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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Torna Checco Zalone dopo il successo di CADO DALLE NUBI e si riconferma nuovo fenomeno comico italiano registrando incassi stratosferici. Sostenuto dalla stessa formula elementare che permise al predecessore di entrare nel cuore di molti, il film perde in esplosività rispetto all’esordio, denota un’inevitabile ripetitività ma funziona ancora grazie alla verve unica del suo protagonista, che rispetto ai comici che l’hanno preceduto è dotato di un’ingenuità disarmante traducibile in autenticità premiante: Zalone è davvero il Forrest Gump...Leggi tutto di casa nostra (o almeno questa è la netta impressione che dà), ed è il suo credere assoluto nelle scemenze che dice, a piacere e a rappresentare una sorta di novità per il nostro cinema. Non c’è ombra di ambizione, nei suoi film, solo la voglia di trasmettere allegria e di ridere della crassa ignoranza portata in scena. Meno fluido rispetto a CADO DALLE NUBI, si perde spesso in fasi che potevano essere meglio gestite da una regia più accorta. Invece ci si affida quasi esclusivamente al personaggio, all’espressività straordinaria della maschera Zalone, questa volta alle prese con il ruolo di uomo della sicurezza chiamato agli incarichi più prestigiosi solo in virtù di conoscenze molto in alto. Così, dopo aver fallito per la terza volta l’orale per diventare carabiniere (esaminato da Ivano Marescotti, ovvero colui che, nel corso del film, diventerà la sua vittima preferita secondo uno schema mutuato chiaramente dalla coppia Clouseau-Dreyfuss), Zalone verrà spedito sul Duomo di Milano a sorvegliare la Madonnina. E cosa hanno in mente i terroristi arabi che lo spiano? Proprio di far saltare in aria il simbolo della milanesità. Per farlo si attiverà l’immancabile bella ragazza che avrà il compito di sedurre il fesso per eludere grazie a lui i controlli della sicurezza. Il rapporto tra i due diventerà sempre più centrale come sempre capita in questo tipo di commedie, ma fortunatamente si lascia ampio spazio ai numeri del protagonista, che ne inventa di belle dimostrando che se anche le idee buone latitano (e la cosa è evidente in più occasioni) ci pensa poi lui a riassestare gli sketch col suo estro. Trovate che in mano ad altri parrebbero improponibili, incredibilmente funzionano e muovono al sorriso (talvolta anche alla risata vera e propria). Quanto al cast secondario, detto di un Solenghi defilato e poco incisivo, va invece ricordato un Rocco Papaleo piuttosto in forma nella parte del mercenario che bazzica le guerre per sfuggire alla moglie (esilarante quando gli chiedono com’è la vita in Iraq o in Afghanistan e lui risponde sempre parlando del cibo: “Afghanistan? Bel pollame...”). Il film non lascia nulla, naturalmente, e anche il finale è fastidiosamente buonista, ma sono peccati veniali per chi non ha, come detto, alcun tipo di ambizione se non quella di divertire. Definirlo un buon film pare esagerato e in parte sicuramente lo è, ma tutto sommato non è sempre così semplice ripetere una formula vincente senza scadere e Zalone ce l’ha fatta. Solo per questo (non certo per la sceneggiatura o la regia) il film va (relativamente) premiato. Gustoso Caparezza costretto a suonare e cantare (sotto minaccia) "Sarà perché ti amo" al battesimo dei parenti di Checco!

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/12/10 DAL DAVINOTTI
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Fabbiu 13/02/21 08:51 - 2147 commenti

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La sceneggiatura non brilla per originalità ma è comunque congegnata per coinvolgere più temi: l'integrazione dei fondamentalisti religiosi messa a confronto con quella degli italiani settentrionali e meridionali e le abitudini clientelari del nostro bel paese, soprattutto in ambienti di rango come quelli militari ed ecclesiastici. Se in Cado dalle nubi Checco Zalone abusava con gli stereotipi, qui corregge col tema dei pregiudizi. Non ci sono particolari pretese, è una commediola leggera che diverte per la genuinità della maschera del protagonista e con un discreto ritmo.

Nancy 7/01/12 15:03 - 774 commenti

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Intervenire di nuovo sullo stesso identico tipo di ironia del primo film poteva essere rischioso (anche il protagonista continua a chiamarsi Checco..) ma alla fine Zalone ci fa ridere puntando ancora di più sul grottesco del buon ignorante, per cui gli perdoniamo qualche mancanza di originalità. Le battute sono divertenti, la colonna sonora, curata dallo stesso Zalone, è meno spassosa di quella di Cado dalle nubi ma ugualmente godibile nel riff "L'amore non ha religione". Buoni la sequenza della cena e i dialoghi tra Papaleo e i terroristi.
MEMORABILE: "È l'estasi di Santa Teresa..." "Ah! Si drogava!"; "Il bagno è libero!" "E vai a cacare!"

Markus 13/01/11 19:22 - 3690 commenti

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L’italica cinematografia ormai da decenni ci ha abituati a cabarettisti televisivi concessi con successo al cinema. Opera n. 2 di Zalone che, come previsto, ripete le sue gesta, ma è anche quello che il grande pubblico desidera. Il film in definitiva è poca cosa, l’elemento fondamentale è la battuta, anche se qui, a dire il vero, è numericamente inferiore al primo film, ma quasi non si nota. Fintanto che il personaggio funzionerà è bene che si perseveri e chissà, magari tra qualche anno il buon Checco ci stupirà come eccezionale attore.

Ruber 7/01/11 22:14 - 703 commenti

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Checco Zalone alla sua seconda prova d'attore continua a cavarsela: Certo, merito di sceneggiature scritte e pensate apposta per lui, per il suo personaggio "idiota" per antonomasia, con gag in stile Mr Brown o Mr Bean e anche più mediocri. La storiella verte sul personaggio della strampalata guardia giurata interpretata da Zalone, che ne combina di tutti i colori incontrando strani personaggi e la classica bella ragazza di turno. Regia nella norma, senza infamia e senza lode, e un cast di buoni caratteristi e bravi interpreti come Solenghi.

Ale nkf 9/01/11 12:47 - 802 commenti

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Checco Zalone dopo il fortunato Cado dalle nubi torna a stupire con un divertente film, ben sceneggiato e ricco di simpatiche gag mai volgari. Di Zalone si apprezza la spontaneità di fronte a qualsiasi tipo di situazione e la sua innata simpatia. Le gag da segnalare sono fin troppe: l'anello del vescovo, tutta la famiglia Capobianco che "gestisce" la zona, il lascito del trullo e la gita al mare.

Puppigallo 8/01/11 21:44 - 5279 commenti

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Che gran paraculo che è questo Zalone, con sta faccia e l'atteggiamento cialtronico col quale prende in giro se stesso e il mondo, barricandosi dietro all'ignoranza e sfornando una comicità semplice e diretta, che ti fa ridere e pensare "Ma guarda di cosa rido...sono veramente un cretino". Ed è proprio questa la sua arma vincente, unita a una sceneggiatura che lo lascia spesso e giustamente a briglia sciolta e a un contorno di attori non troppo invadenti, tra i quali spiccano, il padre e il suo amico ancora vergine e depresso "Questa cosa la vivo proprio malissimo". Nel suo genere, riuscito.
MEMORABILE: Alla ragazza straniera: "Tu studi, vero?". Lei: "Sì". E Checco: "Eh, non serve a un cazzo qui"; Al magrebino: "Com'è questo vostro paese, l'Islam?"

124c 10/01/11 11:36 - 2920 commenti

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Gli ingredienti del successo di questo secondo film di Checco Zalone sono molti, fra cui prendere le distanze dai cosidetti "cinepanettoni" per costruire qualcosa di veramente ironico e diverso, che, di solito, non si vede al cinema. Ormai la commedia sexy dovrebbe essere archiviata per sempre, perché la gente vuole ridere genuino e Checco Zalone, anche qui, è molto genuino. Il cast di contorno è veramente affiatato ed azzeccato, a cominciare da un ritrovato Tullio Solenghi fino ad un impensabile Ivano Marescotti. Bello il messaggio di pace.

Tyus23 11/01/11 10:41 - 220 commenti

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Zalone ci riprova e, almeno guardando gli incassi, ci riesce nuovamente. Il film ha infatti gli stessi pregi e difetti del precedente con l'aggravante però di fare ridere meno (almeno per chi scrive). Zalone è sempre simpatico, ma sembra meno convinto, facendosi superare in istrioneria dal bravo Rocco Papaleo. Per il resto c'è ben poco: si apprezza la libertà delle tematiche trattate (sterilissime, come sempre, le polemiche di questi giorni) ma purtroppo non tutte le trovate umoristiche funzionano. Pazienza.
MEMORABILE: Il messaggio di Bin Laden al popolo islamico; il segno divino.

Galbo 19/01/11 05:50 - 12399 commenti

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Il segreto del successo dei film di Zalone è Zalone stesso, o meglio la comicità naif, di certo non profonda ma sempre lieve e mai volgare, a differenza dei cinepanettoni che di volgarità sono infarciti. Questo film non fa gridare al miracolo ma diverte, cucito com’è su misura sull’attore pugliese, affiancato da comprimari di buon livello come Solenghi, Marescotti e Papaleo nei panni del militare che va in guerra per sfuggire all’ “inferno” domestico.

Dengus 13/01/11 20:46 - 361 commenti

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Non adoro Zalone, ma va detto che al cinema il suo personaggio non stona! Non mi dispiace per nulla! Non è volgare, a tratti fa pure tenerezza come un bimbo (non bacia mai una volta Farah e non prova a portarsela a letto!) e rasenta l'assurdo, ma lui è bravo e il film è anche una denuncia sociale (terrorismo, corruzione e raccomandazioni). Contento per il ritorno di Solenghi, sempre bravo anche se defilato e ottimi la dolcissima Nabiha Akkari, Papaleo, Marescotti, Annarita Del Piano (madre dolcissima ma molto sensuale) e Michele Alhaique.

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G.enriquez 15/01/11 20:52 - 121 commenti

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Siamo sui livelli del primo film e questo vuol dire che anche stavolta Zalone fa ridere di gusto. Certo, riproporre sempre lo stesso personaggio di meridionale ignorante alla lunga può portare le sceneggiature al logoramento, ma per ora l'idea funziona eccome. Speriamo che Zalone sappia capire in futuro quale sarà il momento giusto per un opportuno cambiamento e intervenga di conseguenza. Ha la stoffa per farlo.

Harrys 18/01/11 16:00 - 687 commenti

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Gradita sorpresa per il Belpaese. L'elementare trama (che fa ampio utilizzo dei clichè di sempre, pur introducendo tematiche scottanti) e il carisma degli attori sono i suoi punti di forza. Zalone è simpatico di default e non deve impegnarsi eccessivamente nell'elaborazione di orrori grammaticali per risultare tale; Luciano, al suo primo lungometraggio, non fa che dar seguito al suo Herbert Ballerina; Papaleo, non essendo circondato da "prime donne", è visibilmente a suo agio. Qualche strafalcione tecnico (non pochi i fuori fuoco) non ne intacca la bontà. **½

Belfagor 22/01/11 11:19 - 2690 commenti

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Continua l'epopea dell'improbabile cantautore, questa volta coinvolto suo malgrado in un'operazione terroristica ai danni della Madonnina. Nel suo secondo film, Zalone mette alla berlina il bigotto provincialismo e il sistema di raccomandazioni di italica fattura, traendo vantaggio da una sceneggiatura a maglie larghe che gli permette di avere campo libero. Nell'azzeccato cast di contorno troviamo Solenghi, Papaleo, Marescotti e persino Caparezza. Meno canzoni rispetto a Cado dalle nubi, anche se "L'amore non ha religione" si fa ricordare.
MEMORABILE: La storia del trullo; la festa del battesimo; la misteriosa ma potente influenza della famiglia Capobianco.

Funesto 22/01/11 19:12 - 525 commenti

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Che bella giornata. Un modo come altri di dire "ti amo" ad una ragazza in un film che ha come asso nella manica addirittura, non ci crederete, proprio la love story fra Checco e la splendida Nahiba (entrambi bravissimi): love story furba e cinica, mai mielosa (i due non proveranno mai nemmeno a baciarsi, nonostante lo desiderino) e anzi assai bastarda (e la sua fine ne è la conferma). Certo, Checco è sempre Checco e fa ridere ancor più che in Cado dalle nubi (facendosi un po' più volgare). Ottimo Solenghi. Successo meritato. Bella sorpresa! ***!.
MEMORABILE: Zalone ricorda amorevolmente e poi con odio e cinismo il nonno che gli ha lasciato in eredità un inutile trullo.

B. Legnani 28/01/11 01:09 - 5534 commenti

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Molto carino nella prima ora, cala dopo il battesimo in Alberobello, tolto il picco dell'appropriazione della tela. L'insoddisfacente finale è lo scotto, peraltro prevedibile, del divertimento prima generato. Zalone bravissimo ed efficace, sorprendente la Akkari. Risate veloci, film quasi già dimenticato dopo la parola fine. Resta il ricordo di alcuni momenti irresistibili, il che non è poco: **½

Bruce 1/02/11 11:14 - 1007 commenti

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L'effetto novità e freschezza del buon esordio è purtroppo già svanito. Qui si cerca di sfruttare la crescente popolarità del comico, si insiste nella medesima direzione ma non vi sono idee nuove e pochi sono i momenti davvero riusciti e divertenti. Pur lasciandosi vedere, è un deciso passo indietro rispetto a Cado dalle nubi.

Guru 7/02/11 21:23 - 348 commenti

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Purtroppo non riesco ad entrare nella psicologia zaloniana, è una comicità che non mi coinvolge e che non mi convince. Il Guru che c'è dentro di me rimane perplesso! Questo non esclude la grande astuzia del comico, che fa confluire insieme genitori e figli evitando scomodi sensi di colpa. È un film per tutti! La raffinata partecipazione della Akkari lascia il segno (non la conoscevo!) soprattutto con la spontaneità della sua risata (nella scena con la nonna che sferruzza la maglia a "corrente alternata"... divertente!). Rientro gradito di Solenghi.

Gestarsh99 27/02/11 23:37 - 1395 commenti

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Per la seconda volta sui grandi schermi, Luca Medici straccia clamorosamente tutti i record d'incassi italiani. Il lucido stile televisivo della Taodue si fa maggiormente cinematografico, pur trattandosi nel complesso sempre di successioni di scene madri, mentre Nunziante esibisce un polso più fermo ed omogeneo nella gestione degli interpreti minori (Papaleo in primis). La scottante attualità tematica su cui poggia la trama è trattata con misura e rispetto assoluto, ampliando il raggio d'azione satirico e fornendo anche piccoli spunti di non banale riflessione.
MEMORABILE: Il personaggio di Ivano Marescotti, sempre più vittima inerme dell'incosciente protervia "sacrilega" del mattatore pugliese.

Giulyfab 4/04/11 17:20 - 32 commenti

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Ero rimasto stupito dal clamoroso successo al botteghino: battere La vita è bella è qualcosa di inimmaginabile; ma dopo averlo visto sono rimasto di sasso: com'è possibile questo successo per un film di nessun valore, dove per ridere bisogna davvero essere fan sfegatati di Zalone? Dato che io non lo sono son rimasto inorridito! Soldi buttati. Temo però che questo sia lo specchio dei tempi; siam tornati ai livelli delle pellicole anni '70?

Ilcassiere 6/04/11 18:34 - 284 commenti

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Lo stratosferico successo commerciale di questo film per me è davvero inspiegabile. Rispetto al precedente non c'è davvero nessuna novità; certo, la storia è differente (ma sempre banale) mentre tutto il resto è tale e quale. Come in Cado dalle nubi, infatti, degne di nota sono solo le goffe gesta del protagonista, ma stavolta i momenti davvero esilaranti si contano sulle dita di una mano. Bravi Rocco Papaleo e Caparezza, ma non basta. Voto molto basso.

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Daniela 9/04/11 18:13 - 12671 commenti

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Rispetto al primo, manca l'effetto novità, che almeno funzionava per chi non conosceva il personaggio tv. Certo c'è sempre lui, lo zotico di candida improntitudine e congiuntivi fantozziani, cui è facile attribuire quel tipo di simpatia che siamo propensi a riconoscere a chi ci mostra i nostri difetti in maniera tanto deformata da suscitare rassicuranti sensi di superiorità. Ma la sceneggiatura è davvero poca cosa, le trovate latitano, la sottotrama terroristica insulsa, i comprimari poco utilizzati. Mi spiace, Checco, ma son 2 pallini e basta.

Redeyes 15/04/11 22:47 - 2449 commenti

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Non l'ho mai amato da cabarettista, eppure mi sono divertito con questa pellicola che fa sorridere senza troppe pretese. È buonista quanto serve, scivola sui soliti luoghi comuni ma regala più di un momento esilarante. Gli attori di contorno funzionano a meraviglia, anche chi attore non è (vedi Caparezza). Certo la sceneggiatura non è niente di che, così come la regia è semplicissima, ma non si può negare che faccia passare una buona serata e non è poco.
MEMORABILE: La cena a casa dei genitori con gli arabi...

Jcvd 18/05/11 11:50 - 258 commenti

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Nonostante Checco Zalone non mi stia affatto simpatico e nonostante abbia visto questo film con fare diffidente devo ammettere che sì, effettivamente è una gran bella commedia. Divertente, mai volgare, pulita, simpatica e persino con una trama. Boom di incassi meritato. Bravissimo come sempre anche Papaleo.

Luchi78 14/06/11 09:16 - 1521 commenti

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Volevo dargli mno, ma alla fine sono costretto ad allinearmi ai 3 pallini davinottiani per la capacità di Zalone di trasformare in situazioni comiche estremamente divertenti anche i più classici clichè, oltre a sottolineare la presenza di due chicche inestimabili come Caparezza che canta "Non amarmi" e il mitico Herbert Ballerina alias Luigi Luciano. Speriamo che dalle prossime prove Zalone ci proponga una trama un po' più interessante; certo è che il suo ruolo di mattatore lo compie a dovere.

Deepred89 31/07/11 13:23 - 3709 commenti

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Incasso planetario ma discutibile valore artistico. Un filmetto anonimo, assolutamente di poco conto, trascurabile e trascurato nella confezione, fiacchissimo nel soggetto e poco fulminante nelle battute. C'è da dire che qualche volta si ridacchia (anche se sono più le volte in cui gag o battute falliscono), che il cast è discreto (anche se avrei qualche perplessità sul personaggio di Zalone) e che il film scorre decentemente, ma si tratta comunque di una visione assolutamente non imprescindibile.

Nando 27/12/11 11:28 - 3816 commenti

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La comicità naïf ed infantile, che comunque non scade mai nella volgarità gratuita, di Zalone in questa pellicola in cui si narrano le gesta di un vigilantes in quel di Milano. Qualche risata, molti sorrisi e uno sviluppo narrativo semplice. Il comico è il mattatore assoluto, ma le spalle sono ben assortite.

Mc81 28/12/11 16:08 - 5 commenti

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Se Cado dalle nubi è stato un successone, con Che bella giornata Checco Zalone, ben diretto da Nunziante, è supercampione d'incassi e straccia ogni record tra l'incredulità di moltissimi. Il comico pugliese, seppur con qualche volgarità di troppo, strappa risate a ripetizione e il contributo di Papaleo, Solenghi e Marescotti giova al film. Dolce la figura di Farah (Nabiha Akkari). Una storia banale ma scorrevole; inoltre si toccano (in chiave comica) alcuni temi scottanti attuali come il terrorismo e le raccomandazioni. Simpatico.
MEMORABILE: "Il bagno è libero!"... "E vai a cacare!"

Didda23 27/12/11 19:59 - 2426 commenti

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Pellicola rivelazione della stagione cinematografica 2010/2011, Che bella giornata possiede pochissimi spunti comici davvero originali: la sceneggiatura gioca l'all in solo sulla figura di Zalone, che purtroppo esaurisce presto la propria vena artistica riproducendo le stesse caratteristiche comiche di Cado dalle nubi. I momenti migliori li offrono, a sopresa, Rocco Papaleo e il frustrato CapaRezza costretto a snaturare il proprio repertorio musicale. Stessa critica del primo film: io Zalone lo preferisco quando scimmiotta le canzoni altrui.

Piero68 28/12/11 08:37 - 2958 commenti

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Meno che mediocre, il film riesce nell'ardua impresa di essere persino peggiore di Cado dalle nubi. Si, perché se nel primo il personaggio principale aveva una sorta di sincera genuinità e nel cast c'erano infilate un paio di buone caratterizzazioni (il cugino gay, il leghista) qui non solo non c'è un personaggio che funzioni ma è proprio Checco che sballa proponendo un personaggio irritante per la sua arroganza e presunzione. Non sono un bacchettone, ma la scena finale col Papa vittima della "meridionalità" di CZ nun se po proprio guarda'...

Tarabas 1/01/12 20:20 - 1878 commenti

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Fallito l'ennesimo concorso per l'Arma, Checco ripiega sul settore della security e viene assegnato nientemeno che alla Madunina, minacciata da terroristi islamici. Scritto meglio del primo film di Zalone, può contare su un buon cast secondario (con menzione per il grande Papaleo, cuoco dell'esercito in perenne missione all'estero). Anche la protagonista femminile, debuttante, è brava nel suo ruolo. Però la storia è comunque esile e il bravo Checco, se riesce comunque a far ridere, non può fare il miracolo di trasformare l'operazione in un film.

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Mco 2/01/12 23:18 - 2328 commenti

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Chi si aspetta un film tutto battute e doppi sensi resterà deluso. Qui siamo di fronte a una commedia vera e propria, con sottotesto romantico e attinenza con le difficoltà dell'integrazione. Il nostro buon Zalone risulta simpatico, anche se la parte migliore è quella del suo alter ego nerd in cerca di "consumazione". Salutato in modo clamoroso dal pubblico in sala.

Ryo 30/01/12 18:21 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

Seconda uscita cinematografica del bravissimo cabarettista Checco. Il ruolo di responsabile della sicurezza non funziona quanto il protagonista del suo primo film, ma spunti per ridere ce ne sono abbastanza (seppur alcune scene siano inutili e quelle che riescono meglio rimangano quelle in cui Checco fa sfoggio della sua ignoranza). Da citare il debutto cinematografico del mitico Herbert Ballerina (visto nei trailer di Maccio Capatonda) e del cameo di Caparezza, costretto a cantare canzonette italiane di basso livello ma con il suo stile.
MEMORABILE: Il dialogo di Checco a cena con i musulmani: "Ok, ma non t'incazzare".

Domino86 18/02/12 21:41 - 607 commenti

I gusti di Domino86

Sono partita piuttosto prevenuta verso questo film, perché seguendolo qualche volta in tv non ho mai apprezzato più di tanto la comicità di Checco Zalone. Devo invece ammettere che il film, nel suo genere, è ben riuscito e fa divertire molto senza cadere in eccessive scurrilità.

Panza 3/04/12 18:31 - 1842 commenti

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Il film è sostanzialmente divertente quanto il precedente. Il soggetto, forse già visto, viene comunque reso piacevole da Zalone che anima spesso gag divertentissime. La comicità usata non è eccessivamente volgare; ottimo anche il cast di comprimari.

Hackett 27/04/12 06:46 - 1867 commenti

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Alla sua seconda prova cinematografica Zalone conserva la freschezza di un personaggio che, esaltando le piccolezze tipicamente italiane, sembra adattarsi bene anche al grande schermo. La situazione cambia ma la "maschera" di Checco rimane pressochè la stessa. Il film diverte con leggerezza grazie ad una sceneggiatura semplice ma ben costruita, che ancora una volta si basa tutta sulla presenza del comico pugliese, con alcuni personaggi di contorno (qui Solenghi è molto utile) che regalano alcuni momenti davvero azzeccati.

Paulaster 2/05/12 10:09 - 4427 commenti

I gusti di Paulaster

Rispetto al primo lavoro viene decentrato il baricentro della storia, dando un filo di spessore alla trama. Nonostante il tema dell'integralismo religioso sia piuttosto pesante, viene stemperato bene anche grazie alla vena di Papaleo, che è sempre una garanzia. Certamente ogni tanto si viaggia a un basso livello, ma le sue scorrettezze verbali sono almeno indice di coraggio, dando un'occhiata al panorama comico italiano. Positivi anche Solenghi e il cameo di Caparezza.

Motorship 4/07/12 22:43 - 585 commenti

I gusti di Motorship

Rispetto al primo, simpatico ma troppo cabarettistico, senza trama quasi, questo secondo è sicuramente più riuscito, proprio grazie alla presenza di una storia da raccontare. Checco Zalone allieta il pubblico con la sua comicità sbaloridtiva e stravagante, con un'ironia che colpisce anche Chiesa, Islam e forze dell'ordine (il suo personaggio). Il tutto funziona grazie anche alla presenza di ottimi comprimari, tra cui spicca uno spassossissimo Rocco Papaleo e un bravo Tullio Solenghi. Sempre funzionante il suo "antagonista" Ivano Marescotti.
MEMORABILE: Zalone alla ragazza islamica: "Perchè Santa Teresa sta così?" La ragazza a Zalone: "E' in estasi" Zalone: "Ah ho capito; Si drogava".

Gabrius79 27/07/13 01:56 - 1427 commenti

I gusti di Gabrius79

Mega successo e mega incassi per questa commedia con protagonista il comico televisivo Checco Zalone. La comicità evasiva e piuttosto infantile riesce a coinvolgere lo spettatore facendogli trascorrere poco più di un'ora e mezzo senza troppi pensieri. Ottimi Tullio Solenghi e Ivano Marescotti, gustosa presenza per Rocco Papaleo.
MEMORABILE: I vari strafalcioni di Zalone.

Enzus79 20/09/13 17:24 - 2902 commenti

I gusti di Enzus79

L'esempio che il successo al botteghino non è sempre sinonimo di qualità (almeno per il sottoscritto). Certo si sorride (ci mancherebbe pure), ma i personaggi e i dialoghi sono stereotipati, sanno di già visto. La commedia italiana dovrebbe aspirare ad altro.

Saintgifts 4/11/13 18:10 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

La struttura è la stessa, vincente, del precedente e primo lavoro (ovvio non cambiarla). Il registro si sposta principalmente sulle diversità religiose, ma senza perdere di vista il modus vivendi italiano, specie quello del meridione. Raccomandazioni e sfruttamento a proprio vantaggio dei poteri acquisiti sono messi bene in evidenza. Checco è l'ingranaggio impazzito, ma stranamente un ingranaggio che non distrugge l'intera macchina; al contrario è l'ingranaggio che sistema tutto, usando la nota formula della genuina ingenuità da sfondamento.
MEMORABILE: Checco a Farah: "Tu studi? Si. Non serve a un ca... qui".

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Mickes2 3/03/14 16:40 - 1670 commenti

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Secondo capitolo per l’accoppiata Zalone-Nunziante qui alle prese col mondo delle “raccomandazioni” e un attentato terrorista alquanto “elaborato”. Il personaggio di Checco appare qua un po’ monocorde e i tempi comici del film precedente non vengono raggiunti. Rimane comunque un'opera gradevole con battute velenose e intelligenti sulle dinamiche interne e di costume del Bel paese, più la solita vena autoironica sulla formazione culturale. Regia televisiva ma attori passabili. Un “non male, dopotutto” è quasi d’obbligo.

Ultimo 18/09/14 23:30 - 1656 commenti

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Il solito simpaticissimo Checco Zalone che si riconferma abile nella parte di attore protagonista dopo il successo di Cado dalle nubi. Il film ha una trama ben costruita, molto meglio di certe corbellerie che girano ultimamente e la forza sta tutta nelle qualità del protagonista, in grado di mettere in luce con una intelligente ironia le differenze tra nord, sud e, in questo caso, mondo arabo (al quale appartiene Farah, la ragazza di cui si innamora). Bravo anche Papaleo.
MEMORABILE: "L'islam non è un paese, è una religione! Tu di dove sei?" "Di Cattolica" (Checco in uno dei suoi tanti momenti comici).

Pessoa 27/09/14 12:15 - 2476 commenti

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La trama regge, la sceneggiatura lascia libero Zalone di tirar fouri battute fulminanti, si ride per tutto il film, la confezione è decente, il risultato finale è più che buono. Le critiche che si rivolgono a Zalone sono pressappoco le stesse che rivolgevano ai film di Totò: un buon auspicio per il comico di Capurso, forse il migliore che abbiamo in Italia oggi. Se ci fossero più film del genere in giro probabilmente andrei al cinema più spesso e forse non sarei l'unico. Consigliatissimo, soprattutto se si ha voglia di ridere senza pensieri.
MEMORABILE: la cena con Papaleo e gli arabi (il momento del limone e la cozza integralista); Caparezza tutto.

Lou 22/09/15 20:37 - 1121 commenti

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Riconfermare il successo dell'opera prima non è mai facile e Zalone vi riesce, anche se inevitabilmente l'effetto dirompente della sua fresca comicità qui si riduce in modo significativo. Anche in questo secondo film Checco attinge al campionario dei vizi dell'italianità più becera, misurandoli al solito su temi di attualità, in questo caso il terrorismo islamico e l'integrazione. Anche se le battute non sono sempre fulminanti e si alternano tempi morti, Checco con la sua spontaneità e la sua mimica resta un fenomeno di comicità.

Rambo90 5/01/16 22:24 - 7702 commenti

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Poco in più rispetto al film d'esordio di Zalone. Se la trama è diversa, a restare uguale (e a scandire il tempo comico del film) è proprio lui: il personaggio Zalone è identico e alla lunga può stufare, con battute a volte troppo telefonate e pochissimo ritmo nelle gag. La regia di Nunziante ha fatto dei passi avanti, ma la sceneggiatura zoppica fino a una conclusione che sembra quasi improvvisata e per nulla soddisfacente. Ogni tanto si ridacchia (con le canzoni in colonna sonora), i comprimari son bravi, ma il successo è spropositato.

Giùan 23/01/16 17:00 - 4562 commenti

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Conferma angustie e risorse di Cado dalle nubi, istituzionalizzando la nascita di una nuova icona della comicità italiana. Di notevole lungimiranza appare il lavoro in fase di scrittura, con l'ancoraggio della maschera checcozaloniana a una sia pur minima e circoscrittà realtà socio-culturale. Naturalmente - e continua a esser questa la nota dolente - tutto è edulcorato in nome d'un qualunquismo reso digeribile solo da certe sentimentali ruvidezze della baresità (lo splendido personaggio di Papaleo). Malservito Marescotti, untuosamente ecumenico Solenghi.
MEMORABILE: Il Trullo nell'hinterland milanese; Caparezza al battesimo; Le tette della mamma.

Cotola 9/05/16 23:49 - 9052 commenti

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Al suo secondo film, Zalone bissa e surclassa il successo del suo esordio dimostrando di non essere uno sprovveduto. Certo non inventa nulla di nuovo e la "satira" sociale resta in superficie e non ha il potere di graffiare che aveva la commedia nostrana di altri tempi. Tuttavia i tempi ed i meccanismi comici ci sono e sono ben oliati. Si ride e ci si diverte senza pensieri, ma ci si ferma lì. E poco dopo la fine del film ci si dimentica facilmente ciò che si è visto e sentito.

Parsifal68 17/05/16 13:39 - 607 commenti

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Idiota o talento comico? Dilemma difficile da risolvere. Certo è che Zalone non sbaglia un colpo, nonostante si esaurisca l'effetto sorpresa rispetto al film d'esordio. Ci sono le solite battute, i soliti improponibili congiuntivi e qualche buon attore di contorno per una trama sciocchina ma che, impensabile a dire, strappa non poche risate. Almeno, rispetto a i cinepanettoni, non si cade nel turpiloquio.

Vito 19/08/16 13:44 - 695 commenti

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Bella commedia con Zalone che centra anche una velenosa satira sull'Italia di oggi: assenteismo, raccomandazioni, razzismo... sembra non salvarsi nessuno; c'è persino la presa in giro al pericolo del terrorismo islamico. Zalone ha talento e le risate sono assicurate. Bravi anche Nabiha Akkari, Papaleo, Marescotti, Solenghi e Herbert Ballerina.
MEMORABILE: La canzone "Se mi aggiungerai".

Pinhead80 26/11/16 12:16 - 4767 commenti

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Checco è il solito combinaguai senza peli sulla lingua, che fa ridere per la sua ingenuità disarmante, così come irrita per lo stesso motivo. Tutto ruota attorno a lui perché la sceneggiatura è davvero poca cosa. Ci sono momenti di buona comicità ma nel complesso è un'opera seconda figlia del precedente successo che non aggiunge nulla di più di quanto visto in precedenza. Marescotti invece mi è piaciuto molto.

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Almicione 9/03/17 21:10 - 764 commenti

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Zalone è più acuto di quanto vuole sembrare. Qui dà un bello schiaffo a una certa cultura meridionale che, più che ingenua come Checco, è furba. Gli sketch purtroppo sono spesso troppo prevedibili ed esagerati (sebbene pongano le fondamenta in realtà evidenti), ma sempre migliori di molta paccottiglia che figura nella commedia italiana. Simpatica la storia, qualche risata ci scappa. Evitabile la sequenza con Caparezza. Comunque complimenti a Zalone per il personaggio e la sceneggiatura, o almeno per l'audacia.

Rufus68 13/01/18 23:23 - 3845 commenti

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Cosa ci azzeccano i terroristi islamici con una commedia italica? Semplice, stanno lì a dimostrare la potenza ecumenica del Sud: nepotista, mammista, statalista, inefficiente, clericale, onnivoro, ma tanto umano (è una grande famiglia) e in grado di disarmare ogni crudeltà. Zalone, al solito, è molto intelligente nel rivoltolarsi in tale humus coi suoi strafalcioni lessicali e i disastri da arrogante ignorantone. Peccato che il politicamente corretto sia dietro l'angolo e che l'impalpabile regia vanifichi gli affondi più "cattivi". Simpatico.

Pigro 26/03/19 08:29 - 9672 commenti

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Un agente di sicurezza pasticcione e un’avvenente terrorista araba: ce n’è abbastanza per suggerire situazioni curiose, che poi diventano divertenti soltanto grazie alla personalità del protagonista, o meglio alla sua capacità di creare gaffes con imperturbabile naïveté e al suo eloquio bizzarro. Insomma, sulle gag si ride, mentre il resto naviga su una mediocrità poco vivace e con una narrazione fragile e prevedibile (con divagazioni sentimentali pieraccionesche), sia pure ben lontana dalla volgarità di certa commedia italiana.

Caveman 3/10/21 14:43 - 523 commenti

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Seconda fatica per Zalone che si porta dietro in questo film l'unica cosa che funzionava nell'esordio e cioè Marescotti, a cui aggiunge un Papaleo che è il migliore del lotto. Le scene migliori sono quelle in cui il personaggio di Medici è fuori scena. Scarsa la cantante Nabiha Akkari nel ruolo di "quota rosa" principale. Incredibile quanto i film di Zalone si somiglino, con il protagonista che riesce sempre e comunque a sfangarla!
MEMORABILE: Caparezza e Solenghi.

Simdek 9/11/22 12:23 - 122 commenti

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Buona prova dell'unico comico che in questo millennio riempie i cinema italiani. Il cliché è sempre lo stesso, ossia utilizzare la storia di un sempliciotto un po' tamarro e calarlo nelle contraddizioni della nostra Italia con il pericolo terrorismo alle porte. Equivoci linguistici e ignoranza divertente sono i padroni incontrastati dall'inizio alla fine. Bravo Zalone e bella particina per Papaleo.
MEMORABILE: La mangiata di cozze.
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  • Discussione Ruber • 24/05/13 22:03
    Formatore stagisti - 9251 interventi
    Al via oggi le riprese del nuovo film di Zalone: Sole a catinelle, anche se Zalone ha dei dubbi sul titolo e potrebbe cambiare.

    http://it.ibtimes.com/articles/49384/20130524/checco-zalone-sole-a-catinelle-nuovo-film-uscita.htm
    Ultima modifica: 24/05/13 22:04 da Ruber
  • Discussione Pessoa • 27/09/14 12:40
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Quando Caparezza e la band vengono fermati da Paolo De Vita (il maresciallo Capobianco) Caparezza si presenta come Michele Salvemini, il suo vero nome.
  • Discussione Raremirko • 22/09/15 02:15
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    E' il film di Zalone che, tra i 3, mi è piaciuto di più.

    E' quello che ha più storia ed uno script meno pretestuoso, nonchè il miglior cast di supporto (Solenghi, Papaleo, la Mascoli).
  • Discussione Ruber • 22/09/15 14:00
    Formatore stagisti - 9251 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    E' il film di Zalone che, tra i 3, mi è piaciuto di più.

    E' quello che ha più storia ed uno script meno pretestuoso, nonchè il miglior cast di supporto (Solenghi, Papaleo, la Mascoli).


    Condivido in pieno, e il miglior che abbis fatto, si ride tanto, e il cast e molto in gamba.
  • Discussione Raremirko • 22/09/15 16:01
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    E' il film di Zalone che, tra i 3, mi è piaciuto di più.

    E' quello che ha più storia ed uno script meno pretestuoso, nonchè il miglior cast di supporto (Solenghi, Papaleo, la Mascoli).


    Condivido in pieno, e il miglior che abbis fatto, si ride tanto, e il cast e molto in gamba.



    Si, Sole a catinelle a confronto è un mix tra una pubblicità ed una barzelletta volgare.
  • Discussione Raremirko • 23/09/15 16:17
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Vale la pena citare anche il simpatico cameo di Caparezza.
  • Curiosità Mauro • 30/12/16 15:16
    Disoccupato - 11992 interventi
    Doppio ruolo per Tullio Solenghi in questo film: oltre ad interpretare il personaggio del cardinale Rosselli ha anche doppiato Papa Benedetto XVI nelle scene finali del film.
  • Curiosità Mauro • 21/06/18 09:09
    Disoccupato - 11992 interventi
    Le foto che Farah vede sul profilo Facebook di Checco sono evidenti fotomontaggi. Il primo è stato realizzato su una foto di scena della nota serie televisiva statunitense ChiPs:



    Proseguendo sul noto social network la ragazza ne vede un’altra dove Checco e il suo amico Giovanni hanno preso il posto di Starsky & Hutch:

  • Discussione B. Legnani • 10/02/19 11:13
    Pianificazione e progetti - 14971 interventi
    Mi accorgo ora che Morandini gli dà ***1/2
  • Discussione Raremirko • 10/02/19 19:56
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Mi accorgo ora che Morandini gli dà ***1/2


    Secondo me esagerato...