Cristiana F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino - Film (1981)

Cristiana F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Christiene F. wir kinder von Banhof Zoo
Anno: 1981
Genere: drammatico (colore)
Regia: Uli Edel
Note: Aka "Christiane F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino" ma non "Christiana F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non esiste alcun altro film che affronti un argomento difficile e scottante come quello dell’eroina spacciata ai minorenni che possegga altrettanta forza: CRISTIANA F. è un viaggio senza fine negli abissi della disperazione, diretto da Ulrich Edel con encomiabile distacco e un senso della drammaticità che lascia sconcertati. Si sono scelti attori non professionisti per accentuare la credibilità della vicenda e il risultato è stupefacente. La protagonista Natja Brunckhorst è semplicemente perfetta, la sua aderenza a un personaggio tanto tormentato ha dell'incredibile, considerata la giovanissima età. Tutto, dai suoni e le luci al concerto di David Bowie (la sua “Heroes”, diventata simbolo...Leggi tutto del film, la si ascolta almeno quattro volte e si sposa in modo divino al contesto), dalle espressioni distrutte delle comparse alle scenografie degradate, è di un realismo allucinante. Di grande impatto anche la fotografia. Tratto dal libro-verità scritto dalla vera Christiane F. (un autentico caso editoriale, in Germania), il film di Edel riesce a non disperderle l'atmosfera malsana, accentuandola anzi con immagini vivide dall’impatto emotivo straordinario. Non può e non deve riprendere ogni pagina, chiude con ellissi temporali ad effetto anche alcuni momenti chiave riuscendo così a inserire decine di situazioni diverse e cercando di non tralasciare nulla della vita media di un tossicodipendente. Nessuna concessione all'estetica (camera a mano, quasi sempre), tanta voglia di lasciare un segno importante nella storia di un certo tipo di cinema. Il successo ottenuto, meritatissimo, non ha ancora reso giustizia a un'operazione che è rimasta (e probabilmente rimarrà) unica nel suo genere. Vista la crudezza delle immagini funzionerebbe ottimamente come deterrente per chi avesse intenzione di provare l'eroina.

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Il Gobbo 30/09/07 18:00 - 3015 commenti

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Già affranti dalla lettura coatta (ah, certi insegnanti... ) del libro, per sopportare la quale si fu sul punto di darsi all'eroina, ci venne poi inflitta, grazie a un'improvvida programmazione televisiva, la visione del film. E mai come allora apparve saggio il consiglio di Hitchock di preferire al cinema i "pezzi di torta" ai "pezzi di vita". Girato con autoptica freddezza e tipicamente germanica mancanza di verve, il film è indubbiamente veridico ed efficace, ma fa tanto documentario. E fa anche annoiare parecchio.

Caesars 19/10/07 12:59 - 3773 commenti

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Sulla scia dell'enorme successo dell'omonimo libro uscì nei primissimi anni '80 questa sua trasposizione cinematografica. Se dal punto di vista etico è sicuramente giusto mostrare gli effetti che crea l'eroina, ritraendo la vita senza alcun valore di chi ne fa uso, il film risulta comunque pesante e non facilmente digeribile. Non un'opera inutile quindi ma che può essere consigliata solo a chi abbia voglia di conoscere una realtà tanto abberrante.

Cotola 27/07/08 18:41 - 8998 commenti

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Tratto da una storia vera, il film fonde malamente finzione (ce n'è troppa) e realismo (ce n'è troppo poco); peccato perché a tratti risulta davvero disturbante e a volte lascia il segno. In ogni caso cinematograficamente parlando è meglio di molti altri lavori del genere: non annoia e si lascia seguire senza problemi, riuscendo comunque a lanciare il messaggio su cui si impernia o dovrebbe imperniarsi. Colonna sonora di David Bowie (di cui viene anche ripreso brevemente un concerto). Merita un'occhiata.

Galbo 24/11/08 15:56 - 12372 commenti

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Tratto dal libro omonimo, Christiane F. ha raccontato con rara efficacia all'inizio degli anni '80 la progressiva caduta verso gli inferi di una parte della gioventù tedesca schiava della tossicodipendenza. Così come il libro, lucidamente cronachistico, il film non concede nulla allo spettacolo ma lascia il passo alla squallida quotidianità adottando una fotografia iper-realistica e un valido cast di giovani attori.

Pigro 21/11/08 09:23 - 9624 commenti

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Storia vera dell'agghiacciante discesa agli inferi di una ragazza tossica. Un film livido e crudele sulla dipendenza da eroina (nella scia del cinema tedesco sui giovani sbandati), che non si limita a mostrare e denunciare, ma che si confronta efficacemente con una narrazione compatta e ossessiva, calata in una livida fotografia che esalta l'angosciante caduta di due ragazzi (ottimi attori) nell'abiezione e nella disumanizzazione. L'iperrealismo diventa messa in scena di una tragedia moderna: non documentario, quindi, ma poetica partecipazione al dolore. Non un capolavoro, ma un grande film.

Daidae 9/03/09 02:26 - 3163 commenti

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Bello è bello. Gli attori (giovanissimi e alcuni non professionisti) recitano più che discretamente, sopratutto il cast femminile. Ovviamente rispetto al libro è molto, molto più addolcito e di scene forti praticamente non ce ne sono. Più che guardabile.

Disorder 12/06/09 12:07 - 1416 commenti

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Bello. Ha il pregio di non cadere mai nei luoghi comuni o nei facili moralismi. Purtroppo vengono sacrificate le parti migliori del libro (le riflessioni di Christiane sulla vita), ma resta un ottimo film, ben fatto e molto ben interpretato specialmente dalla protagonista.
MEMORABILE: L'ingresso al 'Sound'.

Stefania 25/07/10 05:52 - 1599 commenti

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Docu-drama monotono come la vita di un tossico, vita monomaniaca che gira come un perno attorno ad un unico bisogno, ripercorre le stesse strade, ripete e riascolta le stesse frasi. Nessuna osmosi tra la città e il suo zoo: Berlino è tutta un muro: auto dai finestrini chiusi, passanti frettolosi. Attorno alle gabbie dello zoo svolazza qualche avvoltoio, ma sui ragazzi che vi si sono rinchiusi non si ferma neppure uno sguardo, neppure curioso, neppure distratto. La rapida ellissi finale dà quasi un capogiro, come una boccata d'ossigeno dopo un'apnea. Notevole.
MEMORABILE: Christiane che chiede a sua madre le scarpe in prestito per andare in discoteca, barcolla sui tacchi alti, con in mano una busta di plastica.

Annaebasta 24/08/09 10:45 - 16 commenti

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Sopravvivere agli anni '80 non è stato facile. Avere 14 anni negli anni '80 è stato un incubo. Cristhiane ha il volto di quegli anni, il grigio, lo squallore la mancanza di tutto, il "no future", non è una scelta stilistica di un film tedesco, era esattamente il nulla assoluto di quegli infausti anni. Per chi, all'epoca, aveva la stessa età della protagonista questo film era un "inno" alla droga, non certo un deterrente. È un film-racconto perfetto, niente di più niente di meno di quello che significava e significa essere eroinomani.

Il koreano 6/03/10 12:25 - 44 commenti

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I particolari e le situazioni che vanno a ripetersi con precisione svizzera oscurano il dramma della protagonista, che rischia di diventare semplice scusante per inscenare la realtà dei teenager tedeschi, vista con tante astinenze e poche riflessioni. Ad ogni modo, Edel si dimostra organizzato sotto ogni punto di vista, partendo dalle location di una Berlino perennemente notturna fino ad arrivare al cast di attori non professionisti, cercando infine di instradarsi nel viale del cinema-verità tanto caro a molti cineasti del periodo.
MEMORABILE: La corsa nel centro commerciale sgombro accompagnata da "Heroes" di David Bowie.

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Il muflone 14/06/10 17:53 - 2 commenti

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La soundtrack "bowniana", l'atmosfera cupa della notte tedesca e l'agghiacciante tematica della droga tra gli adolescenti danno vita ad un prodotto di alto livello che ci invita alla riflessione. Una delle poche pellicole che mette a nudo la cruda realtà di molti adolescenti che incompresi dagli adulti si rifugiano nel periglioso (e spesso senza via di fuga) tunnel della droga. Ciò che più colpisce è la consapevolezza che hanno i vari personaggi degli effetti nocivi delle sostanze; ma forse il dolore quotidiano è superiore...

Giacomovie 25/06/10 11:17 - 1397 commenti

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Film realistico di grande impatto e crudezza, in cui gli abissi della perdizione giovanile a causa dell’uso di sostanze tossiche sono stati racchiusi in uno script abbastanza variegato nonostante la ristretta univocità del suo tema, ma a cui non mancano certe imperfezioni sull’argomento droga. La desolante caducità di una generazione allo sbando è mostrata con precisione tecnica alla regia che però conduce il film verso il distacco documentaristico. I giovani attori se la cavano egregiamente. ***

Redeyes 4/07/10 14:04 - 2442 commenti

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Gran bel film d'una veridicità e quindi di un crudezza unica. Si respira l'aria di disperazione e malinconia fin dal primo momento. Si assapora l'amaro di un'adolescenza senza punti di riferimento e persi e la forza d'appartenenza ad un gruppo. Forte è la componente nichilista e iol non lasciar niente all'immaginazione. Perde dei punti, se così si può dire, se si conosce il libro, che, emana una disperazione ancora maggiore e lascia il segno. Gran bella pellicola comunque e gran brutta storia.

Nando 2/09/10 16:05 - 3806 commenti

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Tratto da una storia vera, il film è un lucido viaggio nei meandri della tossicodipendenza giovanile tedesca a metà degli anni '70. Scene crude che raccontano una discesa agli inferi di una generazione debole e non presa in considerazione dalla società. Buona la narrazione, lievemente lento il ritmo ed appropriata la musica.

Il Dandi 14/11/10 17:34 - 1917 commenti

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Terroristico ed irritante. Tunnel di Pirri era più dignitoso nel suo essere dichiaratamente di genere senza puntare alla docu-fiction, ma anche nelle pubblicità progresso anni '80 (i volti dagli occhi bianchi con lo slogan "se ti droghi ti spegni") la retorica è almeno accettabile. Il vouyerismo dell'operazione ci porta da ambientazioni da Guerrieri della notte a inutili scene di sesso; una protagonista carina e le musiche di David Bowie svelano il trucco: perché quegli zelanti professori non proiettavano nelle scuole Amore tossico?
MEMORABILE: L'ostentata disinvoltura (gestuale, lessicale) di Christiane nel saltare un fosso che le cambierà la vita: "mi presti la spada per spararmi un trip?"

Tnex 2/12/10 21:02 - 62 commenti

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Un film-documento, un film generazionale, un viaggio allucinante? Cristiana F. è stato tutto questo (soprattutto per i giovani tedeschi di allora). Ma è anche un film su Berlino per chi, come il sottoscritto, ha amato è vissuto questa città (con i suoi lati perversi e oscuri): la stazione dello zoo e i suoi ragazzi, i quartieri dormitorio come Gropiusstadt, il muro ancora in piedi... Il film è duro, naif forse, e merita di essere visto in tedesco per capire il vuoto spirituale dei dialoghi. Da ricordare!

Homesick 10/01/11 19:16 - 5737 commenti

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Alla precipitosa caduta nel baratro della tossicodipendenza giovanile e alla sua ardua risalita fa da sfondo una periferia in pieno degrado: luride latrine, condomini tetri e giganteschi, strade e stazioni della metropolitana battute da depravati della peggior risma. Il realismo delle immagini è diretto e spesso repellente, ma si arresta sul piano di una fredda – per quanto altamente professionale - finzione cinematografica e non si eleva ad analisi sociologica del fenomeno droga e alla sua eziologia. “Heroes” e altre canzoni di Bowie risuonano alte, imperturbabili.
MEMORABILE: Il panorama notturno dal grattacielo Mercedes; le varie perversioni sessuali dei frequentatori della stazione.

Trivex 25/08/11 16:33 - 1738 commenti

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Ho letto anche il libro e devo ammettere di essere rimasto impressionato. A parte le considerazioni sul tema droga, complicate per essere trattate con sintesi, la messa a punto delle immagini raggiunge il suo scopo. Macabro e violento, disperato grido dei ragazzi votati alla morte: al tempo quella morte era ovunque. Il film riesce ad esprimere bene i concetti e probabilmente c'è la realtà prelevata dai luoghi ed attraverso le persone coinvolte: un po' documentario, in effetti. Chissà se veder morire così può far davvero capire quanto è bello vivere...
MEMORABILE: Lo sguardo dei ragazzi "già morti", al cinema; il tossico che entra nel bagno e ruba la siringa.

Rebis 28/08/11 17:51 - 2331 commenti

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Nella sala cinematografica del Sound, avanguardistica disco berlinese, proiettano La notte dei morti viventi: è l'unico giudizio morale espresso da Edel in una narrazione implacabile che radicalizza l'oggettivazione del disagio in silenzioso, allucinato sbigottimento. Dalla diffidenza all'ossessione monomaniacale che esonda nel quotidiano e obnubila ogni sintomo vitale di disadattamento, in una Berlino che è solo acciaio e cemento, oppressa da una cappa di livore umano senza sguardi, fiducia, compassione. Sgradevole è dire poco: cimiteriale, appunto. Il volto di Natja Brunkhorst ha fatto epoca.

Mickes2 10/01/12 13:09 - 1670 commenti

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Pellicola simbolo di come la droga possa influire nella vita di ognuno, distruggendola dall'interno. Edel utilizza la strada del minimalismo documentale non forzando su melodramma e inutili sensazionalismi ma sbattendoci in faccia con amara crudezza le inevitabili conseguenze. Molto buono per come rappresenta il contesto marcio e il vortice di degrado e sofferenza interiore; meno bene quando inevitabilmente cade nel retorico nel rimarcare con troppa insistenza l'assenza e la cecità del supporto famigliare in situazioni così disperate. ***!
MEMORABILE: La trasfigurazione del viso di Natja Brunkhorst.

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Didda23 6/01/12 19:36 - 2424 commenti

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Udel, utilizzando uno stile volutamente freddo e distaccato, dirige un'opera realistica in ogni minimo particolare: l'inferno della dipendenza viene descritto senza fronzoli e senza retorica. La scelta di non romanzare risulta ficcante, perché i fatti narrati non si discostano molto dalla verità. Bravissimi tutti i giovani attori, che hanno saputo dipingere l'oscurità di un intera generazione. Visto il boom dell'eroina nel 2011, purtroppo l'opera rimane ancora molto attuale.

Piero68 16/03/12 09:22 - 2955 commenti

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Film di culto per gli anni 80 che rivisto oggi fa però sorridere. Primo ed unico film decente del regista tedesco Edel non va mai al cuore del problema e, sembra strano, nonostante si parli di tossicodipendenza alla fine risulta proprio l'eroina la grande assente. La sceneggiatura preferisce girarci intorno ponendo l'accento più sul degrado giovanile circostante che non sul problema vero e proprio. Attori discreti e buona fotografia. Ma il film è anche passato alla storia per la colonnna sonora (e la fugace apparizione in concerto) di Bowie.
MEMORABILE: La "prima volta" di Christiane: sia con l'eroina che con la prostituzione.

Hackett 14/08/12 11:34 - 1865 commenti

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Negli anni in cui qui ci raccontavano di tempi delle mele e pruriti adolescenziali, in Germania si denunciava il problema dilagante (e senza frontiere) del consumo di eroina. Un tempo delle mele marce che possiede ancora oggi una carica di significati forte e coraggiosa. Un film importante, quasi senza speranza girato con la freddezza di una lama che taglia; un atto vivido di denuncia che non fà sconti in quanto a squallore e crudezza. Da far guardare a scuola oggi come ieri.

Markus 14/08/12 18:38 - 3680 commenti

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L'eroina, la giovinezza sbandata senza ideali, l'ambientazione mitteleuropea, la discoteca e il concertone di Bowie: tutti ingredienti sapientemente miscelati e dosati al punto giusto per dare sì l'impressione di parlare di un argomento scabroso (la tossicodipendenza), ma di farlo in maniera arricchita da elementi di facile presa (specialmente sul pubblico giovanile di allora). Se parliamo di verosimiglianza, il film non ha la forza di Amore tossico, ma il cinema - si sa - necessita di ingredienti addizionali. Rivisto oggi un po' lento.

Ale nkf 15/08/12 22:29 - 802 commenti

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Uno dei film più crudi e realistici che tratti della tossicodipendenza dilagante negli anni '80. Il film mette ben in evidenza come per tutti i protagonisti del film sia stato tanto facile entrare nel tunnel della droga e tanto difficile, invece, cercare di porvi rimedio. Un cast di attori, prevalentemente minorenni, che riescono a dare un'ottima interpretazione in ruoli non certamente facili e una buona dose di realismo contribuiscono a rendere il film un grande esempio di cinema ancora molto attuale.
MEMORABILE: Christiane che abbandona la gabbia del canarino perché completamente assorta nel pensiero di procurarsi una dose di "ero".

Lady 9/04/14 17:56 - 54 commenti

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Emblematico lungometraggio sull'iniziazione di un adolescente alle droghe pesanti nel periodo storico in cui l'eroina la faceva da padrona. Asciutto, quasi documentaristico spaccato sulla società giovanile di quegli anni. Didattico in chiave preventiva. Da vedere con spirito riflessivo. Valido.

Dupea 12/12/14 13:11 - 28 commenti

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Avessero lasciato le immagini più scabrose all'immaginazione dello spettatore, questo film sarebbe stato forse l'esempio più affascinante di un certo tipo di cinema, quello nord europeo, fatto di albe livide e periferie disperate, quando tutto ciò che hai è solo l'amore adolescenziale per un emarginato come te. Invece è ricordato solo per essere un precursore più squallido di Trainspotting e per il vomito sui muri durante la terribile disintossicazione. Efficace nella sua freddezza teutonica la colonna sonora curata da David Bowie.
MEMORABILE: Il vuoto dell'alba berlinese sul palazzo della Mercedes.

Pinhead80 4/05/15 17:10 - 4716 commenti

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Cristiana F. è un film vero, nel senso del termine. Qualcosa che ti entra nella pelle come l'ago della siringa che viene usato dai protagonisti del film per drogarsi. E' difficile sottrarsi alla discesa negli inferi di questa ragazzina senza provare fastidio. Le scene girate in stazione ci fanno capire lo stato di abbandono e di indifferenza in cui ha vissuto una generazione (e forse moltissime altre) schiava di una dipendenza killer. Tragicamente bello.
MEMORABILE: La scena del concerto; La disintossicazione; La prostituzione.

Taxius 24/07/15 23:49 - 1656 commenti

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Tratto dal libro di Christiane F, è una storia vera, successa a molti ragazzi a cavallo degli anni 70/80 disposti a tutto, pure a vendersi sessualmente, per una dose di eroina. Un pugno nello stomaco, crudo e terribile, una discesa negli inferi della droga di una ragazzina appena adolescente. Lo sfondo di una Berlino sporca, decadente e ancora divisa dal muro accentua ancora di più il senso di angoscia. Bellissima la colonna sonora di David Bowie, che compare pure nel film.

Jurgen77 26/11/15 13:44 - 629 commenti

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Glaciale, freddo, cinico, inquietante. Uno spaccato della Germania che non ti aspetti. Tra stazioni, prostitute, pusher. Veramente scioccanti alcune sequenze. Film che ti sbatte in faccia la dura realtà della droga, del finto perbenismo e della mancanza di valori. Malgrado sia ormai datato è purtroppo ancora attuale. Un pugno nello stomaco.

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Paulaster 18/02/16 10:48 - 4375 commenti

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Da un romanzo che ha segnato un’epoca il senso di disperazione viene centrato soprattutto nella seconda parte. Dopo un inizio didascalico nel raccontare il mondo sommerso di Berlino (in aiuto le musiche di Bowie, ma sono sfruttate male), la regìa cambia piglio e scandaglia la lotta per la sopravvivenza nella dipendenza dall’eroina. Scene dirette dove i giovani protagonisti si cimentano in un ruolo molto impegnativo, per l’acerba età. Conclusione che coglie la discesa nel punto più basso prima di lasciarci le penne.
MEMORABILE: Il buco nel collo con la signora anziana che guarda; La pulizia della siringa nello scarico del bagno.

Alex75 16/03/16 09:46 - 876 commenti

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Rispetto all’omonimo libro mancano molti nuclei importanti (le droghe leggere, le riflessioni dell’autrice, il suo contesto familiare), ma la trasposizione di Edel, ancorché molto parziale, presenta in modo essenziale ed efficace duri squarci della tragica realtà della tossicodipendenza (il Sound, i luoghi sordidi attorno ai quali gravitano i giovani che si vendono per un “buco” e l’estrema difficoltà a uscire dal “tunnel”). La musica di Bowie – pur non adeguatamente sfruttata – è potente.
MEMORABILE: Sul tetto dell’”Europa Center”; Il concerto di David Bowie; I bagni pubblici di Berlino; I clienti di Christiane; La disintossicazione.

Victorvega 20/01/17 12:27 - 501 commenti

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La narrazione di una caduta negli abissi. Il contesto degradato è fantasticamente fotografato in una storia cruda, realistica, che senza nessuna strizzata d'occhio presenta le cose come stanno senza diluirle. Gli interpreti sono molto molto bravi e credibili. Grandissimi il cameo di David Bowie e il contrasto che si genera tra il contesto e lui, algido e inarrivabile.
MEMORABILE: Il concerto di David Bowie; La scoperta del ragazzo di vita mentre "lavora" col cliente.

Ira72 14/03/17 10:14 - 1306 commenti

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Un film verità crudo, cruento, potente che tutti dovrebbero vedere (soprattutto gli adolescenti) perché ancora attualissimo. Priva di orpelli e di sentimentalismi, la storia si concentra sullo squallore e sulla desolazione che emergono dalle vite familiari dei protagonisti e dai tristi e lugubri sobborghi che li circondano. Anche la pellicola è grigia, incolore. E accompagna perfettamente il declino eroinomane al quale Cristiana va incontro. Ai tempi mi colpì moltissimo, oggi ancora di più. Come tutti i lavori di spessore, gli anni non lo scalfiscono.

Kinodrop 21/10/17 20:10 - 2909 commenti

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Riguardare un culto dopo tanti anni è sempre un'esperienza dal doppio aspetto che implica il "come eravamo" e la sua attualizzazione. La descrizione della Berlino primi anni '80 in cui molti giovani hanno creduto nella funzione liberatrice dello sballo pesante, conserva il suo impatto forte in virtù della scelta registica quasi documentaristica ma con una patina di poesia e di "comprensione". Una Berlino livida e senza consolazione, due giovani attori perfetti nella parte, una simbiosi indimenticabile. Un balzo di qualità per la presenza di Bowie.

Minitina80 8/11/18 07:27 - 2976 commenti

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Il percorso che porta un’ingenua ragazza a rovinarsi la vita è riproposto con dovizia di particolari ed estrema linearità. In realtà, sconvolge maggiormente ciò che latita sullo schermo, ovvero la famiglia. Il resto è solo una tragica conseguenza e non è un caso che i ragazzi al cinema guardino La notte dei morti viventi di Romero che sulla disgregazione della famiglia ha speso tante parole. Tutti i ragazzi sono abbandonati o hanno genitori la cui cecità è dannosa come una spada di eroina. Un film a suo modo educativo.
MEMORABILE: "Più bianca hanno in corpo e più sono calmi e felici".

Noodles 23/02/19 17:24 - 2197 commenti

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Forse il libro era meglio, ma sicuramente l'affresco di squallore e disperazione che il regista raffigura è notevole. Una generazione perduta descritta alla perfezione, attraverso una fotografia fredda e dialoghi scarni. Sorprendentemente bravi i due ragazzi protagonisti, che rappresentano alla perfezione i due adolescenti nel dramma dell'eroina. Il libro si soffermava forse di più sul lato psicologico, difficile però da rendere in pellicola. Da vedere.
MEMORABILE: L'ultima pera di eroina di Christiane.

Mark 8/05/19 13:02 - 264 commenti

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Caposaldo del genere, presenta tuttavia delle discrasie rispetto alla stesura letteraria da cui trae spunto, che finiscono per decontestualizzare il fenomeno droga spogliandolo da tutti i suoi referenti sociali e psicologici (fattori, questi, che non sono certo di contorno ma, anzi, concorrono a definire il fenomeno e il suo contesto storico in modo esaustivo). Paradossale, infatti, appare la scarsa presenza del ruolo familiare, del momento politico (autunno tedesco), delle motivazioni individuali.
MEMORABILE: Domani smetto, basta con questa merda. Cazzo ho bisogno di farmi!

Bubobubo 10/05/19 12:21 - 1847 commenti

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Ha dalla sua, oltre a un epilogo di verosimile nichilismo, una scena autenticamente cruda e graficamente esplicita, quella che vede Christiane e il fidanzato dell'epoca Detlef affrontare tra spasmi e dolori la prima disintossicazione (trasparenza richiesta, probabilmente, dalla portata dell'allarme sociale dell'epoca). Pur nella sporadica sovrabbondanza di dettagli sensazionalistici, in ogni caso, il libro rimane un punto di partenza migliore, meno facilmente fraintendibile in direzione idolatrica. Documento essenziale di una triste epoca.

Raremirko 25/12/19 22:23 - 577 commenti

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Certe sequenze fan ancora male (la prostituzione, il sesso deviato, lo schiaffo in strada...) e il film è ancora terribilmente attuale, atroce e cimiteriale. Un'opera che fa male, senza speranza, ben interpretata da tutti gli attori e che nel tempo è divenuta un vero cult. Anche rivista dopo anni, non perde nulla della sua forza e del suo valore di denuncia nonché del suo forte realismo.

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Fedeerra 20/03/21 04:43 - 770 commenti

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Film epocale, manifesto generazionale, visione (quasi) obbligatoria. Agghiacciante l'osmosi tra la sofferenza dei personaggi  (l'estraneità a se stessi dello status di tossicomane) e l'ostilità, muta e inerme, del mondo che li circonda. Atroce e verosimile invece l’inabissamento psicofisico (quasi da body horror) di Natja Brunckhorst. Spettrale la soundtrack.

Giufox 17/05/21 18:25 - 324 commenti

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Trasposizione necessaria, in cui l'analisi sociologica di una piaga generazionale, più che la sua mera condanna, supera un abisso storico. Si salvaguardano i toni brutali del libro attraverso raffinati chiaroscuri ed una discesa negli abissi organici progressiva e coerente. Un film calibrato con la giusta distanza emotiva - perché certe realtà posso essere raccontate solo dall'interno se se ne si vogliono restituire i dettagli più sinceri - che sa trasportare in un labirinto berlinese fatto di cemento, stazioni e bagni pubblici, mentre Bowie, etereo, accarezza le immagini.
MEMORABILE: L'ascesa sul tetto del grattacielo e la discesa negli inferi durante la disintossicazione; Lo sguardo distrutto di Christine/Natja; Il concerto.

Bullseye2 28/06/21 22:35 - 393 commenti

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Se la storia di Christiane è una delle tante, troppe, storie di vite rovinate dalla maledizione della droga, il film è invece un unicum che salta a piè pari il dramma e l'exploitation per arrivare ad essere un ''droga movie'' girato come fosse L'esorcista, con l'eroina al posto del Demonio (ma saranno poi così diversi?) che trasforma una ragazza dalla faccia pulita (e i suoi amici) in una creatura mostruosa rotta ad ogni aberrazione per la somma aberrazione dell'eroina. Carpenter e Romero non sono distanti, con l'eroina che zombifica tutto e tutti. Immortale, purtroppo.

Enzus79 11/01/22 20:58 - 2864 commenti

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Tratto dal romanzo autobiografico di Christiane Vera Felscherinow, caduta nel mondo della tossicodipendenza e della prostituzione. Pellicola angosciante per quanto vicina alla realtà. Film freddo, senza coscienza e molto distaccato che non critica (e forse non è neanche un male). Le lungaggini di alcune situazioni fanno cadere la storia nella ripetitività. Non mancano scene crude e di forte impatto visivo e non solo. Bravissima e credibile la Brunkhorst.

Faggio 10/08/22 13:41 - 1 commenti

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Un film asciutto e crudo, che colpisce ancora come un pugno nello stomaco. Visto oggi, perde solo un pizzico della potenza che ha avuto all'epoca, forse perché l'eroina non è più la droga che va per la maggiore. La presenza e la colonna sonora di Bowie lo rendono un film di culto e immortale. A rendere il tutto ancora più tetro ci sono le vicende della vera Christiane, che distruggono quel briciolo di speranza che si vede alla fine del film: lei dal tunnel non ne è mai uscita, e grazie al successo del film ha avuto accesso continuo all'eroina e ogni altro tipo di droga.
MEMORABILE: Il concerto di Bowie; Le riprese di veri tossici e prostitute alla stazione; La pera rubata a Christiane.

Teddy 22/10/22 06:27 - 808 commenti

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Dramma socio-metropolitano che moltiplica solitudini, infiamma assuefazioni, infuria nei vagabondaggi monomaniaci dei personaggi, sottrae l’empatia e si inabissa in una Berlino fantasma, paesaggio lunare graffiato dalle sonorità new wave e dal grigiore di corpi scheletrici. Fra i più importanti epigoni del cinema dossier, un manifesto generazionale tanto mostruoso quanto necessario. Immensa Natja Brunckhorst, il cui volto dice quello che le parole non possono.

Bartleby 8/07/23 18:22 - 13 commenti

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Esistono molti buoni film sull'eroina: questo è il migliore. La protagonista pre-adolescente (l'età più dura), gli attori non professionisti, una madre presente ma occupata da sé stessa, un padre lontano e una sorella che per raggiungerlo si allontana. Pochi film rendono in maniera così viva e sincera l'età dell'adolescenza, la sua essenziale solitudine, i compagni di viaggio, la tenerezza dei primi amori; tutto questo avviene nel meno augurabile degli scenari: la stazione, il degrado, la prostituzione, i bagni pubblici; io so controllarmi molto bene, smetto quando voglio...
MEMORABILE: La corsa e le capriole sulle note di "Heroes"; L'alba in cima al grattacielo, sotto la luce del marchio Mercedes; La colonna sonora di David Bowie.
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  • Discussione Rebis • 24/08/16 12:02
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Credo che anche da noi sia noto soprattutto col titolo originale, che riprende quello del romanzo, un vero caso editoriale ...
  • Discussione Deepred89 • 24/08/16 12:29
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Però il titolo con cui il film passò in censura, uscì in sala e circolò (almeno negli anni '80) sulle reti Mediaset è Cristiana F ecc, quindi a regola dovrebbe restare quello.
    (come fonte si vedano i soliti archivi).
    Ultima modifica: 24/08/16 12:29 da Deepred89
  • Discussione B. Legnani • 24/08/16 14:24
    Pianificazione e progetti - 14942 interventi
    In Italia ha girato come CRISTIANA, con la A finale e senza H.
  • Discussione Zender • 25/08/16 12:34
    Capo scrivano - 47701 interventi
    Ma infatti non ho mai detto che cambio il titolo, semplicemente cambierò locandina. La scheda era ed è corretta così.
  • Homevideo Buiomega71 • 7/05/17 13:23
    Consigliere - 25896 interventi
    In Blu-Ray per Koch Media, disponibile dal 22/06/2017

    https://www.amazon.it/Christiane-F-Ragazzi-Berlino-Blu-Ray/dp/B071VD3X6F/ref=sr_1_426?s=dvd&ie=UTF8&qid=1494155610&sr=1-426
  • Homevideo Zender • 7/05/17 16:06
    Capo scrivano - 47701 interventi
    Preso il bluray. E' il solito master che gira da tempo all'estero, muxato con l'italiano. Qualità nettamente al di sopra del vecchio dvd. Da avere assolutamente, per i fan!
    Ultima modifica: 25/07/17 17:54 da Zender
  • Curiosità Zender • 4/07/17 18:15
    Capo scrivano - 47701 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:



    E un secondo flano col divieto ai 14 anni:

  • Curiosità Buiomega71 • 9/05/18 19:11
    Consigliere - 25896 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (venerdì 21 dicembre 1984) di Cristiana F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino:

  • Curiosità Lucius • 9/04/19 00:39
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'archivio cartaceo Lucius, un ulteriore flano originale del film:

  • Discussione Raremirko • 23/12/19 21:17
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Certe sequenze fan ancora male (la prostituzione, il sesso deviato, lo schiaffo in strada, ecc.) ed il film è ancora terribilmente attuale; quoto comunque Rebis quando lo definisce atroce e cimiteriale.

    Un film che fa male, senza speranza, ben interpretato da tutti gli attori e che nel tempo è divenuto vero cult.