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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Habemus papam, sì, ma se la scelta non fosse delle più felici? Il nuovo papa (Michel Piccoli) manifesta infatti segni di insicurezza ancor prima di apparire sul balcone ai fedeli riuniti in San Pietro, facendo dietrofront e scatenando un caso amplificato dai media di tutto il mondo. Segretamente viene convocato persino uno psicanalista (Moretti), per cercare di risolvere le turbe di un pontefice in evidente stato di confusione mentale, e i primi approcci del medico a un mondo tanto particolare sono subito fonte di divertimento. Il Nanni Moretti spiazzante, capace di muovere al sorriso con uno sguardo c’è ancora, un po’ meno il Moretti sceneggiatore, che si aggrappa a...Leggi tutto un’unica idea eccessivamente diluita spezzandone la monotonia con gli interventi in prima persona e qualche gag dal Vaticano. Ma è evidente che il film sta altrove, negli sguardi enigmatici e profondi di un Piccoli ben calatosi nel personaggio che, sfuggito alla sorveglianza, vaga per Roma alla ricerca di se stesso. I giornali attendono di sapere almeno il nome del nuovo pontefice, ma l’impossibilità del Vaticano di comunicarlo è data dalle instabili condizioni dello stesso prima e dal perdurare dell’assenza poi. Ad ogni modo il sistema per far credere che il problema non sia poi così grave c’è, come vedremo, e prevede una sorta di buffa controfigura. Nel frattempo Moretti ha modo di portare il suo psicanalista a scherzare coi cardinali, a rompere gli schemi dell’ovvio rigore formale fino a riuscire ad organizzare con loro nientemeno che un torneo di pallavolo intercontinentale! Caricatura o semplice tentativo di leggere il lato umano dietro all’apparenza di una casta sacerdotale inaccessibile e distante? Probabilmente entrambe le cose, secondo la formula tipicamente morettiana che si apre a letture doppie o triple. Si passa con disinvoltura dalla frase ficcante a lunghi momenti in cui la profondità della visione non può essere raggiunta solo attraverso fasi descrittive prive di vera sostanza. E come giustificare la presenza in scena della Buy, nel film moglie separata di Moretti e come lui psicanalista destinata senza saperlo a interrogare il papa? E’ la dimostrazione di una scarsa compenetrazione delle diverse anime del racconto, che fa apparire poco omogeneo il film, nei primi venti minuti troppo contemplativo e didascalico. Ciononostante si percepisce bene l’originalità della vicenda, che ancora una volta distingue Moretti dalla maggioranza degli autori italiani (e non solo) confermandoci quanto in lui vi sia lo sforzo, anche rischiando di incorrere in diverse trappole, di promuovere un cinema diverso che non si limiti a ricalcare facili schemi precostituiti. Buone le ricostruzioni ambientali, credibile la messa in scena: manca la freschezza anche mentale del Moretti prima maniera, ma non si può negare al regista di saper gestire bene il materiale a disposizione.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/04/11 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/04/11
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Rambo90 18/04/11 01:12 - 7661 commenti

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Io adoro Nanni Moretti e questo film, pur con molte pecche (un'eccessiva lentezza all'inizio, qualche situazione un po' tirata per le lunghe) l'ho trovato molto piacevole e originale. Una trama affrontata in modo leggero e simpatico, con un grandissimo Piccoli nel ruolo del papa e un altrettanto efficace cast di contorno (tra cui Scarpa e Milli come cardinali). Bello il finale, divertente il torneo di pallavolo e piacevole la partecipazione della Buy. Un film da vedere, anche per un lato umano dei personaggi ben studiato.

Puppigallo 16/04/11 00:31 - 5251 commenti

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Moretti parte bene, deliziandoci con una seduta dove non può parlare di nulla col Santo Padre, visto che ogni argomento potrebbe peggiorare la situazione. Poi però scinde la pellicola impostando, da una parte un classico percorso atto al raggiungimento di una dolorosa presa di coscienza del Papa (bravissimo Piccoli); e dall'altra, cercando di mantenere una certa leggerezza col torneo, la guardia Papale Papizzata e gli scambi verbali, ma senza un vero costrutto, una finalità; che fossero solo uomini (di Dio) già lo sapevamo. La parte con Piccoli è buona, mentre quella coi cardinali... Bifronte.
MEMORABILE: Piccoli, che sostiene di avere una sorta di sinusite mentale; Sempre Piccoli: "Ho il deficit di accudimento, ma non so cosa sia".

Markus 16/04/11 01:25 - 3680 commenti

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La fragilità, il fallimento e l’ammissione dell’inadeguatezza ad un ruolo importante dato ad un uomo, poco importa che questi sia un papa: in definitiva, il film è una sorta d’immaginazione di un fatto mai capitato ma possibile. Con l'entrata in scena di Moretti la pellicola assume un tono da commedia che smorza il dramma così ben rappresentato da Michel Piccoli e da un nutrito cast d’attori. Complessivamente non è il film migliore di Moretti, ma certamente la folle idea (forse neanche tanto) colpisce anche un po' al cuore.

Galbo 18/04/11 07:12 - 12372 commenti

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Film bello ed intenso, di un regista ancora una volta avanti rispetto agli altri. Non religioso nel senso pastorale del termine ma capace di rispettare la religiosità molto di più di film in qualche modo "allineati" all'iconografia classica. Sempre in mirabile equilibrio tra dramma e ironia, il film consente al pubblico italiano di riscoprire un magnifico Michel Piccoli circondato da un cast di ottimo livello e diretto in modo mirabile forse dall'ultimo grande autore italico.

Ilcassiere 19/04/11 15:24 - 284 commenti

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L'ipocrita invito del Vaticano a boicottare la pellicola è la dimostrazione che il film di Moretti ha toccato un tasto non solo dolente, ma soprattutto reale e concreto: anche il papa è un essere umano e, di conseguenza, anche lui può avere delle debolezze. L'ottima performance di Michel Piccoli è determinante. La parte "ludica" (il torneo di pallavolo, la guardia svizzera che muove le tende), invece, è leggermente eccessiva.

Deepred89 19/04/11 23:29 - 3701 commenti

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Discreto ma non eccezionale. Grossi problemi a livello di sceneggiatura, con passaggi inverosimili, sorprendenti buchi narrativi (cosa dire del personaggio della Buy?) e svariati punti morti. C'è da dire però che l'idea iniziale è ottima, così come il finale, e non si può negare che cast e confezione siano decisamente di buon livello. Colpisce come, nonostante la firma del regista, il Vaticano sia rappresentato il modo così bonario e (relativamente) innocente. Al di là dei difetti, un film curioso e interessante.

Xamini 20/04/11 12:24 - 1244 commenti

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Adoro la follia di Moretti. Forse non sono tante le trovate, in questo film, ma quella fondamentale è talmente originale da far dimenticare il resto. Si sviluppa inizialmente su una tensione velata di ironia che regge la staticità iniziale, per prendere poi un bivio fondamentale: farsesco da un lato, drammatico dall'altro, secondo uno sviluppo parallelo in cui sono contrapposti il formalismo di un'istituzione pachidermica all'umanità comprensibile di una persona. Si alternano gag divertenti e momenti di grande cinema, soprattutto a merito di un Piccoli meraviglioso. Non delude la chiosa.
MEMORABILE: Il duetto sul Chekhov e il finale.

Lupoprezzo 20/04/11 22:43 - 635 commenti

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Singolare operazione di Moretti, che per l'occasione affida un ruolo scomodo ad un grande attore come Michel Piccoli, che da par suo riesce a dare corpo ai tormenti che pervadono il suo Papa (l'inadeguatezza, la crisi d'identità e la responsabilità). Non male l'idea di mostrare il lato umano della Chiesa attraverso la semplicità di un torneo di pallavolo o di una partita a carte. La sceneggiatura però non convince appieno, così come si avverte una certa disarmonia tra i registri.

Belfagor 23/04/11 10:31 - 2689 commenti

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Cosa può spingere una persona a commettere il "gran rifiuto" dantesco? Moretti esamina una situazione a prima vista paradossale con una pellicola in equilibrio fra l'ironia e il dramma, in cui si svelano progressivamente le incertezze e le debolezze che infrangono l'immagine ieratica della Chiesa cattolica. Tutti, a modo loro, sono prigionieri (incluso il protagonista, seppur in fuga) e reagiscono in modi a volte incomprensibili ma molto umani. Commovente la prova di Michel Piccoli, circondato inoltre da un buon cast.
MEMORABILE: Quando la psicanalista gli domanda che lavoro faccia, il protagonista esita e poi risponde: "L'attore".

Tyus23 21/04/11 20:12 - 220 commenti

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Torna Nanni Moretti e, com'è ormai prassi, fa discutere. Al di là di tutte le questioni politico-teologiche Habemus Papam è un film che ci mostra un Moretti maturo, capace di affrontare argomenti importanti con mestiere senza farsi sopraffare dalla pesantezza del tema ma, anzi, costellando l'opera di momenti divertenti degni del Michele Apicella di molti anni fa. Michel Piccoli fenomenale e cast ottimo in un film molto vicino al capolavoro. Notevole.

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Matalo! 24/04/11 13:05 - 1378 commenti

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Squilibrato ma degno di interesse. Se Moretti rinunciasse a mettersi in scena una tantum forse eviteremmo il logoro carosello di danze e sport. Invece nei momenti in cui un immenso Piccoli è in scena abbiamo una necessaria rilettura di Celestino V alla luce dei nostri tempi. Non un caso che ci siano immagini del funerale di Woytila; Melville si presenta come antagonistico, antidivistico e non dubbioso sulla fede ma sul ruolo del papa in questi nostri tempi. E allora abbiamo una lucida analisi sul potere più resistente del mondo grazie alla rinuncia.

Vstringer 27/04/11 00:19 - 349 commenti

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Umano, molto umano il Papa umile e spaventato di Piccoli (bravo), come lo è il Vaticano disegnato da Moretti, come lo sono gli psicanalisti, i giornalisti Rai, le suore esultanti, i teatranti... Film denso, da lasciar sedimentare nella mente con tutte le sue tante chiavi di lettura a disposizione. Peccato che un progetto così ambizioso per contenuti non trovi qui una forma cinematografica all'altezza: il cast non è banale, ma regia opaca e sceneggiatura andante impediscono al film di decollare davvero. Rimane buono, ma che occasione sprecata...

124c 26/04/11 11:25 - 2911 commenti

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Mentre il papa attuale, Bendetto XVI, beatifica il suo predecessore Giovanni Paolo II, Nanni Moretti fa uscire al cinema questa pellicola che s'è fatta accompagnare dalle prevedibili polemiche. Come insegnava Vasco Rossi c'è chi dice no, e quel qualcuno può essere anche un papa in riferimento alla propria missione apostolica, secondo Moretti. Michel Piccoli, 85 anni suonati, in abiti clericali è convincente e Moretti il solito istrione. Da notare fra i cardinali anche Camillo Milli, il presidente de L'allenatore del pallone. Si ridacchia... **
MEMORABILE: Il torneo di pallavolo fra cardinali organizzato dallo psichiatra Moretti.

Fiezul 28/04/11 10:44 - 25 commenti

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Moretti fa il migliore e va in Vaticano, a confrontarsi con l'altro Migliore. Il problema è un rimanere in superficie, un restare indifferente. Una bonarietà indifferente, in superficie; senza ipotesi. Uno scherzo di contatto. Il film tiene bene sulle vicende di commedia, sui confronti attoriali; strappa sorrisi beffardi. Tiene straordinariamente su Piccoli. Su un certo camminare per Roma. Affonda sul teatro, vezzo mal celato. Un film da discutere, che non si fa amare. Come il suo autore.

Pigro 2/05/11 10:24 - 9624 commenti

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Una parabola sull'assuzione della responsabilità, con la fuga del nuovo papa dal conclave. La crisi dell'uomo contemporaneo di fronte alle scelte della vita si trasferisce nell'ambito del potere e della religione, di cui coglie il lato umano-troppo-umano con pietas e umorismo al contempo, in una confezione di forte spessore, con un Piccoli straordinario, momenti emozionanti, sequenze suggestive, scatti di poetica levità parafelliniana e un finale magnifico. A rovinare tutto, l'incongrua presenza della psicanalisi e dello stesso Moretti attore.

Andykap 3/05/11 12:39 - 37 commenti

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Nel mondo di oggi in crisi di leadership, ma non di leader o presunti tale (sempre in sella) c'è spazio per chi invece rinuncia alla ribalta: un esemplare così raro è naturalmente buono per la psicanalisi anche se è il papa (e quindi c'è poco da domandare). Così il confronto con lo psicanalista Moretti non c'è e il papa Piccoli vaga per Roma lasciando il primo ostaggio in Vaticano a battibeccare e organizzare tornei di pallavolo tra cardinali. Film scisso: bella la parte con un Piccoli bravissimo, accessoria l'altra e solo per fan del regista.
MEMORABILE: Piccoli si rifugia in un albergo e vi trova una compagnia teatrale alle prese con Cechov.

Cotola 6/05/11 23:07 - 8998 commenti

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Il classico film che sembra rimanere prigioniero della folgorante idea di partenza. Inizia bene e a tratti è sicuramente interessante, ma come riempire il resto del film? Le scelte sono molto morettiane ma non tutte sembrano azzeccate e davvero funzionali allo sviluppo narrativo del plot. Grande prova di Piccoli. Buono, ma non del tutto convicente e forse proprio per questo meritevole di una seconda visione. Patetiche le polemiche "religiose" scatenate: è un film che comunque lo si veda non offende minimanente la Chiesa ed il suo rappresentante.

Rebis 9/05/11 19:10 - 2331 commenti

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Dentro al conclave. Nella burocrazia spirituale, atemporale, dimentica dell'uomo. Nell'abisso del nuovo pontefice timorato del Mondo e non di Dio. Pur con personaggi e allusioni irrisolte (i media, il teatro, la psicoanalisi), evidenze discutibili (il torneo di pallavolo) e la fastidiosa presenza di Moretti a ribadire una superflua autoreferezialità - o a riscuotere un merito che andrebbe invece spartito dalla grande coralità di maestranze - un paradosso ardito e perturbante. L'intensità emotiva si accordata a una regia matura e accurata, a interpreti di altissimo livello. Finale da brivido.

Cif 16/05/11 21:25 - 272 commenti

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Il regista romano ritrova la sua verve e il suo piglio autoriale riscoprendo la leggerezza profonda e lancinante delle sue prime pellicole. Habemus Papam è un film lieve che affronta temi alti, dove l’ego strabordante di Moretti inonda la vicenda di eccessi garbati, piccoli e grandi paradossi; un’opera grottesca che lascia la strana impressione che tutto ciò potrebbe succedere (o essere successo?) davvero. Viva Moretti intellettuale a tutto tondo. 3 pallini e 1/2.
MEMORABILE: "Problemi... col sesso?"

Caesars 26/05/11 09:46 - 3773 commenti

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Moretti è sempre regista (ed interprete) particolare; può anche non piacere ma non fa mai film banali o allineati col resto della produzione. Questa volta si cimenta con una storia che vede protagonista il prossimo papa; chi crede di trovare attacchi anticlericali però si sbaglia di grosso, perché Moretti ci mostra invece la crisi di un uomo (che potrebbe essere chiunque di noi) messo davanti ad un impegno troppo gravoso per lui. Non tutto fila via liscio e qualche "salto" tra i vari registri narrativi si nota, ma nel complesso vale. Diciamo ***
MEMORABILE: "L'ombra del papa" dietro le tende.

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Myvincent 25/06/11 20:51 - 3722 commenti

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Un (mancato) Papa depresso, con attacchi di panico, probabile "deficit di accudimento", ma soprattutto con risvolti di umana fragilità, si legge molto bene fra le righe recitative di un delicato Michel Piccoli. La crisi di un Papa è la crisi di una Chiesa sempre meno adeguata ai ruoli e fragile. Ma la crisi può essere sintomatica di cambiamento. Alcune ingenuità stilistiche tipicamente morettiane, ma tutta la sarabanda alla fine funziona.

Coyote 22/10/11 10:17 - 185 commenti

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Non si riesce proprio a capire dove vada a parare questo film disomogeneo, con registri che cambiano troppo frequentemente: inizia con un taglio quasi documentaristico con le lunghe scene di conclave, diventa intimista quando insegue il nuovo pontefice per le strade di Roma, sbraca nella farsa quando arriva lo psicologo Moretti. Il deludente finale è la cifra di un progetto poco chiaro, che in fin dei conti delude nonostante le idee di base originali.

Graffaele 13/11/11 18:16 - 4 commenti

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Ma cosa voleva essere? Una commedia leggera per radical chic? Una umanizzazione del Papa? Un film che parla della difficoltà di prendersi le proprie responsabilità dell'uomo moderno? Michel Piccoli eccezionale nel ruolo dello spaesto Santo Padre è l'unica cosa che mi è piaciuta .

Daniela 13/09/11 07:51 - 12606 commenti

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Morto un papa se ne fa un altro, e così il vento non ha ancora finito di scompigliare i rossi mantelli che già i cardinali sono riuniti in conclave. Ma il prescelto, colto da crisi di panico, non si sente all'altezza del compito e fugge... Soggetto originale, esaltato dalla commovente interpretazione di Piccoli. Peccato che, narcisisticamente, Moretti abbia voluto inserire se stesso e altre divagazioni, più (il torneo) o meno (il personaggio di Buy) brillanti. Ne risulta un film squilibrato ma fecondo,interessante, con un bel colpo d'ala finale
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Didda23 15/09/11 16:44 - 2424 commenti

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Moretti, con il pretesto dell'elezione pontificia, tratta con acume il lato umano ed emotivo del potere. Il film possiede momenti molto intensi alternati ad altri più spassosi e divertenti, ma nell'insieme rimane la sensazione di una certa discontinuità nel racconto. Il regista con la maturità ha perso per strada la freschezza e l'ironia delle prime opere ed è davvero un peccato. La prova di Piccoli è modestissima, decisamente meglio il resto del cast. ***

Capannelle 16/09/11 08:32 - 4394 commenti

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Buon film dove Moretti dipinge quella chiesa dal volto umano che molti vorrebbero. Nessuna spocchia e tanta apertura nelle facce del corpo cardinalizio caratterizzato da attori in ottima forma. Ogni tanto si sfiora la caricatura, c'è qualche pausa di troppo ma il senso generale dell'opera e alcune gag (il deficit d'accudimento, la controfigura, il teatro, il torneo) meritano ampiamente. Inoltre - e non è facile in questi casi - molti cliché vengono lasciati da parte.

Jandileida 21/09/11 22:32 - 1558 commenti

I gusti di Jandileida

L'idea è decisamente originale ed inoltre per me, cresciuto ad due passi dalla cupola, il tema papale ha sempre il suo fascino. Tuttavia, pur apprezzando alcuni tratti ben congegnati, devo dire che il film non mi è parso troppo riuscito vuoi perché ci sono momenti francamente inutili (il ballo dei vescovi ed il torneo) o troppo costruiti (il finale) vuoi perché alla fin fine non ho esattamente capito dove Moretti volesse andare a parare: piccolezza dell'uomo di fronte alla Storia, critica all'omertosità della Chiesa del pastore tedesco? Rimandato.
MEMORABILE: Un Michel Piccoli Papa di gran classe.

Jcvd 6/10/11 22:10 - 258 commenti

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Un inizio da 7 e mezzo, un proseguimento da 6 meno e un finale da 2. Un film discreto a tratti ma nel complesso inguardabile, nonostante la bella trovata riguardo alla storia del Papa e i buoni siparietti con Nanni e i vescovi (a carte, torneo di volley ecc). Epilogo stucchevole, come tutte le 500 scene noiosissime sul teatro.

Bruce 30/01/12 12:27 - 1007 commenti

I gusti di Bruce

L'idea è valida ed originale, la rappresentazione della difficoltà dell'uomo di farsi Papa, della sua possibile incapacità di rappresentare e condurre la Chiesa, è molto ben sviluppata per immagini e bravo è Michel Piccoli ad interpretarla come protagonista. Lasciano invece a desiderare le parentesi caricaturali e i siparietti pseudocomici tipicamente Morettiani che, per una volta, potevano forse essere messi da parte.

Piero68 17/04/12 13:04 - 2955 commenti

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Sarò un cinefilo da quattro soldi ma io continuo a non capire il successo di Moretti, regista/attore per me troppo sopravvalutato. Questo film è l'ennesima prova scialba di un cinema che non ha proprio niente da dire. Non c'è sceneggiatura, la recitazione è pessima, Moretti inguardabile nelle sue apparizioni (dove tra l'altro urla sempre). Alla fine della giostra non rimane davvero nulla se non, sempre a mio modesto avviso, la prova di Scarpa, ultimo vero caratterista del nostro cinema. Satira sul Vaticano? Consiglio il Pap'occhio. Decisamente migliore.

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Homesick 17/04/12 17:19 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Colui che per...humiltade fece il gran rifiuto. Il discorso (laico) di Moretti riguarda il potere e l’uomo: del primo, dissacra affabilmente la gerarchia vaticana e i suoi dogmi antiegualitari e stantii; del secondo, ricerca l’essenza primaria, il flusso della coscienza, la capacità di ammettere i propri limiti e la necessità di essere guidato più che di guidare. Se il messaggio è chiaro, la scrittura cinematografica è un po’ incerta: fluida e icastica nei segmenti umoristici e nei turbinii interiori di Piccoli, più stentata nelle futili parentesi della compagnia teatrale. Ottimi interpreti.
MEMORABILE: L’urlo di Piccoli dopo la proclamazione; l’intervista di Maurizio Mannoni; il torneo di pallavolo tra i cardinali; il discorso di Piccoli.

Paulaster 17/04/12 09:57 - 4375 commenti

I gusti di Paulaster

Se il film avesse solo riguardato la vicenda personale del Papa, ne avrebbe guadagnato in delicatezza, giocando contro la rigidità dell'istituzione Chiesa. Invece Moretti si è voluto inserire come un intruso, organizzando partitelle e disquisendo qua e là descrivendo la Buy e il finto Papa con scarsità abissale. Piccoli tratteggia il ruolo con brevi accenni, mentre poteva andare più a fondo. Alla fine si resta come il pubblico in attesa dell'elezione: interdetti.
MEMORABILE: Dario Cantarelli.

Nando 16/04/12 23:21 - 3806 commenti

I gusti di Nando

L'ipocrisia del Vaticano e dei fedeli schierati in piazza descritta nella pellicola in cui si evidenziano i dubbi di un novello Celestino V che vaga per Roma alla ricerca del suo ego. Ironia e dramma interiore ma anche situazioni paradossali, il torneo di pallavolo (personalmente poco appropriato) si mischiano in questo film in cui Moretti appare il giusto lasciando il campo aperto alla bella interpretazione di Piccoli.

Hackett 22/04/12 09:51 - 1865 commenti

I gusti di Hackett

Film riuscito ma in parte. Da un lato Moretti si dimostra sempre abile nel raccontare in trame originali i tormenti e le indecisioni dell'uomo contemporaneo; dall'altro il film sembra rimanere in superficie, non volendo calcare troppo la mano su argomenti delicati. Il personaggio di Moretti è funzionale, ottimamente pensato ma poco incisivo e ci si rammarica che nella trama non sia stato più presente a fianco dell'ottimo Piccolì. Forzata, anche se spassosa, la scena del torneo di pallavolo.

Nancy 22/04/12 14:39 - 774 commenti

I gusti di Nancy

Moretti si aggrappa a una buona idea e su questa costruisce non una colonna portante del film, ma l'intero film: questo disturba nella visione di Habemus Papam, che altro non è che un esempio di nevrosi alla Allen, ma senza risvolti comici, anzi portata a livelli estremi: l'insicurezza dell'uomo di oggi prende anche un uomo che dovrebbe essere chiamato a rivestire una figura "senza tempo", il papa appunto. La pochezza di avvenimenti penalizza il film, che avrebbe anche un paio di battute e passaggi divertenti al suo arco. Piacevole, non rivelatore.
MEMORABILE: La partita di pallavolo e il punto dell'Oceania.

B. Legnani 22/04/12 19:12 - 5519 commenti

I gusti di B. Legnani

Spazio quanto mai tiranno! Buon film, con cose ottime e altre stridenti (esempio: il torneo di pallavolo) e incompiute (la Buy, bella ma inutile). Moretti crea una spettacolare (più "evento" di così...) metàfora del desiderio di fuggire dalle responsabilità e "farsi i fatti propri", passaggio ineludibile della sua (e mia...) età. Recitazioni ottime (Piccoli perfetto, Scarpa eccellente come sempre, Milli divertente, Graziosi incredibilmente simile al vero cardinale Tonini). Nella prima mezzora c'è pure qualche tocco di umorismo delizioso.
MEMORABILE: L'assordante e comune pensiero: "Non io, non io...".

Luchi78 2/05/12 11:47 - 1521 commenti

I gusti di Luchi78

Mentre l'interpretazione di Piccoli sublima in molti sensi il lato drammatico dell'accettazione dell'investitura papale e rende il pontefice più vicino ad una qualsiasi comune figura della terza età, ci si chiede cosa Moretti abbia voluto esprimere giocando con i cardinali chiusi nel conclave, fino a farli scontrare in un epico torneo di pallavolo. Una parodia, un alleggerimento, oppure un semplice squarcio nella vita così riservata di questi uomini di chiesa (e di potere)? Il film scorre un po' lento, ma gli spunti sono notevoli.

Siregon 10/05/12 22:18 - 352 commenti

I gusti di Siregon

Deliziosa e delicata "commedia" di un Moretti maturo e sofisticato alla regia. Il ritmo è un crescendo emotivo attraverso l'interpretazione meravigliosa di Piccoli, incredibile nelle sfumature caratteriali di un pontefice bloccato dall'ansia e dall'inadeguatezza. Moretti interprete è leggero, ironico ma con garbo e forse non affonda come si vorrebbe negli spunti critici verso la chiesa. Dialoghi, sceneggiatura e fotografia sono splendidi. Bellissimo.

Cloack 77 24/06/12 17:59 - 547 commenti

I gusti di Cloack 77

Percorso profondo e "unico" di un uomo dalle qualità trascendenti e dunque impossibilitato a seguire un percorso indicato. Non può che essere un piacere quindi, la scena del "mancato annuncio" e dei drappi gonfi nel vuoto; il percorso alla ricerca di sè, di sogni e verità "solo" accantonati; di un Vaticano che diventa teatro nel teatro, follia laddove l'impossibile sarebbe il rifiuto. Moretti gioca con questo materiale con una leggerezza invidiabile.

Cangaceiro 30/07/12 12:08 - 982 commenti

I gusti di Cangaceiro

Intrigante sfida morettiana: girare un intero film nei controversi, misteriosi e anacronistici ambienti vaticani. Quel che ne esce soddisfa a corrente alternata. La descrizione del conclave colpisce nel segno facendoci toccare con mano le vere personalità dei burattinai porporati, qui resi quasi simpatici e fanciulleschi. La crisi del protagonista invece è rappresentata quasi come un normale esaurimento nervoso da logorìo senile senza la minima evoluzione/soluzione, il che delude non poco. Nanni si defila umilmente pur non rinunciando ai soliti vezzi.

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Mutaforme 20/10/12 13:31 - 415 commenti

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E se il Papa fosse uno di noi, con le sue insicurezze, i suoi patemi d'animo? E se come il Gesù di Scorsese scendesse dalla croce? Film davvero interessante, nuovo e originale nel suo genere. L'unica cosa che lo guasta parzialmente è la presenza inutile e tediosa del Moretti attore, francamente del tutto fuori luogo. ***

Giùan 15/02/13 23:39 - 4528 commenti

I gusti di Giùan

A dispetto dell’ecumenico (quanto profetico) specchietto per le allodole, la pellicola definitivamente (forse) autoreferenziale del più autarchico dei cineasti italiani. Nanni si diverte a interrar l’opera di sem(antem)i morettiani, interpolandoli (la pallavolo per la pallanuoto di Palombella), esplicitandoli (le crisi spirituali de La messa e La stanza come de La cosa), rendendoli criptici (i cardinali che vanno a trovare Piccoli parafrasano il finale a casa di Olga di Ecce Bombo). Sottilmente insolente, Nanni non abdica al suo cinema ma tenta di trascenderlo.
MEMORABILE: “Deficit di accudimento” e in generale tutte le battute di Moretti riferite alla ex moglie; Il cardinale australiano.

Gabrius79 13/08/13 02:10 - 1420 commenti

I gusti di Gabrius79

Film quasi premonitore (dimissioni del papa) diretto e interpretato da un Nanni Moretti piuttosto in forma. Qui non è lui l'attore protagonista ma il suo ruolo risulta essere piuttosto gradevole, mentre la parte del leone spetta sicuramente a un ottimo Michel Piccoli nei panni del papa. Margherita Buy bravina ma si vede poco. Piccola ma gustosa la presenza di Gianluca Gobbi nella parte della guardia svizzera che scuote la tenda per far credere che il papa sia dentro la sua stanza.
MEMORABILE: La partita a pallavolo fra i cardinali.

Mickes2 28/01/14 20:17 - 1670 commenti

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Cinicamente: la prima tentazione del Papa? che è un uomo e come tutti gli uomini di questo mondo ha delle paure, delle insicurezze, un senso di inadeguatezza, paura di non poter compiere l'incarico assegnatogli. Fra tutta la teoria e gli svolazzi d'autore, il dialogo-pensiero di Moretti acquista forza nello sguardo compassionevole, rigorosamente ateo, di chi dietro la solennità vede la fragilità interiore. Una sceneggiatura con stalli troppo evidenti si rifà nella sentita prova di Piccoli e negli inserti ironici e dissacranti del suo regista.

Samuel1979 15/12/14 17:36 - 546 commenti

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Deliziosa opera di Moretti, il quale se come attore proprio non mi convince, ha invece come regista alcune intuizioni che denotano uno spessore che lo eleva al di sopra di molti suoi colleghi. L'idea di un papa “umanissimo” e vulnerabile, con i suoi fantasmi e le sue incertezze e l'aver raffigurato l’ambiente cardinalizio in modo così personale, mi ha indotto a provare simpatia per un ambiente che ho sempre detestato. Divertenti le sequenze della Guardia Svizzera nella stanza del pontefice, così come la partita di volley fra i cardinali.
MEMORABILE: Le incertezze di Michel Piccoli.

Taxius 17/04/15 13:55 - 1656 commenti

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Film premonitore di Nanni Moretti che tratta il tema della grande rinuncia al pontificato. Habemus papam è molto ironico, ma anche una critica verso quel mondo. Piccoli, che interpreta il papa, è bravissimo così come tutti i cardinali, tutti molto divertenti e simpatici. Il personaggio meno riuscito è proprio quello di Nanni Moretti, che risulta essere superfluo e a tratti anche antipatico. Forse l'unico film di Nanni Moretti che può piacere anche a chi non ama Nanni Moretti.

Toporosso 20/06/15 14:58 - 77 commenti

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Moretti cresciuto, pacificato, forse saziato molti anni dopo l'urticante La messa è finita, riesce qui, da ateo militante, a esprimere rispetto e umana pietas per quelli che, nell'immaginario collettivo, sono gli archetipi della fede cattolica: il pontefice neo-eletto (con la sua profonda insicurezza) e i cardinali elettori. Parabola sull'umana inadeguatezza, non offre consolatori rimedi né mediante la fede né attraverso la più razionale psicoanalisi. L'uomo è e resta solo e disarmato di fronte alle proprie fragilità. Ottimo cast.

Graf 20/08/15 22:57 - 708 commenti

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Dopo la rinuncia al ministero petrino da parte di Benedetto XVI il film acquista il segno di una profezia ma irrimediabilmente perde il suo carattere "dirompente": al tempo della sua uscita il mondo non aveva mai assistito, a viste umane, a un papa che abdicasse volontariamente. Idea originale e film non banale ma il laico Moretti sbaglia completamente strada e rivela i suoi limiti culturali: depressioni e psicoanalisi non c'entrano nulla con la Pietra che edificherà continuamente la Chiesa di Cristo fino alla fine dei tempi. Ghiribizzo secolarista.

Saintgifts 15/03/16 00:35 - 4098 commenti

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Perché a un certo punto la maggioranza del conclave vota per il cardinale Melville, fino a quel momento invisibile, nascosto fra le tante tonache porpora? È stata la volontà di Dio a ispirare gli alti rappresentanti del clero? Moretti sembra voler dire, prendendo tutte le distanze necessarie, quanta umana invece sia l'elezione di un nuovo Papa (o, se si preferisce, quanto liberi ci lascia il Signore in ogni occasione, in ogni nostra scelta). Moretti esagera, si erge su un podio, osserva con distacco e stabilisce le regole del gioco per tutti.

Il ferrini 17/03/16 01:40 - 2337 commenti

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Film di rara eleganza e di grande spessore ma non per questo poco divertente. Memorabile il colloquio con Scarpa in cui domanda di cosa può parlare col papa e gli vengono proibiti praticamente tutti gli argomenti ma anche il torneo di pallavolo coi cardinali. Attori in ottima forma, a partire da Piccoli, forse un po' ingrato il ruolo della Buy, poco valorizzata. Dialoghi molto ben scritti, splendida fotografia, regia sempre molto ricercata. Come già accaduto con Il caimano si è inoltre rivelato profetico. Da vedere.

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Lou 24/03/16 23:58 - 1119 commenti

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Moretti con questo film riesce a essere originale e spiazzante (nonché profetico, visto quanto poi accaduto con le dimissioni di Benedetto XVI nel febbraio 2013). L'ambiente del Vaticano viene descritto con pesante ironia ed eccessivo ricorso al grottesco soprattutto in occasione del torneo di pallavolo tra i cardinali, ma è l'indagine sul lato umano della figura del Papa la parte più apprezzabile, dove con approccio benevolo e comprensivo se ne descrivono le debolezze e lo smarrimento. Michel Piccoli strepitoso. Potente.

Thedude94 9/04/18 00:19 - 1084 commenti

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Moretti si concentra in questo film su una figura importante, ossia un ipotetico papa neoeletto, mostrando il suo lato meno spirituale e umano; il risultato non è eccezionale e, togliendo i soliti spezzoni ironici e divertenti in cui è presente lo stesso regista nel ruolo di psicoanalista divorziato, nel complesso risulta abbastanza piatto. A salvarsi sono le sufficienti interpretazioni di Piccoli e di Scarpa, le scenografie vaticane e la buona colonna sonora che accompagna i momenti di solitudine del pontefice.

Ryo 18/04/18 13:54 - 2169 commenti

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Nanni Moretti, dopo La messa è finita, affronta nuovamente il tema religioso come fulcro principale. Lui si ritaglia un ruolo pressoché marginale e poco influente nello sviluppo della storia, se non per regalarci fantastici siparietti all'interno delle mura del Vaticano che rasentano il teatro dell'assurdo. Il protagonista è un ottimo Michel Piccoli, improbabile papa con crisi esistenziali di cui il regista racconta il lato umano e civile, mostrandone tutti i lati deboli. Un film molto scorrevole, con un'idea delicata ma originale.
MEMORABILE: Il torneo di Volley; Il papa a teatro a vedere Cechov.

Noodles 30/12/20 19:54 - 2196 commenti

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Lavoro molto interessante nella filmografia di Nanni Moretti, che pone al centro un uomo in tutta la sua debolezza e umanità in contrasto col lato divino della carica che gli viene conferita controvoglia. Sarebbe stato un film anche migliore se non si fosse indugiato su alcune scene inutili e si fosse data più importanza ad alcuni personaggi che meritavano un ampliamento. Ma non tutto si può avere e il film va comunque bene così, anche grazie a un finale tanto coraggioso quanto inaspettato. Michel Piccoli commovente, ottimo Renato Scarpa. Nanni Moretti qui meglio dietro la cinepresa.

Bubobubo 10/07/22 10:56 - 1847 commenti

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Un angoscioso urlo strozzato è la risposta del pontefice eletto cardinal Melville (Piccoli) all'insostenibile pressione che prelude al primo saluto ai fedeli, l'accettazione ufficiale delle responsabilità del nuovo ruolo. È l'inizio di una lunga fuga da sé stesso che tiene col fiato sospeso un miliardo di cattolici... Un Moretti a due velocità: profondo e penetrante nello scandagliare le debolezze private dell'uomo dietro la stola, assai più bozzettistico nel disegno dei personaggi di contorno (Buy del tutto accessoria) e delle situazioni grottesche di raccordo (il torneo di volley).
MEMORABILE: Irruzione a teatro durante la rappresentazione del Gabbiano di Cechov; Il mesto finale.

Alex75 25/08/22 14:10 - 876 commenti

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Attraverso il vagare spaesato di un Papa neoeletto che si rende conto di non poter guidare la Chiesa, ma di dover essere guidato, Moretti fa riflettere sulla difficoltà di assumersi compiti e responsabilità, mostrando umane debolezze dei rappresentanti di un’istituzione apparentemente granitica e atemporale. Gli innesti comici su un impianto serio nobilitato da un Piccoli che fa percepire tutta la sofferenza di chi non si sente all’altezza lasciano un po’ il tempo che trovano (così come la partecipazione della Buy), ma lo spessore e la lungimiranza del film emergono ugualmente.
MEMORABILE: Il Conclave; La seduta del Papa dalla psicanalista (col Pontefice che dichiara di essere un attore); La controfigura; Il finale.

Enzus79 20/11/23 21:41 - 2864 commenti

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Cardinale viene eletto pontefice, ma non sentendosi all'altezza del ruolo il Vaticano gli mette vicino uno psicoanalista. Storia interessante e introspettiva, che riesce bene nell'intento di raccontare il disagio interiore di un uomo. Non mancano momenti ilari. A tratti può risultare surreale. Michel Piccoli da applausi. Musiche così così, poco apprezzabili.
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  • Discussione Galbo • 29/09/13 13:40
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Non credo che un laico debba astenersi dal realizzare un film di questo genere; a me sembra (come ho scritto anche nel commento) che il film nel porsi criticamente nei confronti dell' argomento trattato, sia molto più rispettoso del senso di religiosità di molte altre opere più rigidamente ortodosse. Le visone di Moretti che ha anticipato la realtà è a mio avviso sempre attuale. Non condivido inoltre la critica sulla fotografia che mi è sembrata alla visione cinematografica più che accettabile.
  • Discussione Gugly • 29/09/13 14:09
    Portaborse - 4711 interventi
    Beh, lungi da me l'idea che un laico non possa approcciare tali opere, ci mancherebbe; evidentemente, allo stato, non riesco ad accettare lo sviluppo del film così come Moretti lo ha concepito ed elaborato.
    Cercherò di recuperare il film e di vedermelo tutto.
  • Discussione Rebis • 29/09/13 15:44
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Guarda Gugly, io con Moretti ci vado sempre con i piedi di piombo: parto dal presupposto che ho imparato ad apprezzarlo negli anni ma un tempo lo detestavo… Sicuramente gli riconosco la capacità di sintonizzarsi con la contemporaneità (italiana soprattutto) e di toccare nervi scoperti, di sintonizzarsi con gli umori latenti della società, con le inquietudini politiche e morali (La stanza del figlio). Poi va da sé che bisogna sempre accostarsi ai suoi film da “dentro” Moretti e anche quando si tenta di prescindere da lui occorre una manovra faticosa e ardita per evitarlo. Non credo abbia mai avuto grosse pretese di verosimiglianza sia in passato (Bianca) sia oggi, anche quando affronta questioni attuali (Il Caimano). Habemus papam non fa eccezione, e credo valga più per la parabola allegorica che per la pertinenza storica. Ero rimasto molto colpito però dall’idea di intrufolarsi nel conclave per vedere cosa accade nella burocrazia ecclesiastica: ma il taglio rimane iperbolico e surreale, senza però arrivare ai vertici sublimi di Bunuel, come suggerisce Pigro. Inoltre qui gli è riuscito in raro equilibrio formale che altrove era meno che sbozzato (Il Caimano, per me un film bruttissimo aldilà della lungimiranza). Sappi comunque che se lo rifiuterai avrai tutta la mia comprensione :)
    Ultima modifica: 29/09/13 21:10 da Rebis
  • Discussione Gugly • 29/09/13 17:15
    Portaborse - 4711 interventi
    Guarda Rebis, io invece anni fa ero morettiana sino al midollo, forse è anche per questo che rimango così perplessa, forse più di me stessa che di Moretti :)
  • Discussione Alex75 • 19/05/23 17:49
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Tra l'altro, quando si sentì "cardinalem Carolum Woitylam!" qualcuno pensò ad un prelato dell'Africa, e qualche giornalista molto religioso esclamò " Per la madonna, hanno eletto un Papa negro!"

    (dali libro "Parola di giornalista" di Vittorio Zucconi")
    Per giunta, in entrambi i conclavi del 1978, tra i "papabili" c'era anche un cardinale africano (il beninese Bernardin Gantin).

  • Discussione B. Legnani • 20/05/23 00:42
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Alex75 ebbe a dire:
    Gugly ebbe a dire:
    Tra l'altro, quando si sentì "cardinalem Carolum Woitylam!" qualcuno pensò ad un prelato dell'Africa, e qualche giornalista molto religioso esclamò " Per la madonna, hanno eletto un Papa negro!"

    (dali libro "Parola di giornalista" di Vittorio Zucconi")
    Per giunta, in entrambi i conclavi del 1978, tra i "papabili" c'era anche un cardinale africano (il beninese Bernardin Gantin).


    Sicuro? Non lo ricordo proprio, fra i nomi dei papabili.
  • Discussione Alex75 • 25/05/23 17:19
    Call center Davinotti - 709 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Alex75 ebbe a dire:

    Per giunta, in entrambi i conclavi del 1978, tra i "papabili" c'era anche un cardinale africano (il beninese Bernardin Gantin).


    Sicuro? Non lo ricordo proprio, fra i nomi dei papabili.
    Così è stato indicato, in verità in modo piuttosto generico e senza fonti, da Wikipedia. Per saperne di più ho appena provato a reperire informazioni online su quelle consultazioni (peraltro difficili da ricostruire); risulta che in agosto Gantin fu solo scrutatore e che in ottobre avrebbe ottenuto solo tre voti al primo scrutinio.

  • Musiche Alex75 • 25/05/23 17:23
    Call center Davinotti - 709 interventi
    "Todo cambia"dall'album di Mercedes Sosa ¿Será posible el sur? (1984) è la canzone ascoltata dalla "controfigura" del Papa e che fa ballare i cardinali.
    Ultima modifica: 25/05/23 19:15 da Zender
  • Discussione Alex75 • 25/05/23 17:35
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Pigro ebbe a dire:
    Mah, secondo me la questione non è realtà/sogno. La presenza di innumerevoli incongruenze (a cominciare dalla vera gigantesca incongruenza che è il fatto, l'unico veramente inconcepibile fra tutti, che dei cardinali si rivolgano a uno psicanalista) dice altro, secondo me. E cioè che questa è una parabola, dove le cose che vengono raccontate non hanno valore in quanto realistiche o oniriche (anche se sono d'accordo sull'eco felliniana), ma solo in quanto simboliche. Moretti ha fatto un film puramente simbolico sulla responsabilità, stratificando fatti incongruenti per costruire metafore. Una volta accettato il gioco (e cioè una volta accettato il fatto che un papa possa davvero urlare preso dal panico di fronta al balcone e che per risolvere la questione non si chiami un confessore, o tutt'al più uno psicologo o uno psichiatra, ma proprio uno psicanalista!), il resto viene tutto di conseguenza.
    Condivido quest'analisi. Il film mi è parso fin dall'inizio una riflessione sulla responsabilità così profonda da far passare in secondo piano, se non inosservate, le incongruenze rilevate da Markus e la presenza di uno psicanalista. A disturbarmi, semmai, sono stati gli intermezzi "comico-sportivi", che ho trovato un po' noiosi e gratuiti e che non aggiungono nulla a un contenuto molto denso.

  • Discussione B. Legnani • 26/05/23 14:44
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Alex75 ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Alex75 ebbe a dire:

    Per giunta, in entrambi i conclavi del 1978, tra i "papabili" c'era anche un cardinale africano (il beninese Bernardin Gantin).


    Sicuro? Non lo ricordo proprio, fra i nomi dei papabili.
    Così è stato indicato, in verità in modo piuttosto generico e senza fonti, da Wikipedia. Per saperne di più ho appena provato a reperire informazioni online su quelle consultazioni (peraltro difficili da ricostruire); risulta che in agosto Gantin fu solo scrutatore e che in ottobre avrebbe ottenuto solo tre voti al primo scrutinio.


    Io ero già grandicello, all'epoca, e questo nome non fu mai fatto fra i papabili. L'unico straniero papabile era considerato Villot.