La pattuglia sperduta - Film (1934)

La pattuglia sperduta
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Titolo originale: The Lost Patrol
Anno: 1934
Genere: avventura (bianco e nero)
Regia: John Ford
Note: Girato in una zona desertica nei pressi di Yuma, a due passi da Hollywood, in un paio di settimane.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/01/10 DAL BENEMERITO SAINTGIFTS
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Saintgifts 11/01/10 23:05 - 4098 commenti

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È considerato un piccolo gioiello. A mio avviso, visto ora, soffre molto gli oltre 70 anni passati e bisogna sorvolare su di un sacco di forzature poco reali del plot e forse necessarie per lo sviluppo psicologico dei personaggi, per apprezzarne l'intento sotto metafora. Costretti a rifugiarsi in un'oasi, simbolo di vita, mentre attorno c'è l'ignoto e la morte, i nove soldati della pattuglia mostrano il loro carattere e le loro paure. Bravi gli attori tra i quali spiccano McLaglen (attore fordiano per eccellenza) e Karloff il "religioso".
MEMORABILE: L'amore e il rispetto per i cavalli che rappresentano l'unica possibilità di salvezza. Come nel West dove veniva impiccato chi rubava un cavallo.

Pigro 29/03/11 09:54 - 9635 commenti

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Un'azione di guerra che diventa una condizione metafisica assoluta: un drappello di soldati perduto nel deserto, asserragliato in un'oasi in rovina, assediato da nemici invisibili. È l'assurdità della guerra, ma è anche la fragilità della vita, appesa al filo dei passi falsi. Incalzante la sistematica morte dei militari, il loro dibattersi come topi in trappola ma nella vastità del nulla sotto il sole accecante, tra patetici tentativi di strategia e afflati mistici (siamo nel giardino dell'Eden!). La comparsa finale degli arabi è da brividi.

Lupoprezzo 1/09/11 13:48 - 635 commenti

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Una pattuglia di soldati si perde in un deserto della Mesopotamia, restando in balia dei nemici. Di bellico questo film ha veramente poco o nulla, più che altro è un'attenta analisi introspettiva dei personaggi in scena e del loro modo di reagire difronte all'ignoto, ad un nemico invisibile che si fa strada soprattutto dentro di loro, portando a galla le paure, le ansie e le priorità. Il "non-luogo" dell'oasi in cui si trovano i soldati sospende la vicenda, amplificando il senso di minaccia che incombe. Ottimo il cast (soprattutto Boris Karloff).

Cotola 29/07/14 18:14 - 9009 commenti

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Inizia in modo convenzionale ma col passare dei minuti si fa sempre più interessante ed il ritmo diventa sempre più alto e serrato fino a raggiungere il suo (efficacissimo) climax negli ultimi dieci minuti. E così da semplice "war-movie" con tanto di uomini assediati e pericolo misterioso incombente, diventa qualcosa di molto più affascinante ed inquietante. Visti oggi i personaggi risultano un po' schematici ed antiquati, ma per l'epoca sono ben caratterizzati dal punto di vista psicologico. Ottima la prova di Karloff. Un Ford minore ma bello.
MEMORABILE: Gli ultimi minuti.

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