Note: Nono film della serie "Sherlock Holmes" con Basil Rathbone iniziata con "Sherlock Holmes e il cane dei Baskerville". Aka "La perla della morte". Basato sul racconto "I sei Napoleoni" di Sir Arthur Conan Doyle.
Con l'aria da primo della classe Holmes mostra un bug nel sistema d'allarme e così quelli rubano la perla dei Borgia, sulle cui tracce il nostro detective si lancia immantinente... Un bell'episodio della serie dedicata all'eroe di Conan Doyle, incalzante e con i giusti rimandi umoristici. Ma la cosa migliore è il temibile e mostruoso sicario gorillesco, di cui la regia inquadra esclusivamente l'ombra, con un bellissimo effetto di mistero-curiosità, non originale certo, ma efficace. Il finale è un po' precipitoso, ma perdonabile.
La sceneggiatura si dichiara ispirata a "I sei Napoleoni" ma curiosamente il racconto di Doyle sarà ripreso ancora nel successivo Il mistero dei carillon. Qui però si inserisce il gustoso spunto iniziale in cui Holmes, per l'arroganza di voler dimostrare le falle in un sistema di sicurezza, favorisce involontariamente il furto di un prezioso. Un episodio dal sapore più spionistico-avventuroso che non giallo, ma senza che i personaggi ne escano snaturati. Rathbone dà prove della proverbiale (ma in questa serie poco sfruttata) abilità di Holmes nei travestimenti.
MEMORABILE: La faccia impassibile di Holmes rimproverato e deriso per la sua bravata; "Watson, diamo una mano a Lestrade" -Lestrade: "Io non voglio una mano!"
Tra giallo e film di spionaggio, questa avventura di Sherlock Holmes prende le mosse da un furto di gioielli. Benché la storia non sia molto originale, il film si rivela godibile grazie al buon ritmo che presenta un efficace "crescendo". Come sempre accade, anche questo episodio si avvale di una gustosa ambientazione e di efficaci prove del cast.
Avventura holmesiana che gira attorno al furto di una perla appartenuta nientemeno
che ai Borgia. Lo svolgimento non presenta particolari sorprese ma, sebbene il ritmo non sia indiavolato e la tensione spasmodica, l'intrattenimento è comunque piacevole. Pochi guizzi e molta ordinaria amministrazione, ma il risultato finale è più che accettabile.
Questa volta l'eccesso di supponenza gioca un brutto scherzo a Sherlock: volendo dimostrare che il sistema d'allarme di un museo è poco sicuro, l'investatore lo disinnesca con un trucco, permettendo però al ladro di rubare la preziosissima perla dei Borgia... Trama poco originale, ma insaporita da una particolare figura di killer stritolatore e resa sempre amabile dai caratteri in campo: rivedere il saputello Sherlock, il bonario Watson, il povero Lestrade, interpretati in questa serie da un cast tanto affiatato, è come incontrare vecchi amici.
Un episodio sottotono in cui succede poco e ancor meno si avverte il fascino delle brume londinesi. Di qualche rilievo solo l'inserto (pallido) di una variazione sul tema de "La bella e la bestia" (con qualche rimando alla Rue Morgue di Poe). Finale un po' sbrigativo. Dove non arrivano la sceneggiatura e la regia soccorre, però, l'abitudine: rivedere Rathbone e combriccola è sempre un piacere.
Comincia con il furto di una perla per poi passare a delitti misteriosi. Abbastanza riuscito, con la presenza di Evelyn Ankers (vista anche in L'uomo lupo); nel finale appare anche l'impressionante Rondo Hatton che aggiunge un tocco macabro alla pellicola con la sua ombra minacciosa. Pur mancando le nebbie londinesi, l'ambientazione è ben realizzata. Holmes nel finale si lascia andare a considerazioni più pessimiste che politiche.
Al nono (dei quattordici) film Universal sulla figura del celebre detective ormai il rodato cast va a memoria e la rassicurante fisionomia di Rathbone soddisfa i bisogni primari degli holmesiani doc. La storia questa volta non è ai massimi livelli e la narrazione prosegue un po' a "mozzichi e bocconi" a causa dei tanti inserti apocrifi rispetto alla storia di carta, ma si segue comunque piuttosto agevolmente. La regia di Neill è puntuale e piena di brio, se si chiude un occhio sulla plausibilità di alcuni momenti chiave della vicenda si rischia anche di vedere un buon film.
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Nel finale Holmes prima di distruggere una statuetta di Napoleone dichiara che se la perla dei Borgia non è nascosta lì dentro si ritirerà "a coltivare api nel Sussex". Ebbene stando alle memorie del dottor Watson sarà proprio quella la destinazione e il singolare hobby che Holmes sceglierà al momento del suo ritiro in pensione, qui presentata burlescamente quasi come una penitenza.
HomevideoXtron • 4/11/15 17:53 Servizio caffè - 2149 interventi
Io ho il bluray contenuto nel cofanetto "Sherlock Holmes Edition" di Koch Media