Note: Sceneggiato dallo stesso Flynn, dal romanzo di Richard Stark (alias Donald Westlake) "Anonima carogna" alla base anche di "Senza un attimo di tregua" e "Payback-La rivincita di Porter".
Robusto thriller-poliziesco violento e dalle venature noir, dove regna un pessimismo totale, sia nei personaggi negativi che in quelli apparentemente positivi, tratteggiati con acume dall'ottima sceneggiatura dello stesso regista. Girato con mano sicura e recitato con vigore da un cast in gran forma. Bel prodotto anni 70.
Idea di base simile al Charley Varrick di Don Siegel (pesci piccoli braccati dall'organizzazione dopo aver rapinato la banca sbagliata), ma sviluppi narrativi meno imprevedibili. Altrettanto efficaci, invece, la rappresentazione dell'ambiente criminale e degli scorci di un'America aspra e desolata e il disegno psicologico dei personaggi. Buon ritmo, azione ben dosata e ottimo cast: Duvall e Baker affiatati complici, Karen Black dolce e determinata, Ryan potente boss, la Cassidy sua bellissima e inquieta moglie. Da riscoprire.
Teso e asciutto gangster-noir, malinconico e piacevolmente ruvido fin dai primi minuti. La trama è semplice ma efficace: Duvall esce di prigione e si ritrova in guerra con un clan, a causa di una rapina. Colpisce la freddezza nei comportamenti e nelle azioni, la disillusione della coppia di protagonisti, privi di ogni sentimento. Ingiustificata la totale assenza della polizia e forse poco credibile il finale buonista; ma nel complesso il film è brillante e godibile.
MEMORABILE: L'esecuzione iniziale; Il monologo sulla meccanica del Maggiolino; Il "posto di blocco".
Terzo lungometraggio per John Flynn, specialista di "revenge-movie", che dirige qui un Robert Duvall reduce dal successo mondiale del Padrino. Siamo di fronte a un noir con un'ambientazione e personaggi molto più simili a un western; i paesaggi assolati sono in antitesi con la freddezza delle metropoli americane (e non) tipica del genere. Il clima pessimista ben si adatta alla storia (non il finale, ahinoi). Comunque siamo davanti a un prodotto realizzato con mestiere. Da riscoprire.
Buon lavoro di John Flynn, in linea con quelli che erano gli stilemi del cinema exploitation americano del tempo, con la vendetta come tema centrale e l'ambientazione da western metropolitano. Flynn avrà sicuramente dato più di un'occhiata al coevo lavoro di Siegel: oltre alle similitudini relative alla trama, troviamo anche Don Baker nel cast, qui non nella parte dell'antagonista. Duvall è bravo, anche se non ha lo spessore del personaggio di Matthau; Ryan stanco e provato, ma sempre di classe. Peccato per il finale consolatorio e poco credibile, che penalizza un po' l'opera.
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MusicheColumbo • 18/10/10 14:42 Pulizia ai piani - 1098 interventi
Musiche di Jerry Fielding.
DiscussioneColumbo • 18/10/10 14:54 Pulizia ai piani - 1098 interventi
E' stato scelto per il primo festival cinematografico di Quentin Tarantino ad Austin in Texas nel 1996 (da filmfilm.it).