Il mostruoso dottor Crimen - Film (1953)

Per amore della bella giornalista Nora, conosciuta a mezzo annuncio sul giornale, il misterioso dottor Lin deve compiere il miracolo della trasformazione da rospo a Principe Azzurro. Non è mica facile, visto che il geniale chirurgo è nato con il volto deforme ma si sa, le vie della scienza sono infinite. Sin qui il drammone è eccitante e promette bene, ma quando sullo schermo appare lo scienziato col volto coperto da una maschera assurda come trattenere il riso? Linares ce la mette tutta per apparire inquietante ma sembra uscito da un baraccone, peccato.

Ottima la fotografia e le scenografie espressioniste, fatte con poco ma che funzionano (e per questo il film ha una valida atmosfera). La trama scorre bene all'inizio per poi diventare scombinata a causa dell'equivoco tra lo sfigurato protagonista e la giornalista, finendo nel più classico dei modi, dimenticando gli scopi iniziali. Ci sono molti spunti presi da altri classici come il Fantasma dell'opera e la Maschera di cera, che nell'insieme formano un prodotto abbastanza originale (contando che è una pellicola messicana del 53).

Notevole horror messicano sceneggiato dall'italianissimo Arduino Mauri. Bellissima e molto convincente la Stern, ottimo Linares nei panni dello scienziato che scatenerà dopo delusione amorosa la sua furia sulla città dove si è ritirato per i suoi studi. Il film possiede un bel ritmo, vi è una buona descrizione psicologica dei personaggi e le immagini con il dr. Crimen che sulla scogliera ordina al suo automa i passi da fare sono molto affascinanti. Da vedere.

Uno dei primi horror messicani di taglio internazionale poiché scritto da un italiano (Arduino Maiuri) e interpretato dalla Miroslava (nata a Praga). Si perde nel caos delle tematiche affrontate, apparendo scadente non per il misero budget - evidente nell'uso di sottofondi nelle riprese in studio - quanto per via del bulimico narrato che agita sullo schermo bambole di cera, mad doctor, perverse interpretazioni di Frankenstein (qui mostruoso è il dottore e non la creatura) ed effetti speciali al limite del ridicolo, con una maschera carnevalesca che deprime le buone atmosfere scenografiche.

Può sicuramente reggere il confronto con la produzione media della Universal del decennio precedente. A una prima parte ampiamente melodrammatica, segue la vendetta in cui, come da prammatica, il "mostro" attinge a incredibili livelli di megalomania. Molto interessante è l'uso di un Golem umano, accenno a mondi letterari assai diversi da quelli centroamericani (a conferma, ci si passi il gioco di parole, di una universalizzazione del genere). Debitore dei luoghi comuni, poverello, ma sempre piacevole. Dignitoso il cast.