"Lei per me è come un Dio!". È in questa frase pronunciata da Suor Angela al chirurgo Banti che è racchiuso il succo del film. La tentazione della carne prende piede in una suora che però non ha ancora preso i voti, complice il lavoro di assistente infermiera accanto al suo pigmalione. La bravura della Stefanelli è pari al magnetismo del volto di Anita Strindberg. Un'opera impreziosita da una ost che mixa brani bui in stile Il gatto a nove code con il meglio del lounge pop seventy. Erotico, ma di solido impianto drammatico. Perdonami mio Dio.
Gli interventi chirurgici e l'ambito ospedaliero suscitano un discreto interesse, ma le storie d'amore del primario non mi hanno coinvolto, per quanto sia potente la scena che porterà all'amore dichiarato e in seguito al matrimonio fra lui e la suora-infermiera. C'è però l'incontro verso la fine con una hippy che darà al film l'impennata giusta; in particolare, una risposta pacata data da lei alla moglie ex-suora sull'instabilità psichica del marito non è che mi abbia lasciato di stucco: mi ha sommerso e trascinato via come non succede quasi mai...
MEMORABILE: Quando la Stefanelli, completamente estasiata dalla sua bravura di chirurgo e non solo, bacia le mani a Sorel.
La prima parte, con una passione proibita che cova lentamente tra Jean Sorel (sottotono) primario in chirurgia e la Stefanelli (notevole) suorina al suo servizio, è gestita con sapienza e azzecca ritmi e battute (fantastica l'involontaria dichiarazione di lei, si legga sotto), ma il cambio di rotta successivo distende l'atmosfera e trascina il film nella ripetitività. Molti passaggi tirati via, a partire dal finale, anche se i vistosissimi e distruttivi interventi censori potrebbero aver notevolmente influito. Per adesso non si supera il **.
Bisogna aspettare circa quaranta minuti (metà film) perché accada ciò che si intuisce dall'inizio. Anche la seconda metà della pellicola è oltremodo prevedibile, compreso il finale che francamente muove al sorriso per la sua banalità e faciloneria (basta una festa hippy, mah...). Magari
per l'epoca ci sarà anche stato qualche forte motivo di scandalo , mentre oggi non ci si stupisce minimamente. Sorel fa, male, il solito ruolo del belloccio (in questo caso borghese) un po' annoiato e tormentato; la Stefanelli se la cava meglio. Chissà se la censura abbia influito tanto sul risultato finale.
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Fauno, per caso mi sai dire il titolo della versione in spagnolo che avevi avvistato all'orizzonte:)?
DiscussioneZender • 20/05/14 07:10 Capo scrivano - 47782 interventi
Vediamo se risponde, poi cancelliamo la scheda che non ha senso di esistere.
DiscussioneDusso • 20/05/14 08:28 Archivista in seconda - 1831 interventi
Film introvabile purtroppo
DiscussioneFauno • 20/05/14 14:02 Contratto a progetto - 2743 interventi
Circola una versione cut di 74 minuti in lingua spagnola e per di più con low audio. Deduco sia un passaggio televisivo. Dovrei chiedere a chi ne è in possesso. Datemi qualche giorno supplementare per provare a contattarlo. FAUNO.
DiscussioneZender • 20/05/14 14:18 Capo scrivano - 47782 interventi
OK, aspettiamo qualche giorno prima di eliminarlo. Prolunghiamogli l'agonia...
Lucius ebbe a dire: Non capisco perchè si debba cancellare la scheda, allora cancelliamo tutti gli stand-by.
Se non l'avessi aperta non avremmo mai avuto queste preziose informazioni da Fauno.
Ovviamente mi attengo alle decisioni di Zender, ma dissento in todo, voglio dire togliamo anche l'opzione di aprirle allora..
Lucius, se dessimo luce verde a tutti gli standby, avremmo migliaia di titoli in più.
Si è deciso, a mio modo in modo equo, di mettere in standby solo i film che si ritiene probabile che vengano visti presto.
DiscussioneZender • 21/05/14 18:17 Capo scrivano - 47782 interventi
Gli standby servono solo per i film che si è certi di vedere a breve (quindi in tv) e per quelli che hanno eventuali location con fotogrammi. Puoi dissentire, nessun problema, ma lo si è deciso da tempo. Quando mi accorgo di uno standby così lo cancello.
La copia disponibile presso il CSC di Roma è la seconda edizione per la tv (1989).Il film appare vistosamente tagliato nelle scene hot e in alcuni dialoghi "espliciti".Il primo tempo dura esattamente 36 minuti, i tagli sono facilmente percettibili anche se non compromettono la narrazione, come e' stato per "Due occhi per uccidere".
Totale running 1:17.
I dipinti mostrati nei titoli di testa sono del pittore Pupino Samonà, autore anche del Memoriale italiano Auschwitz, gigantesca opera allestita all'interno del campo di concentramento in onore delle vittime italiane del lager.