Wallace & Gromit: I pantaloni sbagliati - Corto (1993)

Un misterioso pinguino inquilino manipola Wallace estromettendo Gromit: è un vero e proprio thriller la seconda avventura dei nostri eroi al ritorno dalla luna. Il progresso qui è evidente, non tanto nella sempre ottima caratterizzazione dei personaggi (e nei notevoli dettagli, in particolare le espressioni del cane), quanto nella costruzione di una storia divertente e originalissima, con alcune situazioni esilaranti come l'iniziale risveglio tecnologico di Wallace (mal doppiato) o l'inseguimento finale sul trenino elettrico.

L'invenzione di Wallace degli stranissimi "tecnopantaloni" pone le basi per questo originalissimo toon W&G in salsa thriller-noir (complimenti agli ideatori). Wallace dà in affitto una stanza della casa ad un taciturno e misterioso pinguino di cui arriverà a fidarsi ciecamente, trascurando Gromit. Non l'avesse mai fatto: sfruttando i tecnopantaloni, l'uccello userà Wallace per rubare un diamante. Ma il cane, si sa, è un animale fedele... Grandissimo corto, merita un 10 in plot e animazione (come al solito). Finale slapstick forse poco centrato.

Il secondo episodio delle avventure di Wallace & Gromit abbandona il tono fantacomico del primo capitolo (quello dedicato allo strampalato viaggio sulla luna in cerca di formaggio) per abbracciare quasi i toni del thriller. Il risultato è esilarante. Gag a ripetizione, un grande senso del ritmo e l'introduzione di un ottimo personaggio che si aggiunge ai due protagonisti, l'inquietante e muto (nonchè cattivissimo) pinguino. Peccato che il doppiaggio italiano non sia all'altezza.

Migliora la tecnica rispetto al primo episodio e la vena comica non si esaurisce, anzi! Ancor più divertente e con delle sequenze esilaranti. Più luminoso, più curato e con personaggi più rifiniti del precedente. Invenzioni sempre fantasiose nella storia e nelle scene. L'introduzione del pinguino - antagonista di Gromit - è perfetta. Ci sono buone idee ed un ritmo perfetto. Le sequenze d'azione sono riuscitissime. Forse il migliore della serie. Rimane il difetto del doppiaggio. Da vedere e rivedere.

Capolavoro di animazione a passo uno, con dietro un lavoro davvero mostruoso (ore e ore di accorgimenti per pochi secondi di girato). Stupiscono anche la storia e la caratterizzazione del pinguino, riuscitissima. Esilarante l'inseguimento sui binari e splendida la scena del furto del diamante. Il miglior lavoro di Park a pari merito con La maledizione del coniglio mannaro. Oscar strameritato. Opera perfetta che mozza il fiato per la bellezza.

I "pantaloni" che il povero Gromit riceve in dono da Wallace sono un paio di gambe robottizzate che dovrebbero portarlo a passeggio, ma questa invenzione strampalata attira l'attenzione di un pericoloso individuo... Adorandole tutte, trovo difficile indicare quale sia l'opera di Nick Park che amo maggiormente, tuttavia non ho bisogno di una pistola alla tempia per puntare il dito su questo cortometraggio geniale: anche all'ennesima visione, riesce a sorprendere per la cura maniacale dei dettagli, il ritmo scatenato, l'implacabilità delle gags. Capolavoro pongoso assoluto.

Piccolo gioiello d'animazione in stop-motion che unisce un buon tratteggio dei personaggi - soprattutto il pinguino, con score inquietante annesso - all'inesauribile sequela di gag slapstick. Il doppiaggio è appena sufficiente, ma sono spesso le mimiche facciali e il sonoro a donare profondità al tutto. Questo secondo cortometraggio d'animazione vincerà l'Oscar: meritato, visto gli spunti creativi e il notevole lavoro dietro l'animazione.

Bellissimo e curato cortometraggio (forse il migliore a tema Wallace & Gromit) in salsa thriller. Gromit riceve un discutibile regalo dal proprio padrone, ma tale aggeggio attira l'attenzione di un personaggio tanto losco quanto poco sospettabile... Fra riuscite gag (il risveglio, il trenino...) e momenti di bizzarra tensione, la storia scorre che è una bellezza ed è piacevolissimo notare che, malgrado l'assenza di parola, siano proprio i due animali quelli più espressivi (il pinguino, pur privo di mimica facciale, è incredibilmente inquietante). All'epoca vinse un meritato Oscar.