E’ impossibile parlare di Farrah Fawcett senza rivederla mentalmente in azione con le Charlie's Angels (specie se anche qui le sue compagne di avventura e appartamento sono due donne), eppure con EXTREMITIES l’ex Angelo di Charlie ha saputo dare di sé un'immagine completamente diversa. Ancora donna volitiva e d'azione, dal carattere risoluto, ma questa volta in un ruolo che - almeno nella prima parte - è quello della vittima. A seguirne le tracce per tentare due volte di stuprarla è un giovane padre di famiglia (James Russo) evidentemente non troppo felice della propria vita. La prima volta lei scappa, la seconda il duello si prolungherà...Leggi tutto per un bel po' diventando il momento centrale del film. Assalita in casa, la Fawcett si trasformerà da vittima in carnefice secondo le regole del cinema “rape & revenge”, con l'appartamento che sostituisce il set della pièce di William Mastrosimone dalla quale il film è tratto. Ad interpretarlo sono stati chiamati gli stessi protagonisti di Broadway (Russo e la Fawcett, appunto) che infatti dimostrano di conoscere benissimo i ruoli dando all’opera il necessario clima di verismo. L’arrivo in casa delle due compagne d’appartamento amplia le possibilità della sceneggiatura, che tuttavia resta ferma alla superficie senza mai uscire dalla banalità di dialoghi prevedibili, cui l'espressività della Fawcett non basta a conferire spessore. La regia anonima di Robert M. Young, che dovrebbe provare a farci dimenticare l'origine teatrale del soggetto, si rivela statica e lima troppo il sesso e la violenza. Il tema e lo svolgimento sono coraggiosi (ma il VM18 è eccessivo), la conduzione deficitaria.
Farrah Fawcett, purtroppo per lei, rimmarrà per sempre legata al ruolo interpretato nei telefilm della serie "Charlie's Angels". Ogni tentativo di lanciarla cinematograficamente non ha avuto successo ed è un peccato, perché l'attrice, oltre ad essere bella, è pure brava. Lo dimostra anche in questo film diretto da Robert M. Young (il quale ha fatto deciasamente di meglio) dove praticamente regge la scena insieme a James Russo per tutta la durata della vicenda. Classica pellicola in cui la vittima si trasforma in carnefice; si lascia e vedere.
Una vicenda non nuova ma messa in scena con buon polso dal bravo Young e affidata al carisma di due interpreti particolarmente ispirati. In particolare, l'ottimo Russo nei panni del violentatore di turno. Questa probabilmente rimarrà la sua prova migliore (Poi finirà nel tremendo La Cintura). Non un capolavoro ma un buon film di genere da riscoprire.
Bello e impressionante. Un maniaco sessuale aggredisce per ben due volte una donna, ma alla seconda non gli andrà poi così bene.. Il film punta molto sulle scene di violenza e pare voler dare alla Fawcett la parte di una donna spietata: ottima la sua prova come quella di Russo. Finale così così.
Tra tutti i rapèn'revenge, il film di Robert Young è quello più marginalmente imparentabile al filone, dal momento che la violenza carnale e la relativa vendetta non vengono consumate. Una piccola opera minimalista che si regge tutta sulle due interpretazioni della Fawcett e di James Russo: l'una rabbiosamente rancorosa verso l'impotenza e l'insensibilità della giustizia, l'altro invece perfidamente approfittatore del menefreghismo delle leggi. Brutto calo di tensione nella seconda parte, con un finale incollato buonista ed intrinsecamente edificante.
Non esaltante questo rape & revenge praticamente incompleto, o meglio dotato di un finale non all'altezza del resto del film. Palpabile la tensione emotiva, resa alla perfezione dall'interpretazione dei due protagonisti (la Fawcett e Russo) senza inutili morbosità o scene particolarmente proibite. Il tutto scade quando entrano in scena le restanti amiche della vittima, scadendo troppo banalmente in situazioni melodrammatiche per chiudersi in un improbabile lieto fine. Peccato.
Piccolo gioiello del rape and revenge, forse la sua parte più realistica e "teatrale". Decisamente claustrofobico e tesissimo, un confronto psicologico tra vittima e carnefice che si ribalterà improvvisamente,invertendo le parti. Per nulla incline a violenza o a exploitation gratuita, ma pervaso da dialoghi costanti e, a volte, durissimi. Young realizza il suo capolavoro dando a Russo un alone di solitudine e misoginia non indifferenti e alla Fawcett una risolutezza e un carattere davvero sorprendenti. Inspiegabile il vm 18. Da recuperare.
MEMORABILE: La confessione della Scarwid sul suo stupro subito da ragazzina, da far accapponare la pelle; Russo alla Fawcett: "Togliti quel vestito, sembri una puttana".
Ennesimo tentativo di rilancio del volto-simbolo dell’emancipata donna americana Anni '70 (che purtroppo, oggi, dobbiamo definire "compianta", e non solo come tratto distintivo). Lo stupro, la violenza: una bella signora è nelle mani di un maniaco, dunque il tentativo estremo e claustrofobico di liberarsene. Il film semplicemente funziona perché attanagliante nella messa in scena e per l'ottima interpretazione della Fawcett. All'epoca (specie nei passaggi TV) ebbe ottimi consensi.
Il film non sarebbe particolarmente eccelso, ma recupera molto in quanto è saldo, breve, conciso. C'è poi la scena in cui il maniaco inizia a raccontar frottole e lei in un amen gli dà il suo avere fino a fargliela cantare giusta, che è semplicemente la fine del mondo... La rivalsa è totale. Quante volte si vorrebbe vedere far la stessa fine a chiunque sia marcio, in malafede fino al midollo, tanto da arrivare a negare l'evidenza più schietta? Il regista fa poi arrivare il lieto fine, ma questa volta si arranca davvero tanto per raggiungerlo...
Una credibile e intensa Farrah Fawcett è la protagonista di questo film claustrofobico e coinvolgente di un tentativo di stupro fra le mura domestiche. Un bravo James Russo ne è inizialmente il carnefice, anche se poi le parti si ribalteranno. Si resta col fiato sospeso per una buona parte del tempo.
Una donna riesce a sfuggire dall'aggressione da parte di un uomo mascherato ma questi, scoperta la sua identità, si introduce nella sua casa e la sottopone a torture fisiche e psicologiche fino a quando... Dimostra i suoi anni '80 nella colonna sonora e nelle acconciature, ma per il resto Young dirige un duetto teso come una corda di violino, privo di autocompiacimenti morbosi, ottimamente interpretato da James Russo, perfetto per la parte di psicopatico, e da Fawcett che, in un ruolo ben diverso da quelli abituali, offre una prova di sorprendente intensità drammatica.
Senza un vero e proprio rape (pur tentato due volte, ché perseverare, si sa…) al revenge non resta altra spettanza d’un processo a porte girevoli alle intenzioni dove vittima e carnefice si scambiano le parti del letto di chiodi. Young regala alla storia del cinema il più arrotato e arroventato dei kammerspiel: gioca a shanghai con fili scoperti e dita bagnate, senza mai passare la mascherina per l'ossigeno. Russo suona le free-jazzate trombe della psicopatia, la Fawcett risponde con campane interpretative a festa e a morto a un tempo. Una trasvolata da fare reggendosi agli appositi sostegni.
Di stupri, vendette e "processi" sommari è piena la storia del cinema. Eppure il film sa fare il suo lavoro e gli va dato in primo luogo il merito di mantenersi sobrio, di non esagerare in violenza, e sappiamo benissimo che, visto il contesto, avrebbe potuto. Se poi si chiude gli occhi su una certa illogicità di alcuni particolari importanti (la porta aperta, tanto per fare un esempio) e su un finale blando, ci si può godere un piccolo gioiellino ben realizzato che ha un'ultima parte spiazzante e convincente. Buona la prova del cast: io ho preferito Russo alla Fawcett.
Un buon thriller. In particolare è molto interessante la seconda parte, in cui a seguito di una classica intrusione casalinga con tentata violenza si passa ad un processo alle intenzioni con le amiche che non sanno se credere o meno alla protagonista. Molto brava la Fawcett, lontana dai suoi ruoli televisivi che l'hanno resa famosa, un po' compassata ed esasperata dalla situazione. Molto tesi alcuni momenti finali, regia di routine ma funzionale alla trama. Da vedere.
Donna già aggredita in macchina si trova in casa il suo aguzzino. Ritmo non indiavolato che si sveglia in qualche momento topico per un rape & revenge che critica il sistema giudiziario de “la mia parola contro la tua”. Ben interpretati i personaggi opposti: Russo riesce a provocare fastidio con i suoi sotterfugi mentre la Fawcett si spoglia dei suoi cliché e umanizza tutta la rabbia delle donne indifese. Alcune scene casalinghe, specie nei primi tentativi di fuga, potevano essere girate meglio.
MEMORABILE: Il burro bollente; Lo spray spruzzato in faccia; Il coltello nascosto nella schiena; La confessione delle altre vittime.
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allarme rosso per tutti i cultori dell'edizione nostrana: per motivi incomprensibili al sottoscritto, l'edizione dvd della mgm presenta un duplice doppiaggio che shifta di continuo dalla traccia sonora d'epoca a un insulso ri-doppiaggio fatto alla bisogna che oltre a non rispettare le originarie linee di dialogo e ad aggiungerne di inedite, fa sì che tutti i personaggi abbiano due voci, di cui una assolutamente atona e svogliata che pare venire da rai yoyo. il risultato è una spezzata/smorzata portata tensiva e drammaturgica, con punte sconfortanti dove si arriva addirittura a ridere in un contesto che invece dovrebbe tenere sul filo di lama (nel concreto: la woodard è ridoppiata come la mamy del bisbetico domato). per chi non ha in simpatia la v.o.s. il consiglio è di tenersi stretta, se la si possiede, la vhs vivivideo in attesa di un'edizione diversa che conservi al 100% la traccia sonora di allora. nel frattempo una domanda sola: perché?
Schramm, ma quindi la vhs italiana ha il doppiaggio "buono" per l'intera durata della pellicola? Perché ho il dvd Mgm e vorrei prendere la vhs proprio per avere un doppiaggio uniforme. Inoltre, sai dirmi per caso quanto dura la vhs?
Schramm, ma quindi la vhs italiana ha il doppiaggio "buono" per l'intera durata della pellicola? Perché ho il dvd Mgm e vorrei prendere la vhs proprio per avere un doppiaggio uniforme. Inoltre, sai dirmi per caso quanto dura la vhs?
La vhs della Image video ha il doppiaggio originale d'epoca