Schiave bianche - Violenza in Amazzonia - Film (1985)

Schiave bianche - Violenza in Amazzonia
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1985
Genere: avventura (colore)
Note: Aka "Schiave bianche - Violenza profonda" o "Schiave bianche - Il sesso e la violenza".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

SCHIAVE BIANCHE, pur non trattando di cannibalismo, si inserisce perfettamente nel filone avventuroso che ha visto nei film di Lenzi e Deodato i migliori esponenti. Forse il riferimento maggiore è a MANGIATI VIVI! di Lenzi; non tanto per la somiglianza della protagonista Elvire Audray (la biondina francese di VADO A VIVERE DA SOLO e RIMINI RIMINI) con la Janet Agren del film di Lenzi, quanto per la storia, che in entrambi i casi parla di un sequestro, a opera di una tribù amazzonica (anche se in MANGIATI VIVI!...Leggi tutto si tratta più di una setta), della biondona venuta dal mondo civile. Qui in realtà c'è dietro una fosca vicenda di eredità e interessi, ma alla resa dei conti il risultato è lo stesso. Il regista Roy Garrett (al secolo Mario Gariazzo) abbonda in scene splatter (asciate in faccia, fucilate spaccatesta, frecciate mortali negli occhi e sui seni) e violenze tra animali (usando però immagini di repertorio, come ammette lui stesso)... L'amore, impossibile tra la Audray e il superfusto della tribù rivela insospettati risvolti melodrammatici, mentre la parentela coll’avventuroso alla Deodato è testimoniata dalla presunta (ma ovviamente falsa) aderenza della storia a un caso realmente accaduto. Cosicché il film è raccontato attraverso i flashback della protagonista durante il processo. Belli come sempre i paesaggi, dolci e sognanti le musiche, a far da contrappeso alla crudezza di alcune immagini. Le torture di carattere sessuale sono solo suggerite, in tal modo che il titolo (sia per il plurale riferito alle schiave che per l'aspetto violento non preponderante) appare piuttosto ingiustificato. Comunque vedibile.

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Undying 6/05/08 23:36 - 3807 commenti

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Terminale esempio di cinema estremo italiano (pur poco curato nella messa in scena) ambientato nella sterminata (e selvaggia) Amazzonia. Musiche ruffiane (ispirate al limite del plagio a Cannibal Holocaust) plasmate su sequenze - in prevalenza - erotico/morbose. Dei cannibali nemmeno l'ombra, anche se l'ambientazione, la messa in scena e la crudeltà (la scena d'aggressione ai danni d'un uomo da parte di un coccodrillo) lo legano, per confezione e stile, ai più riusciti titoli diretti da Lenzi o Deodato. Elvire Audray è fascinosamente aggraziata.

Daidae 5/02/09 13:50 - 3168 commenti

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Mezza fesseria che tenta di mischiare thriller, cannibal (anche se la tribù dei "selvaggi" non pare sia cannibale ma colleziona teste..) e sentimento. Una giovane in vacanza coi genitori viene aggredita da una tribù di "cannibali" che massacrano i genitori e rapiscono lei; una volta inserita nella vita della tribù conoscerà l'amore di un indigeno. La trama può sembrare interessante, ma la recitazione, le scene splatter (qualcosa di comico) e altre delizie (su tutte il falso filmino che dimostrerebbe che questo film è basato su una storia vera) in realtà non lo sono affatto.
MEMORABILE: Il filmino amatoriale!

Aal 30/08/09 10:20 - 321 commenti

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Mario Gariazzo (alias Roy Garrett) confeziona un buon avventuroso che si inserisce nel filone cannibalistico solo per convenienza, visto che si tratta di una storia dove i cannibali sono presenti molto marginalmente. I paesaggi bellissimi, la natura incontaminata sono mostrati con un tocco di poesia in più rispetto alle truci pellicole a cui il film si ispira. La trama è sufficientemente sviluppata, con tanto di sub-plot sentimentale e il film non ha cadute di tono. Le caratterizzazioni sono efficaci, abbondano nudità e la violenza non eccede.

Herrkinski 18/01/10 00:12 - 8072 commenti

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Arriva fuori tempo massimo questo film di Gariazzo, che vorrebbe inserirsi nel filone "cannibal" reso famoso da Deodato e Lenzi. In realtà di cannibalismo qui c'è poco e niente (la tribù di selvaggi in questione non è antropofaga); non mancano però parecchie sequenze di torture, decapitazioni e atrocità assortite che accomunano il film ai più noti esponenti del filone, su tutti Cannibal Holocaust, di cui viene pure plagiata la musica e l'idea del filmato "reale". La morale finale è la solita, ma il film è godibile e mai volgare. Non male.

Buiomega71 8/01/11 13:14 - 2901 commenti

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Spacciato per un "cannibal movie", è in realtà la versione femminile di Un uomo chiamato cavallo, ottimamente resa da un Gariazzo in gran forma. A parte la scena del dildo presa di peso da Mangiati vivi, Gariazzo regala momenti da antologia: il massacro dei genitori della Audrey all'inizio, un indios appeso a testa in giù e divorato dagli insetti, l'eccidio alla Soldato blu da parte di due mercenari in elicottero ai danni degli indios, la Audrey che suona il flauto nel bel mezzo della giungla con bimbi indios al seguito. Da riscoprire.
MEMORABILE: Il finale nemesiaco, con vendetta furente della Audrey; la Audrey che trova le teste dei genitori nella capanna.

Luchi78 22/02/11 17:54 - 1521 commenti

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Il filone cannibal è difficilmente gestibile per quel che riguarda il contenuto delle scene che si vogliono rappresentare: in questo caso Gariazzo si limita a fare il minimo sindacale senza mai esporsi oltre il limite. La Audray non è di mio gradimento e la trovo palesemente fuori ruolo, soprattutto nei momenti topici in cui dovrebbe interpretare una feroce vendicatrice. Colpetto di scena nella parte finale che non aggiunge nessuna suspence al film.

Deepred89 19/09/12 02:14 - 3704 commenti

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Inizio alla Cannibal holocaust (con tanto di pseudointervista e titoli sulla foresta con musica ortolaneggiantissima), svolgimento sulla scia del Paese del sesso selvaggio, ma i risultati sono ben lontani dai due citati precursori. Fotografia scarsa, indigeni meno credibili del solito, dialoghi spesso sopra le righe (le lezioni di vita, in stile vecchio saggio da film di kung fu, del padre alla figlia), sesso e sangue a livelli non eccessivi. Anche se, va riconosciuto, l'avventura della Audray scorre bene e non ci si annoia un secondo.

Trivex 27/05/14 15:11 - 1740 commenti

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"L'inferno verde" visto dall'alto, la musichetta sdolcinata e il nemmeno troppo convinto tentativo di far apparire la storia come un fatto realmente accaduto. Dopo questo discutibile inizio il sangue comincia a grondare abbastanza copioso e l'area "cannibale" si fa sentire tra le zanzare e un paio di scene di caccia "ferina" che sembrano provocate per essere riprese (e per questo il film diventa provocatorio, con tutto il mio biasimo). Ci sono anche momenti di nudo e l'ambiente naturale è mostrato piuttosto bene.

Nicola81 5/11/14 23:35 - 2840 commenti

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Falsamente spacciato per una storia vera, rappresenta uno degli ultimi esempi del nostro cinema avventuroso/cannibalesco, sebbene gli indigeni in questione stavolta non abbiano quella prerogativa. La violenza è ben presente, ma senza quegli eccessi cui ci hanno abituato i lavori di Lenzi e Deodato e si insiste maggiormente sulla bellezza della natura. Cast nel complesso anonimo, ma la Audray (molto spesso nuda) non è male e il film tutto sommato si lascia seguire. Discrete le musiche di Franco Campanino.
MEMORABILE: La punizione inflitta alla coppia clandestina; La vendetta della Audray.

Maik271 25/05/15 18:40 - 436 commenti

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Il film, inizialmente di stampo documentaristico, racconta di una giovane donna che si ritrova a vivere con una popolazione amazzonica. Gli effettacci sono obbligatori per il genere e Gariazzo non si risparmia; sfruttando poi il soggetto di Prosperi contamina il genere con una love story tra i protagonisti che occupa praticamente quasi tutta la pellicola. Sorvolando sullo spudorato plagio della colonna sonora di Cannibal holocaust (malriuscito peraltro), si può considerare un lavoro dignitoso.

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Redeyes 18/08/18 11:18 - 2443 commenti

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Cannibalico solo di sfuggita, del filone sfrutta le location, le atmosfere, depreda le musiche rizziane del capolavoro par excellance e poco altro. Al contrario, nonostante un incipit con poca pecunia e ars, la trama acquisisce una parvenza di dignità, pur senza incidere minimamente puntando o sul gore o sul revenge classico, come a non volersi sbilanciare. La Audray, tutto sommato non dispiace e in certi frangenti pare persino credibile. Si lascia guardare, tuttavia, più per "collezione" che per diletto.
MEMORABILE: La fine del fedifrago; La zia povera.

Gabigol 19/10/18 07:36 - 571 commenti

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Più sobrio ed elegante di quanto suggerisca il titolo. A differenza dei ben più famosi lavori di Deodato e Lenzi, questa pellicola si contraddistingue per una violenza col freno a mano tirato, la maggior parte delle volte suggerita; anche l'atmosfera, complice questa scelta, ne esce piuttosto rilassata e pulita. Sulla storia poco da dire: trattasi di un revenge-movie ambientato nella foresta amazzonica, con tutte le peculiarità classiche di quelle vicende incentrate sull'incontro/scontro tra due mondi agli antipodi. Progetto onesto.
MEMORABILE: L'attacco del coccodrillo; La mattanza all'inizio del film; La tortura ai danni dell'indigeno; La risoluzione catartica nelle battute conclusive.

Bubobubo 27/12/18 18:07 - 1847 commenti

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Frutto della tardissima stagione cannibal, ne è anche uno degli episodi più incredibili, ben paragonabile agli anomali mondo movie che in quegli stessi anni venivano confezionati fuori tempo massimo con le ultime raschiature di barile. L'andazzo si capisce già dalla scena iniziale dell'assalto al fiume, ma tutto il pacchetto non delude, a cominciare dalla ricorrente interpolazione della scena del giaguaro in corsa. Poco importa che i canoni di genere si rovescino sul finale in un "normale" thriller, persino patetico: quod Gariazzo scripsit...

Myvincent 9/01/23 07:54 - 3727 commenti

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La trama è interessante e racconta di una giovane donna catapultata suo malgrado in Amazzonia, dove diventa testimone di atrocità che solo la natura sconfinata e libera di lì può perpetrare. I difetti sono sicuramente i dialoghi poveri e la messa in scena, che in alcuni casi sembra proprio “buona la prima!”. L’attenzione aumenta anche per il risvolto giallo inaspettato e la Audray se la cava in fondo benino.
MEMORABILE: Le scene splatter rese veritiere da un sonoro adeguato.
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