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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La forza del personaggio. La riuscita del film sta tutta qui, visto che è ozioso anche cercare qualche vera qualità cinematografica al di fuori di una regia corretta e una buona interpretazione di alcuni attori di secondo piano (Abbrescia in primis). Il canovaccio è di quelli consunti (il perditempo pugliese che sogna di diventare cantante e parte per Milano in cerca di fortuna), la sceneggiatura fa ricorso a gag talvolta imbarazzanti per vetustà (vedi l’ampolla del Po usata come orinatoio improvvisato) nonché gestisce con eccesso di banalità la zuccherosa love-story dal finale disgustosamente prevedibile (colpa anche di Giulia Michelini, bella ma ben...Leggi tutto poco convincente come attrice); le due o tre canzonette di Zalone non sono particolarmente brillanti, gli stessi impacci verbali del protagonista sono facilmente riconducibili a vistose eredità frassichiane. In definitiva sarebbe fin troppo facile distruggere un film così, che ricicla spudoratamente i luoghi comuni di un genere battuto e strabattuto soprattutto da presunte star televisive ansiose di passare al grande schermo. Esteti, intellettuali e benpensanti si astengano, quindi. Si conceda invece delle salutari risate chi cerca nei comici la spontaneità facilmente traducibile in simpatia: Checco Zalone, nella sua disarmante ingenuità, nella semplicità tipica dell’ignorante orgoglioso, spiazza con risposte che muovono al sorriso, diverte grazie a un’espressività non comune, alla incredibile predisposizione nel dire sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato. La forza di CADO DALLE NUBI è lui, una scheggia impazzita che sprigiona la sua carica a prescindere dalla situazione in cui si trova. Per cui inutile sprecare tempo e idee per cercare un soggetto nuovo, meglio sfruttare il tipico mix di sketch ampiamente sperimentati: Checco tra i gay (la canzone a loro dedicata è uno splendido esempio di esilarante gaffe), Checco a pranzo dai genitori della ragazza che ama (la statuina di Alberto da Giussano scambiata per un power Ranger!), Checco alla riunione parrocchiale, Checco al coca-party, Checco al convegno di settentrionali doc... In ogni situazione c’è sempre qualche motivo di risata, perché l’approccio del protagonista e nient’altro fa sì che questo accada. Non si può ancora definire Zalone un buon attore perché ciò che fa è altro, è nient’altro che riportare con mirabile convinzione un “carattere” meridionale realmente esistente spingendolo verso la caricatura. E forse il giudizio migliore su di lui lo danno i discografici che lo sceglieranno nel finale: quando Raul Cremona obietterà che la canzone non gli pare niente di che, costoro gli risponderanno che è vero ma che è di una “mediocrità meravigliosa”. Sembra quasi l’epitaffio giustificativo con cui gli autori provano a dare una spiegazione al successo (anche televisivo) del fenomeno Checco Zalone. Non dice e non fa niente di nuovo, ma diverte e ci crede. Evidentemente non è poco, visto che CADO DALLE NUBI può dirsi, nonostante la mancanza di vere qualità, un film a suo modo riuscito.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/11/09 DAL BENEMERITO MARKUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/11/09
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Ale56 9/12/09 12:46 - 225 commenti

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Direttamente dal palco di Zelig arriva sul grande schermo Luca Medici. Il salto è offerto dalla Medusa e dalla TaoDue. La prima distribuisce il film, la seconda ne offre gli attori: troviamo infatti svariati personaggi delle serie tv come I Liceali, R.I.S., Zelig & co. Le battute sono "mediocremente meravigliose" ma Zalone le interpreta a suo modo splendidamente. Si ride dall'inizio alla fine, con pochi intermezzi di noia. La regia è spigliata e gli attori di contorno recitano dignitosamente. Finalmente la vera risata pre-natalizia!
MEMORABILE: Checco a casa del padre della Michelini (dopo arriva anche l'amico): "Quanta gente che vi ingiuria..."; Il cervello di MediaShopping.

Markus 28/11/09 12:07 - 3687 commenti

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Il film è sostanzialmente un concentrato dei migliori sketch di Checco Zalone. Film molto divertente, che ha dalla sua la forza di essere sempre all'altezza del momento: battute e situazioni pochadistiche sono sempre presenti, dando slancio alla pellicola. La forza del film è lui, il resto quasi non conta, è evidente; d'altronde la vicenda è fine a se stessa ed è un pretesto per presentare la canzone o la battuta che Checco andrà a dire. Va preso così, per quello che è... e non è poco! Temo ripetitività nella probabile opera n. 2.

Puppigallo 28/11/09 18:19 - 5274 commenti

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Avete presente quei quadri con righine e colori, realizzati in modo che, se si fissa un punto, magicamente comparirà il disegno nascosto? Qui bisogna fare la stessa cosa, concentrarsi solo su Checco Zalone, che con la sua genuina imbecillità, il suo umorismo spontaneo, condito con una faccia da pirla e movenze alla Aldo del famoso trio, dà un senso a questa allegra cazzatiella. Tutto il resto è contorno e anche le situazioni sono decisamente trite. Eppure, si ride e non poco "E' stata spostata una macchina targata BMW 230"; "Ma tu il cervello dove l'hai preso, a MediaShopping?".
MEMORABILE: Checco, a casa di un leghista, vede Alberto da Giussano e dice: "Ma chi è, un Power Ranger?"; "Chissà come avrebbe stato se non ti avrei incontrato".

Vstringer 8/12/09 13:55 - 349 commenti

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Checco Zalone, il tamarro neomelodico pugliese fiero della sua ignoranza, è il personaggio del momento e questo film non fa altro che concentrare in meno di due ore una serie di sketch che fanno leva sulla sua indubbia vis comica. Di grana grossa, chiaro: ma Zalone/Medici ha una grande faccia e movenze adeguate alla bisogna. Aggiungiamoci un paio di comprimari affidabili (soprattutto Abbrescia e Marescotti) e il gioco è fatto. Giusto trionfo per Gennaro Nunziante, demiurgo del fenomeno Zalone dopo aver lanciato Toti e Tata sulle tv pugliesi.

Mtine 12/12/09 19:27 - 224 commenti

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Grazioso film con Checco Zalone, che rispolverando vecchie gag riesce comunque a strappare qualche sorriso, talvolta un po' forzato. Bravi attori di contorno (Abbrescia e Marescotti in primis), anche se diretti in modo alquanto mediocre, da un regista sconosciuto. Love-story con finale mieloso annesso evitabile, anche se a sistemare il tutto c'è sempre Checco Zalone che, con il suo talento istrionico, è la colonna portante di tutta la pellicola. Si è visto di peggio.
MEMORABILE: Le canzoni cantate durante il film da Checco Zalone.

Ianrufus 6/01/10 00:31 - 139 commenti

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Nella prima parte si ride, poi ci si rende conto di non stare a guardare un film ma il video di uno di quei compagni di scuola che ci facevano ridere anche in presenza di un compito in classe; insomma, promosso per la simpatia ma rimandato, per vedere Checco Zalone in un film comico vero. Parte già avvantaggiato perché gli si perdona tutto, anche la volgarità (quasi nulla nel film in confronto alle gag televisive). Bravo Dino Abbrescia mentre mi chiedo se la parte a Marescotti qualcuno gliel'abbia scritta o si sia trovato ad improvvisare...

Galbo 13/02/10 07:05 - 12392 commenti

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Tutto sommato simpatico per chi da un film si aspetta pura e semplice evasione. Certo, la storia non è originale (il meridionale in cerca di fortuna a Milano), ed anche la sceneggiatura non si può certo definire inventiva (gag e battute sfruttano troppo l'input iniziale). Il personaggio però, con il suo spirito naif, si fa perdonare molte di queste lacune e nel film si ride parecchio pur coscienti dell'effetto del "già visto".

Ilcassiere 5/03/10 14:12 - 284 commenti

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Questo film ha tutti i difetti possibili ed immaginabili: la storia è banalissima, il finale è prevedibilissimo ed alcune trovate comiche sono decisamente vecchie e scontate. Eppure scorre via senza annoiare, anzi, facendo spesso fare delle gran risate. La forza è nel protagonista, Checco, la cui ingenuità lo porta a sbagliare ogni frase ed ogni gesto. E grazie alla sua bravura, gag mediocri e prive di originalità (ad esempio gli equivoci con i gay) diventano esilaranti.
MEMORABILE: Non va a capitare un ricchione proprio nel mio scompartimento...

Enricottta 20/04/10 13:33 - 506 commenti

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Non male, in fondo è la classica commedia senza pretese. Il linguaggio, volutamente involuto di Checco Zalone, strappa più di una risata e alla fine non delude, a patto che si entri nello Zalone pensiero. Troppo accentrato sul personaggio, manca lo spunto, una spalla, per alzarne il livello. Si attende una seconda prova.

Almicione 2/03/17 03:09 - 764 commenti

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Critica sociale, critica al Sud, al Nord, all'Italia, agli italiani. Checco Zalone si inventa il personaggio dello spaesato, dell'ingenuo ignorante, ma è veramente troppo tamarro, come i personaggi di Verdone così esagerato da risultare spesso insopportabile. Comunque il parossismo ha un fondo di verità e le risate non sono poi così rare; d'altronde si affrontano anche tematiche sociali. Pesano molto invece gli sketch assai sciocchi (le manate di calce dello zio...). Mediocre, ma con un suo perché.

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Giraldi 13/04/10 22:50 - 2 commenti

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Il personaggio di Checco è un vero capolavoro di comicità, capace di strappare risate anche con una semplice battuta. La storia è molto semplice e ricorda tanto i film di Totò che basavano tutto sull'attore e sulla sua capacità di far ridere anche con con semplice movimento facciale. Checco Zalone è il comico del momento... anche se non paragonabile al "mostro sacro" Totò ha veramente molte possibilità di diventare un grande della comicità. Ai posteri l'ardua sentenza...

Skinner 20/06/10 12:29 - 592 commenti

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Nulla su cui gridare al miracolo, "Cado dalle nubi" aggiorna gag, macchiette e giochi linguistici propri dell'avanspettacolo al servizio di una trama esilissima e di una moralina edificante. I momenti migliori sono affidati agli attori di contorno, da Marescotti alla coppia Abbrescia-Troiano, mentre Zelone ostenta per tutto il film accento meridionale e strafalcioni linguistici che se all'inizio fanno (sor) ridere ben presto annoiano. Filmetto che si fa seguire ma che si dimentica ben presto.

Capannelle 26/07/10 13:52 - 4411 commenti

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Preferisco ampiamente lo Zalone degli sketch, quello senza pietà. Qui la sua dirompente comicità viene annacquata da una trama esageratamente nazional-popolare, le battute sono regolarmente telefonate e portare lo strafalcione linguistico sulla lunga distanza non paga. Già i primi 20 minuti dovrebbero mettere in guardia, poi si procede tra alti e bassi. Il cast se la cava e l'impronta di Taodue non nuoce più di tanto.
MEMORABILE: Già provato dai power rangers, il leghista va ad aprire alla porta: è un ragazzo di colore.

Luckyboy65 4/10/10 23:48 - 143 commenti

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Film d'esordio innocuo e spensierato per Checco Zalone, abbastanza divertente e non troppo volgare. Non era lecito attendersi molto di più se non forse una maggior fedeltà al suo istrionico e folle personaggio, ma il linguaggio cinematografico impone sempre scelte e arrangiamenti, non solo musicali. Ben fotografato. Per l'inevitabile seconda prova speriamo in un film meno buonista e più fracassone.

Tarabas 9/10/10 14:54 - 1878 commenti

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Checco Zalone da Polignano, dove è nato Modugno ma non per questo non ci può nascere un altro che modestamente anche meglio... Ripasso di luoghi comuni della commedia/farsa italiana da Totò e Peppino in su (o in giù), tenuta in piedi dalla verve del protagonista. Però l'80% delle gag sono basate sul linguaggio storpiato e sullo spiazzamento dell'ignorante che dice cose imbarazzanti e fuori luogo. Il che funziona bene in uno sketch di 5 minuti, ma in un film di un'ora e mezza stufa.

Mco 12/10/10 23:02 - 2327 commenti

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Zalone tenta il salto al cinema e ne esce un po' come uscì il primo Ceccherini, così così. Il plot è la riproposizione dell'eterna fuga dal sud verso lidi migliori parecchi chilometri più su. Qualche gag funziona anche, ma resta un esperimento simpatico ma un pochetto forzato. Va apprezzato lo sforzo di rinverdire la commedia tipica made in Italy, ma i se e i ma non mancano. Discreto.

Funesto 21/10/10 13:57 - 525 commenti

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Ovvero come l'illuso terrone crede di guadagnarsi le luci della ribalta al nord, dove ci sarebbe successo per tutti, fama, ricchezza. Non un capolavoro d'originalità, se non fosse per il personaggio del grande Checco Zalone (ottimo perché "meravigliosamente mediocre", ut film dicit) e per una realizzazione interessante che rende originale e simpatico ciò che altrimenti sarebbe risultato il solito paragone drammatico fra nord e sud (la coca usata come gesso in un party, le ripicche del leghista). Personaggi ben caratterizzati e buona regia.
MEMORABILE: "A ricchiòòò!" "No, no, no, lo zzì!"; il dramma delle orecchiette.

Gestarsh99 2/11/10 01:29 - 1395 commenti

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La consacrazione del proteiforme e talentuoso cabarettista pugliese Checco Zalone passa attraverso questa simpatica parodia demenziale dei Nino D'Angelo-movies alla Celebrità, in cui appare forte l'influenza del corregionale Ciardo. La confezione è dignitosa come anche le prestazioni del cast zelighiano di comici; più indeciso invece il registro dello showman-factotum Luca Medici, irrisolto tra l'ingenuo tradizionalismo meridionale del Totò "turista milanese" e la cinica ottusità spaccona del Celentano di Castellano & Pipolo. Molto meglio di Pieraccioni e Salemme.
MEMORABILE: Divertenti le improvvisazioni dell'ipercinetica Giulia Michelini e la checca sobria e trattenuta del bravo Dino Abbrescia.

Rambo90 12/01/11 00:53 - 7697 commenti

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Checco Zalone ha indubbiamente creato un personaggio comico di grande forza e a tratti irresistibile. Il problema sta in una sceneggiatura troppo semplice e banale e in una regia a volte davvero improponibile. Si ride per varie gag, ma il finale è arronzato e scontato e il resto non brilla per originalità. Bravi comunque i comprimari, in primis la coppia gay Abbrescia-Troiano e il grande Ivano Marescotti (che ricordo ancora nei film di Benigni). Da vedere per farsi un'idea ma comunque è mediocre.

Jandileida 4/01/11 16:05 - 1565 commenti

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Non avendo mai visto i vari Zelig ma incuriosito dalla fama di Zalone ho ordinato il dvd: sarebbe stato meglio usare lo sconto di IBS per qualche altra cosa. Certo qualche momento divertente Checco lo regala (i problemi di San Giuseppe), ma la ripetizione di alcune gag millenarie (le indicazioni stradali incomprensibili, le uscite fuori luogo dell'ignorante) e il maltrattamento costante della lingua italiana vengono molto presto a noia e si rimane a guardare una pellicola tecnicamente mediocre, dalla storiellina banale e pronta per il lieto fine.

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Daniela 2/01/11 14:53 - 12662 commenti

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Il pugliese Checco, aspirante cantante in trasferta a Milano in cerca di fortuna, inanella una gaffe dietro l'altra, riuscendo sempre a dire la cosa sbagliata. Possibile che un essere tanto ignorante e goffo riesca a conquistare amore e successo? Si, in questo film gradevole, spesso ilare, nonostante l'esilità della trama, la scontatezza di dialoghi e gags, i personaggi stereotipati. Il merito è tutto del protagonista, che fisicamente somiglia ad Aldo del trio ed i cui sproloqui ricordano tanto quelli di certi personaggi tv. Esordio simpatico, per quanto modesto.
MEMORABILE: Il cervello comprato da Mediashopping - Giuseppe falegname cui il figlio rovina gli affari - Power Rangers

Luchi78 3/01/11 11:45 - 1521 commenti

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Film comico realizzato per il comico del momento. Riuscite tutte le sue gag, anche se ovviamente la stoffa non è quella del vero attore, ma si ride tanto e di gusto. Buone le scelte per i personaggi spalla (Abbrescia in primis) e le situazioni di contorno, anche se ovviamente girano sempre attorno ai soliti clichè nord-sud, gay-etero ecc. ecc. Forse sarò contro corrente, ma la Michelini non mi è dispiaciuta...
MEMORABILE: La canzone nel locale gay: "Quanta cattiveria in questa società, nei confronti di chi tiene un'altra sessuità..."

Jcvd 9/01/11 17:18 - 258 commenti

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Premesso che odio profondamente la faccia di Checco Zalone e le sue gag a Zelig, devo ammettere che Cado dalle nubi tanto brutto non è. Certo, la trama non è il massimo ed è come al solito standardizzata, però riesce nel suo intento: si fa guardare e regala qualche sorriso (non di più) allo spettatore. Brava e bella la Michelini.

Nando 19/01/11 03:22 - 3814 commenti

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Luca Medici, in arte Checco Zalone, interpreta un film macchiettistico in cui Nord e Sud, Omo e Lesbo, sono tutti fiori della società. Una commedia buonista che strappa spesso il sorriso e senza volgarità approda ad un finale che cerca di edulcorare le differenze regionali. Zalone sgrammaticato è validissimo.

Belfagor 21/01/11 16:16 - 2690 commenti

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Checco Zalone, ovvero croce e deliza dell'italiano ignorante, burino, rozzo, cafone e sgrammaticato, fa scompisciare nel portare in scena i classici stereotipi su Nord e Sud all'interno di una trama da musicarello. C'è un che di dirompente nel modo in cui il suo personaggio riesce a tirare fuori il peggio da qualsiasi occasione gli venga offerta e probabilmente è questa verve a rendere scorrevole e gradevole un film che, in mano ad altri, non avrebbe retto oltre i primi venti minuti. Da segnalare nel cast di contorno la Michelini e Abbrescia.
MEMORABILE: Checco che dedica la sua disastrosa canzone d'amore ad Angela; la melodrammatica cena a casa della famiglia leghista.

Harrys 22/01/11 15:03 - 687 commenti

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Checco Zalone, pugliese DOC, decide di emigrare al nord per tentare di sfondare nel mondo dello spettacolo. Con questi chiari di luna, le aspettative non potevano di certo essere elevate... e invece la bontà delle intenzioni surclassa tutti (o quasi) i soliti frizzi e lazzi. Gran parte della pellicola è centrata sui luoghi comuni di sempre: nord e sud, omo ed etero e così via. Ma il contestualizzare i clichè ai giorni nostri dona quella vena accattivante che non tutte le commedie del genere riescono ad ottenere. Presente mezza Zelig. **1/2

Bruce 26/01/11 10:41 - 1007 commenti

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Un po' Stiller ma anche Cassano e Celentano, Zalone ha il pregio dell'immediatezza e dell'istinto; arriva diretto, fresco e spontaneo, senza nessuna ambizione artistica o sovrastruttura politica o sociale, anzi con la sola forza dell'irriverenza e del dire quel che non si dovrebbe. Il film nella sua semplicità funziona e ci si diverte. Una boccata d'aria fresca nel clima pesante di questi tempi.

Caesars 14/04/11 10:30 - 3790 commenti

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Il film è un insieme di cose e situazioni già viste molte volte, non si può dire che ci sia qualcosa di veramente originale neanche a cercarla col lanternino, anche il finale mieloso è stra-prevedibile, eppure... Eppure funziona, perché grazie al suo protagonista ci si diverte assai, risultato insperato visto che solitamente i comici tv al cinema non convincono quasi mai. Il merito è quasi esclusivamente da attribuire a Checco Zalone, ma va detto che alcuni comprimari funzionano benissimo. Certo non un capolavoro, ma almeno **½ può valerli.

B. Legnani 25/04/11 10:57 - 5532 commenti

I gusti di B. Legnani

Più importante che riuscito, lancia Zalone ed è la premessa al ben migliore Che bella giornata. Qui c'è un divertente personaggio che riesce sempre a dire la cosa sbagliata in posto e tempo sbagliati, mentre nel film successivo i suoi errori diventeranno più complessi e, pertanto, meno prevedibili. Qui è buono l'inizio, ma poi la trama, troppo esile, si impantana un po', prima di affrontare un doppio finale (sentimentale e canzonettistico) tirato per i capelli. La Michelini ricorda la Canalis e non convince. C'è Mazzotta, il Fazio di Montalbano

Redeyes 26/04/11 07:49 - 2449 commenti

I gusti di Redeyes

Purtroppo il primo Zalone non mi ha entusiasmato e non lo ha fatto causa una sceneggiatura poco felice (anzi direi piuttosto banalotta) ed un Checco non al top. Si fa qualche risata, ma niente di eccezionale, si gioca molto sugli errori verbali (Frassica docet, ma anche Sconsolata recentemente, e certo con la secondo Checco stravince). Alla fine si apprezzano maggiormente le canzoni e la fisicità del comico, ma mi sembra un po' poco. Da migliorare.

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Piero68 9/05/11 08:55 - 2957 commenti

I gusti di Piero68

Film scialbo e privo di idee che fa rimpiangere persino i Vanzina. Battute e gag datate poi fanno il resto. A tratti sembra la brutta (bruttissima) copia di Ricomincio da tre del grande Troisi, ma in realtà lo sceneggiatore ruba a molti altri film. Imbarazzante quando poi tratta clichè ormai "di moda" nel cinema italiano tipo l'omosessualità o il razzismo nord/sud che oramai sopravvive quasi soltanto in questi filmetti. Resto fedele alla mia idea che un buon comico non necessariamente possa poi essere anche un buon attore cinematografico.

Cif 20/05/11 21:49 - 272 commenti

I gusti di Cif

Zalone ha la capacità di costruire una comicità apparentemente sciocca, superficiale, ma in realtà assai ben congegnata. Anche quando attinge da situazioni abusate (vedi le gag sui gay) riesce ad evitare la prevedibilità. Il film è attraversato con leggerezza da questo giovane (ma non troppo) aspirante cantante di provincia, che come un piccolo principe salentino parte per trovare successo e amore. Zalone ha la presenza di scena per reggere su di sè 90 minuti di pellicola. Decisamente sopra lo standard italico-vanziniano. Ottimo esordio. ***
MEMORABILE: Le orecchiette; Il congresso della Lega.

Pigro 30/05/11 10:22 - 9666 commenti

I gusti di Pigro

Zalone approda al cinema portando in dote i due punti di forza del suo successo televisivo: la parlata piena di errori terminologici con la faccia di chi è sicuro di sé e le esilaranti canzoni "neomelodiche". Il risultato è un film divertente, imperniato su un implacabile gaffeur che con ottimismo naif vuole sfondare nella musica. Se le situazioni pescano in un consolidato repertorio e se tutti gli altri vi si adeguano con diligenza e misura, lui è il vero mattatore: monocorde, ma efficacissimo. Niente di trascendentale, ma si ride molto.

Pinhead80 22/07/11 00:11 - 4759 commenti

I gusti di Pinhead80

L'attore comico lanciato da Zelig approda al cinema con un grande successo al botteghino. Checco, un giovane con la passione per la musica e per la sua bella Angela, approda dalla Puglia a Milano in cerca di fortuna. Lì troverà una realtà diversa e un nuovo amore... Più che Zalone (di cui francamente non capisco il successo) ho trovato interessante il resto del cast, che funziona bene e che mi ha fatto ridere in più di un'occasione. Storpiature di parole e frasi (il più delle volte esageratamente forzate) non mi hanno convinto.

Didda23 24/07/11 22:59 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

Checco Zalone lo adoro quando canta a Zelig, ma in questo film non mi ha particolarmente colpito. Certo qualche risatina riesce a strapparla, ma nulla di più. Per quanto riguarda le componenti tecniche non si segnala nulla di particolarmente brillante. La sceneggiatura non osa e viaggia sui binari sereni del "film per tutti"; avrei preferito un prodotto più tosto e sboccato. Dopo mezz'ora diventa noioso. Mediocre.

Giùan 27/07/11 17:19 - 4559 commenti

I gusti di Giùan

Francamente il fatto che un film come questo abbia ricevuto tante note di merito dà la sconfortante misura del baratro in cui Vacanze di Natale, Pasqua ed Epifania han sprofondato la gloriosa commedia italiana (da Camerini a Verdone per intenderci). Il bello è che sti (re)censori han pure ragione, perché nel coro inerte che abbiam di fronte il volto solare e pulito del corregionale Luca Medici stona positivamente. Epperò ragazzi diamine: non un azzardo, non uno scatto... solo piattezza paratelevisiva e tematiche aggiornate stancamente. Bravo Abbrescia.

Supercruel 31/10/11 02:39 - 498 commenti

I gusti di Supercruel

Esordio al cinema per Checco Zalone. Il film non è del tutto riuscito: certo, qualche risata la strappa ma spesso la comicità è piuttosto banale. La storia è molto schematica e prevedibile, a tratti quasi noiosa, anche se c'è un discreto ritmo narrativo. Purtroppo il ritmo delle gag non è supportato da una buona regia, troppo paratelevisiva e piatta. Il film è anche vedibile ma mi aspettavo di meglio, soprattutto in termini di risate.

Fabbiu 29/02/12 16:20 - 2145 commenti

I gusti di Fabbiu

Particolare, perché pur avendo tutti gli ingredienti di una commedia per nulla originale (partendo dal tema principale del meridionale al nord per arrivare a gag ormai abusate), aggravato da uno stile televisivo moderno (quello in cui a Milano c'è sempre il sole) è un bel film che si segue bene, diverte e trova una collocazione quasi originale in mezzo alle commedie italiane di quel periodo; non è volgare, è fin troppo corretto, ma ha anche qualche tocco anticonvenzionale; nel complesso il merito è delle buone interpretazioni (non solo di Checco).

Cloack 77 26/07/12 22:46 - 547 commenti

I gusti di Cloack 77

Due sequenze da annotare: l'ampolla col piscio e il rifiuto delle orecchiette. Sono picchi di un film assolutamente nella norma mediocre del genere: la storiella d'amore, gli omosessuali, il candido che con la sua bontà otterrà tutto. Checco Zalone non è necessario al film, è una cornice col suo dialetto e la parlantina tipo Frassica arboriano, Giulia Michelini è una figurina bellissima e inconsistente... insomma, meglio Zelig.

Pol 23/08/12 10:13 - 589 commenti

I gusti di Pol

È evidente la natura cabarettistica e fortemente egocentrica dell'operazione, nulla più che una serie di sketch tenuti insieme da un'esile trama per certi versi sviluppata fin troppo (le toccanti storie d'amore in un film comico non le capirò mai). Però Checco, nonostante la ripetitività del meccanismo (eredità del piccolo schermo), fa ridere di gusto per "l'ingenua scorrettezza" del personaggio che non perde occasione per sgrammaticare frasi inopportune in diversi ambiti. Divertente, quindi riuscito.

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Modo 23/09/12 22:27 - 949 commenti

I gusti di Modo

Più che recitazione sono scenette teatrali (vedi Zelig) situate in ampia ambientazione. Si sorride perchè alcune gag sono divertenti, ma la storia è un'accozzaglia ben confezionata e niente più. Come comicità pura e fine a se stessa sicuramente meglio degli ultimi cinepanettoni. Zalone ancora acerbo come attore, mentre gli altri protagonisti non se la cavano male.

Gabrius79 3/11/13 23:06 - 1427 commenti

I gusti di Gabrius79

Buon esordio di Checco Zalone al cinema sotto la regia di Gennaro Nunziante e svolgimento eseguito sufficientemente. Si parla di omosessualità e non solo in modo bonario senza scadere in troppe volgarità; le battute sono talvolta gradevoli altre troppo infantili. Bene Abbrescia e Troiano nel ruolo della coppia omosessuale. Canzoni divertenti.

Saintgifts 4/11/13 10:31 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Sono molte le categorie sociali prese in considerazione e in un qualche modo "giudicate": intellettuali, artisti, politici, borghesia del nord, lavoratori del sud, chiesa, omosessuali. Zalone (come personaggio) è ingiudicabile, con la sua prorompente "ignoranza" rimane al di fuori di tutto e di tutti e per questo può permettersi di dire qualunque cosa, di passare come uno schiacciasassi sopra ogni categoria, perfino di "offendere", ma non per questo di non farsi amare anche da quelli che potrebbero essere i più risentiti. Personaggio indovinato.
MEMORABILE: L'impresaria dai capelli rossi, riferita a Checco: "Avrà successo perché è meravigliosamente mediocre"; Le canzoni di Checco.

Mutaforme 6/12/13 01:19 - 417 commenti

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Simpatico film di Checco Zalone che però non incide e rischia di essere dimenticato poco dopo la visione. Il motivo è che le risate poggiano su temi ormai triti e ritriti: omosessuali non dichiarati, meridionali contro settentrionali e l'immancabile storia d'amore. Il comico è bravo e riesce a strappare qualche risata, ma le sue potenzialità non sono sfruttate del tutto. **

Delpiero89 17/01/14 11:14 - 263 commenti

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Debutto sul grande schermo per Checco Zalone e subito grande successo. La sua comicità e mimica sono noti e l'intreccio, nella sua semplicità, risulta comunque ben studiato nell'affrontare comunque personaggi e tematiche dei nostri giorni. Le canzoni interpretate dallo stesso autore, alcune delle quali irriverentemente divertenti, costituiscono un elemento di forza e una nota nuova nel panorama della commedia italiana.

Mickes2 1/03/14 17:43 - 1670 commenti

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Una commedia genuinamente sfacciata e ignorante come il suo protagonista, cantante sognatore velleitario e ingenuo nella chimerica ricerca del successo. Zalone (anche sceneggiatore) sa come giocare con le parole (i pugliesi, anche originari, avranno di che apprezzare) non risparmiando simpaticissime e velenose stoccate verso omosessuali e borghesia; e facendo allo stesso tempo autocritica nei confronti della propria palese mediocrità. In fondo banalotto, ma il risultato è godibile, forte anche di una manciata di situazioni da sbellicarsi letteralmente.

Panza 21/09/14 20:51 - 1842 commenti

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Primo film per il televisivo Checco Zalone, destinato a macinare incassi anche nelle successive epifanie cinematografiche. Qui il film non funziona perché si appiana su una frequenza nazionalpopolare senza alcun "graffio" (l'allusione alla Lega Nord - prudentemente celata - è un mero sfottò). Non vale neanche come puro intrattenimento perché l'umorismo è zeppo di storpiamenti che non avrebbero funzionato manco nei film con Abatantuono. Su cento battute ne fanno sorridere dieci, ma il gioco dopo un po' stanca.

Simdek 4/10/14 19:59 - 122 commenti

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Gradevole film basato sul solito canovaccio del giovane del Sud che non conosce il Nord e sulle inevitabili situazioni legate alle diversità territoriali. Al di là dei tanti stereotipi, comunque ben gestiti, il film risulta molto godibile, anche grazie alle simpatiche canzonette di contorno. Consigliato per passare 90 minuti spensierati.
MEMORABILE: A casa del leghista...

Ultimo 9/09/15 13:43 - 1655 commenti

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L'esordio di Checco Zalone in un lungometraggio dà vita a un film riuscito grazie alla forza del personaggio, che dalla Puglia decide di trasferirsi a Milano in cerca di fortuna. Nulla di particolare nella sceneggiatura, ma Zalone è molto bravo e in grado di far ridere anche chi potrebbe non ritenerlo all'altezza. Tra i comprimari buoni Abbrescia e Troiano nella parte della coppia gay e non male la Michelini. C'è anche Peppino Mazzotta. Tre pallini li merita.
MEMORABILE: La canzone per Angela; La gaffe del power ranger.

Medicinema 8/09/15 23:54 - 122 commenti

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Primo "capitolo" della fortunatissima filmografia Zaloniana, "Cado dalle nubi" (detto in senso parzialmente positivo) è in fin dei conti un lunghissimo sketch che vede per protagonista il tanto indovinato personaggio, rozzo, ingenuo e generoso, che dà il meglio/peggio di sé in un'infinità di situazioni. Paradossalmente è proprio questa la forza del film, in cui il cinismo è rivestito da una patina di zucchero. Ottima la prova di Abbrescia, ingessata la Michelini.
MEMORABILE: La scoperta delle orecchiette nel bidone dei rifiuti.

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Lou 27/09/16 17:58 - 1121 commenti

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Apprezzabile per spontaneità e simpatia, il racconto delle avventure dell'ingenuo e sprovveduto Checco che “sale” a Milano per trovare fortuna nel mondo dello spettacolo dopo le delusioni rimediate nel suo paese in Puglia, è un insieme di sketch teneri e divertenti, anche se molto dozzinali nei contenuti. E’ il personaggio a fare il film; manca però una sceneggiatura strutturata, aspetto che migliorerà nei successivi film di Zalone. A tratti ricorda Il ragazzo di campagna di Pozzetto.

Il ferrini 2/01/16 00:52 - 2358 commenti

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Come cabarettista Luca Medici è talentuoso, cinematograficamente è un disastro. Questo film poi è zeppo di cliché triti e ritriti sull'omosessualità e di disarmanti stereotipi nord-sud. Tutte le gag ruotano intorno a due o tre meccanismi che dopo un quarto d'ora non si reggono più: l'ignoranza del protagonista, le parole storpiate e i fraintendimenti che ne derivano. Idee probabilmente buone per degli sketch televisivi ma non certo per un film di due ore. Si dimentica presto e facilmente.

Il Gobbo 7/01/16 16:21 - 3015 commenti

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Albori di un fenomeno col quale pare si debba fare i conti. Però questo esordio è debole debole, comicità terra terra come la recitazione, gag prevedibili minuti prima, storiella risaputa ed esile; e il fatto che certe sortite benché rozzette appaiano liberatorie dà l'idea dell'opprimente cappa del politically correct: ma questa non è colpa di Zalone. In attesa di vedere i successivi, il mistero sul clamoroso successo resta fitto.

Undying 10/01/16 05:04 - 3807 commenti

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Massimo rispetto per chi - e sono tantissimi - apprezza un certo tipo di cinema; però non si può negare che questo sia figlio della televisione, o meglio di talenti partoriti in tv. Sul piano prettamente cinematografico Cado dalle nubi proprio non funziona: non ha trama, non è comico e tantomeno diverte. Appare talvolta disturbante quando si prende gioco dei diversi e della politica. Tratteggia un'Italia ferma a 40 anni fa (la parodia dei leghisti) e invece rappresenta il peggio dei nostri giorni. Titolo profetico, dato l'inatteso successo.
MEMORABILE: "Ma tu hai comprato il cervello su MediaShopping?"

Paulaster 19/02/16 09:51 - 4419 commenti

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Sceneggiatura come un insieme di momenti poco fluidi che vive sulle gag di Zalone (il quale ben si adatta dal passaggio televisivo al grande schermo). Il suo umorismo scorretto funziona nelle situazioni con la Michelini o nell’appartamento, meno quando prende di mira i leghisti (pessima la regìa) e i meridionali. I comprimari servono allo scopo di spalla e riescono a dare anche sostanza, come Abbrescia. Conclusione banalotta con simpatiche musiche originali.
MEMORABILE: “La spingo io la carrozzella”; “I drogati contro i ladri”; “Mexico!”.

Pessoa 4/11/16 14:10 - 2476 commenti

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Esordio col botto per Zalone, proveniente dal cabaret televisivo, come fu per Troisi e Verdone. La comicità dell'attore di Capurso funziona negli sketch da commedia degli equivoci, ma ha il fiato corto per un film intero, anche perché il finale si capisce con largo anticipo. Nunziante, creatura anche lui della gloriosa Telenorba, farà tesoro dell'esperienza fatta nel capitolo successivo mentre qui perde qualche colpo. Buone le musiche, fra gli attori spiccano Abbrescia e Marescotti. Ma i pallini sono tutti per il one-man-show del protagonista.
MEMORABILE: Abbrescia che per un attimo perde l'aplomb e insulta Checco in barese stretto e Troiano che gli dice "Mi hai fatto paura, sembravi l'esorcista!"

Domino86 5/01/17 18:47 - 607 commenti

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Esordio su grande schermo per Checco Zalone e devo dire che pur non seguendolo come comico apprezzo molto i suoi film. Il sognatore Checco parte dalla Puglia alla volta di Milano in cerca di successo come cantante, sua grande aspirazione e passione. Battute semplici, frasi storpiate fanno divertire molto lo spettatore.. Checco promosso. Menzione per il ruolo di Marescotti.

Tonios 21/04/17 22:37 - 25 commenti

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Grandissimo debutto del Checco nazionale nel mondo del cinema: ci si aspettava un calderone di gag televisive e invece non è così. La trama è avvincente e gli interpreti calati splendidamente nel personaggio, Abbrescia e Troiano mitici. Bellissima la Michelini, anche se personalmente non ce la vedo in quel tipo di ruolo (strano abbiano scelto lei e Marescotti per interpretare dei milanesi doc, visto l'accento romano della prima e il fortissimo emiliano del secondo). È senza dubbio la migliore pellicola di Zalone, non posso che darle il massimo.
MEMORABILE: Il relativismo scevro; "Voi non vi tagliate perché soffrite, soffrite perché vi tagliate"; Gli uomini sessuali; "La spingo io la carrozzella!".

Magi94 9/07/17 19:54 - 952 commenti

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Una bella commedia che si innalza leggermente sopra alla mediocre piattezza italiana. Checco Zalone riesce a creare un personaggio non originale ma divertente, con ambizioni ordinarie che gli procurano guai ordinari, riuscendo a strappare un po' di risate. C'è anche una parte di satira innocua ma spassosa su un noto partito settentrionale. Tutto sommato un buon film, che non sfocia mai nella volgarità facile e si lascia vedere fino alla fine. In futuro, ahimè, Zalone peggiorerà.

Rufus68 31/12/17 23:50 - 3842 commenti

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Il film non esiste: la trama è un pretesto, la regia una semplice presa d'atto dell'esibizione dell'unica cosa che conta, Zalone. Il portamento assieme naïf e arrogante, gli strafalcioni, il mammismo, l'orgoglio meridionale, le impennate neomelodiche formano una testa d'ariete contro il mondo più "evoluto" (nordici, gay, emo, disadattati psichici) in grado di creare una serie di situazioni simpaticamente scorrette. Si sorride e non ci si annoia: il contorno, però, è mediocrissimo. Si salva uno scatenato Marescotti.

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Elduende 9/12/18 16:39 - 20 commenti

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Premesso che il personaggio di Checco Zalone è sempre più o meno uguale a se stesso e che di conseguenza chi lo apprezza apprezzerà questo film, il film è divertente e simpaticamente scorretto; come sempre l'accoppiata Nunziante/Medici ha il merito di evitare di scivolare in una comicità troppo grossolana. Uno sguardo scanzonato (ma consapevole) sulle tante piccole (e, ahimè, anche meno piccole) miserie della nostra società.
MEMORABILE: La serie di gaffe di Checco con il cugino; L'equivoco sulla "brutta malattia" di Alfredo; L'ira di Raffaella con il marito.

Nicola81 26/02/19 23:02 - 2857 commenti

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Il successo di Checco Zalone è per certi versi esagerato, ma questo primo film che lo vede all'opera a tratti fa ridere di gusto, e il merito è principalmente proprio del suo personaggio, stereotipo dell'italiano rozzo, ignorante e sgrammaticato, portatore di una comicità anche politicamente scorretta ma fortunatamente mai volgare. Molto bravi Abbrescia e Troiano come coppia gay, non male Marescotti e la Michelini. Certo, parlare di regia e di una vera e propria sceneggiatura sarebbe superfluo...

Siska80 9/06/21 20:17 - 3792 commenti

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Mediocre commedia sul solito giovane imbranato made in Sud che cerca una vita migliore al Nord... e ovviamente la trova. Incomprensibile il successo di Zalone come cabarettista e attore, dato che la sua comicità è imperniata solo sulla "sgrammatica" (cosa questa che alla lunga annoia) e sulle singolari interpretazioni canore al piano (in cui si rivela non male in qualità di autore). Buon cast di contorno sprecato (Abbrescia, Mazzotta, Michelini), ma si sorride qua e là (tranne per certe battutacce omofobe).
MEMORABILE: Il cd dedicato ad Angela; Le coriste da basso budget.

Caveman 25/09/21 20:57 - 523 commenti

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Banale esordio di uno Zalone divenuto fenomeno in TV e giocoforza passato al cinema. Soggetto visto e rivisto con il meridionale svogliato che cerca fama, effimera, al nord. Chiaramente il nostro se la suona e se la canta fagocitando tutti i momenti. Va da sé che a funzionare sono il navigato Marescotti e il sottovalutato Abbrescia nei panni del cugino gay. Zalone è evidente che sia lo specchio della società: ognuno ha ciò che si merita. Purtroppo. Aridatece Totò, Sordi e Verdone. Ma pure Boldi e De Sica.

Teopanda 15/11/21 07:46 - 102 commenti

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Checco, cantante pugliese emigrato a Milano in cerca di fortuna, commette una gaffe dietro l’altra nella sua ricerca del successo. Il film si basa totalmente sulle qualità comiche di Zalone. Il personaggio del cantante pugliese ignorante riesce sempre a strappare più di qualche risata. Un altro pregio è il comparto musicale del film, con canzoni scritte da Zalone che riflettono a pieno la “cultura” del protagonista. Gli altri interpreti non fanno un grande lavoro (alcuni risultano anche poco credibili), la regia è discreta (adatta al tipo di film).
MEMORABILE: “Faccio la pipì, faccio la pupù…”; “Gli uomini sessuali”; Checco dai leghisti; Checco nel bagno alla festa.

Androv 20/04/22 16:07 - 195 commenti

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Qualche gag simpatica, contata sulle dita della mano, più qualche canzone riuscita e stop, il film finisce qui. Girato discretamente, con uno Zalone deludente (e una Michelini altrettanto), qualche caratterista divertente (Troiano, Abbrescia) e poco altro. Film quasi irritante nel modo in cui vengono trattati i meridionali (da parte di un meridionale!). Non fa ridere, non fa ragionare, non intrattiene. Successo inspiegabile.

Enzus79 6/05/22 23:01 - 2896 commenti

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Certamente non si può dire che questo primo lungometraggio di Checco Zalone (qui anche sceneggiatore) non diverta. Solita analisi dell'italiano medio in modo farsesco, ma non troppo. Forse dopo la prima visione il giudizio ha una tendenza a scendere. Personaggi di contorno riusciti, specie la coppia gay. Canzoni cantate e firmate dallo stesso Checco Zalone. Consigliabile.
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  • Discussione Rambo90 • 13/01/11 01:29
    Pianificazione e progetti - 436 interventi
    Però tutte le schede del film lo riportano anche qui...
  • Discussione Jandileida • 13/01/11 09:58
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Ah allora non lo so. Ho il DVD, però il film l'ho appena visto e non ce la posso fare a rivederlo subito :)

    Comunque a me non pare proprio di averlo visto,nemmeno di sfuggita
  • Discussione Zender • 13/01/11 09:58
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Ed essendoci nel secondo io penso che ci sia anche nel primo. Però in effetti... che faceva nel primo?
  • Discussione Jandileida • 13/01/11 11:12
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Ho dato uno sguardo rapido e Papaleo secondo me non c'è,però ripeto ho visto velocemente

    Il ruolo sarebbe quello di Vito,non ho idea di dove possa essere. Forse la sua parte è stata tagliata
    Ultima modifica: 13/01/11 11:14 da Jandileida
  • Discussione Zender • 13/01/11 11:29
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Sì, solo che Vito è solo un nome, purtroppo. Bisognerebbe capire anche il tipo di ruolo...
  • Discussione Rambo90 • 14/01/11 02:23
    Pianificazione e progetti - 436 interventi
    secondo me si tratta di qualche scena tagliata e integrata magari nel dvd
  • Homevideo Gestarsh99 • 30/10/11 00:06
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Medusa Video:



    DATI TECNICI

    * Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 5.1 DTS HD: Italiano
    * Sottotitoli Italiano NU
    * Extra Special
    Scene tagliate
    Trailer
  • Curiosità Nemesi • 3/12/11 11:36
    Disoccupato - 1670 interventi
    La scena di Checco che cammina in Corso di Porta Ticinese, andando verso il negozio di musica, è stata girata il 26 giugno 2009. Ero lì di passaggio e ho scattato:


  • Discussione Nemesi • 4/10/15 16:08
    Disoccupato - 1670 interventi
    Il tizio che guarda la vetrina del negozio di strumenti musicali mi sembra il regista, Gennaro Nunziante.

    Ultima modifica: 4/10/15 19:19 da Zender
  • Discussione Zender • 4/10/15 19:19
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Sembrerebbe di sì, a me riesce sempre difficile stabilire con certezza la cosa, con gli umani :)