La belva dell'autostrada - Film (1953)

La belva dell'autostrada
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Titolo originale: The Hitch-Hiker
Anno: 1953
Genere: drammatico (bianco e nero)
Regia: Ida Lupino
Note: Ispirato alla vera storia di William Cook.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/01/11 DAL BENEMERITO CAPANNELLE
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Capannelle 28/01/11 15:42 - 4399 commenti

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Due amici in viaggio tra Usa e Messico danno un passaggio a uno psicopatico che li terrà in ostaggio. Atmosfera tesa grazie soprattutto ai dialoghi e alla interpretazione di Talman nel ruolo dello psicopatico. Regia pulita, attenta ai particolari e senza inutili eroismi ma anche senza troppi guizzi. A merito del film aver dipinto i messicani (gente o poliziotti) alla pari degli americani, cosa che non accade spesso.

Homesick 28/08/13 11:57 - 5737 commenti

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Precorre Bava, Festa Campanile, Harmon, Rodriguez, nonché molti episodi di serie tv poliziesche, definendo la figura dell’autostoppista pluriomicida e saturando l’unità di luogo di tensione fisica e psicologica attraverso lo studio dei volti – gelido e feroce quello di Talman, ansiosi e cogitabondi quelli di o’Brien e Lovejoy – nei duri scambi dialettici; e l’arma diventa succedaneo di un affetto negato. Questo stile minimale della Lupino, qui al titolo più celebre della sua filmografia di regista, ben si adatta alle esigenze di rapidità, sintesi ed immediatezza richieste dalle produzioni Rko.
MEMORABILE: Gli occhi vitrei di Talman, sempre aperti anche quando dorme; il tentativo di fuga; l’anello come indizio; l’arresto di Talman.

Digital 23/08/14 13:22 - 1257 commenti

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Psicotico autostoppista riesce a farsi dare un passaggio da due uomini, tenendoli costantemente sotto la pressione di essere uccisi. Thriller on the road che, come da tradizione Rko, risulta estremamente conciso, veloce e scevro da tempi morti. Immenso William Talman, un villain coi controfiocchi che, per via di un problema oculistico, resta con la palpebra dell'occhio destro perennemente aperta, rendendolo, in questo modo, sempre vìgile. Caposaldo imprescindibile dell'hitch-hiker killer.

Rebis 17/03/15 10:37 - 2332 commenti

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A 35 anni Ida Lupino gira per la RKO The Hitch-Hiker: regista donna nell'industria maschilista di Hollywood, mette in scena un thriller feroce, un noir on the road matrice di un nutrito filone cinematografico che Robert Harmon porterà al suo culmine visivo e concettuale con The Hitcher (che omaggia il film di Lupino a partire dal titolo). Immerso nelle ombre abissali di Nicholas Musuraca, è secco, crudele, dominato da un pessimismo metafisico che nemmeno il finale moralista, allineato agli standard d'epoca, riesce a redimere. Da incubo l'occhio di William Talman spalancato nelle tenebre.

Lattepiù 23/03/15 17:24 - 208 commenti

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Pellicola seminale del filone “autostoppisti killer”. Siamo ancora lontanti dalle future derive “psycho” del genere (da The hitcher in poi) e il villain è “solo” un pericolosissimo evaso pluriomicida, interpretato in modo superlativo da un William Tallman a tratti raggelante. Film secco ed essenziale, in pieno stile RKO, ma particolarmente giocato sulla tensione psicologica scaturente dagli affilati dialoghi in cui il killer gioca verbalmente coi suoi ostaggi come il proverbiale gatto col topo.

Saintgifts 30/03/15 12:43 - 4098 commenti

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Il titolo italiano poteva essere semplicemente l'autostoppista, efficace e incuriosente, anche perché di autostrade nel film se ne vedono poche. Sono le polverose strade messicane il fondo su cui rotolano le gomme della verde berlina dei protagonisti, essenziali come il revolver e il viso dello psicopatico Tallman. Film che si presta a molteplici interpretazioni, per questo affascinante. Quella più immediata della brutta avventura vissuta dai due amici e quella metaforica del viaggio (la vita) e delle sue incognite, per dirne due. Ottima la regia.
MEMORABILE: Tallman che umilia continuamente gli ostaggi dicendo che sono degli idioti.

Cotola 31/05/15 21:18 - 9013 commenti

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Piccolo noir on the road che porta la firma muliebre di Ida Lupino la quale si dimostra molto brava e capace nello sfruttare i pochi elementi a sua disposizione. Nonostante sia girato ed ambientato praticamente in due soli ambienti (il deserto e un auto) riesce a creare una buona ed efficace tensione in diversi momenti: molto bello ad esempio l'episodio dell'acquisto dei prodotti in un negozio in cui c'è anche una bambina. Ottima la fotografia notturna di Nicolas Musuraca. Un piccolo classico del genere che merita il recupero.

Giùan 22/08/15 16:15 - 4540 commenti

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Attrice dalla bellezza nervosa, lontana dai canoni dello star system, Ida Lupino portò analoghe peculiarità dietro la mdp, come dimostra questo piccolo capolavoro conchiuso, dallo stile narrativo secco e irrequieto quanto agile sul piano produttivo. Disponendo dei tempi e mezzi ridotti tipici della RKO, la regista riesce nell'impresa di costruire un noir on the road claustrofobico e incalzante, sfruttando al meglio il triangolo maschile a disposizione, coi due "medio-man" O'Brien/Lovejoy opposti al maniaco Talman, realistica evocazione dell'inconscio.

Myvincent 12/01/17 22:25 - 3727 commenti

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Uno psicopatico assassino tiene in ostaggio due sfortunati viandanti coi quali dividerà una folle corsa verso il nulla. La trama non è gran cosa e ha un epilogo banale da telefilm, ma l'ambientazione chiaroscurale e la caratterizzazione "dirty" del protagonista lo rendono tutto sommato appetibile. Ida Lupino sta dietro la macchina da presa ed è l'unica presenza femminile "invisibile", ma accertata.

Daniela 8/03/17 07:25 - 12626 commenti

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L'inizio, ellittico e senza dialoghi, indica il tono della pellicola, la prima su un autostoppista omicida: narrazione stringata, con poche divagazioni rispetto al tema. Se la linearità della vicenda sconta una certa prevedibilità degli sviluppi, Lupino dimostra di saper bene gestire gli spazi, da quello angusto dell'abitacolo della vettura a quelli sconfinati dei paesaggi desertici, e la tensione fra i tre personaggi, fra cui spicca il maniaco interpretato da Tallman col suo sguardo inquietante: l'occhio sinistro spalancato, il destro con la palpebra sempre a mezz'asta, anche quando dorme.

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Rocchiola 26/06/18 09:17 - 953 commenti

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Film a basso costo che con pochi elementi crea un clima di crescente tensione e delude solo nel finale, non all’altezza delle premesse. Il confronto tra la coppia di viaggiatori e il criminale disadattato e violento è una chiara metafora sociale delle paure della classe piccolo-borghese americana degli anni 50. Il viaggio come incubo e catarsi. Da notare l’ambientazione desertica in stile Le colline hanno gli occhi e un assassino che ha lo stesso cognome di quello di Halloween. Un prototipo per molti plot futuri come Cani arrabbiati e The hitcher.
MEMORABILE: Il tentativo di fuga notturno; L’ultima parte del viaggio a piedi nel deserto; L’inquietante palpebra paralizzata di Myers.

Faggi 4/07/18 20:37 - 1549 commenti

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Serratissimo (in perfetto stile RKO) oggetto criminale diretto con cognizione di causa ed estro sintetico da Ida Lupino, che si dimostra capace di lavorare dall'altra parte della macchina da presa. I tre attori principali hanno le facce giuste per i ruoli e interpretano benissimo; la vicenda, di solo apparente prevedibilità, ha pieghe ambigue che spesso fanno dubitare sugli sviluppi; i dialoghi sono a orologeria. Il risultato è notevole, davvero molto godibile; la fotografia di Musuraca, in fine b/n contrastato, aggiunge valore.

Caesars 20/02/19 09:33 - 3779 commenti

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Ida Lupino riesce a creare una buona atmosfera di tensione, ambientando questo noir praticamente tutto in una macchina che affronta un viaggio attraverso il deserto. Buona la caratterizzazione che William Talman dà al personaggio dello psicopatico, nella norma le interpretazioni degli altri coprotagonisti. Piccolo B movie che sfrutta una buona fotografia in b&n per dare spessore a una storia abbastanza banale. The hitcher di Harmon ha più di un debito verso questa pellicola.

Anthonyvm 19/06/22 15:52 - 5640 commenti

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Pregevolissimo noir stradale che anticipa piccoli e grandi cult sull'argomento, da Autostop rosso sangue (che ne richiama anche un dialogo) a The hitcher. L'elementarità del plot e la durata esigua permettono a Ida Lupino (prima donna regista a occuparsi del genere) di oliare gli ingranaggi della suspense e di concentrarsi sul valore delle singole inquadrature (l'incipit all'altezza dei piedi, il finale notturno al molo), ben consapevole che l'eccezionale prova di William Talman (un villain coi fiocchi, guardingo e spietato) è più che sufficiente a riempire lo schermo. Da recuperare.
MEMORABILE: Il controllo su strada; Il tentativo di fuga nel deserto con inseguimento à la Duel; La marcia sotto il sole col piede azzoppato; La resa dei conti.
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  • Homevideo Digital • 9/03/18 12:50
    Portaborse - 3991 interventi
    Vi supplico, recuperate il doppiaggio italiano!
  • Homevideo Buiomega71 • 9/03/18 13:55
    Consigliere - 25943 interventi
    Temo non sia facile recuperare la traccia audio d' epoca ( non per nulla Raitre, ultimamente, lo ha trasmesso in originale con sottotitoli) e non è mai stato editato in vhs da noi.

    Comunque sia un' ottima uscita
    Ultima modifica: 9/03/18 19:39 da Buiomega71
  • Discussione Rocchiola • 26/06/18 09:37
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Il film è ispirato alla figura di William Edward "Billy" Cook (Joplin, 23 dicembre 1928 – Carcere di San Quintino, 12 dicembre 1952) noto serial killer autostoppista che ha ucciso in 22 giorni 6 persone tra Missouri e California. La Lupino voleva connotare maggiormente questo aspetto dando alla figura dell'assassino una caratterizzazione di puro psicopatico, ma all'epoca del film la censura era piuttosto forte e venne scelto di identificare il criminale come un evaso che uccide per garantirsi una fuga. In ogni caso è un film piuttosto duro per l'epoca e questo grazie al fatto che il film fù prodotto dalla Emerald Productions casa di produzione indipendente creata dalla Lupino stessa.
  • Homevideo Rocchiola • 26/06/18 09:45
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Visionato ieri, bisogna innanzitutto ringraziare la Shockproof, ennesima etichettina per cinefili che compare sul mercato italiano, per aver pubblicato per la prima volta sul mercato home-video nostrano questo titolo di culto. Anch'io avrei preferito la versione in lingua italiana, ma perlomeno abbiamo i sottotitoli italiani in aiuto di coloro che con l'inglese ci masticano poco.
    A livello video credo che non vi siano dubbi sul fatto che sia stato utilizzato il master dell'edizione in bluray dell'americana Kino Lorber scanionato in 2K dalla copia del film della Library of congress scansionato in 2K, che è anche l'unica edizione attualmente presente sul mercato internazionale. Il video ha un'’ottima definizione ed un bianco-nero molto luminoso e contrastato, tuttavia non è stato adeguatamente ripulito visto che presenta diversi segni tra i quali il più fastidioso è la presenza di una riga verticale in alcune sequenze. Gli screenshots e la recensione presente sul sito bluray.com sembrano confermare tutto ciò.
    http://www.blu-ray.com/movies/The-Hitch-Hiker-Blu-ray/79670/
    L'audio mono originale è più che discreto ed i sottotitoli sono facilmente leggibili.
    Un ultima annotazione sul formato video che sul retro copertina viene indicato come 1.33:1 presentato in 4X3, ma in verità è anamorfico e si adatta pertanto in automatico al formato 16X9 del televisore senza aggiustamenti lasciando ovviamente le due bande nere laterali tipiche dei vecchi film non girati nel formato panoramico.
    Ultima modifica: 26/06/18 10:23 da Rocchiola
  • Homevideo Rocchiola • 26/06/18 10:55
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Extra praticamente assenti tranne per una presentazione di circa 10 minuti del film da parte di Michele De Angelis regista, produttore e fondatore oltre che della Shockproof anche di altre etichette quali Pulp Video, Alan Young Pictures e Noshame Films capaci nel corso degli anni di tirare fuori alcune chicche perdute.
  • Homevideo Saimo • 26/06/18 18:29
    Disoccupato - 259 interventi
    Rocchiola ebbe a dire:
    Un ultima annotazione sul formato video che sul retro copertina viene indicato come 1.33:1 presentato in 4X3, ma in verità è anamorficoCome si può vedere da questo screenshot, il video in realtà è effettivamente nel formato 1.33:1/4:3 segnalato in copertina. Naturalmente, sui televisori 16:9 appariranno delle barre laterali.
  • Homevideo Rocchiola • 27/06/18 10:43
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Certo, ma volevo evidenziare che i film girati nel formato 1.33 quando sono presentati in 4:3 non sono anamorfici e quindi si deformano riempiendo lo schermo del televisore in 16:9 e per avere le bande laterali devi agire con il telecomando riducendo l'immagine a 4:3. Invece quelli anamorfici che si adattano direttamente al corretto rapporto video, sono sempre segnalati in schermo panoramico. Per capirci se scrivo 1.33 in 4:3 mi aspetto video non anamorfico ottimizzato per i vecchi televisori non panoramici, mentre se scrivo 1.33 in 16:9 indico che il video è anamorfico e viene ad essere automaticamente adattato allo schermo del televisore panoramico. Era solo una precisazione, in quanto per fortuna questo DVD è anamorfico e visibile senza interventi di zoom o compressione dell'immagine. Inoltre ho notato che anche il BD americano (il cui master è stato utilizzato anche per l'edizione italiana Shockproof), riporta la medesima imprecisione.
  • Homevideo Saimo • 27/06/18 11:32
    Disoccupato - 259 interventi
    Ripeto: non è anamorfico, altrimenti sarebbe in pillarbox, ma come puoi vedere dal fotogramma non è così :)
  • Homevideo Rocchiola • 28/06/18 08:21
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Sarà come dici tu, ma ti posso assicurare che il 99% dei film girati nel rapporto 1.33 o simile che vengono presentati nella stessa forma di questo DVD recano sul retro copertina l'indicazione di schermo panoramico 16/9 !!!!
  • Homevideo Xtron • 7/12/18 20:53
    Servizio caffè - 2147 interventi
    Il dvd SHOCKPROOF

    Audio inglese
    Sottotitoli in italiano
    Video 4/3 fullscreen
    Durata 1h07m59s
    Extra: Introduzione al film di Michele de Angelis

    immagine a 20:45

    Ultima modifica: 8/12/18 08:41 da Zender