Una delle migliori produzioni della Full Moon di Charles Band, non a caso siglata in regia da Stuart Gordon. Il film è particolarmente malinconico e tocca punte di lirismo quasi fiabesco (l'anziano costruttore delle bambole), portato sullo schermo con una particolare attenzione alle scenenografie ed all'illuminazione. Gordon è un valido regista e riesce a calibrare la tensione, il thriller e il mistero, realizzando il capostipite di un filone voluto, in gran parte, dalla stessa casa di produzione (Puppet Master e seguiti).
Ammaliante.
il regista Stuart Gordon ci regala un eccellente horror con atmosfera paurosa, anche se ogni tanto si deve ridere per forza: esilarante ad esempio la scena in cui due bambole cercano di segare una gamba alla loro vittima. La bambina protagonista è molto brava e simpatica. E' così che andrebbero fatti i film horror: con molta fantasia! Se riuscirete a risvegliare il bambino che è in voi vi divertirete molto: Il regista ha fatto anche altri ottimi film come Re-animator, Dagon la mutazione del male, From beyond terrore dall'ignoto...
Prodotto tipico degli anni '80 con personaggi abbastanza stereotipati ma un'idea di fondo davvero ben sfruttata. Buona la dose di tensione che le bambole animate riescono a creare, in un racconto ai limiti della favola a lieto fine. Non sfigurerebbe (anzi) di fronte ad uno dei tanti Master of horror attuali.
Uno dei rari film sul tema burattini-bambole assassine. Ottimi attori (la moglie di Gordon nei panni di un'odiosa matrigna), belle ambientazione (il villone pieno di giocattoli), stupende scene di lotta tra giocattoli e umani. A tratti sembra di assistere a una fiaba nera.
MEMORABILE: Le bambole che segano il piede della matrigna.
Il collaudato connubio Gordon-Yuzna realizza per la Empire un piccolo, fiabesco horror che arriva esattamente dove promette e non vuole essere nulla più di ciò che riesce a dimostrare. Gordon fa leva su paure ancestrali; lavora nello spazio minimo e goticheggiante dell'antica dimora con un piccolo gruppo molto tipizzato e situazioni canoniche. Gli effetti speciali non deludono e ci sono momenti di paura decisamente sorprendenti. La morale è nota e l'ironia aiuta a sorvolare sulle forzature e gli stereotipi. Da recuperare.
MEMORABILE: Scarabocchio e l'esercito di soldatini di latta.
Straordinaria favola nera, oscillante tra il macabro e lo splatter (anche se piuttosto contenuto), immersa in un'atmosfera fiabesca e dark che ricorda In compagnia dei lupi sceccherato con Puppet master. Gordon si rivela regista visionario e sopraffino, abbandona i deliri horror gore per abbracciare uno stile denso e arcaico, con tocchi poetico fiabeschi alla Jean Cocteau. Le bambole e i giochi sono davvero terrificanti, mossi strepitosamente da David Allen. Gordon mostra il suo cuore nero di bambino e la sua fiaba è un piacere per gli occhi.
MEMORABILE: L'orsetto di peluche che si trasforma in un grizzly "mannaro" strappabraccia; L'avanzata silente delle bambole; Il vero volto delle dolls assassine.
Bambole a centinaia in questa fiaba nera prodotta da Brian Yuzna e di cui si sente la contaminazione, per l'umorismo un po' soap che stempera le atmosfere horror da Hansel e Gretel. Ma la trama è circolare e con una chiusa che soddisfa. Potere alle bambole e a chi sa restare bambino.
Horror particolare, che si basa sul concetto di adulto, ovvero rovinato, marcio dentro. E bisogna dire che la confezione è buona, con personaggi azzeccati, quasi tutti meritevoli di morte violenta, a parte chi, come capiscono i terribili bambolotti, ha il cuore di bambino. Simpatica la bimba che per prima scopre il segreto della casa, che costituisce un altro punto di forza della pellicola, contribuendo a creare la giusta atmosfera. Nelle varie stanze infatti, ci saranno parecchie sorprese per gli ospiti. Nota di merito anche per i due anziani coniugi e per la loro calma olimpica. Riuscito.
MEMORABILE: Alla bambina: "Cara, hai paura del buio?". E lei: "No, ho paura di quello che c'è dentro al buio"; Il pupazzo Scarabocchio; Il plotone d'esecuzione.
Dimostrazione di come, anche se con un budget non particolarmente rilevante, se le idee buone ci sono, è possibile ottenerne un buon prodotto, come questa riuscitissima favola nera (si notino i richiami a "Hänsel e Gretel", sia nella battuta di Hilary, che fa riferimento alle dita ossute diJudy, sia nella sequenza in cui la stessa Judy legge proprio questa favola dei fratelli Grimm). Regia astuta ed effetti speciali ben calibrati. Un incentivo per restare bambini "dentro"...
Uno dei migliori film di Gordon, il messaggio sul valore dell'infanzia e il rapporto con i giocattoli è di quelli difficili da trovare, soprattutto in un horror. Come da "tradizione", non manca la vena umoristica (soprattutto grazie al bambinone Ralph) e gli effettacci sanguinolenti, fusi in maniera equilibrata. Splendida l'anziana coppia di costruttori/stregoni e il loro rapporto con la bimba. Soffre un po' della sindrome eighties, vedi la colonna sonora intrusiva, ma resta un raro horror da recuperare per i fan di Yuzna e Stuart.
MEMORABILE: La violenta reazione del padre che culmina nello spettacolare "Fuck you clownie!"; le bambole decidono il destino dei loro ospiti.
Nelle cadenze di un'operetta morale a tinte fosche e macabre, Stuart Gordon confeziona quello che a mio modesto giudizio rimane il miglior film della sua carriera. Ho potuto leggerci numerose analogie con il romanzo "La storia infinita" di Michael Ende: che mondo sarebbe quello regolato solamente dalla legge gretta e meschina degli adulti secondo la quale fantasia ed immaginazione non vengono più contemplate? All'ottimo risultato finale contribuisce un cast perfetto, su cui spiccano i sinistri Rolfe, Mason e la piccola Lorraine.
MEMORABILE: La "trasformazione" di David in bambola.
Commedia horror che non diverte. Dopo due buoni horror, incluso il cult Re-Animator, Stuart Gordon dirige un film mal recitato e con una sceneggiatura piatta e troppo demenziale per essere minimamente credibile. Il film zoppica tra personaggi fastidiosissimi e situazioni idiote. Sono stati realizzati molti film su bambole e pupazzi, questo è decisamente da scartare.
Gordon è regista estremamente capace e bravissimo quando si tratta di fondere horror e umorismo. In questo film, infatti, l'elemento più riuscito dal punto di vista della trama è proprio rappresentato da un humour grottesco in grado di ridicolizzare i personaggi negativi. Questi personaggi, a loro volta, sono eccessivamente stereotipati e la comicità, nel momento in cui diventa "bambinesca" inizia a essere fuori luogo. L'animazione delle bambole è resa in maniera molto credibile. Discreto.
Minaccioso tentativo da parte di Stuart Gordon di "re-animare" il fanciullino che ognun sovente seppellisce dentro di sè, in questo tenero pur se non propriamente riuscito horror "pascoliano". In effetti i tocchi alla Grimm che il regista assicura alla narrazione (soprattutto nell'incipit e nella presentazione dei personaggi) possiedono un notevole understatement senza scader in leziosi intellettualismi; peccato poi storia e protagonisti mostrino ben presto un irrimediabile fiato corto con conseguenti lungaggini e sbadigli. Guy Rolfe gran puparo.
MEMORABILE: La matrigna che scopre i bambolotti alle prese col proprio "sezionamento".
Bambole e giocattoli sono «la linfa vitale dell’infanzia» e ne custodiscono i sogni e la fantasia, quindi è spontaneo sia esaltarsi mentre aggrediscono adulti materialisti e violenti, sia dispiacersi quando soccombono emettendo grida di dolore; alla fine è comunque il “fanciullino” a prevalere e a far venir voglia di salire in soffitta o scendere in cantina per ritrovare qualche vecchio amico. Ottimi effetti speciali per una favola nera carica di umanità e tenero orrore con Guy Rolfe imperturbabile gran burattinaio, doppiato dalla voce placida e allarmante di Sergio Graziani.
MEMORABILE: Scarabocchio prima e dopo; le bambole del ripostiglio che si consultano; i soldatini fucilieri; la trasformazione in bambole.
Terribile lavoro in cui chiaramente nessuno crede, a cominciare dagli sceneggiatori che scrivono dialoghi e situazioni di una banalità sconcertante, percorrendo a velocità folle le autostrade del già visto. Qui troviamo effetti terribili a cominciare dai fulmini, situazioni che generano sensazioni miste tra il tedio e l'irritazione nell'attesa che presto le bamboline malefiche facciano piazza pulita di personaggi insulsi. Sorge il sospetto che il film voglia appartenere al genere demenziale, ma per quello ci vuole intelligenza.
Bene la seconda parte. Nella prima mi è sembrato un po' artefatto, troppo insistente con musiche e situazioni horrorifiche. Poi si attivano i veri protagonisti, le bambole di ogni specie organizzate singolarmente, in gruppo o con plotoni di esecuzione. Grande anche la trasformazione degli umani in bambole. Tra gli attori bene la bimba e i due anziani, troppo caricaturali gli altri.
Graziosa fiaba nera, forse un po' prevedibile ma non per questo da disdegnare. È vero, infatti, che non inventa nulla di nuovo e sfrutta dei personaggi abbastanza convenzionali, eppure, facendo leva su un certo sentimentalismo legato all’infanzia, Gordon riesce a creare le giuste atmosfere per un horror che oscilla tra il macabro e il tenero, con quest’ultimo mai melenso e stucchevole. Sembra un grande incubo vissuto dagli occhi di un bambino e dove sono le bambole, capaci di leggere nell’anima, a decidere il destino degli adulti.
MEMORABILE: La trasformazione in... Scarabocchio; Gli sguardi minacciosi e le aggressioni delle bambole.
Dopo perle come Re-animator e From beyond il duo Gordon/Yuzna ci regala un'altra piccola grande perla del genere horror, come sempre molto sottovalutata. Il film contrappone la bellezza della fanciullezza (non solo anagrafica, ma anche mentale) con il grigiume dell'età adulta, fatto di lussuria e cattiveria. La storia è tutta ambientata in una casa persa in mezzo al nulla e nel buio; c'è pochissima luce e l'atmosfera che si respira sa proprio di anni 80. Bellissime le bambole e gli effetti speciali. Da riscoprire.
Prodotto anomalo nel panorama horror anni '80, una cupa fiaba né iniziatica (il restare bambini, dentro o fuori, come unica salvezza) né assolutoria, dove a un mondo adulto popolato da genitori-mostri ne è contrapposto uno infantile in cui Matilda Wormwood va a braccetto con Mae Freudstein. I leggeri eccessi kitsch (il look dei due vecchietti) solo parzialmente intaccano la riuscita atmosfera, alla quale concorrono la bella ambientazione (la casa nei boschi) e la buona fotografia. L'italianità di buona parte della troupe la si respira nell'aria.
Riuscita abbastanza l'atmosfera dark della vecchia casa delle bambole in questo horror fiabesco dove non mancano momenti gore, realizzati con buoni effetti speciali. Azzeccati anche i personaggi: servono ai risvolti della trama e alla morale del film. Morale che, però, è troppo insistita, soprattutto nel finale, anche perché si intuisce fin dal principio dove andrà probabilmente a parare la pellicola. I risultati sono comunque buoni.
La morale sottesa (l'innocenza premiata, la grettezza degli adulti punita), benché risaputissima, è comunque accattivante; peccato che venga oggettivata nei modi dell'horror americano degli Anni Ottanta (sottogenere bambolotti assassini), fracassoni e sempliciotti (non mancano la bimba petulante, un luogo comune inossidabile e il tontolone di buon cuore che salva la buccia). Qualche apprezzabile tocco crudele e nulla più.
Horror/fiaba dai toni dark per un film che sembra più obsoleto dei suoi coetanei di fine Anni 80. Belle e notevoli le scenografie e i vari particolari, un po' meno i personaggi, a volte resi eccessivamente stupidi. L'animazione è ancora bella a vedersi e per l'epoca deve essere stata una vera gioia per gli occhi. Di livello anche le scene delle varie uccisioni, sia per taglio fotografico che per idea. Forse la pellicola non regge il passo del tempo per via della sua impostazione troppo da fiaba con la morale, ma una visione la merita ancora.
In una notte buia e tempestosa, una famigliola è costretta a trovare riparo in una grande villa isolata dove abitano un creatore di bambole e sua moglie... Fiaba nera con immancabile morale: merita di salvarsi solo chi riesce a credere nelle favole, perché ancora bambino oppure adulto che non ha dimenticato i giochi dell'infanzia. Sceneggiatura un poco scontata ed ingenua, nonché realizzazione non sempre all'altezza, ma sono apprezzabili l'atmosfera, le scene clou con gli omicidi ed anche l'aspetto delle bambole assassine. Nel cast, bene la coppia di anziani, modesti tutti gli altri.
Bellissima fiaba horror diretta con la solita maestria da Stuart Gordon, che mescola ironia, crudeltà e immagini terrificanti con disinvoltura in un clima sospeso, fuori dal tempo e dallo spazio. Le bambole assassine rappresentano l'infanzia pura e non corrotta, in netto contrasto col mondo sporco e volgare degli adulti. Una storia semplice (e di breve durata), la cui morale in fondo è lampante ma realizzata con gusto nonostante i mezzi piuttosto limitati. Ottime le musiche, che contribuiscono alla resa di un'atmosfera unica. Finale perfetto.
MEMORABILE: Le bambole che, se colpite in volto, rivelano teschietti sotto i loro visi di porcellana: very creepy.
Ma guarda un po' che gioiellino ha tirato fuori la factory di Band. Con il consueto cast tecnico, Gordon dà ulteriore prova delle sue capacità realizzando una fiaba nera paurosa come una storia dei fratelli Grimm, ammantata da un'atmosfera magica ma capace di regalare più di un brivido. Il focus si concentra sulla perdita della fanciullezza e sulla conseguente capacità di sognare, narrando una vicenda ad altezza bambino, ma senza la retorica tipica e condendo il tutto con una buona dose di crudeltà. Ottimi, come sempre, i pupazzi di David Allen.
MEMORABILE: Tutti i fantasiosi omicidi; Il "nuovo" Scarabocchio nel finale.
Film che all'epoca deluse alcuni fans di Gordon, abituati a ben altre dosi di splatter - qui infatti piuttosto contenuto - e ad un tipo di horror assai più delirante e grottesco; a questo giro si staziona nell'ambito della fiaba nera, con pupazzi animati e omicidi che ben rappresentano lo stile della casa di produzione Empire, poi codificato con la saga di Puppet Master e affini. La durata contenuta, i buoni SPFX e un cast scelto con cura, oltre ad atmosfere d'altri tempi, suggellano un lavoro conciso e senza fronzoli, dalla morale scontata ma ricco di suggestioni favolistiche.
Notevole fiaba nera che avrà certamente i suoi difetti (in primis la separazione scolastica tra buoni e cattivi e una certa prevedibilità) ma che risulta godibilissima così com'è. La coppia Rolfe/Mason e la piccola Lorraine funzionano molto bene, l'ambientazione è funzionale e un paio di bei momenti orrifici ci sono, ma sono chiaramente le bambole del titolo (facce inquietanti e ferocia da vendere) a rubare la scena. Una volta di più il buon vecchio stop motion (gran lavoro di Allen) batte per distacco le moderne tonnellate di CGI. Apprezzabile la morale conclusiva. Un gioiellino.
MEMORABILE: La bionda "imbambolata" che si muove a scatti nella penombra; Le facce arrabbiate delle bambole; La matrigna presa d'assalto; Il plotone d'esecuzione.
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Prima in Poltergeist (1982), ma prima ancora in Chi sei? (1974) è presente una sequenza con pupazzi animati che terrorizzano alcuni bambini in una stanza, proprio come avviene in Dolls.
Sorprendente (forse per i meno smaliziati) che un film italiano anticipi situazioni narrative pressoché identiche in due successivi horror americani.
Ciò suggerisce che se è vero che spesso i cineasti italiani hanno copiano (Chi sei?, ad esempio è uno spin-off - pur originalissimo - de L'esorcista) è vero anche che spesso si è verificato l'esatto opposto.
Per questo divertente e riuscito horror, Charles Band, con la sua Empire (non ancora Full Moon) mette assieme un buon gruppo di esperti: da Gordon in regia a Buechler per gli effetti speciali, passando per Ed Naha alla sceneggiatura: quest'ultimo, assieme allo stesso regista (Gordon) a al produttore/regista Brian Yuzna, in seguito scrive la commedia sbancabotteghini Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi (1989).
Ma ne sei certo? A me sembrava di averlo visto in qualche store...
HomevideoZender • 17/12/16 08:53 Capo scrivano - 47698 interventi
Finalmente uscito in bluray (e dvd) per la Pulp video: il master non ha forse i colori brillantissimi e il contrasto che si vedevano in certi bluray Usa ma è uscita degnissima, con un video di alto livello e un buon audio italiano.
Audio: Italiano (Dolby Digital 2.0)
Video: 1.78:1 (16/9)
Lingua: Inglese, Italiano
Sottotitoli: Italiano
Extra: commento audio del regista (non sottotitolato)
Non so che versione abbia visto il Marcel, ma il film dura 77 minuti, non "meno di 70". Si potrebbe fare un appunto anche sulla fotografia definita buia, probabilmente dovuta alle vecchie versioni VHS...
Inoltre è del 1986, anche se in realtà è stato completato nel 1985, prima di From Beyond [IMDB].
DiscussioneZender • 22/08/22 17:07 Capo scrivano - 47698 interventi
Non saprei, è un baby vintage, di sicuro era legato alla vhs il commento e la durata sarà presa da lì, probabilmente intesa senza titoli di coda… Se me lo ricordi al ritorno magari lo ricopio.
Quanto alle date al tempo non c’era imdb e non ci si poteva che basare su quelle che giravano.