Doppio taglio - Film (1985)

Doppio taglio
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uno dei thriller giudiziari di maggior successo degli Anni Ottanta, perfetta esemplificazione di uno stile e di una forma tipicamente legata a quegli anni. Il film si apre subito su di un omicidio che richiama alla mente il Dario Argento de L’UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO (ai limiti della citazione), ma poi si indirizza verso una storia molto più rigorosa e legata al thriller solo per via dei numerosi colpi di scena, vero punto di forza di un film che, a più riprese, tenta di avvicinarsi all’Hitchcock de IL SOSPETTO. Sarà colpevole o no, il bel Jack Forrester...Leggi tutto (Jeff Bridges), dell'omicidio di sua moglie? Lui nega a morte e pretende al suo fianco l'ex penalista di successo Teddy Barnes (Glenn Close), che fatalmente si innamora di lui ma che giura di lasciare il caso se dovesse accorgersi della sua colpevolezza. Sceneggiato con ammirevole coerenza e attenzione ai dialoghi da parte della futura celebrità Joe Eszterhas, JAGGED EDGE si avvale in primis di un cast assemblato con bravura e diretto da Richard Marquand con gran senso dello spettacolo. Non c'è un personaggio fuori posto e anche le caratterizzazioni di secondo piano (Peter Coyote/Crusny, Robert Loggia/Sam...) sono tutte gustosissime e perfettamente inserite. JAGGED EDGE merita i complimenti ricevuti all'epoca perché come giallo non perde un colpo e come dramma giudiziario sa convincere sempre di più a ogni nuova udienza. Glenn Close (non lo scopriamo oggi) è fenomenale, Jeff Bridges ricopre il suo ruolo con ammirevole misura convincendo appieno. Forse è un po' piatta la messinscena, le musiche restano troppo sullo sfondo, ma la forza della narrazione è indubitabile e, con qualche cedimento nel finale, riesce a conquistare bene l'attenzione.

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Caesars 27/02/07 15:56 - 3778 commenti

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Aperto e chiuso da due sequenze di forte tensione, il film per il resto è un buon esempio di cinema giudiziario. Quasi tutta la vicenda infatti descrive il processo in cui Jeff Bridges è accusato di aver ucciso la moglie; ovviamente se ciò sia vero o meno si scoprirà solo all'ultimissimo istante. Richard Marquand dirige con mano solida un buon cast di attori riuscendo a creare uno spettacolo decisamente coinvolgente. Non certo un capolavoro ma un film che merita sicuramente una visione.

B. Legnani 28/04/07 00:41 - 5523 commenti

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Grande successo, ma viene da pensare che gli spettatori degli Anni Ottanta non conoscessero in gran parte le serie con Perry Mason, perché il telefilm si mangia, tribunalmente parlando, il lungometraggio in questione. Quando poi l'avvocato si innamora del cliente cadono le braccia, fino alla conclusione, che rappresenta l'apoteosi del finale telefonato e prevedibile. Bravissima Glenn Close: il film lo riguardo solo perché c'è lei.

Lovejoy 10/12/07 21:41 - 1823 commenti

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Ben diretto dal bravo Marquand è un solido legal thriller dove ogni cosa gira per il verso giusto. La storia è emozionante, coinvolgente, mai noiosa e il ritmo è notevole. E poi c'è il cast. Glenn Glose è eccezionale nel ruolo dell'avvocato, mentre Bridges è una buona spanna al di sotto. Peter Coyote nei panni del pubblico ministero è notevole ma chi risalta veramente e guadagnò anche una meritatissima nomination all'Oscar è il grande Robert Loggia nel ruolo del detective.
MEMORABILE: Tutte quelle in cui compare il detective interpretato efficacemente dal grande Robert Loggia. Compresa la scena finale "E'solo robaccia."

Galbo 25/03/08 07:10 - 12380 commenti

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Film diretto da Richard Marquand che parte da un assunto non particolarmente originale (è un thriller che diventa un legal drama) ma è realizzato in modo estremamente professionale (alcune sequenze sono di forte impatto visivo) così da risultare estremamente credibile. Girato con grande ritmo (ottimo il montaggio), ha un'attenzione superiore alla media nei riguardi della caratterizzazione psicologica dei personaggi, specie quello dell'avvocatessa intepretata dalla brava Glenn Close.

Cotola 21/03/08 00:47 - 9009 commenti

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Esile thriller di matrice giudiziaria dal duplice volto: ad una impeccabile confezione in cui spicca un ottimo cast per giunta in buona forma, non corrispondono una regia e soprattutto una sceneggiatura all'altezza della situazione. La prima, infatti, è piuttosto scialba ed ordinaria e non presenta particolari guizzi. La seconda poi è piuttosto usuale e non riesce a creare un gran pathos nonostante un finale a sorpresa, ma non tanto, che non convince per nulla ma sa tanto di presa in giro per cercare di stupire a tutti i costi. Senza riuscirci.

Ciavazzaro 23/03/08 12:11 - 4768 commenti

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Come già detto, piacerà sicuramente ai fan della serie Perry Mason. Il film, più che per la qualità della sceneggiatura (piuttosto banalotta con un disonesto colpo di scena, tranne il guizzo iniziale con i due cadaveri squartati sui letti), piacerà per la qualità delle interpretazioni (su tutti la Close). Ben realizzata la parte giudiziara. Da vedere almento una volta. Non è spiegabile però tutto il successo che ha avuto il film negli Anni Ottanta.

Tomastich 17/10/09 10:37 - 1255 commenti

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Legal-thriller che merita, forte di un solido cast e di una fotografia in puro stile americano. Ottimo il ruolo del procuratore interpretato da uno spavaldo Peter Coyote e naturalmente le buone caratterizzazione della Close (sempre gelida, anche se stavolta più coinvolta) e Bridges. Un buon prodotto, non c'è che dire.

Lucius 4/02/10 19:12 - 3015 commenti

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Ovviamente la regia è anni 80 e vista oggi va a discapito del film, che rappresenta un bel legal thriller avvincente dall'inizio alla fine. La Close conferma la sua grande abilità di attrice calandosi nel suo ruolo in maniera viscerale e sublime e reggendo da sola un intero film. Adattissima per il ruolo. Una delle scene più inaspettate fa letteralmente sobbalzare lo spettatore dalla sedia!

Stefania 10/05/10 04:27 - 1599 commenti

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Quasi una versione al maschile di "Basic Instinct", ma la personalità del sospettato è certo meno istrionica ed irritante di quella della famigerata Catherine, perciò meno interessante. In effetti, l'unico motivo per cui ci importa scoprire se Jack è colpevole o meno è perché la cosa interessa al suo avvocato, Teddy, una Glenn Close molto intensa, convincente nel suo dibattersi tra etica professionale e coinvolgimento sentimentale. Resta però un legal drama abbastanza stereotipato, prevedibile nei depistaggi e nei colpi di scena "a orologeria".

Daniela 23/10/11 11:58 - 12625 commenti

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Quando una donna ricchissima viene barbaramente uccisa, la polizia incastra il marito, di bell'aspetto ed in carriera, ma nullatenente o poco più. Un'avvocatessa cerca di dimostrarne l'innocenza, intrecciando col cliente un rapporto non solo professionale. Legal-thriller cui l'ancoraggio alle convenzioni del genere ("Obiezione!" "Respinta") ed un cast di rilievo soprattutto nel comparto dei caratteristi (Loggia, Coyote, Henriksen) dà una parvenza di solidità, ma che è invece piuttosto banale, effettistico negli sviluppi, pieno di incongruenze.

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Nicola81 18/05/13 19:14 - 2840 commenti

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Un legal-thriller fatto davvero come si deve, che trova il giusto equilibrio tra dramma giudiziario e psicologie dei personaggi, non per niente considerato uno dei migliori esempi del genere. Vedendolo oggi, a tratti risente della patina anni '80 (soprattutto nelle scenette familiari), ma regge comunque benissimo, grazie alla solidità della sceneggiatura, alla buona scansione dei colpi di scena e, soprattutto, grazie all'ottima resa di un quartetto di attori in forma smagliante. Merita almeno una volta la visione.
MEMORABILE: L'incipit; Tutto il processo; Il finale.

Rambo90 23/12/14 01:37 - 7676 commenti

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Thriller dalla confezione buona ma troppo lento nel ritmo e con personaggi troppo stereotipati. Tutta la parte processuale sembra inserita apposta per distogliere lo spettatore dal colpo di scena finale, che rimane comunque prevedibilissimo. Brava la Close, meno incisivo del previsto Jeff Bridges, simpatico Loggia. Film come tanti altri.

Buiomega71 6/07/17 20:46 - 2901 commenti

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Inizio argentiano/depalmiano che sembra occhieggiare anche ai nostri thriller settantiani. Peccato che, dopo un incipit tra i migliori del genere, si passi alle vie un po' fumose del "legal thriller" e alla solita storiella d'amore tra indiziato e avvocato che annacquano un buon potenziale e la riuscita complessiva. Si riprende nel finale, dove la soluzione non è poi così scontata e regala qualche sano brivido. Nemmeno troppo datato, abbagliato dalle luci di Leonetti e grand gourmet attoriale. Un po' anonima la mano di Marquand, che si adagia sulla professionale narrazione hollywoodiana.
MEMORABILE: Tutto l'incipit depalmiano del delitto, da insegnare nelle scuole di cinema; La macchina da scrivere; Il manifesto del Ritorno dello Jedi.

Minitina80 31/12/18 13:41 - 2980 commenti

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Intrattiene a metà, riuscendo solo a sprazzi malgrado la componente gialla non sia scritta male. Non arriva a toccare punte altissime in quanto alcuni passaggi danno l’impressione di essere troppo facili e un po’ banali. Sorprende, per esempio, come i due avvocati riescano continuamente a tirare in ballo testimoni suscitando reciproco sconcerto. Non da meno il finale, per certi versi tirato via. Emergono Loggia e Coyote, meno Glenn Close e soprattutto Jeff Bridges, che non riesce a dare grande profondità al suo personaggio.

Gottardi 17/12/21 09:23 - 395 commenti

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Donna giovane e ricca viene brutalmente assassinata in casa e il marito subito arrestato. Avvocatessa in disuso torna in pista per difenderlo, e l’attrazione è dietro l’angolo. Scialbo giallo prevedibile in tutti i suoi sviluppi, sceneggiatura lacunosa e inverosimile fin dal suo incipit, in cui il marito viene arrestato in base a un indizio ridicolo. La parte processuale è l’unica ben sviluppata, nel solco della miglior tradizione hollywoodiana per i confronti incalzanti in aula e le deposizioni a sorpresa. La Close è brava ma non basta, Bridges qui belloccio ma ancora acerbo.

Silvestro 14/04/22 23:14 - 358 commenti

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La partenza è piuttosto lenta e nella prima mezz'ora il rischio di assopirsi o cambiare canale è forte, poi però piano piano il film decolla e pur non raggiungendo picchi stratosferici offre uno spettacolo più che decoroso. Anche il finale, benché non indimenticabile, è più che accettabile. Buono il  cast, in cui spicca Glenn Close. Nel complesso sufficiente.

Reeves 10/12/22 00:06 - 2172 commenti

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Corretto thriller in cui ci sono tutti gli aspetti più comuni dei film americani, che raccontano un processo anche attraverso un paio di colpi di scena non banali e un finale per nulla scontato. Ottima interpretazione soprattutto da parte di Glenn Close, nel suo alternare professionalità e tempesta dei sensi. Lo si vede con piacere e si prova un a grande voglia di sapere come andrà a finire
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  • Curiosità Ciavazzaro • 19/10/09 09:36
    Scrivano - 5591 interventi
    Kevin Costner rifiutò il ruolo del protagonista.

    Fonte:Imdb
  • Curiosità Zender • 5/05/14 19:12
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Dalla collezione "I flanetti di Legnani" (con contributo di Zender al restauro), il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della prima tv di Doppio taglio (7 novembre 1989, grazie a Didda per la ricerca):

  • Discussione Buiomega71 • 22/12/15 21:29
    Consigliere - 25934 interventi
    Non vorrei che la memoria mi inganasse (e da secoli che non rivedo Doppio Taglio e dovrei controllare sulla vhs)

    Ma nella cameretta del figlioletto di Glenn Close c'è un autocitazione marquandiana, dove troneggia il manifesto del Ritorno dello Jedi
    Ultima modifica: 22/12/15 21:29 da Buiomega71