto è la scena nell'appartamento. Si perdonerebbe forse di più, ma la tremenda scivolata argentiana nel finale trash è difficile da dimenticare.

Alex1988 1/08/19 18:28 - 728 commenti

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Tecnicamente parlando, il gran mestiere del regista resta immutato; le sue inquadrature creano una tensione che pochi, in Italia, sono riusciti a eguagliare. Questo film non brilla per la storia, purtroppo; come in tutti i gialli che si rispettino, i famosi "buchi" fanno quasi parte della meccanica narrativa del genere ma, specie verso la fine, si perde molto in interesse e la presunta "sorpresa" che conclude la storia fatica a essere chiamata tale. Riuscito solo in parte.
MEMORABILE: La protagonista costretta ad assistere ai vari delitti, tortura di kubrickiana memoria.

Ira72 7/08/19 15:14 - 1309 commenti

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Sono passati quasi trent'anni dai primi capolavori ai quali il Maestro ci aveva abituati. Eppure. Se ne respira ancora tutta l'aria. Opera sì, in tutti i sensi: raffinata e truce, efferata e sanguinolenta, pomposa e audace, curatissima, dalle trovate omicidiarie uniche (corvi vs bulbi oculari resterà negli annali). Riprese suggestive, colonna sonora perfetta, sceneggiatura ammaliante e un cast variegato che, però, ben si amalgama (senza stare a cercare il nodo nel giunco). Un film argentiano allo stato puro che non ha bisogno del copyright. Tanto è inimitabile.

Alex75 21/08/19 13:37 - 878 commenti

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Il più discontinuo film argentiano. L’indubbio virtuosismo scenico e visivo (soprattutto nelle soggettive e nelle scene teatrali), a tratti ancora geniale, rende ancora più stridenti alcuni limiti ormai tipici (illogicità narrative, personaggi e interpreti fastidiosi e monodimensionali). Omicidi non banali, ma così eccessivi da sembrare parodistici e un finale inutile e dannoso (tra le cose peggiori girate da Argento) spingono verso la mediocrità un film che poteva volare ben più in alto.
MEMORABILE: Gli occhi tenuti aperti a forza; “Un invito al regista: torni al film horror e lasci stare l’opera”; La Nicolodi allo spioncino; Il volo dei corvi.

Noodles 28/02/20 20:14 - 2204 commenti

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Dario Argento dirige un giallo di fortissimo impatto emotivo ma soprattutto visivo con la realizzazione di alcune scene straordinarie che mai più riuscirà a ripetere. Di contro la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti e la storia è poco interessante e scontata. Il tutto è peggiorato da dialoghi assurdi e da un finale degno del telefilm poliziesco tedesco più imbarazzante. Si potrà anche vedere, ma è il canto del cigno di Dario Argento.

Siska80 11/04/20 09:10 - 3738 commenti

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Film privo di trama che affastella la solita serie di crimini violenti (geniale l'idea degli spilli agli occhi della protagonista, legata e costretta ad assistere agli omicidi) ben incorniciata dal teatro e dalla musica operistica (Simonetti, invece, non è al top). La scena con i corvi, seppur spettacolare, riprende palesemente una sequenza de La maledizione di Damien, il cast è discreto, il finale non brilla per originalità e anzi, per certi versi fa anche sorridere. Argento verso il fondo.
MEMORABILE: L'assassino tiene in scacco Mira e Betty nella casa di quest'ultima.

Giùan 26/09/20 07:36 - 4540 commenti

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Come altrove e ben più autorevolmente scritto, a colpire è la discrasia tra la virulenza (più che la potenza e il virtuosismo) visionaria e la puerilità (più ancor che l'incongruenza) della sceneggiatura. E proprio l'aggressiva, quasi "infettiva" forza macbethiana delle immagini viene in qualche modo sottolineata più trucemente dall'evidente necessità di metter in luce, attraverso la figura di Charleson, la propria stessa crisi di identità registica e personale. Una sincerità senza pelle che fa comunque impressione e rende stordenti anche idee surrogate (da Uccelli alle cure Ludwig).
MEMORABILE: Gli occhi e il corpo di Cristina Marsillach; Gli assassinii di Marco e della Nicolodi; Il primo incontro tra il killer e i corvi.

Schramm 4/10/20 17:46 - 3490 commenti

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Sebbene vieppiù preso-perso nel far fare a forma e technè la ruota del pavone come se bastasse a sostanziarne il moritat, e più che mai invaghito dell'intertestualità, Argento assesta il suo ultimo bagher vincente: dell'opera, il suo fantasma, mentre migrano gli uccelli migrano tra voli imprevedibili dello script ed ascese velocissime della mdp e il marpione metabiografismo che già fece film a sé dà di gomito. Glossa un explicit fenomenico sul quale è dura chiudere un occhio (ooops!), ma teniamocelo comunque stretto ché per il nostro (e per noi soprattutto) i bagordi finiscono qui.

Fedeerra 8/10/20 04:18 - 770 commenti

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L’ultimo bagliore argentiano è un film che, da sempre, ha diviso critica e pubblico. Una sceneggiatura al completo servizio dell’immagine, una regia ispiratissima (tra le sue più incandescenti) e un’atmosfera lugubre e morbosa sono gli ingredienti tipici che hanno reso famoso il cinema del maestro romano. Opera non è perfetto, spesso i dialoghi lasciano a desiderare e gli attori non sono tutti all’altezza, ma la violenza inscenata e l’originalità degli omicidi lasciano davvero a bocca aperta. Avercene.

Paulaster 12/03/21 09:57 - 4391 commenti

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Durante il Macbeth avvengono diversi omicidi. Ricerca della forma e dimenticata la struttura criminale: Argento dà il meglio nelle riprese a teatro ma sembra un esercizio di stile. La sceneggiatura è schematica senza creare pathos e solo gli ammazzamenti son ricercati, come soluzione. I vecchi ricordi infantili si son visti diverse volte e il finale è fallimentare. La scelta delle musiche mescola l'heavy metal alle liriche: scusabile l'abbinamento ma non aggiunge nulla alla resa emotiva.
MEMORABILE: Il proiettile; Il volo radente; In negativo: il manichino, il condotto dell'aria, la fuga in montagna.

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Il ferrini 26/04/21 01:55 - 2345 commenti

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Solita sceneggiatura infarcita di errori, forzature, incongruenze, però qui la regia c'è, e a tratti davvero sbalordisce per invenzione ed efficacia, soprattutto nelle scene a teatro. Argento cita e si autocita in una storia di ossessione, violenta e sanguinosa, fino al (discutibile) colpo di scena finale. Anche qui, come due anni prima, le musiche hard rock durante gli omicidi sono totalmente fuori luogo, compensano però Eno e Simonetti. Lontanissimo dall'essere un film impeccabile è però ancora godibile.

Metakosmos 15/05/22 15:08 - 300 commenti

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Gran film di Argento, l'ultimo davvero buono della sua filmografia. Qui Argento riesce ancora ad avere il pieno controllo sulla sua opera creando uno spettacolo visivo suggestivo e di grande fascino nonostante una sceneggiatura piena di buchi, incongruenze e illogicità (anche per la media generale dei suoi film) e una recitazione talvolta scadente (c'è anche Coralina Cataldi-Tassoni poco prima del Bosco 1). Geniale all'interno della messa in scena barocca "da opera" l'uso coraggioso ma sapientemente applicato della musica heavy metal. Film davvero notevole.
MEMORABILE: Il ruolo dei corvi; Gli spilli sotto gli occhi; La scena dell'omicidio dallo spioncino; La chiusa finale sul prato con la narrazione di Argento.

Magerehein 22/07/22 09:51 - 986 commenti

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Un Argento ancora valido e ispirato (decisamente più che nel suo secondo tentativo a tema), capace di compensare una storia non priva di inverosimiglianze e cedimenti (alcuni fatti e scappatoie appaiono decisamente forzati) con i consueti tocchi di stile (la stanza principesca del primo omicidio) e di visionaria e innovativa regia (la soggettiva dei corvi in volo, il proiettile che attraversa lo spioncino...). Fotografia di ottima qualità e colonna sonora (un curioso mix fra opera e heavy metal) apprezzabilissima. La parte finale ricorda vagamente un romanzo di Thomas Harris.
MEMORABILE: "Non è vero che sei frigida, sei una cagna in calore"; Gli spilli sugli occhi; Il ciondolo recuperato; Lo sparo dallo spioncino; Corvi vendicativi.

Sonoalcine 1/09/23 00:08 - 184 commenti

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Un po' indolente e pigro per essere un thriller argentiano. Il plot di base è interessante e anche il modus operandi dell'assassino lo è eccome; peccato soltanto che già a metà pellicola quest'ultimo sia facilmente intuibile, difetto al quale si aggiunge un movente debolissimo. Effetti speciali immortalati con una tecnica eccellente, ma insufficiente a definire quest'opera un film del tutto riuscito. Potabile, niente di più
MEMORABILE: L'omicidio con lo spillo sugli occhi; La planata dei corvi ammaestrati.

Teddy 17/09/23 19:18 - 811 commenti

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Il film è dichiaratamente anti-narrativo, iperbolico, illusorio; una cerimonia danzante di delizie gore e di scene madri che descrive sia il fiorire di un grandissimo tecnicismo visivo che l’abbandono di una qualsiasi parvenza di logica. Rimane comunque uno dei lavori argentiani più generosi e soddisfacenti, che estirpa la final-girl dal cristallino immaginario della povera innocente per collocarla dentro un microcosmo più torbido e ambiguo.
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  • Curiosità Schramm • 10/07/18 15:50
    Scrivano - 7694 interventi
    La lavorazione registrò diversi eventi sventurati: uno degli orchestrali si incrinò diverse costole in seguito a una brutta caduta in una buca dietro le quinte; un corto-circuito fece saltare l’impianto elettrico e alcune maestranze rischiarono la morte per folgorazione; Ian Charleston si fratturò una gamba in seguito a un testacoda in auto. Fu costretto a recitare metà film con la gamba ingessata occultata da un’apposita imbragatura, imbottito di antidolorifici; Argento fu aggredito da uno dei corvi che lo beccò ripetutamente vicino alla bocca, riportando delle ferite molto profonde; alcuni corvi scapparono suscitando le ire dei legittimi proprietari; oltre che con la De Sio (è nota la lite per inadempienze contrattuali, protrattasi legalmente) il regista ebbe un rapporto burrascoso con la Marsillach; durante la lavorazione morì in seguito a un secondo ictus il padre di Dario; un corvo (probabilmente una gracula religiosa, n.d.S.) riusciva a parlare con voce quasi umana, ripetendo le battute degli attori, mandando a monte una scena. Era dai tempi di [b=https://www.davinotti.com/index.php?f=1553]Suspiria[/b] che non si registravano simili incidenti così ravvicinati sul set.

    Per ottimizzare i costi sulla diaria delle comparse, Argento adottò il medesimo trucco usato da Hitchcock per Gli uccelli: si servì di numerosi spettatori sagomati dotate di braccia snodabili a loro volta legate a dei fili e così manovrate.

    Solo la scena della soggettiva dei corvi sul pubblico è costata oltre un miliardo di lire.

    (Fonte: Dario Argento, Paura)
  • Discussione Siska80 • 22/04/20 17:06
    Comunicazione esterna - 668 interventi
    Markus ebbe a dire:
    Myvincent, se leggi i vari commenti t'accorgi che stai in buona compagnia e, tra l'altro, condivido anch'io il tuo pensiero. Opera fu il primo film sbagliato di Argento ed era solo "l'aperitivo", infatti è nulla a confronto dei mediocri film successivi. E' un mio giudizio s'intende! L'idea in sè non era male, l'ambientazione poi era staordinaria, così come alcuni momenti geniali (i corvi, la scena dell'occhio), ma non basta: non c'è più tensione, non c'è più quel non so chè che ha reso grandi i suoi film precedenti.
    E non ha un minimo di trama.
  • Discussione Lucius • 22/04/20 19:08
    Scrivano - 9063 interventi
    Ma ha un fascino innegabile. Non sempre la trama è sinonimo di spessore, conta anche la resa visiva in un film.
    Ultima modifica: 22/04/20 20:37 da Lucius
  • Discussione B. Legnani • 22/04/20 21:20
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Siska80 ebbe a dire:
    Markus ebbe a dire:
    Myvincent, se leggi i vari commenti t'accorgi che stai in buona compagnia e, tra l'altro, condivido anch'io il tuo pensiero. Opera fu il primo film sbagliato di Argento ed era solo "l'aperitivo", infatti è nulla a confronto dei mediocri film successivi. E' un mio giudizio s'intende! L'idea in sè non era male, l'ambientazione poi era staordinaria, così come alcuni momenti geniali (i corvi, la scena dell'occhio), ma non basta: non c'è più tensione, non c'è più quel non so chè che ha reso grandi i suoi film precedenti.

    E non ha un minimo di trama.


    Vero. E', purtroppo, l'inizio della fine. Argento di fine Anni Settanta, con ambientazione del genere, forse avrebbe tirato fuori un film indimenticabile.
  • Discussione Herrkinski • 22/04/20 21:56
    Consigliere avanzato - 2630 interventi
    Siska80 ebbe a dire:
    Markus ebbe a dire:
    Myvincent, se leggi i vari commenti t'accorgi che stai in buona compagnia e, tra l'altro, condivido anch'io il tuo pensiero. Opera fu il primo film sbagliato di Argento ed era solo "l'aperitivo", infatti è nulla a confronto dei mediocri film successivi. E' un mio giudizio s'intende! L'idea in sè non era male, l'ambientazione poi era staordinaria, così come alcuni momenti geniali (i corvi, la scena dell'occhio), ma non basta: non c'è più tensione, non c'è più quel non so chè che ha reso grandi i suoi film precedenti.
    E non ha un minimo di trama.

    Mah, non è che Argento sia mai stato noto per la coerenza delle sceneggiature, normalmente piene di assurdità, momenti improbabili e dialoghi artificiosi. Da Suspiria in poi i suoi film hanno una trama esilissima e sono perlopiù basati sull'estetica e sull'effetto macabro, con discese nel surreale (Inferno su tutti). Questo senza nulla togliere all'effetto finale dei film, che in diversi casi per me sono capolavori o ottimi film a prescindere. Opera se mai è l'ultimo film di Argento veramente argentiano, proprio perchè ha tutti i difetti e i pregi del regista, è palesemente argentiano in tutto. L'eventuale discesa (e modifica dello stile) parte da Trauma.
  • Discussione Siska80 • 20/07/20 18:59
    Comunicazione esterna - 668 interventi
     "Emblematica del mio rapporto con la censura, però, è stata l’uscita di Opera. In Italia ebbi una lite spaventosa con la Commissione censura. Tra liti e urla, il capo della commissione, un alto magistrato, non sapendo più come e cosa rispondere alle mie obiezioni, finì col chiamare i carabinieri. Venni allontanato dalle forze dell’ordine, come fossi un malfattore. Aver fatto Opera mi aveva tolto molta energia, ma il dopo mi ridusse a pezzi, caddi in depressione. La censura tagliò moltissimo il film, che, in Italia, venne ulteriormente accorciato di 20 minuti dalla compagnia di distribuzione che lo aveva acquistato (riuscii a carpire, con l’inganno, un’unica copia della versione originale al produttore Cecchi Gori dicendogli che l’avrei spedita per la distribuzione in Inghilterra, invece, me la sono tenuta). Per me la visione di ciò che restava risultò intollerabile, ero talmente abbattuto che partii da solo per un lunghissimo viaggio, pensando anche di non tornare più in Italia. Andai in India, in estremo Oriente, da lì attraversai il Pacifico e raggiunsi Los Angeles. Mi sentivo sperduto e continuavo a vergognarmi perché avevo fatto un film brutto, che anche in America era stato completamente tagliato e disprezzato dalla critica. Quando sei depresso, basta una piccola critica a farti soccombere, sebbene, al contempo, non riesca ad aspettarti altro che commenti negativi, che pensi di meritare. A Los Angeles giravo evitando gli ambienti del cinema, finché mi imbattei per caso in un critico inglese mio amico, Alan Jones, il quale appena mi vide mi corse incontro dicendomi che mi stava cercando da mesi. Risposi che avevo fatto un lungo viaggio, che era un periodo molto cupo in quanto il film era andato male. Alan era stupito, considerava Opera un capolavoro, anche in Francia e in Inghilterra non facevano che tesserne le lodi, bastava che leggessi i giornali. Allora mi misi a piangere, di un pianto liberatorio. La depressione passò di colpo. Quella sera andai a cinema, mangiai cibo orientale, il mio preferito, e mi sentii felice come non accadeva da tempo. Ripresi a fare cinema. L’America mi ha fatto recuperare la voglia di giocare con le efferatezze e il piacere per il mio lavoro."

    Intervista a Dario Argento su mangialibri
  • Discussione Claudius • 13/09/20 15:56
    Servizio caffè - 213 interventi
    Opera lo devo rivedere, ricordo che mi era piaciuta la scena in cui corvi svelano il colpevole e il finale (insolito per Darione) per il resto buio totale, lo ricordo pochissimo

    Ultima modifica: 13/09/20 17:49 da Zender
  • Discussione Capannelle • 13/09/20 19:11
    Scrivano - 3487 interventi
    Claudius ebbe a dire:
    Opera lo devo rivedere, ricordo che mi era piaciuta la scena in cui corvi svelano il colpevole e il finale (insolito per Darione) per il resto buio totale, lo ricordo pochissimo


    Devo dire che rivedendolo l'ho apprezzato di tantino di più. Nulla di memorabile ma la prima ora tiene abbastanza bene.
  • Discussione Lucius • 3/06/21 14:39
    Scrivano - 9063 interventi
    Palazzo Sacchetti in vendita, sigh... Prezzo base d'asta 50 milioni di euro...Informazione avuta dalla famiglia del Principe Chigi Sacchetti. Si spera nel diritto di prelazione da parte dello Stato, ma finora non pervenuto....
    Ultima modifica: 3/06/21 14:41 da Lucius
  • Curiosità Siska80 • 3/03/23 11:53
    Comunicazione esterna - 668 interventi
    Durante le riprese, Ian Charleson ebbe un piccolo incidente automobilistico e venne ricoverato in ospedale per una settimana. Dopo essere stato sottoposto ad alcuni esami medici, gli è stata venne diagnosticata la sieropositività, della quale l'attore inglese sospettava di essere affetto già da un anno circa. Morirà il 6 gennaio 1990 a Londra.

    Fonte: Imdb