Diario di una schizofrenica - Film (1968)

Diario di una schizofrenica

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/09/10 DAL BENEMERITO DAIDAE
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Daidae 8/09/10 10:00 - 3169 commenti

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Molto bello. Ispirato a un romanzo e realizzato in collaborazione con alcuni ospedali psichiatrici racconta (magari in maniera molto "soffice") il recupero di una ragazza schizofrenica e il suo ritorno alla realtà. Ottima la prova del cast in particolare della Lozano e della D'Orsay, qui alla sua unica interpretazione.

Kanon 14/05/11 15:56 - 604 commenti

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L'idea era ardua: difficile poter riportare sullo schermo il tormento ed il travagliato percorso di guarigione sofferto dalla ragazza. Viene a mancare tutta la soggettiva della paziente e così facendo ciò che si vede è una minima parte della (non) realtà schizofrenica. Nondimeno va comunque fatto un grande plauso a Risi per la sua scelta di sviluppare la pellicola solo sul rapporto paziente/psichiatra, riuscendo a fornire un delicato equilibrio narrativo stupendamente sorretto dalle due protagoniste, in perfetta simbiosi recitativa.

Von Leppe 6/07/12 14:49 - 1259 commenti

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Anche Norman Bates era vittima della madre e c'è del vero nella teoria delle madri schizofrenogeniche (che provocano schizofrenia), ma la cosa viene risolta in modo molto semplice in questo film che ha tratti da documentario. La protagonista, essendo femminile, semplifica le cose e viene dipinta come una bambola rotta, fragile, messa lì per essere studiata. Molto spartano, affronta la psicosi schizofrenica in uno dei suoi molteplici lati in un mondo troppo complesso e malvagio in cui un bambino che nasce è sottoposto a tanti traumi e condizionamenti.

Giùan 3/07/12 22:31 - 4539 commenti

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Didascalico come un trattato scientifico e pieno d'afflato emotivo come una poesia ben scritta. Su un tema per sua stessa natura ardimentoso, Nelo Risi riesce con rigorosa sensibilità a dare anima a un film pienamante psicologico. Rispettoso della malattia, dei pazienti (fondamentale la scelta di una non attrice: la D'Orsay) e dei medici (la Lozano compendia premure materne e svizzero straniamento terapeutico), riflette nel suo corpo-cinema anche un impietoso giudizio sulla famiglia (madre) borghese. Si rischia talora la vulgata ma son opere necessarie.
MEMORABILE: L'incontro tra Madame Blanche e la madre naturale di Anna; "La mamma ti dice di mangiare la carne"; Il biglietto di Bianca ad Anna.

Pigro 6/08/12 10:46 - 9635 commenti

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Più che le allucinazioni di Repulsion, si avvertono qui le dinamiche relazionali di Anna dei miracoli, dove il rapporto medico è insieme maieutico, materno-filiale e conflittuale e mira all’invenzione di un linguaggio comune. Risi inquadra l’analisi di un caso di schizofrenia in un’ambientazione livida e lucidamente cerebrale, esaltando così più l’aspetto cognitivo (il rapporto fra i simboli e la realtà) che quello emotivo. Che pure non manca di andare a segno, anche grazie alla sofferta interpretazione della non professionista D’Orsay.

Fauno 31/07/14 10:32 - 2208 commenti

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Bello in lungo e in largo, ed è molto interessante la lotta, contro una menomazione di tale portata, dall'interno e non dall'esterno del malato, fino a capire, attraverso l'interpretazione di simboli e di atteggiamenti perfino facciali, quale sia l'unica strada per uscire da questo terribile baratro. Bravissima la D'Orsay, ma oltre ogni bravura la Lozano, intercalatasi con la perfezione di un orologio svizzero (!) nel suo ruolo. Piccolo particolare: con le spiegazioni di questo film son riuscito ad apprezzare di più il primo Esorcista.
MEMORABILE: Il discorso sulla madre, intesa come fonte di ogni bene, ma anche di ogni male; La splendida conclusione di chiusura del diario, davvero da applausi...

Trivex 18/12/14 13:34 - 1740 commenti

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La malattia e la sua vittima. Una patologia strana e difficile, difficilissima da curare, a quanto si capisce. Non sono competente nel ramo ma le emozioni si comprendono e si fa subito il tifo per la cura e la guarigione col metodo di Bianca. La nuova mamma è una logopedista, se ho ben capito: tenta di guarire senza medicine e senza traumi (la terapia elettroconvulsivante, mi pare si dica). Un mondo oscuro, ma la luce è in agguato (grazie a Dio e agli uomini).
MEMORABILE: La citata frase (finale) di Freud.

Saintgifts 6/05/16 18:16 - 4098 commenti

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L'unico difetto, se così si può definire, è l'accelerazione che acquista nel finale, ma ormai tutto (ciò che il film si era prefisso) era già stato detto e anche bene. Rappresentare la sofferenza, specialmente quella psichica, è faticoso ed è anche faticoso per lo spettatore; non perché da un film ci si aspetti sempre evasione e divertimento, ma perché si è pervasi dalla sofferenza che lo schermo trasmette, specie quando rappresentata con grande realismo. Nelo Risi si prende un bell'impegno, fortunatamente è coadiuvato da attrici in parte.
MEMORABILE: La terapeuta a colloquio con la madre scopre il motivo principale del disturbo di Anna; Il pensiero di Freud nel finale.

Ira72 20/04/17 12:48 - 1309 commenti

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Personalmente ho apprezzato più il film del libro. Un capace Nelo Risi (forse la laurea in medicina ha aiutato) rappresenta dannatamente bene il calvario che la schizofrenia comporta. Malattia subdola, oscura ai più, spesso trascurata. Ottima la scelta della paziente D'Orsay, realistica nel dar corpo e voce alla sua patologia. Una Anna sensibile all'eccesso, eppure così credibile che si fa il tifo per lei sin dall'inizio. Un'opera coraggiosa, ben fatta, molto attuale che andrebbe rispolverata e riproposta.

Noodles 15/04/19 23:49 - 2204 commenti

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Film che ha il suo punto di forza nella straordinaria prova delle due attrici protagoniste. Stupisce soprattutto la prova della misconosciuta Ghislaine D'Orsay, che interpreta perfettamente la povera Anna, schizofrenica e destinata a una vita infelice, prima di incontrare Bianca. Vi sono forse un po' troppi riferimenti psicologici tecnici. Interessanti, ma la puzza di autocompiacimento è tanta. Ottimo il montaggio, che dà ritmo a un film altrimenti parecchio lento.

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Myvincent 7/08/21 08:56 - 3727 commenti

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Il mondo impenetrabile della schizofrenia ha qui la forma di una storia esemplificativa, dove emerge la quasi impossibilità a far fronte all'angoscia senza fine che inchioda una giovane diciassettenne in una dimensione misteriosa e difficilmente interpretabile. Si scava su eventuali cause o traumi infantili e si prova a far "rinascere" la paziente, ricominciando ogni volta daccapo, ripercorrendo quelle fasi bloccate e non sviluppate. Un ottimo film per capire i simboli universali di una malattia di cui a tutt'oggi si sa molto poco.
MEMORABILE: Il metodo psicoanalitico della "seconda madre" di Anna.
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  • Homevideo Buiomega71 • 30/04/14 09:35
    Consigliere - 25937 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs San Paolo Audiovisivi:

    Ultima modifica: 30/04/14 18:47 da Zender
  • Discussione Fauno • 31/07/14 10:35
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Cinque non sono riuscito a darglieli, perchè, a parte la fuga di Anna, l'azione è ridotta al lumicino, ma il film è straordinario, e voglio ringraziare Buio per avermi reso possibile la visione, fra l'altro qualitativamente ineccepibile. Grazie ancora. FAUNO.
  • Discussione Buiomega71 • 31/07/14 17:19
    Consigliere - 25937 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Cinque non sono riuscito a darglieli, perchè, a parte la fuga di Anna, l'azione è ridotta al lumicino, ma il film è straordinario, e voglio ringraziare Buio per avermi reso possibile la visione, fra l'altro qualitativamente ineccepibile. Grazie ancora. FAUNO.

    Figurati Fauno, per me e stato un vero onore passarti il film