Ottimo noir alla francese, con una buona partecipazione italiana (Celi e Garko). Temi trattati: giustizia privata e corruzione. Bouquet, attore di solito relegato nelle parti di sbirro corrotto o malavitoso, qui si destreggia benissimo come sbirro vendicativo che ha una sua "pulizia" personale, tanto che verso il finale mostrerà una dote inaspettata. Bel film per fortuna disponibile in DVD. Colonna sonora identica a Una sull'altra.
MEMORABILE: "Spara ma sarà un omicidio!" "Va bene, sarà un omicidio."
Una perla d'oltralpe in stile hard boiled, alla Mike Spillaine. Tutto fila come un rapido e tutti sono al meglio, con un Celi odioso più che mai. Pazzesco il contrasto tra ferocia e sete di giustizia del protagonista, in netto contrasto con la sua faccia da attore comico da film muto. Il grosso scandalo è la colonna sonora: non è di De Gemini ma di Ortolani, ed è quella di una strachicca di Fulci. Bravi anche la Fabien e Constantin. Così così Garko.
Le due anime del polar francese sono equamente rappresentate: il poliziesco, nelle imprese dell’ispettore hard-boiled che affronta il crimine ad armi pari, e il noir, nei violentissimi regolamenti di conti fra bande di gangsters; su entrambi cala la luce crepuscolare della disillusione e della solitudine, riflessi nel volto pietrigno ed introspettivo di un magnifico Bouquet e nel suo dialogo con Constantin. L’aiutante nero della Fabian è Serge Noubret, culturista antillano spesso presente nei peplum degli anni Sessanta. Un plagio la colonna sonora di Duhamel e De Gemini.
MEMORABILE: La devastazione del locale e il sadico pestaggio della Fabian; le esecuzioni a sangue freddo dei criminali da parte di Bouquet; Bouquet e Constantin.
La morte di un poliziotto e la conseguente vendetta portata avanti da un collega è al centro di questa storia di corruzione e traffici loschi. Polar francese contaminato dall'hard boiled e pervaso da una forte carica politica: la differenza fra la polizia e il crimine organizzato si fa sempre più sottile man mano che la rappresaglia prosegue, fino a scomparire in un'equiparazione ardita ma ben argomentata. Notevole il cast, con due partecipazioni italiane (Garko e Celi). Colonna sonora plagiata da Una sull'altra.
Senza mezze misure, sia da una parte che dall'altra. Il titolo originale fa riferimento a un accordo con la polizia, un accordo tra diverse facce della stessa polizia in cui la faccia onesta, quella che si attiene alle regole, soccombe. Teso noir alla francese; le facce di Bouquet e di Constantin sono le più credibili e in perfetta sintonia con una sceneggiatura senza fronzoli e lineare. Senza nulla togliere alla presenza italiana, si poteva completare il cast rimanendo in Francia: difficile sullo schermo passare per francese senza esserlo.
Il pessimismo nei confronti della società e dell'"immondizia sociale" che questa produce (sia nell'ambito della legge che in quello più ovvio della criminalità) regna sovrano in questo cupo noir diretto da Yves Boisset. La prevalenza di scene notturne e buie è il perfetto sfondo in cui si muove sottotraccia il "lerciume" delle personalità protagoniste del film; infatti, moralmente parlando, risulta difficile assolvere anche solo un personaggio della pellicola. Bellissime le musiche jazz. Film crudo e al tempo stesso elegante. Più che buono.
Polar di esemplare, hemingwayana asciuttezza, secondo una ricetta di cui solo i francesi possedevano il segreto. Anarchica e disillusa, segnata dal Fato e dal valore dell'amicizia, tesa e serrata, ottimamente recitata. Efficace anche la musica (di riporto) che tiene il film, al debutto dei '70, ancorato al decennio precedente. Mirabile.
Noir essenziale, nichilista, senza scappatoie morali. Polizia e criminalità sono forze che operano con identici metodi di di sopraffazione; le regole d'onore (la vendetta per un caduto o per uno sgarbo) vantano la stessa matrice brutale. Legge positiva e legge criminale possono, al massimo, trovare un punto d'equilibrio, sancito dal più forte. Tutti in parte gli attori, compreso Garko.
MEMORABILE: La sparatoria nell'ascensore; La tortura a Garko.
Un poliziotto e un criminale perseguono lo stesso obiettivo (vendicare la morte di un amico) con mezzi pressoché identici: lo scontro è inevitabile... Boisset dirige un bel polar con accenti di denuncia sociale, che propone i tipici ingredienti del genere senza però sacrificare le ragioni dello spettacolo. La trama non è inutilmente contorta e gli attori sono tutti bravi: Bouquet è il migliore, ma anche i nostri Garko (lui il personaggio del titolo) e Celi fanno la loro bella figura. Peccato per la colonna sonora, spudoratamente plagiata.
MEMORABILE: L'esecuzione in ascensore; I 1000 punti; Il confronto tra Bouquet e Constantin; Il finale.
Due vendette, due uomini che si incrociano in un duello per raffreddare feroci rancori dovuti alle morti di loro soci. Un poliziesco alla francese coi fiocchi. Freddo, virile, dallo stile essenziale, i colori grigi e lividi. La figura corvina di Françoise Fabian si misura con la sagoma bionda di Gianni Garko. Ottima interpretazione di Michel Buquet nei panni di ispettore irrispettoso.
Noir franco-italiano, permeato da una forte vena pessimistica, tipica del genere, specialmente quello francese del periodo, di cui Melville fu il principale esponente. Qui, Yves Boisset realizza una sorta di ibrido tra giallo e noir a cui l'interprete principale, Michel Bouquet, poliziotto alla ricerca della vendetta per la morte di un suo collega, presta la sua maschera, molto simile a un Jean Gabin dei tempi d'oro. Tra gli italiani Gabriel Garko e Adolfo Celi. Interessante.
Robusto gangster movie di Boisset che anticipa il personaggio del poliziotto ribelle e giustiziere che diventerà un topos di certo poliziottesco. La storia è avvincente e ben scritta, condotta con un ritmo elevato (per essere un polar), in cui non mancano scene d'azione particolarmente cruente (per i tempi). Buona prova del cast, senza grosse individualità (a parte il solito Celi che guarda tutti dall'alto) ma gestito con mano ferma dal regista che crea un gruppo affiatato. Degno di nota l'incalzante montaggio di Tomassi. Una gioia per gli occhi degli appassionati del genere...
MEMORABILE: "Il poliziotto è un mestiere sporco, e si può fare solo in modo sporco!" (Michel Bouquet/Favenin).
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DiscussioneFauno • 26/11/10 12:00 Contratto a progetto - 2743 interventi
Quella più fantastica è quando chiede:A quanti punti giocavate alla Balotte?
1000 punti
Bene,li contiamo assieme.
Nel film fa una breve apparizione, nel ruolo de "Il nero", il celebre culturista francese Serge Nubret, vincitore di diversi titoli mondiali ed europei e secondo due volte nella competizione di Mr. Olympia, in entrambi i casi dietro ad Arnold Schwarzenegger. Una delle due, quella del 1975, fu raccontata da George Butler nel documentario Pumping Iron. In quell'occasione il terzo classificato dopo Schwarzenegger e Nubret, fu Lou Ferrigno, che intraprese con successo la carriera di attore ed è noto a tutti come l'incredibile Hulk televisivo.