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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/05/11 DAL BENEMERITO JORGE
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Jorge 21/05/11 18:19 - 164 commenti

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Un vero e proprio dramma. Benché dai trailer sembri una commediola per famiglie, è molto di più: un uomo malato, che porta a picco con sè la sua famiglia finché non s'inventa Mister Beaver, un simpatico pupazzetto che lo scuote e gli regala nuova linfa, ma... Film piacevole, ottimamente recitato, si caratterizza per una regia solida, mai stupida, dall'ottima resa del tema e da una strepitosa recitazione di Gibson. Non un capolavoro, per intenderci, ma di certo merita la visione.

Vawe 22/05/11 13:09 - 61 commenti

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Walter Black è un uomo depresso, non fa che dormire. Ha avuto e perso tutto dalla vita, il perché ci risulta ignoto. Non ha mai avuto passioni, non si è mai comportato bene come padre, dato che il figlio maggiore lo odia. Mr Beaver, il suo alter-ego, lo fa rinascere e riacquistare, senza fatica alcuna, tutto ciò che aveva (?), ma lui resta scontento e, cosa più importante, non è sè stesso. Personaggi privi di spessore; il dramma della depressione, che dovrebbe essere la chiave di lettura del film, è narrato con troppa leggerezza. Lento e inconcludente. Nemmeno un momento memorabile. Il che è tutto dire...

Rambo90 26/05/11 01:05 - 7659 commenti

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Rinascita di Mel Gibson attore (anche se già Fuori controllo era un bel film), alle prese con un personaggio per nulla facile e con una storia originale e portata avanti benissimo. La depressione viene affrontata alternando momenti commoventi e drammatici ad altri più divertenti (come il tentato suicidio nella doccia). La Foster sa dare il ritmo giusto al film e i ragazzi comprimari sono all'altezza della situazione. Forse manca una spiegazione della vita di Black prima della depressione, ma comunque è un ottimo film.

Atticus85 26/05/11 00:53 - 107 commenti

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L'idea di partenza è originale ma via via il film perde forza e si abbandona ad una sceneggiatura piena di luoghi comuni e di qualunquismo. Ciò che manca davvero è la volontà di addentrarsi fino in fondo nella parte più recondita e oscura della malattia, una riflessione che sarebbe dovuta essere necessariamente più robusta. Invece il film è simpatico e innocuo, non graffia e si accontenta del finale conciliante e improbabile. Occasione mancata, tuttavia si può vedere e Gibson è stranamente in parte. La Foster regista poteva (doveva) osare di più.

Ryo 30/05/11 17:46 - 2169 commenti

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Pellicola niente male che narra le vicissitudini di un uomo affetto da una depressione talmente grave da indurlo quasi al suicidio. Verrà salvato in extremis da Mr. Beaver, un pupazzo-marionetta che parla al posto suo. Notevole Gibson nel suo ruolo, ottima regia della Foster. La sceneggiatura comprende una sottotrama scontata da subito, ma quella principale offre colpi di scena imprevedibili. Dialoghi scarsini, ma nel complesso un buon film.

Galbo 7/10/11 05:56 - 12372 commenti

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Attrice e regista mai banale e sempre capace di scelte coraggiose e controcorrente, Jodie Foster sceglie, per la sua terza prova da regista, una storia decisamente originale. La storia di Walter e del castoro Mr. Beaver è il viaggio di una personalità sofferente all'interno del disagio mentale che esplode come una bomba all'interno di una famiglie non in grado di gestirlo. La riuscita del film è in gran parte dovuta all'ottima interpretazione di Gibson che si rivela attore maturo, peraltro circondato da un cast decisamente all'altezza.

Daniela 7/03/12 08:04 - 12606 commenti

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Mostrare fin dall'inizio un uomo in piena depressione, senza fornire particolari spiegazioni. Scelta poco spettacolare e quindi coraggiosa, ma poi appare l'alter ego - un pupazzo che è un incrocio fra il grillo parlante e il sergente di Full Metal Jacket - e l'interesse inizia a scemare, parallelamente alla riaffermazione di Gibson come uomo di successo nel lavoro e marito/padre che cerca di riprendersi il suo ruolo. Per fortuna l'evoluzione della vicenda non è banale come si poteva temere, ma ciò non toglie che l'insieme convinca assai poco.
MEMORABILE: La lotta fra Gibson e Mr.Beaver, nelle intenzioni drammatica ma confesso che mi sono messa a ridere (e questo non è bello)

Didda23 3/04/12 11:24 - 2424 commenti

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La confusione di idee della Foster si palesa soprattutto nella costruzione narrativa della vicenda: in effetti non mostra coraggio nel sviluppare una storia puramente drammatica travestendola sia con i toni leggeri della commedia sia con spruzzatine da teen movie nella sottotrama che vede per protagonista il binomio Lawrence-Yelchin. Certe scene di autolesionismo ricordano la follia di Norton in Fight Club e di Rourke in The wrestler. Davvero troppo trash il pupazzetto. Filmaccio!

Hackett 30/04/12 11:39 - 1865 commenti

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Tema non facile quello della depressione. Questo tentativo di puntarvi sopra i riflettori da parte di Jodie Foster è senza dubbio un gesto da apprezzare e il risultato non è poi disprezzabile. Bravi gli interpreti, tra cui spicca il tormentato Gibson. Coraggiosa la scelta di rendere il pupazzo (in realtà un'altra patologia che si somma) protagonista di buona parte della storia. La vicenda del figlio maggiore è un po' marginale ma tutto fila.

Mco 12/02/18 11:57 - 2323 commenti

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Affresco dal tocco drammatico sulla catabasi depressionale che affligge l'uomo moderno (spesso di successo, come nel caso di specie). La coppia Gibson/Foster (quest'ultima anche in veste di regista) funziona, beneficiando della poliedricità del primo. La marionetta mette ansia, sottrae quasi subito il sorriso dal volto per lasciar spazio alla sofferenza. Il ritmo è buono, la tensione costante e ben mascherata, il finale si guarda difficilmente senza perder qualche lacrima. C'è anche una giovane Jennifer Lawrence neolaureata. Consigliato.
MEMORABILE: L'atto definitivo (e sanguinoso) per riprendersi la propria vita.

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Herrkinski 20/02/18 01:58 - 8052 commenti

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Se l'inizio può far pensare a una sorta di commedia agrodolce, ben presto ci si rende conto che il film è in realtà una riflessione sulla depressione e la mancanza di comunicazione tra le persone; se il tema è magari non troppo originale, il modo in cui viene affrontato resta di buon livello e la sottostoria sentimentale del figlio maggiore è meno sdolcinata del previsto, per quanto alla fin fine altrettanto superflua. In definitiva un buon dramma con qualche momento emozionalmente efficace, pur se magari non particolarmente memorabile.
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  • Discussione Brainiac • 22/05/11 09:50
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    da comingsoon:

    "Walter Black, presidente di un'azienda di giocattoli sull'orlo dl fallimento, soffre di una grave forma di depressione. Quando la moglie lo caccia di casa, trova la marionetta di un castoro (beaver) e inizia ad animarla. Walter diventa cosi' simpaticissimo, un vero vulcano di energia e di idee. Riesce a riconciliarsi con la moglie e il figlio piccolo e a riportare l'azienda al successo. Ma presto, The Beaver, diventa troppo ingombrante e, infine anche pericoloso."

    non ho mai sentito una trama più delirante di questa, ma soprattutto non capisco come il ritrovamento di una marionetta ed il cimento di rianimarla ti possano rendere "simpaticissimo ed un vero vulcano d'energia".
    eppoi "...ma presto, The Beaver, diventa troppo ingombrante e, infine anche pericoloso" sul finale che fa? mi ci scappa il thriller?
  • Discussione Vawe • 22/05/11 13:33
    Galoppino - 94 interventi
    Il brutto è che dovrebbe essere un film che cerca di sdrammatizzare il dramma della "depressione" con la trovata di questo castoro ventriloquo, però la cosa risulta trattata con troppa leggerezza. Il film è risibile in certi parti comiche ma risulta lento e troppo sporadici gli aspetti seri, in quella che dovrebbe, alla fin fine, essere la parte clou di tutta la pellicola.
    Nulla di nuovo riguardo la famiglia media americana, personaggi di poco spessore e situazioni già viste e riviste (il figlio che odia il padre, il figlio sensibile e intelligente, etc.)
    Mi ha lasciata con una sensazione di incomplettazza e di vuoto, difficile entrare in sintonia con i personaggi perchè li si vede vuoti e fasulli.

    Altri pareri?
  • Discussione Galbo • 23/05/11 15:43
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Brainiac ebbe a dire:

    non ho mai sentito una trama più delirante di questa, ma soprattutto non capisco come il ritrovamento di una marionetta ed il cimento di rianimarla ti possano rendere "simpaticissimo ed un vero vulcano d'energia".
    eppoi "...ma presto, The Beaver, diventa troppo ingombrante e, infine anche pericoloso" sul finale che fa? mi ci scappa il thriller?


    dovrebbe valere sempre la vecchia regola di vedere prima di giudicare....
  • Discussione Brainiac • 23/05/11 17:22
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Brainiac ebbe a dire:

    non ho mai sentito una trama più delirante di questa, ma soprattutto non capisco come il ritrovamento di una marionetta ed il cimento di rianimarla ti possano rendere "simpaticissimo ed un vero vulcano d'energia".
    eppoi "...ma presto, The Beaver, diventa troppo ingombrante e, infine anche pericoloso" sul finale che fa? mi ci scappa il thriller?


    dovrebbe valere sempre la vecchia regola di vedere prima di giudicare....

    e difatti non lo sto giudicando esimio Galbo, altrimenti l'avrei commentato, ma trovandoci quivi in una "discussione generale" (e quindi in uno spensierato pourparler che nel mio intervento era -ed auspicabilmente/ spessatamente mi augurerei fosse- dichiaratamente ironico) mi concederai di riscontrare che ad aperturam libri questo soggetto è palesemente und incontrovertibilmente un delirio schizoide?
    Ultima modifica: 23/05/11 17:37 da Brainiac
  • Discussione Jorge • 23/05/11 19:33
    Galoppino - 48 interventi
    Scusa l'intromissione Brainiac, ma la domanda alla tua risposta sta tutta nell'interrogativo da te posto a fine intervento, nel senso che basta togliere il punto interrogativo per partire da un dato logico, astruso forse ma che sta alla base del personaggio interpretato da Mel Gibson; il soggetto è un delirio schizoide bello e buono, dato appunto che il protagonista (sono esperto di legge, non di psichiatria) mi pare difatti oppresso da una schizofrenia evidente, che lo porta alla depressione e che non gli consente di rapportarsi agli altri, famiglia compresa. Disertando volutamente gli incontri con lo specialista, questi s'inventa un metodo scandinavo -se non ricordo male- (ovviamente inesistente) che ha, come fantasiosa idea di basee, l'assunto di dialogare con gli altri usando come mezzo un pupazzo(il castoro che da il titolo al film); nei primi tempi le cose sembrano risolversi, ma la scelta fatta dal protagonista, mancando di qualsivoglia supporto medico, è evidentemente destinata a ritorcerglisi contro..il che porta nel film una svolta quasi "splatter" difficilmente immaginabile agli esordi (non dico altro perchè non voglio spoilerare). Soggetto quantomai criticabile, dunqe, ma dallo sviluppo senz'altro coerente.

    Brainiac ebbe a dire: difatti non lo sto giudicando esimio Galbo, altrimenti l'avrei commentato, ma trovandoci quivi in una "discussione generale" (e quindi in uno spensierato pourparler che nel mio intervento era -ed auspicabilmente/ spessatamente mi augurerei fosse- dichiaratamente ironico) mi concederai di riscontrare che ad aperturam libri questo soggetto è palesemente und incontrovertibilmente un delirio schizoide?
    Ultima modifica: 23/05/11 19:48 da Jorge
  • Discussione Jorge • 23/05/11 19:42
    Galoppino - 48 interventi
    Pur avendo dato un "pallino" in più di te, mi trovo abbastanza d'accordo con quanto fai notare; il soggetto e la sceneggiatura, per quanto a mio avviso coerenti, si sviluppano in maniera abbastanza prevedibile, specie per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, i quali rasentano a livello di costruzione dei veri e propri clichés dei film dello stesso genere. Quanto poi a regia, musica, fotografia e montaggio, penso che il film si dimostri sufficiente, nel senso di un prodotto, a mio avviso discreto, senza infamia nè lode, forse un poco piattamente televisivo; per quanto riguarda l'impegno del cast (e qui sta forse la differenza nella mia valutazione) ho apprezzato tutti: sottotono la Foster, ma soprattutto, a mio avvso, per via del "tipo" di personaggio da lei interpretato, ottimi i ragazzi "giovani", toccante, in parte e davvero bravo (anche nella cartterizzazione del rapporto col castoro, e non era affatto facile), Mel Gibson
    Vaawe ebbe a dire:
    Il brutto è che dovrebbe essere un film che cerca di sdrammatizzare il dramma della "depressione" con la trovata di questo castoro ventriloquo, però la cosa risulta trattata con troppa leggerezza. Il film è risibile in certi parti comiche ma risulta lento e troppo sporadici gli aspetti seri, in quella che dovrebbe, alla fin fine, essere la parte clou di tutta la pellicola.
    Nulla di nuovo riguardo la famiglia media americana, personaggi di poco spessore e situazioni già viste e riviste (il figlio che odia il padre, il figlio sensibile e intelligente, etc.)
    Mi ha lasciata con una sensazione di incomplettazza e di vuoto, difficile entrare in sintonia con i personaggi perchè li si vede vuoti e fasulli.

    Altri pareri?
    Ultima modifica: 23/05/11 19:44 da Jorge
  • Discussione Brainiac • 23/05/11 20:20
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Jorge ebbe a dire:
    Scusa l'intromissione Brainiac
    macchè intromissione, benvenuto a bordoil che porta nel film una svolta quasi "splatter" difficilmente immaginabile agli esordi (non dico altro perchè non voglio spoilerare). Soggetto quantomai criticabile, dunqe, ma dallo sviluppo senz'altro coerente.
    e pensa che volevo solo essere solo ironico nell'immaginare una svolta thriller, questa tua esaustiva descrizione mi invoglia altresì a vederlo, da quel che mi dici Mr.Beaver è I M P E R D I B I L E!
    Salutissimi
  • Discussione Jorge • 23/05/11 23:01
    Galoppino - 48 interventi
    Brainiac ebbe a dire:

    e pensa che volevo solo essere solo ironico nell'immaginare una svolta thriller, questa tua esaustiva descrizione mi invoglia altresì a vederlo, da quel che mi dici Mr.Beaver è I M P E R D I B I L E!
    Salutissimi

    quanto alla "svolta" ci hai azzeccato! Per carità, nn è di certo hostel o ai livelli sanguinolenti di saw, ma di certo un pò stupisce, considerate le premesse..cioè, mi spiego; all'inizio sembrava la classica commediola americana che vede il riscatto del protagonista attraverso una idea "geniale", capace di risollevarne sorti finanziarie e familiari: diciamo che, ed è un merito del fim, si mostra il rovescio della medaglia, il che un poco spiazza e di certo è meritorio..quindi partenza schizodie, sviluppo coerente ed anche un poco "sorprendente" ma, per il resto, ribadisco quanto ho scritto a Wawe nell'altro post.
    Saluti!
  • Homevideo Gestarsh99 • 3/09/11 00:10
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 19/10/2011 per Medusa Video: