Note: Seguito da "Tempi nostri - Zibaldone n. 2" (1954). Aka "Altri tempi - Zibaldone numero 1" o "Altri tempi - Zibaldone n° 1". Episodi (inseriti nella cornice "Il carrettino dei libri vecchi"): "Ballo Excelsior", "Meno di un giorno", "Il tamburino sardo", "Questione d'interessi" (e non "Questione di interesse");, "L'idillio", "La morsa"; "Pot-pourri di canzoni" e "Il processo di Frine".
Insieme di racconti, ad eccezione del primo inserto ispirato al balletto del Manzotti, che sfodera una serie di artisti impegnati in varie performance di importanti scrittori. Merita di essere ricordata l'opera pirandelliana (La morsa), con una discreta interpretazione di Elisa Cegani e di Amedeo Nazzari e il divertente "Processo di Frine" di Scarfoglio, con le amnesie di De Sica e la Lollo conturbante, imputata per un fattaccio di corna e veleni...
Poco dicono "Excelsior" e "Pot-pourri di canzoni". "Idillio" è spesso impacciato. ma tutti gli altri hanno qualcosa di interessante. I migliori sono "La morsa" (da Pirandello), con una eccezionale Elisa Cegani, e il celebre "Il processo di Frine" (da Scarfoglio, con De Sica e, fra gli altri, un indimenticabile Turi Pandolfini), pure maliziosetto con l'avvocato che, indicando l'accusata, dice che il pollice verso, anche per gli anziani guidici, diventa pollice all'insù. Grazie a questi due, si può arrivare a **½
Meno riuscito del suo successore, più prolisso e sicuramente più noioso. Vale un'occhiata grazie al divertente episodio finale con Vittorio De Sica, grandissimo nel ruolo dell'avvocato difensore di una Gina Lollobrigida ad inizio carriera. Per il resto si segnala la buona interpretazione di Nazzari, qualche sorriso nell'episodio con Checchi e l'Arnova, gli altri episodi sono poca roba. Sprecatissimo Aldo Fabrizi.
E' il primo film con episodi ciascuno con il proprio titolo, ma nella storia del cinema nostrano è ricordato soprattutto per il conio della qualifica di "maggiorata fisica", addotto dall'avvocato De Sica per far assolvere Lollobrigida nell'ultimo e più famoso capitolo. Nel mezzo, il più ruspante è quello che vede due contadini disputarsi la merda di un cavallo, il più drammatico "La morsa" da Pirandello con il bel duetto Cegani/Nazzari. Meno riusciti gli altri, compreso l'oleografico tamburino sardo interpretato da un giovanissimo Cerusico.
Episodi nettamente ineguali: delicati quelli con i bimbi (compresi gli afflati patriottici di Cerusico), discreto il pirandelliano, sebbene di prevedibile melodrammaticità, simpatica la cornice. Rimane giustamente famoso l'ultimo, giocato sui contrasti fra il popputo candore della Lollo e la lasca autorevolezza della corte, in un cicaleccio irresistibile e cialtrone di grandi attori e caratteristi dove spiccano la bravura bifronte di Caprioli e gli aristocratici e ammiccanti machiavellismi del leguleio De Sica.
Il personaggio interpretato da Fabrizi (un puntuale venditore ambulante di libri usati) fa da raccordo tra i vari episodi, di ascendenza letteraria e con vocazione morale spiccata. Tutti corretti (tecnicamente) ma non tutti (nella resa filmica) adorabili; l'insieme, comunque, funziona discretamente perché riesce realmente a modellare un clima da tempi che furono, tanto che in certi passaggi sembra di assistere a delle recite di fantasmi. Indimenticabile "Il processo di Frine", con De Sica brillantissimo e la bella Lollobrigida.
Film ad episodi di Blasetti che prende celebri spunti dalla narrativa dell'800. Per aumentare il bacino d'utenza le storie si diversificano per regione e genere, col regista che ad abundantiam pigia sovente sul pedale del melò a buon mercato. Probabilmente già desueto quando uscì, oggi resta come una sorta di reperto archeologico che desta interesse più che altro per il cast di ottimo livello, spesso limitato da sceneggiature poco sostanziose. Tecnicamente è ben fatto e alcuni episodi strappano qualche sorriso, ma nel complesso si tratta di un prodotto invecchiato piuttosto male.
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CuriositàDaniela • 26/09/16 23:44 Gran Burattinaio - 5925 interventi
Autori dai cui racconti sono stati tratti gli episodi a trama:
Meno di un giorno, da Camillo Boito
Il Tamburino Sardo, da Cuore di Edmondo De Amicis
Questione d'interesse, da Renato Fucini
L'idillio, da Guido Nobili
La morsa, da Luigi Pirandello
Il processo di Frine, da Edoardo Scarfoglio
Oltre a questi, il film comprende un racconto-cornice (Il carrettino dei libri vecchi) e due episodi musicali: Ballo Excelsior e Pot-pourri di canzoni.
La colonna sonora che fa da sfondo ai titoli di testa e di coda è la versione strumentale de "La maglia rosa" che fu composta per il film "Totò al Giro d'Italia" e cantata dallo stesso Totò