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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Niente di nuovo sotto il sole, ma la qualità del cinema di Scorsese riesce comunque a rivestire un copione solo corretto con una magnificenza visiva in grado anche da sola di giustificare le oltre due ore di film. Perché di fronte a immagini così ricche, a movimenti di macchina sontuosi, a scenografie raffinate valorizzate da luci e colori necessariamente gelidi si può anche chiudere un occhio se poi, alla fine della proiezione, ci si accorge che qualcosa non torna. L’arrivo di Leonardo DiCaprio e Mark Ruffalo sull’isola/manicomio al largo di Boston ci introduce in un mondo che presto capiamo sarà popolato da incubi e violente alterazioni della realtà....Leggi tutto Troppe cose sembrano nascondere un significato segreto; quando subentrano forti allucinazioni e il piano reale comincia a confondersi con quello immaginario intuiamo facilmente dove Scorsese voglia condurci. Ciononostante, il fascino di ambientazioni così particolari, di scenari naturali di grande suggestione e interni cupi quanto terrorizzanti (pensiamo ai bui antri del padiglione C, al faro) permettono allo spettatore di “vivere” l’avventura del protagonista, al quale DiCaprio dà un discreto spessore riuscendo a convincere appieno, tuttavia, solo nell’ultima parte. Ben Kingsley si conferma eccellente attore e dona al film (assieme al purtroppo poco visibile Max Von Sydow) quella misura utile a conferire credibilità e sostanza a una sceneggiatura attenta ma meno ficcante di quanto il film avrebbe meritato. Inutile recriminare eccessivamente, comunque, perché lo spettacolo è garantito, l’atmosfera plumbea (rintracciabile non solo nei colori del cielo e del mare) permea la vicenda immergendola nell’angoscia crescente che spinge lo spettatore ad attendere spasmodicamente la verifica di sospetti sempre più inquietanti. Si moltiplicano i personaggi misteriosi, così come i flashback/incubi che non capiamo fino a che punto ingannatori, mentre le ricerche dell’agente federale (DiCaprio) spedito sull’isola del titolo a indagare sulla scomparsa di una pericolosa psicopatica dalle celle del manicomio/Alcatraz riservano sorprese ad ogni angolo. Chi ha ammazzato chi? Cosa c’è di vero in quello che ci viene mostrato? Da che parte stanno i medici che amministrano la gigantesca casa di cura? Cosa nasconde il passato dell’agente federale che aveva contribuito a liberare il lager di Dachau al termine della Seconda Guerra Mondiale? Tanta carne al fuoco, forse troppa, ma Scorsese orchestra il tutto con consumata perizia stando attento a non perdere in chiarezza espositiva soprattutto nel finale, quando i nodi verranno finalmente al pettine e l’ombra di Hitchcock (fin lì latente ma fortemente avvertibile) si materializza definitivamente dalle amnesie, la psicanalisi e i sogni di Dalì in IO TI SALVERO’ al cielo e il faro degli UCCELLI fin sulla ripida scala a chiocciola della DONNA CHE VISSE DUE VOLTE. Se da una delle bianche stanze dell’edificio avessimo visto occhieggiare Norman Bates non se ne sarebbe stupito nessuno.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/02/10 DAL DAVINOTTI
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Brainiac 9/03/10 10:23 - 1083 commenti

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Avete presente quando in multisala prima di decidere il film vi si piazza un dubbio nella corteccia cerebrale ma non lo focalizzate vi sedete e passano le scene e capite che sì, il giallo dal finale che aspira a turbarvi è (orrore!) tratto da un romanzo dal finale che-vi-ha-turbati e che avreste fatto meglio a scegliere l'altro di film (che piaceva pure di più a lei che ora se ne sta col maglione tirato sugli occhi perché odia quelli angosciosi?). Eppure...un noir di solida vecchia scuola. Soffocante, a tratti. Musica struggente. Geniale lavoro sulla gestualità (eh la sigaretta!) di Di Caprio.
MEMORABILE: Il tentato suicidio del gerarca nazista.

Rambo90 15/03/10 01:21 - 7661 commenti

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Buon giallo orchestrato con grande mestiere da Scorsese. Sono molti gli echi di Io ti salverò e in generale hitchockiani, ma la confezione è talmente buona che si sorvola sulla sceneggiatura che sa di minestra riscaldata. Ottimo il cast: DiCaprio e Ruffalo insieme funzionano, Kingsley e Von Sydow sono di una classe eccelsa. Molti momenti di pura angoscia e una colonna sonora penetrante che aumenta il clima di terrore che si respira durante il film. Ottime anche le scelte dei luoghi e della fotografia.

Harrys 19/03/10 13:59 - 687 commenti

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Non basta qualche riga per descriverne la "personale" sostanza. Pur nella sua derivazione, l'indiscussa maestria di Scorsese sorregge quello che si dimostrerà più un horror psicologico che un thriller poliziesco. Giovano alla causa le fantasiose allucinazioni di cui soffre il protagonista (favolose quelle riguardanti il campo di concentramento) e un montaggio davvero sorprendente, la vera anima del film, che sopperisce all'evidenti concessioni narrative, nonostante le quali, ho capito il finale più o meno alla mezz'ora. ***1/2

Cotola 5/03/10 22:24 - 8998 commenti

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Troppa carne al fuoco in questo ultimo lavoro di Scorsese. La sceneggiatura alterna continuamente il registro onirico e quello reale e fornisce varie piste senza mai prenderne con convinzione una, giungendo poi ad un epilogo abbastanza "logico" ma non del tutto soddisfacente, per poi riaprire parzialmente il "gioco" nell'ultima scena. Certo alcuni bei momenti non mancano e la confezione è di ottimo livello: d'altronde Ferretti e Lo Schiavo sono una garanzia ed anche il montaggio della Schoonmaker è ottimo come al solito. Comunque discreto.

Galbo 7/03/10 10:20 - 12372 commenti

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Un film in cui Scorsese mescola abilmente il dramma intimistico, il thriller e l'opera psicologico/analitica. Merito di una sceneggiatura ben scritta, tratta da un bellissimo libro di Dennis Lehane. Il montaggio serrato non consente momenti di noia e il film si rivela godibile anche grazie alla tetra ed efficace ambientazione. Ottima la prova del cast, specie Di Caprio ed il luciferino Kingsley.

Inseminoid 7/03/10 12:20 - 32 commenti

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Thrilleraccio fatto con mestiere, un film di genere come lo era Shine a Light, discreta costruzione. L'isola è credibile fino ad un certo punto, perché sembra l'Elba ad un certo punto tanto è grande. E lì il film perde molto, perché l'ambientazione è l'unico punto di forza. Attori opachi, Di Caprio rifà un po' quello che fece Bale ne L'uomo senza sonno, con meno misura ma è efficace (ovviamente il doppiaggio lo penalizza). In fin dei conti un'operazione coomerciale dignitosa, meno forte di come appariva nelle preview. Ce ne fossero...
MEMORABILE: L'arrivo all'isola e la prima apparizione di Max Von Sydow!

Jandileida 13/03/10 12:37 - 1558 commenti

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Scorsese porta sulla schermo un thriller a tratti angoscioso, che non dà certezze e che lascia lo spettatore in uno stato di dubbio perenne: chi è chi? Chi esiste davvero? I continui flashback, gli incubi di Di Caprio e l'ambietazione tetra contribuiscono a rendere la narrazione serrata ed abbastanza avvincente. Girato con molto mestiere e con una fotografia ottima, questo "Shutter Island" è sicuramente un buon film, anche se qua e là mostra delle pecche nella sceneggiatura. Di Caprio (inciccito) non rende molto (ma non è una novità).

Jorge 14/03/10 19:45 - 164 commenti

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Il mestiere di Scorsese si vede, il cast non è male (c'è pure l'onnipresenza Di Caprio, come nei più recenti film del regista italoamericano), il soggetto non è male, la sceneggiatyra idem, la fotografia è bella, il montaggio serrato, ma c'è troppa carne sul fuoco, sono troppi i registri diversi e i colpi di scena si susseguono copiosi, tanto da sembrare una soap e non un thriller. Il finale poi è ormai un canovaccio delle più recenti produzioni filmiche. Passabile, ma in fondo deludente.

Puppigallo 14/03/10 00:48 - 5251 commenti

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Thriller che, col passare dei minuti, acquista sempre più forza, sia dal punto di vista visivo (ottime riprese dell'isola, dove tutto, dai ruderi, alla vegetazione, al clima, sembra sinistro, pericoloso), che dello stato d'animo, del protagonista (precipitato in una sorta di incubo, ma che avrà una spiegazione) e, soprattutto, dello spettatore, che se varcherà con lui il cancello della clinica, finirà quasi col sentirsi egli stesso in trappola (praticamente fottuto). Certo, qua e là la pellicola si fa un po' pesante, ma il risultato resta comunque notevole e gli attori sono tutti in parte.
MEMORABILE: L'emicrania: "Immagini che le seghino la testa, poi la riempiano di lamette e scuotano con forza"; Il lungo percorso mentale del protagonista.

Ghostship 1/06/10 13:38 - 394 commenti

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Quello di Martin Scorsese è sempre cinema di altissimo livello, anche quando nasce da idee già abusate e cede al fascino di un Di Caprio qualunque. Grande cura nei dettagli, dolly e carrelli memorabili ed in perfetto Scorsy-style, affascinanti gli intermezzi onirici che sono, come tutto il film, un piacere per gli occhi dal quale trasuda l'immenso talento del regista.

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Cif 15/03/10 20:04 - 272 commenti

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Voglio sbilanciarmi e dico che questo film è veramente eccellente. Costruito alla perfezione, gioca a rovesciare gli schemi e la logica dello spettatore privandolo di ogni riferimento logico, fino ad una soluzione, a tratti beffarda, reale tanto quanto le allucinazioni di cui è disseminato il film. Sottile gioco di psicologia, con la riproduzione, tra realtà ed immaginazione, di schemi comportamentali distanti dallo spettatore, eppure così umani. Lo Scorsese che non ti aspetti, diverso da se stesso, fresco, originale. Scuote profondamente, dà i brividi anche grazie alle eccellenti prove di Di Caprio, dietro al quale segnalo Ben Kingsley. 4 pallini.

Rebis 17/03/10 16:16 - 2331 commenti

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Questa storia, al cinema, ce l'hanno già raccontata una dozzina di volte: basta aver visto un film di troppo per capire dove andrà a parare... Scorsese gira con l'enfasi di chi crede di aver messo mano alla sceneggiatura del secolo e quando tutto è ormai palese si ostina a ribadire il concetto tre o quattro volte più del dovuto. Certo, gli attori sono smaglianti (impagabili Kingsley e Sydow), le sequenze immaginifiche non mancano e il puzzle è composto con inoppugnabile raziocinio. Rimane lo sgradevole retrogusto di un tracotante (e banalotto) rebus diretto in stato di sovraeccitazione.

Mascherato 17/03/10 17:54 - 583 commenti

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Se, leggendo un libro (L'isola della paura di Dennis Lehane), si ha la sensazione di dejà lu è facile che il film che ne viene tratto dia allo spettatore una sensazione di dejà vu? Sì , se si tratta di un Martin Scorsese in debito d'ossigeno creativo (da Kundun in poi). E che Shutter Island non avrebbe segnato nulla di nuovo nella sua carriera lo aveva antcipato il regista stesso citando esplicitamente i referenti (Il bacio della pantera, Le catene della colpa, L'isola degli zombies, Narciso nero). Un Martin "pescatore" nell'immaginario filmico del passato.

Lebowski 23/03/10 22:04 - 81 commenti

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Era forse dai tempi di Cape Fear che Scorsese non realizzava un film così spudoratamente "di genere"; e come allora, l'appassionato ringrazia. Forse la personalità del maestro italoamericano non emerge come in altre prove più "autoriali", ma brilla la sua abilità di fine artigiano, la cura amorevole del dettaglio (aiutata anche da un budget e da un cast che non tutti gli artigiani possono permettersi, ovviamente). Ottima la fotografia, così come le musiche che ricordano a tratti Bernard Herrmann (del resto l'ombra di Hitch aleggia...).

Stubby 20/03/10 13:09 - 1147 commenti

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Bellissima pellicola questo "Shutter Island". Scorsese confeziona un thriller psicologico con grande maestria e soprattutto con l'ausilio di riprese straordinarie e location suggestive, ma la cosa migliore del film è sicuramente la memorabile interpretazione di Leonardo di Caprio, che è maturato tantissimo e dimostra grande talento recitativo. Ottimo il cast di contorno. Insomma, imperdibile.
MEMORABILE: Finale.

Xamini 21/03/10 01:59 - 1244 commenti

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Niente che non si sia già visto, ok. Ma questo dimostra a maggior ragione come Scorsese sia capace di lavorare con la tensione (chi ha detto Departed?), tenendo stretto tra le grinfie il suo attore feticcio. Di Caprio, dal canto suo, ci mette il dramma corretto e miss Williams (gentilmente prestata dalle atmosfere melense di Dawson's Creek) dà l'innesco alla follia. Il resto del cast è in parte e, nel crescendo finale, qualche scena si fa memorabile, nonostante una sceneggiatura non esattamente da Oscar.

Supercruel 22/03/10 22:25 - 498 commenti

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Brutto tentativo del Maestro Scorsese di percorrere strade battute da parecchi film, anche recenti. L'atmosfera ricorda piuttosto da vicino lavori simili senza troppo mordente e senza inventiva. Le atmosfere - talvolta - non sono male, ma non riescono ad emozionare più di tanto. La troppa lunghezza, il ritmo a volte troppo lento e un finale parecchio telefonato, poi, minano ulteriormente la qualità della pellicola. Il pur discreto Di Caprio non salva la baracca. Insufficiente.

Greymouser 26/03/10 16:36 - 1458 commenti

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Sarà anche uno Scorsese in tono minore, ma ce ne fossero in giro di maestri come lui! Il suo cinema è sempre coinvolgente, anche quando, come in questo caso, non ci troviamo di fronte al capolavoro memorabile. C'è qualche difetto, qualche forzatura, una recitazione un po' sopra le righe di Di Caprio, ma la regia è sempre solida come una roccia, gli scenari sono fantastici, il montaggio magistrale. E gli eventi che conducono alla rivelazione finale (prevedibile, d'accordo) dosati con efficacia.

Hackett 27/03/10 16:31 - 1865 commenti

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Scorsese trae il massimo dalla parola scritta e lo dimostra pienamente. Il film è la fedele trasposizione di un eccellente romanzo che non viene mai tradito, se non in un piccolo interrogativo finale. Di Caprio si tiene addosso la macchina da presa per tutta la durata della pellicola e lo fa in maniera egregia, dileggiando chi ancora storce il naso se si parla del suo talento. Ottimo thriller psicologico, location azzeccate ed un'atmosfera malsana. Forse prolisso e troppo lungo di almeno una mezz'ora, ma riuscito.
MEMORABILE: Il sogno-incubo di Di Caprio che abbraccia la moglie mentre incenerisce. La scena sul lago nel finale.

Tarabas 12/04/10 10:58 - 1878 commenti

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Davvero notevole, come film di genere, "Shutter Island" conferma il momento non felicissimo di Scorsese, che impasta molte cose già viste in una confezione smagliante. Non una sorpresa, data la classe del regista, la qualità del cast e l'affiatamento con i "suoi" Ferretti e Schoonmaker. Film citazionista, da Hawthorne al gotico, dal noir psicologico al crime movie, con qualche sottotrama di troppo (Dachau, la HUAC). Resta un eccellente esercizio di calligrafia, strepitoso al cinema. In tv, ho il sospetto che il voto scenderebbe.

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Orson 4/04/10 21:59 - 118 commenti

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Film alimentare per uno Scorsese sempre più bollito: il "colpo di scena" si intuisce sin da subito tanto è ovvio, in più Scorsese ci ricama sopra 30 minuti buoni finali per spiegarlo pedantemente. La regia è statica e ingessata, la noia e la verbosità di tutte le situazioni prendono presto il sopravvento. Anche le sequenze oniriche sono ripetitive e messe in scena con gusto kitsch. Che dire? Tra i peggiori film del regista. Inutile, ampolloso, scontatissimo, obsoleto. Non si salva proprio nulla.

Blutarsky 5/04/10 16:21 - 360 commenti

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Incursione non pienamente riuscita di Scorsese nel thriller psicologico. La confezione e di prima classe, montaggio, fotografia, musiche (un po' hitchcokiane) e regia valgono da sole la visione del film, ma cede sul versante della sceneggiatura e nel suo tentativo di confondere lo spettatore mischiando i piani del reale e dell'onirico mostrando un gioco fin troppo palese nelle sue intenzioni. Film forse eccessivamente lungo anche se con dei momenti di forte impatto emotivo e visivo (le visioni e i ricordi di DiCaprio) e un buon cast nei ruoli minori.
MEMORABILE: Il ricordo del ritorno a casa del personaggio di DiCaprio nel finale.

Vawe 28/04/10 22:30 - 61 commenti

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Un film fatto con lo stampino, eccellente per quanto concerne fotografia e regia quanto, al contempo, noioso e prevedibile. Dialoghi e situazioni create svilenti. Personaggi stereotipati e freddi da risultare così lontani dalla comprensione del pubblico, il quale ne subisce una visione distaccata. Un Di Caprio con un ruolo che gli appartiene, il dramma è lui stesso. I flashback sulla "storia" celata sono raffazzonati e lanciati addosso allo spettatore di sovente. Fiacco e incapace di emozionare.

Aal 13/08/10 09:50 - 321 commenti

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Da Scorsese non mi aspettavo una prova meno che buona. E, avendo letto il romanzo, posso dire che il regista è riuscito a compiere un convincente lavoro di trasposizione, spesso riprendendo interi dialoghi (ho letto e visto le versioni in lingua originale) per filo e per segno. Di Caprio è ormai una sicurezza; molto bene Kingsley. Tanti sono i cliché del thriller psicologico con risvolti gotici (sia il romanzo che il film mi ricordano Patrick McGrath), ma la classe di Scorsese è cristallina e in un film marcatamente di genere fa la differenza.

Saintgifts 5/06/10 01:31 - 4098 commenti

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Tutto è studiato alla perfezione: musiche, scenografie, fotografia, cast. Stiamo parlando di professionisti della pellicola, mi sembra inutile perciò elogiare le tecniche che, come minimo, ci si aspetta da tanti nomi illustri, a partire dal regista, naturalmente. Un film, però, per poter essere definito "buono", deve tenere svegli, divertire, emozionare, magari innervosire, perché un personaggio è tanto odioso che non si vede l'ora che l'eroe lo faccia fuori. In questo film non ho trovato niente di tutto ciò, ho visto solo un insieme di immagini note.

Enzus79 27/06/10 10:14 - 2864 commenti

I gusti di Enzus79

Le atmosfere di Shutter island mi hanno ricordato quelle dei thriller americani anni '50. Suspence ad alto livello e interrogativi che si sovrappongono. Leonardo Di Caprio meglio della coppia Kingsley/Von Sydow. Martin Scorsese ha fatto sicuramente di meglio, ma questo è un buonissimo risultato.

Rickblaine 27/06/10 15:13 - 635 commenti

I gusti di Rickblaine

Sono rimasto parzialmente deluso per un'idea che sembrava attraente ed originale e termina in qualcosa di già "troppo" visto. La propria identità è messa in discussione e il colpo di scena è quella che ormai nel cinema di oggi ne fa da protagonista. Da salvare c'è Leonardo Di Caprio che ogni volta migliora sempre più, ma è il regista che cade nello stile, anche se l'opera è diretta dignitosamente.

Pau 9/07/10 10:52 - 125 commenti

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Esemplare sotto l'aspetto tecnico (bellissimi i colori della fotografia di Robert Richardson, affascinante il lavoro di Ferretti e Lo Schiavo nel creare ambienti da incubo, impeccabili i costumi disegnati da Sandy Powell), il film perde il confronto con lo splendido romanzo di Lehane nel momento del twist decisivo: tanto efficace e spiazzante, un autentico pugno alla bocca dello stomaco, sulla pagina scritta, quanto anodino (il doppiaggio italiano non rende giustizia alla bravura di Kingsley) e poco credibile su schermo. Di Caprio di maniera.
MEMORABILE: La visita dei due agenti federali al Padiglione C.

Capannelle 15/07/10 15:40 - 4394 commenti

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Un soggetto che presenta alcune analogie con A beautiful mind, intrecciato come il romanzo anche se diversi passaggi sembrano buttati lì alla rinfusa (la scogliera, la stessa Dachau). L'impressione è che Scorsese mescoli troppe cose e generi (storico, thriller, horror) con ardite giravolte. Questo non intacca la sua bravura dietro la mdp (e dei suoi collaboratori) ma il risultato filmico complessivo pare inferiore alle potenzialità e decisamente correggibile, nel senso che io gli assegno tre pallini ma ne potrebbe valere anche due o quattro.

Magnetti 19/07/10 10:11 - 1103 commenti

I gusti di Magnetti

Immagini di grande efficacia quelle di Shutter Island: fredde, cupe, potenti proprio come solo la mente umana in preda alla follia può essere. Un film veramente unico sotto questo punto di vista e quindi memorabile in cui anche gli attori funzionano alla perfezione (applausi a Di Caprio). E' proprio un peccato che lo sforzo fatto dietro la macchina da presa, nel montaggio, nelle luci e nei suoni risulti poi intaccato da una storia che delude parecchio. Il drammone psicoanalitico non gira per nulla e lascia incredibilmente con la bocca asciutta.
MEMORABILE: Gli attacchi di emicrania di Di Caprio enfatizzati dai flash dei fulmini.

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Mrmanuz 3/08/10 15:08 - 9 commenti

I gusti di Mrmanuz

Perchè dopo cinque minuti sono riuscito a percepire quel che era nascosto nel racconto? Quel che nascondeva Di Caprio? Sono un genio? Ahimè, no! Indi se vogliamo promuovere la luce, gli spunti, le scene e gli attori facciamolo pure. Tanto di cappello. Ma condanniamo bonariamente gli sceneggiatori per aver costruito la storia in questo modo. Ciò nonostante non può non essere visto.
MEMORABILE: Scena della fucilazione a Dachau.

Redeyes 28/09/10 10:44 - 2442 commenti

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L'inizio ricorda per certi versi The Wicker man, con l'atmosfera cupa, le nubi e tutto il resto, ma pure per la diffidenza e lo può ricordare anche per il buon intreccio. Inutile sotolineare come niente sia lasciato al caso: la cura dei particolari, l'esteticità della fotografia e le musiche essenziali nella loro efficacia. Il finale finisci un po' per attenderlo, forse, ma non delude, anzi, trova la forza di smarcarsi con una exit phrase d'impatto. Forse sono un po' troppi i flashback, ma la pellicola è ottima, come Di Caprio.

Bergelmir 8/10/10 00:14 - 160 commenti

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Thriller psicologico di buona efficacia, girato con grande stile e attenzione per l'estetica e le ambientazioni. Il soggetto non è dei più originali, ma resta credibile grazie all'ottima scrittura filmica e alla produzione di gran classe: fotografia, musiche e cast sono di prim'ordine. A Scorsese questa volta è mancato il coraggio per realizzare qualcosa di più grande ed è un peccato perché le basi c'erano davvero. Meritevole comunque.

Scrip 20/10/10 12:48 - 7 commenti

I gusti di Scrip

Scorsese è un maestro; direi quasi, ormai, un pittore affermato che si diverte a dipingere tele che non hanno più niente di nuovo da dire, ma lo fa in maniera impeccabile. "Shutter Island" è un bel thriller, abbastanza classico nella trama, confezionato come solo i grandissimi professionisti sanno fare. La sceneggiatura, però, soprattutto nel finale, non tiene il livello delle premesse.

Daniela 2/11/10 08:23 - 12606 commenti

I gusti di Daniela

Coppia di agenti FBI conduce un'indagine su un'isola-prigione che ospita un manicomio criminale, in un clima crescente di tensione e sospetto. Storia interessante, anche se, per essere un thriller a sorpresa, troppo prevedibile (molti gli indizi seminati nel suo corso), ma a renderla pregevole è, più che il testo, la scrittura: la fotografia dai toni lividi che esalta paesaggi aspri ed affascinanti, certi interni che sembrano usciti da un incubo (il padiglione C), movimenti di macchina di assoluta perfezione, sequenze di grande potenza figurativa.
MEMORABILE: L'arrivo a Dachau - Le scale interne al padiglione C, che sembrano ispirate a Piranesi

Ilcassiere 5/11/10 15:21 - 284 commenti

I gusti di Ilcassiere

Non c'è che dire, tanto di cappello a Scorsese per questo gran bel thriller ambientato in un'umida e fredda isola a largo di Boston, qualche decennio fa. Il confine tra allucinazioni e realtà, tra lucidità mentale e follia, tra manovrati e manovratori è davvero labile. Angoscia, paura e mille dubbi accompagnano così lo spettatore fino alla fine. Molto convincente Di Caprio, nonostante la faccia da "bambacione".

Nando 10/11/10 10:37 - 3806 commenti

I gusti di Nando

Una storia nella storia che s'incastra perfettamente nel contesto narrativo con risultati apprezzabili. L'ambientazione nel manicomio criminale è appropriata e i colpi di scena sono maggiormente concentrati nella seconda parte. Valido il cast, con Kingsley volutamente odioso e Di Caprio, a me poco simpatico, comunque intenso ed efficace.

Sabryna 26/11/10 21:54 - 225 commenti

I gusti di Sabryna

Un bel film. Scorsese, del resto, è sempre Scorsese. Anche quando la sceneggiatura vacilla, nonostante sia ben fatta. Il problema non sta tanto nel copione in toto, di per sé ben fatto. La storia, però, mescola elementi già ampiamente ritrovati in altri film di simile fattura. Al regista va il merito di aver saputo catturare l'attenzione per ben due ore e tredici con un film il cui esito, francamente, è prevedibile già dalla sua metà. Ottime comunque le ambientazioni, l'atmosfera misteriosa e burrascosa, bravo Di Caprio come sempre.

Bruce 2/12/10 09:25 - 1007 commenti

I gusti di Bruce

Dramma psichiatrico in veste di giallo thriller, di non semplice lettura e che una volta finito si ha voglia di rivedere per coglierne i particolari sfuggiti e i diversi e sottili livelli di scrittura. Le ambientazioni sono angoscianti e ogni particolare è studiato alla perfezione. Scorsese, Di Caprio e Ben Kingsley sono bravissimi, il peso da sostenere è notevole, la tensione è continua, il risultato finale più che buono.

Paruzzo 7/12/10 19:09 - 140 commenti

I gusti di Paruzzo

Un buon thriller, in cui emerge il solito impeccabile stile di Scorsese, che si cimenta in un genere non proprio usuale per il regista italo-americano. Ottima la sceneggiatura, bene anche la prova del cast composto da nomi di esperienza come Max Von Sydow, Ben Kingsley e il "feticcio" Di Caprio, in costante crescita. Ennesimo prodotto riuscito firmato Martin Scorsese.

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Matalo! 3/01/11 09:31 - 1378 commenti

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L'abilità di un grande vivente del cinema nella messinscena di un thriller con troppi rimandi al già visto non evita di pensare che, forse, va al pensionato di lusso. Non che si critichi la scelta di un film di "genere" ma trovo questo lavoro privo del valore dello Scorsese classico in favore di un effettismo di maniera. E in fondo implicazioni più profonde di quel che si vedono non ce ne sono. Parliamo del regista di decine di capolavori; quindi non posso valutare troppo bene. Senza rancore.
MEMORABILE: La bella colonna sonora.

Domino86 4/01/11 13:38 - 607 commenti

I gusti di Domino86

Un thriller psicologico che porta nei meandri della mente, convincendo con la tesi costruita e subito dopo pronto a insinuare una catena di dubbi e domande. Film ben riuscito, diretto dalla mano di Martin Scorsese e interpretato da un maturo e bravo Leonardo Di Caprio.

Piero68 5/01/11 08:29 - 2955 commenti

I gusti di Piero68

Questa volta l'accoppiata DiCaprio/Scorsese, che tanti buoni risultati aveva dato in passato, non si ripete appieno. Di Caprio non sempre riesce a dare il giusto spessore all'inquieto personaggio e non poche volte sembra addirittura avulso dal contesto. Una solida fotografia però ed un'ottima sceneggiatura riescono comunque a tenere lo spettatore incollato allo schermo nonostante le due ore. Nel complesso è un prodotto più che dignitoso e merita sicuramente la visione.

Didda23 4/03/11 22:06 - 2424 commenti

I gusti di Didda23

Film che mi ha deluso parecchio. Certo non è un brutto film, ma da Scorsese mi aspetto sempre l'ottimo e questo Shutter Island, pur essendo confezionato molto bene ed interpretato magistralmente da un cast in stato di grazia, dopo la visione non mi ha lasciato niente di positivo. L'ho trovato freddo, asettico, sterile. Non lo riguarderei, ma non sconsiglio la visione perché Scorsese va sempre visto.

Tyus23 6/03/11 20:54 - 220 commenti

I gusti di Tyus23

Dopo molti anni Scorsese torna al thriller girando un film molto ben confezionato (notevoli le ambientazioni sull'isola e la forza espressiva di qualcuno dei flash-back) e ben interpretato che paga però una sceneggiatura non sempre equilibrata e che si basa un po' troppo sul (non del tutto imprevedibile) twist finale. Probabilmente nelle mani di qualche altro regista sarebbe risultato un film meno godibile poiché Scorsese, oltre a mostrare il consueto mestiere, si fa supportare da un cast tecnico (da Richardson a Ferretti) con pochi eguali.

Manowar79 18/03/11 14:25 - 309 commenti

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Non un capolavoro, ma un ottimo thriller cospirativo in cui forse l'unica vera e propria qualità da best-seller risiede nella regia di Scorsese. Il resto è comunque su buoni livelli: dalla fotografia all'accurata interpretazione del bravo Di Caprio (a mio giudizio il migliore della sua generazione), tutto funziona e si fa apprezzare. Naturalmente siamo di fronte ad un intreccio polanskiano quindi abbastanza derivativo, ma una visione - in tempi di magra come questi - è consigliata. Nolan l'ha visto di sicuro, ma non ci ha capito granché.

Jcvd 29/06/11 11:03 - 258 commenti

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Io salvo questo film solo ed esclusivamente per gli ultimi 40 minuti e per il finale amaro con la scelta di Di Caprio. L'inizio è noiosetto, la prosecuzione anche peggio. Urtano i nervi pure i 3000 flashback/sogni/allucinazioni che rendono il tutto confuso e fastidioso. Resta comunque un film di Scorsese e Di Caprio e certo non può non essere visto.
MEMORABILE: Il finalone (telefonato).

Pinhead80 21/12/11 11:00 - 4715 commenti

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Già dalle primissime scene ci accorgiamo di quanto sia strana l'avventura che vede come protagonista Di Caprio. Ogni singola scena conduce a uno straniamento della coscienza che alimenta dubbi a non finire, coinvolgendo sempre di più lo spettatore in una spirale che sembra condurre solo alla follia. Scorsese come al solito ci regala un film di quelli che non ti dimentichi facilmente. Ottimo Di Caprio.
MEMORABILE: Il finale.

Luchi78 12/01/12 19:24 - 1521 commenti

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Scorsese è un maestro sublime nell'uso della mdp e in questo film lo dimostra in pieno. Quando poi viene coadiuvato da una fotografia strepitosa il risultato non può che essere eccezionale, o quantomeno degno di esser visto. Dal punto di vista della sceneggiatura, Shutter Island mostra qualche difetto, forse troppo prevedibile ma comunque accattivante, per quanto si tratti di quel genere di film nel quale si attende solo il colpo di scena finale per chiudere in bellezza. Invece il finale rimane sul vago; ma gli occhi ringraziano.

Nancy 31/03/13 19:45 - 774 commenti

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Scorsese confeziona un thriller impeccabile nella forma e nei contenuti ben più profondi di quanto ci si aspettasse. Shutter Island non è solo un manicomio; nelle sue cupe foschie e nei suoi manti rocciosi e dissestati Scorsese nasconde l'impianto stesso del sottosuolo della mente umana, un paesaggio aspro ma anche ricco di ogni elemento naturale e fisico e in questo sicuramente vince, creando un'atmosfera magica e intensa che arriva a proiettare l'interiorità del protagonista, del quale solo alla fine s'intuisce la profondità. Di Caprio immenso.

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Almicione 19/05/13 01:21 - 764 commenti

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La sceneggiatura può essere considerata l'unico aspetto lodevole di questo film, che tenta di soddisfare il pubblico con i soliti elementi, frasi, situazioni stereotipati tipici del thriller moderno. Meno coinvolgente alla seconda visione, la pellicola non è certamente degna dei capolavori di Scorsese, il quale non compie comunque grandi errori; nemmeno il finale risulta poi così sconvolgente. A ciò si deve aggiungere un cast non brillante (neanche DiCaprio convince) e un montaggio che lascia a desiderare. Apprezzabili alcuni particolari.

Jdelarge 20/07/13 01:24 - 1000 commenti

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Bellissimo film che per essere apprezzato del tutto merita almeno una seconda visione, per poter capire tutte le particolarità che una sola visione non basterebbe a far emergere. La trama, oltre che a essere interessante, è ben sviluppata e riesce nell'arduo compito di distogliere l'attenzione dello spettatore dalla verità, che emergerà solamente alla fine. Non importa se molti altri film in passato hanno trattato l'argomento: è il come viene affrontato e sviluppato che conta e Scorsese, con l'aiuto del fido DiCaprio, dà vita a un grande film.
MEMORABILE: Il finale.

Homesick 31/12/13 16:12 - 5737 commenti

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Questo Scorsese delude. Non per la sua sempre ineccepibile tecnica cinematografica –impianto scenico colossale e meticoloso, inquadrature da vertigine, colori di ghiaccio -, ma per l’assoluta mancanza di originalità della trama che si palesa spiacevolmente dopo la premessa ad un teso, solido thriller psichiatrico fra le mura e i segreti di un manicomio criminale: e questo da un grande autore proprio non lo ci si aspetta. Di Caprio è maturato, Ruffalo è una buona spalla e Kinglsey immette l’opportuna ambiguità. Per l’ospite d’onore Von Sydow basta la carismatica presenza.
MEMORABILE: L'entrata in scena di Von Sydow; il “Padiglione C” e i suoi internati.

Minitina80 15/03/15 12:48 - 2976 commenti

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La qualità visiva del cinema di Scorsese è sempre stupefacente e inoppugnabile. Shutter Island lo conferma, fornendo movimenti di macchina di ampio respiro e mai statici e una fotografia oscura e fredda, in linea con l'ambientazione malsana del manicomio dell'isola. Anche la matassa intrecciata della storia alla fine si scioglie senza troppe perplessità. Piacevole, ma alla fine si ha la sensazione che manchi qualcosa per compiere il salto definitivo che è lecito aspettarsi da Scorsese.

Caesars 17/04/15 09:14 - 3773 commenti

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La prima mezz'ora promette uno spettacolo sopraffino, poi però le cose cambiano e piano piano la vicenda assume contorni sempre più noti, fino a un finale che sicuramente non sorprenderà lo spettatore. Peccato, perché Scorsese ci riesce a immergere nella giusta atmosfera di mistero, aiutato da un'ottima fotografia e da una bella colonna sonora e alcuni momenti sono davvero riusciti. Insomma, un film soltanto parzialmente riuscito, ma che ci fa respirare comunque aria di grande cinema. Di Caprio non mi ha entusiasmato, molto meglio Kingsley.

Neapolis 18/04/15 16:32 - 183 commenti

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Scorsese, sorretto da una superlativa interpretazione di Di Caprio, riesce con cupe atmosfere e splendide location a infondere nello spettatore un profondo senso di turbamento, lasciandolo sempre sospeso nel dubbio di dove finisca il mondo reale e dove inizi invece la follia. Il senso di inquietudine, nello smarrimento in un mondo irreale, che trasmette il film, ti resta nell'anima anche a distanza di anni dalla visione.

Nicola81 28/07/15 19:03 - 2831 commenti

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Da un romanzo di Dennis Lehane, un thriller diretto da Scorsese con la consueta classe e grandiosità ma che, forse per la troppa voglia di stupire, non mantiene tutto quello che promette. Splendide location, ritmo abbastanza alto e ottima suspense, ma il finale, per quanto spiazzante, desta qualche perplessità e anche le scene oniriche sono tirate un po' troppo per le lunghe. Di Caprio continua a non convincermi; molto meglio Ruffalo, Kingsley e Von Sydow, sebbene quest'ultimo compaia davvero poco. Comunque imperdibile per chi ama il genere.
MEMORABILE: I flashback sul campo di concentramento; Le teorie formulate da Di Caprio e Ruffalo; Il padiglione C; La visita al faro; Il finale.

Ultimo 10/06/16 10:36 - 1652 commenti

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Non appena Di Caprio, insieme al suo collega (un bravo Mark Ruffalo), arriva sull'isola ed entrano nel manicomio si capisce che ne vedranno delle belle. Grande film, con poche pause e molti momenti di alta tensione (nell'area C; l'approdo al faro), in cui la bravura di Scorsese consente allo spettatore di calarsi nell'atmosfera e di non alzarsi dalla poltrona sino alla fine. Ci sono molte cose che non quadrano, ma alla fine, statene certi, capirete tutto e rimarrete di sasso!
MEMORABILE: L'arrivo all'isola degli agenti; Il dialogo con Rachel.

Bubobubo 12/12/18 22:40 - 1847 commenti

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La valutazione complessiva è molto difficile, specialmente se si tiene conto che l'impatto polarizzante della prima visione (deludente o esaltante) non viene replicato dalle successive, che, anzi, fanno emergere alla distanza tutti i limiti di un soggetto più scontato del previsto (questa è, forse, la discontinuità più significativa con il Memento nolaniano, a cui viene impropriamente paragonato). Il film è comunque buono, diretto con mano sicura, impreziosito da un'ottima fotografia e interpretato in maniera eccellente, da Di Caprio in primis.

Modo 3/11/19 18:25 - 948 commenti

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Thriller avvincente a tinte forti che col passare del tempo acquista sempre più tensione. Scorsese si dimostra abilissimo dietro la telecamera accompagnato da un'ottima sceneggiatura. Film che perde qualcosa nei momenti onirici creati forse per aumentarne l'angoscia. Bravissimo e maturo DiCaprio come tutto il cast. Eccellente pure la fotografia sia negli esterni che negli angusti interni.

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Lupus73 20/11/19 15:36 - 1485 commenti

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Due agenti FBI si recano per un incarico su di un'isola adibita a clinica di cura psichiatrica. Il film mette in luce la dicotomia tra vecchia e nuova psichiatria. Tutto è curato nei dettagli e si può apprezzare anche DiCaprio (in un ruolo davvero difficile). Finale davvero spiazzante integrato talmente bene da poter riconsiderare tutto da un altro punto di vista, trovandoci di fronte a una sceneggiatura dal doppio volto. Scorsese firma un capolavoro, una macchina ben congegnata in cui è difficile trovare falle. Memorabile.
MEMORABILE: Il finale in cui tutto viene svelato.

Kozincev 26/04/20 19:59 - 56 commenti

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Per chi ama del cinema il piano tecnico è sicuramente un'opera raffinata, come nello stile del suo regista. Se si cerca altro rispetto a un semplice appagamento estetico, non si può non restare delusi. La trama è inutilmente ingarbugliata, i flashback onirici - oltre a disorientare lo spettatore - risultano piuttosto tediosi, la sceneggiatura ha diverse lacune. Tra gli attori, Di Caprio si agita come può ma i tormenti psicologici non gli si addicono; molto più convincente Ben Kingsley, attore di gran classe, come il poco sfruttato Max von Sydow.

Paulaster 4/01/21 14:33 - 4375 commenti

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Coppia di agenti investiga sulla scomparsa di una criminale da un'isola di detenzione. Scorsese si fa riconoscere in tutta la prima parte, ricca di suggestioni visive e di gran perizia nei dettagli. Quando le carte iniziano a mischiarsi l'amalgama si perde e le trovate spettacolari (la macchina esplosa, il burrone che porta alla grotta) ne fanno quasi un film d'azione. Le scene forti del film (Dachau, i figli annegati) sono girate molto bene; male come trovata di sceneggiatura tutte le apparizioni della Williams. Di Caprio sovrasta il resto del cast.
MEMORABILE: I corpi stesi nel campo di prigionia; I figli sul pelo dell'acqua; L'uragano.

Il ferrini 22/04/21 22:06 - 2337 commenti

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Altro gran film di Scorsese, sontuoso nella messa in scena, magistrale nella costruzione del thriller, impeccabile nella recitazione. E non solo da parte di Di Caprio (più da Oscar qui che in Revenant) ma anche di Ruffalo e Kingsley. Alcune sequenze sono indimenticabili (il sogno in cui la moglie si trasforma in cenere ma anche quella conclusiva, al lago) e accompagnate da una colonna sonora di grande impatto. Il finale è amarissimo ma suggella degnamente una pellicola impossibile da ignorare.

Giùan 15/01/22 17:30 - 4528 commenti

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Cartina di tornasole del galleggiante cinema di Mastro Martin da Gangs in poi. Chi ha vissuto in corpore viri cinematografico il furore dell'autore di Mean streets non può non sentir la disamina disanimata di quest'isola della mente in cui il senso di colpa è troppo esibito per indurci in tentazione, troppo cerebrale per non cercare di fuggire. Certo resta uno Scorsese: lo stile, la visione, il senso della citazione che non ammicca ma fluisce, l'attesa di un lampo che non arriva ma di cui si resta in attesa, di un atto folle di lucidità, di una scelta definitiva ma non lobotomica.

Magerehein 12/02/22 11:14 - 977 commenti

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Bel film tratto da un romanzo di Dennis Lehane. L'avanzare tormentato di DiCaprio nell'ambiente oscuro del manicomio/prigione tiene desta l'attenzione fino alla fine, grazie anche alle valide prove del resto del cast (su tutti von Sydow e un bravissimo Kingsley) e a una colonna sonora opportunamente angosciante o straziante a seconda dei momenti. Ha inoltre il pregio, rivedendolo, di far rivalutare l'agire e il parlare dei personaggi di contorno sotto una luce completamente diversa. Sebbene il plot twist possa non essere nuovo, il finale fa ugualmente riflettere. Realmente valido.
MEMORABILE: Il monologo di Ted Levine sulla violenza; Il discorso di von Sydow su sogni, traumi e mostri; Il tema principale (dalla terza sinfonia di Penderecki).

Buiomega71 7/06/22 01:58 - 2899 commenti

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L'opera prettamente horror scorsesiana, le fosse dei serpenti e i corridoi della paura secondo il regista di Cape fear (occhio al detenuto con la schiena tatuata). Cupo, disperato e feroce Marat Sade intinto nel noir e negli orrori della guerra (la fucilazione dei soldati tedeschi , i corpi dei deportati, l'ufficiale suicida col volto devastato), di fiammeggianti visioni allucinatorie (la Williams con la schiena a braciere) e di flasback di una cudeltà lancinante (la strage familiare). Scorsese rinuncia alla mano autoriale per approdare a un robusto e caliginoso cinema di genere.
MEMORABILE: Koteas dal volto sfigurato simile a De Niro; Le frotte di topi nosferatiani; La mostruosa paziente calva che intima a DiCaprio il "silenzio".
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  • Discussione Zender • 16/07/10 08:57
    Capo scrivano - 47698 interventi
    No, in effetti, non ho mai considerato errori simili (tranne nel caso in cui siano davvero clamorosi) tanto gravi. Se l'insegna è diversa voglio dire... mica è un documentario.
  • Discussione Neapolis • 5/04/11 20:25
    Call center Davinotti - 3036 interventi
    A me vedendolo oggi mi è sembrato un remake ma non ricordo di quale film.
  • Discussione Zender • 5/04/11 20:27
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Giudicando la quantità esagerata di film che ricorda, vedendo la scheda, non hai che l'imbarazzo della scelta. Sarà uno di quelli, probabilmente :)
  • Discussione Neapolis • 5/04/11 20:37
    Call center Davinotti - 3036 interventi
    Zender, ho dato un'occhiata su internet e ho visto che molti hanno avuto il mio stesso dubbio ma nessuno ricorda titolo del film originale.
    Ultima modifica: 7/04/11 11:34 da Neapolis
  • Homevideo Gestarsh99 • 13/11/11 12:18
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Medusa Video:


    DATI TECNICI

    * Formato video2,35:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio5.1 DTS HD: Italiano Inglese
    * SottotitoliItaliano NU
    * Extra Dietro le persiane
    Backstage "Nel Faro" - approfondimenti peicologici e psichiatrici
    Ultima modifica: 7/06/22 10:55 da Zender
  • Discussione Schramm • 30/07/12 01:49
    Scrivano - 7693 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Altro errore, ho letto, è che l'arrivo degli alleati nel lager fu in Aprile ma Scorsese fa vedere la neve.

    evidentemente ha fatto dissolvenza incrociata con la liberazione di Auschwitz, avvenuta invece verso fine gennaio...
  • Discussione Brainiac • 30/07/12 09:47
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Altro errore, ho letto, è che l'arrivo degli alleati nel lager fu in Aprile ma Scorsese fa vedere la neve.

    perdonate la mia meteo-ignoranza ma in quelle zone la neve ad Aprile non potrebbe essere giustificata? A Roma quelle volte che fa due fiocchi è quasi sempre Marzo...

    Però sono tutti dettagli che secondo me non peggiorano mai un film.. cioè il fenomeno dei bloopers è simpatico ma non è indice della qualità di un film.
    di solito questo discorso vale anche per me, ma questa volta la notizia che avete riportato -sarà l'argomento dolorosissimo- mi ha dato una sensazione disturbante...
  • Homevideo Buiomega71 • 7/06/22 10:11
    Consigliere - 25896 interventi
    Il dvd edito da Medusa

    Formato: 2.35:1
    Audio: italiano, inglese
    Sottotitoli: italiano per non udenti
    Come extra (sottotitolati in italiano): Dietro le quinte (16 minuti di backstage). Dentro il faro (20 minuti di interviste al cast tecnico e artistico).
    Durata effettiva: 2h, 13m e 22s

    Immagine al minuto 0.27.13

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images61/PDVD-282.jpg[/img]
    Ultima modifica: 7/06/22 10:55 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 7/06/22 11:05
    Consigliere - 25896 interventi
    Sempre possente il cinema di Scorsese, anche quando mette da parte la sua indole autoriale e si getta a capofitto nel puro spettacolo di genere (lo aveva già fatto con quel capolavoro che è il remake di Cape fear, dove, a differenza di Shutter Island, non rinunciava a fare un film alla Scorsese-a proposito, occhio al detenuto in cella con la schiena tatuata nell'infernale padiglione C-).

    In una coltre cupa, caliginosa, umida e fosca, Scorsese realizza la sua versione della Fossa dei serpenti e del Corridoio della paura, tra riverberi da noir classico e gli orrori della guerra, stati di allucinazione visivamente devastanti e fiammeggianti e nerissimi inabissamenti ad un passo dall'horror (le frotte di ratti nosferatiani che escono improvvisamente dalle grotte sulle scogli, il volto sfigurato di Elias Koteas che assomiglia in modo impressionante alla creatura di Frankenstein impersonata da Robert De Niro nel capolavoro branaghiano, la mostruosa paziente calva che, all'arrivo nell'istituto dei due agenti federali, intima Di Caprio al "silenzio", la Williams con la schiena ridotta a braciere, i corpi semicongelati dei deportati a Dachau, il girone infernale del padiglione C, la madre insanguinata e la sua prole senza vita che si palesa a Di Caprio nei suoi incubi indotti dall'emicrania) che aumentano il disagio e sprofondano lo spettatore in un atmosfera di angoscia e opressione, che attanaglia già quando si aprono i cancelli di Ashecliff.

    Non rinunciando ai suoi scoppi di violenza (il piano sequenza della strage dei soldati tedeschi con il sangue che sprizza ovunque, l'ufficiale nazista disteso in una pozza di sangue con il volto mezzo maciullato da un colpo di pistola), Scorsese guarda all'amato Hitchcock, mozza il fiato ogni volta che muove la macchina da presa e le suggestioni da noir d'antan arrivano dritte dai gioielli neri prodotti da Val Lewton (e l'anagramma dei nomi sulla lavagna da Rosemary's baby).

    La strage familiare, poi, è un pezzo di crudeltà, disumanità e lucida follia che lascia il segno.

    Pure il twist finale è raggelante (nonostante mi sia beccato mezzo spoiler da alcuni commenti proprio quì sul Davinotti, visto la genialata di citare alcuni titoli-che non andrebbero mai citati, perchè, appunto, a grosso rischio spoiler- con finale a sorpresa che si collegano a quello di Shutter Island, che Zender, una volta avvisato, a prontamente cancellato), confodendo ulteriormente le carte,  mettendo in crisi lo spettatore e facendo vacillare le sue certezze, in un loop mentale tanto scioccante quanto spiazzante (come la dubbiosa "scelta" in chiusura).

    Di Caprio immenso (come tutto il resto del cast, sia artistico che tecnico), la Williams, ai miei occhi, non sarà più la "tenera" e "dolce" Jen di Dawson's Creek e tutta quell'umidità, quegli internati interrotti (magnifico l'interrogatorio ai due pazienti: una sottospecie di Hannibal Lecter strappafaccia e misogino e una signora della porta accanto uxoricida sulle orme di Lizzy Borden. Così come il discorso sulla violenza, parte integrante e irrinunciabile dell'essere umano, che il direttore della struttura, Ted Levine, sciorina a uno spaventato Di Caprio) e i dedali della follia entrano prepotentemente nelle ossa, così come l'uragano, il faro su cui si vociferano strani e inquietanti esperimenti nazisti di chirurgia sperimentale legati al cervello, le cospirazioni, i complotti, i misteri, le paranoie e la più disarmante alienazione mentale.

    Gran thriller classico, di inossidabile robustezza narrativa e picchi di gran cinema. Quando Martin volò sul nido del cuculo.
    Ultima modifica: 7/06/22 19:31 da Buiomega71
  • Musiche Magerehein • 15/12/22 15:06
    Call center Davinotti - 73 interventi
    Il brano che accompagna l'arrivo di Di Caprio al manicomio, oltre che almeno un altro flashback (i tedeschi massacrati a Dachau), è un estratto della Sinfonia n.° 3 di Krzysztof Penderecki, precisamente il quarto movimento (Passacaglia/Allegro moderato).

    Ultima modifica: 15/12/22 15:07 da Magerehein