Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

È il primo vero film di Nanni Moretti (IO SONO UN AUTARCHICO era stato gonfiato in 35mm solo in un secondo tempo) e si impone subito come uno dei più originali e innovativi, autarchici e curiosi dell'epoca. Costruito frammentariamente, con discorsi spesso spezzati, montato artigianalmente e senza apparente consequenzialità, ECCE BOMBO è la quintessenza del cinema morettiano, basato sul carisma particolarissimo del suo protagonista ma sceneggaito bene anche per i comprimari, quasi tutti sull'orlo di una crisi di nervi. E’ un film folle, a tratti irresistibile (alcune frasi vengono ormai citate...Leggi tutto come solo con i classici si usa fare), zeppo di contenuti e profondi ritratti psicologici. A lungo andare lo spettatore può anche annoiarsi, trovarlo ripetitivo (la quasi totale assenza di musica si fa sentire eccome!), in realtà non c'è una sola scena di troppo, perché contribuiscono tutte a descrivere appieno il quadro sociale di una generazione in rivolta, figlia di un ‘68 i cui echi saranno duri a spegnersi. Moretti è così: o lo si ama o lo si odia, ma nessuno può negare che abbia saputo inventare uno stile personalissimo, capace di appassionare i sociologi quanto i cultori della comicità pura. Inutile soffermarsi sulle carenze registiche, non è certo la regia a fare il film: sopra ogni cosa incombono la lucida follia dell'autore Moretti, i suoi monologhi non-sense, i suoi rapporti contraddittori con gli amici e le ragazze, le paranoie vissute in ambito familiare. Un cast eccellente per una pietra miliare del nostro cinema.

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G.Godardi 4/04/07 23:11 - 950 commenti

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Pur girato in 16mm, è il primo vero film di Moretti, cioè prodotto da altri. È praticamente il proseguimento del precedente, esattamente della parte cittadina. Qui Moretti affina sia il suo stile, fatto di tanti piccoli espisodi giustapposti tra loro, sia le tematiche (amori, amicizia, politica, cinema) tutte legate tra loro. Girato quasi interamente con mdp fissa (solo 7 movimenti!) ricorda certi film di Tati. Ma le tematiche lo avvicinano anche a I Vitelloni di Fellini e a certo cinema di Godard. Chi ha empatìa col regista si divertirà un mondo, gli altri sbadiglieranno.

Caesars 7/05/07 09:15 - 3772 commenti

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Dopo l'esordio nel lungometraggio con Io sono un autarchico, girato in 8mm, ecco il primo film "vero" di Nanni Moretti. Già ci sono tutti gli elementi cari al regista e, anche se girato con mano ancora grezza, il risultato finale è decisamente positivo. Ci si diverte, anche tanto, con le avventure di Michele Apicella, ma un retrogusto amaro rimane sicuramente in bocca. Certamente è un film che non ha solo estimatori, ma anche feroci detrattori, perché se non si entra in sintonìa con quanto mostrato da Moretti la noia può avere il sopravvento.

Il Gobbo 10/09/07 09:27 - 3015 commenti

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Grandi numeri dell'alter-ego morettiano Apicella (nome che, per una singolare nemesi, è diventato automaticamente evocativo di Berlusconi!). Il lato nevrotico, un po' nascosto, di anni terrificanti, in una galleria di sketches feroci, e col massimo di verve linguistica nella fattura di slogan ormai proverbiali (una specialità della casa andata purtroppo evaporando col tempo, come tutto il resto). Tecnicamente parlando quasi anticinema, ma perfettamente funzionale al tutto. Aridàtece l'amico etiope.

Sibenik 25/09/07 22:13 - 90 commenti

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Film noioso e ripetitivo in cui Moretti, evidentemente già vittima del proprio ego al momento di muovere i primi passi, riesce ad annoiare anche i cadaveri. Rispetto a codesta pellicola alcuni potrebbero perfino trovare gradevole ed entusiasmante la visione di opere modeste e moleste come Palombella Rossa e La stanza del figlio; per parte mia credo che la produzione di Moretti sia tutta lungo la linea della noia mortale con sfumature variabili tra il fastidioso ed il soporifero, eccezion fatta per il celebre attacco a D'Alema! Pessimo.
MEMORABILE: L'interpretazione di Mughini è talmente squallida da farlo sembrare un genio quando esplode nel suo delirio calcistico la domenica pomeriggio.

Homesick 14/03/08 09:38 - 5737 commenti

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Afilmico, frammentario, militante, è più convincente e gradevole nel suo innovativo linguaggio cinematografico – in primis i dialoghi coloriti e bizzarri del protagonista - che nelle arroganti e stantie pseudo-analisi su disagio generazionale e velleità collettiviste di sapore sessantottino. Nel cast due vittime delle pellicole argentiane: la Javicoli e la Stagnaro. Mauri sprecato.

Sunchaser 22/09/08 15:14 - 127 commenti

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Primo film per il grande schermo, dopo il grande successo nei cineclub di Io sono un autarchico (1976, successivamente gonfiato in 35mm), di un regista che sarebbe diventato il simbolo di una certa sinistra italiana. Non c'è una trama vera e propria, ma una serie di sketch che rimandano a certi fumetti dell'epoca, sulle contraddizioni ed i sogni dei post-sessantottini. Moretti è però già vittima del suo ego smisurato e il risultato è noioso e privo d'interesse, a tratti insopportabile.
MEMORABILE: Ma che siamo in un film di Alberto Sordi? Te lo meriti Alberto Sordi!

Cotola 7/02/09 20:04 - 8998 commenti

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Ottimo esordio dietro la mdp di Moretti che mostra sin dalla sua prima opera una certa originalità stilistica nonché alcune caratteristiche che diventeranno tipiche del suo cinema (tra cui una certa voglia di "parlare" e di "discutere" più che limitarsi semplicemente a raccontare una storia). Forse sconta una punta eccessiva di narcisismo ma a tratti diverte non poco.

Deepred89 28/02/09 00:15 - 3701 commenti

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Commedia decisamente sopravvalutata, irrisolta e frammentaria nonostante qualche dialogo azzeccato e qualche situazione interessante (ma neanche troppo). Inoltre la confezione, scelta voluta o problemi di budget che siano, è davvero troppo povera ed elementare. Il cast invece funziona bene: Moretti interpreta già Michele Apicella e lo fa benissimo e tra gli attori abbiamo anche Glauco Mauri e Fabio Traversa. Non un disastro ma nemmeno imperdibile.

Cangaceiro 18/04/09 12:17 - 982 commenti

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Il punto di forza di "Ecce Bombo" è questo stile unico, personalissimo e inconfondibile. Moretti si focalizza su un drappello di amorfi ex sessantottini allo sbando e da li inzia a dire e fare tutto quello che vuole in modo sferzante e naturale, senza risparmiare nessuno (Manfredi, Sordi ecc.) La regia (caratterizzata dall'uso quasi esclusivo della telecamera fissa) pur essendo rozza e artigianale è "salvata" da un montaggio serrato che ci propone senza sosta tutti i vari episodi/pillole, alcuni dei quali ormai entrati nell'anotologia del nostro cinema.
MEMORABILE: Il personaggio intepretato da Luigi Moretti (il vero padre di Nanni) telefona a una radio per raccontarsi.

Pigro 7/09/09 08:27 - 9623 commenti

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Quadretti di vita quotidiana di un giovane tra narcisismo e sconfitta, amorazzi e litigi famigliari, pseudopolitica e cinefilia. Splendido quasi-esordio di Moretti, apparentemente velleitario filmetto fatto in casa, in realtà raffinatissima e complessa summa di un certo cinema (interessante il poster non casuale di Keaton) e di quello scorcio socio-politico-culturale-linguistico-antropologico che sono stati gli anni 70 italiani, visti da un branco di perdenti che anelano la vita e se ne sentono schiacciati. Comico e struggente: geniale.

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Matalo! 17/10/09 16:44 - 1378 commenti

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La generazione senza riferimento tra i 70 e gli 80, con un retaggio "impegnato" alle spalle ormai alla corda e il nuovo nulla che avanza, viene rappresentato in una serie di episodi che vedono l'alter ego di Moretti alla ricerca di un senso, la gestione delle proprie nevrosi e l'ineguatezza in un'Italia che non vuole cambiare. Ricco di momenti memorabili anche se a tratti invecchiato. Fa ridere, per un regista che sembra non conoscere cosa sia il ridere. Punto di partenza per opere più mature ed omogenee.
MEMORABILE: La chiaccherata al tavolino del bar; Mauri che canta "Anna" di Battisti. La telefonata con la Lucia Di Lammermoor.

Markus 8/10/09 14:06 - 3680 commenti

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Moretti è fastidioso, arrogante e lo abbiamo imparato a conoscere e per questo motivo anche amare. Spesso il film percorre strade soporifere e con una moraletta un po’ gratuita, ma più spesso ci spiazza con quelli che all'epoca erano temi non ancor affrontati nel cinema, almeno in questi termini. La comunicabilità atipica di Moretti è all'ennesima potenza e fresca di una giovinezza e perfidia tipiche di quel periodo infausto per il Bel Paese. Curiosa ma eccellente la presenza di Glauco Mauri.

Puppigallo 8/10/09 14:10 - 5250 commenti

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Un Moretti D.O.C., che impone prepotentemente se stesso, sia sul set, sia a chi usufruisce della pellicola, senza fare concessioni filmiche, o ammiccamenti. Se ne sbatte e mostra il mondo come lo vede lui, giudicando, ma offrendo anche il petto, visto che non si disegna certo privo di difetti e nevrosi. E' un dare avere che funziona, nonostante scivoli sempre nell'eccessiva alienazione (i rapporti con amici e ex fidanzata). Bella la figura del padre, ormai alla frutta e demotivato. Grande l'amico barbuto, che urla: "Ecce bombo!" e spacca una sedia con un colpo di karate. Notevole e da vedere.
MEMORABILE: Una sua ex compagna: "Ti ricordi Renato? E' andato a vivere in un casolare in Umbria. Certo, sconta un forte isolamento culturale, però ha 60 pecore".

Mtine 4/12/09 13:53 - 224 commenti

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Forse, insieme a Io sono un autarchico, il film peggiore di Nanni Mretti. Senza costruire uno storia vera e propria, questo inserisce dialoghi e monologhi senza alcun nesso logico, scene che non hanno niente a che vedere né con la precedente né con la successiva; la regia è pessima e il montaggio disarticolato. Si vede comunque, in tutto il film, il genio di Nanni Moretti, forse troppo acerbo in quell'epoca, che però maturererà negli anni a venire.

Luchi78 9/03/11 00:12 - 1521 commenti

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Geniale film di un Moretti agli albori, desideroso di portare al pubblico un nuovo linguaggio (ed ecco lì le critiche a Sordi), dove l'etiope ci racconta come la DC malgoverna l'Italia, dove i classici schemi sociali e familiari saltano e praticamente s'invertono (Michele che schiaffeggia il padre). Il tutto condito con un sarcasmo feroce, che diventa lo stile di vita del protagonista morettiano che fa di ogni battuta uno sberleffo.
MEMORABILE: Minzolini che interpreta il ragazzo che vuole fare l'occupazione!

B. Legnani 18/05/11 14:01 - 5519 commenti

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Più morettiano di così... I primi tre quarti d'ora sono molto belli. Poi, francamente, la spezzettatura delle situazioni è un po' meno agevole e il film rischia, un po' a sorpresa, di essere un poco noioso. Memorabili i colpi contro Sordi e (specialmente) contro Manfredi. Non sfruttata al meglio la Javicoli. L'attrice dell'incipit è Rossana Canghiari, prezzemolina spesso non accreditata (come Maria Tedeschi) del cinema italiano del decennio. **½
MEMORABILE: "Lucéan le stelle".

Rebis 2/06/11 15:13 - 2331 commenti

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Difficile da valutare fuori dal contesto culturale che l'ha prodotto, sebbene certa sintomatologia non sia troppo dissimile da quella odierna. La perpetua episodicità, l'assenza (intenzionale) di recitato, la secchezza lapidaria dei dialoghi che lavorano in profondità, confluiscono in una narrazione simile a quella delle strisce a fumetti (Schulz in primis). Lo sperimentalismo è a tratti apodittico e l'esercizio forse tirato un po' troppo per le lunghe; e se alcune gag sono spietatamente ironiche altre cadono nel vuoto. A suo modo, comunque, un Ufo nella cinematografia italiana. Straniante.

Nando 1/06/11 21:08 - 3806 commenti

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Gli esordi di Moretti vedono il suo impegno verso l'incomunicabilità e la criticità verso le istituzioni con i suoi temi desueti e sinistrorsi all'estrema potenza. Narrazione ieratica che alterna momenti convincenti ad altri poco interessanti. Sicuramente un documento del periodo ma le stesse "storiche" esternazioni verso il cinema di Sordi lasciano il tempo che trovano. Ipervalutato.

Enzus79 2/06/11 16:21 - 2863 commenti

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Nanni Moretti firma questa sorta di storia surreale, molto originale e folle. Di primo impatto può sembrare noioso e monotono, ma forse visto una seconda volta il film viene apprezzato di più. Scene al limite del grottesco e del divertente, ma che comunque fanno anche riflettere.

Giùan 3/09/11 07:30 - 4528 commenti

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Dopo l’esordio autarchico, Nanni è alla prova del Cinema “adulto" e nel passaggio Super8-Mdp dà ad intendere di non esser affatto un “caso” ma un autore, (dis)piaccia o no! Ecce bombo è imprescindibile nel contesto imbolsito del cinema italiano non di genere dei ’70 e l'ormai classica struttura a strisce è puntellata, raffinata e precisissima, dando, al di là d'ogni apparente consequenzialità narrativa, la misura perfetta del mosaico socio-psicologico che Moretti va a costruire. Ironia lancinante, monologhi deliranti, spasso senza soluzione di continuità!
MEMORABILE: A caso: l'inizio sul set del film porno in cui Silvia fa l'aiuto regista; "...c'ho un amico etiope"; le canzoni: "Voglio anna" e "Un uomo da bruciare".

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Belfagor 4/09/11 11:44 - 2689 commenti

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È un Moretti ancora acerbo, quello di Ecce Bombo, eppure si possono già osservare i tratti salienti della sua sperimentazione: struttura episodica (qui quasi fumettistica), recitazione secca, dialoghi inconcludenti solo in apparenza, omaggi criptici a particolari generi cinematografici e sferzate politiche. Il protagonista è il nevrotico e inconcludente Michele Apicella, un nome che diverrà un marchio di fabbrica. Sarcastico e grottesco, mal equilibrato, rozzo nell'aspetto visivo ma di certo graffiante.
MEMORABILE: "Rossi e neri sono uguali? Ma dove siamo, in un film di Sordi?"; "Faccio cose, vedo gente..."

Ducaspezzi 19/09/11 18:10 - 222 commenti

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Ecco una impietosa e gustosa messa alla berlina di tutte quelle concettualizzazioni, ritualità, idee-totem, svisceramenti intellettua(-loidi) o (-listici) che, da rispettabile armamentario culturale e analitico di una generazione in rivolta, si trasfigurano (perdendo l'aggancio del.. treno rivoluzionario) in stereotipi derelitti, in stanche reiterazioni di senso più disilluse che speranzose, più oziose che progettuali. E l'irresoluto Michele, con le sue secche idiosincrasie, parrebbe il solo ad averne un acido sospetto. Comico e triste. Insolito.
MEMORABILE: Michele che, riproducendo con la lingua il rumore di chi va sott'acqua bevendo, marca l' inizio e la fine di un flashback. Geniale, rude metacinema!

Mdmaster 4/11/11 22:57 - 802 commenti

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Partendo dall'autarchica traccia, Moretti espone nettamente i suoi pensieri sulla gioventù e sul mondo mischiandoli con le proprie fisse e paranoie che già cominciano a manifestarsi. È un ritratto quasi affettuoso di un periodo ormai tramontato per l'Italia, ove si cominciava a intravedere che il futuro non sarebbe stato così roseo come si pensava. Michele e i suoi amici discutono, delirano, perdono tempo... ma tanto che dovranno mai fare? Scollegato, scardinato e senza filo logico, ma è così che deve andare. Davvero immortale.
MEMORABILE: "Del rapporto con una donna mi piace la prima volta, anzi i preparativi per la prima volta"; "Non starei mai con una donna che sappia giocare a carte".

Ryo 4/02/12 00:47 - 2169 commenti

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Proprio come l'opera precedente del regista, Ecc eBombo ha uno stile straniante con una sequenza di situazioni l'una slegata dall'altra, ma tenute insieme dal filo conduttore del protagonista, i suoi amici, la famiglia. Tutti personaggi che danno il via ad una miriade di mini-sketch dalla comicità surreale. Il risultato è delirante e rappresenta un'ottima operazione di satira sociale.
MEMORABILE: "Senti scusa sono bloccato, mi intimidisci, volevo sapere se potevamo innamorarti di me... ehm, no... se potevi... innamorarmi di te... ehm... no, scusa".

Didda23 11/04/13 21:31 - 2424 commenti

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In una sola parola geniale! Moretti, attraverso una sceneggiatura frammentata, narra i sogni infranti, le delusioni e i rimpianti di un'intera generazione che ha visto svanire la carica distruttice del '68 e che deve fare i conti con un presente avaro di gioie e colmo di frustazioni. I momenti comici non mancano, anche se quella che rimarrà nella storia è l'accusa nei confronti di Manfredi. Moretti recita (?!) alla grandissima con quel modo tutto suo che ha fatto dividere intere generazioni. Curiosa la partecipazione del pdellino Minzolini.

Myvincent 21/08/13 07:46 - 3721 commenti

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A metà anni '70 Moretti inaugura una nuova forma di comicità portando in scena sé stesso e le sue idee, coniugando l'ironia (che sovente diventa sarcasmo) con l'intimità, raccontando quella generazione nuova, all'ombra di quel panorama politico di allora. Il risultato è uno sconcertante stile originale a cui non eravamo abituati e che ci mancava. Successivamente i regista curerà maggiormente l'aspetto narrativo, armonizzando la sua tipica frammentarietà espressiva.

Almicione 4/09/13 01:20 - 764 commenti

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Dispiace vedere un tanto originale e valido contenuto sprecato in una pellicola di bassa qualità (sotto l'aspetto tecnico). Moretti è un maestro nel rappresentare l'inquietudine della gioventù coeva che porta a uno stato di desolazione, smarrimento, infelicità. Anche la famiglia non riesce a comprendere il sessantottino Michele e il clima che si genera non è dei migliori; quindi si cerca continuamente un cambiamento che per Michele, a differenza degli altri, non arriva. Moretti autoironico, devastante, comico, critico. Genio.
MEMORABILE: "Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?"

Lythops 29/01/15 22:19 - 1019 commenti

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Frammenti di vita che chiunque abbia raggiunto una certa consapevolezza alla fine degli anni '70 non può che condividere: il modo di passare il tempo, i rapporti con i genitori e i coetanei, le crisi esistenziali... il tutto narrato con spontaneità e intelligenza a volte disarmante, come gli esami di maturità, le ingenuità di professione di fede politica, i perché a cui si cerca di dare una risposta. Realizzato con pochi mezzi, un film che va dritto al cuore. Innovativo per messaggio, narrazione, semplicità e coraggio.

Rambo90 17/08/15 01:52 - 7659 commenti

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L'esordio professionale di Moretti è un garbato e divertente film surreale, dove il regista affronta molti dei temi che poi gli saranno cari: il cinema, la solitudine, il rapporto con i genitori. La frammentarietà della pellicola (in fondo sono tutti sketch con un debolissimo filo conduttore) rallenta molto il ritmo rendendo alcuni momenti anche ostici da seguire; ma quelli memorabili ci sono, così come tante battute e situazioni che muovono al sorriso. Buono.

Paulaster 24/06/15 15:14 - 4373 commenti

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La seconda opera di Moretti si affina nell’interpretazione dei ruoli migliorando il cast, con Moretti che si pone al centro del discorso. Divaga di meno, pur colpendo sempre qualche emblema cinematografico e si concentra (più chiaramente li fa a pezzi) sui cosiddetti giovani, che non riescono nemmeno a fare un’occupazione. Più disincantato nella prima parte, si incupisce strada facendo, al limite della violenza verbale. Anche nel familiare la situazione non è allegra, ma non attribuisce colpe.

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Alex75 27/06/15 10:46 - 876 commenti

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Moretti realizza il suo film più comico raccontando, attraverso una serie di sketch, la realtà desolante di alcuni giovani nevrotici, privi di punti di riferimento e inconcludenti e dei loro piccoli fallimenti, con ironia spesso feroce ma mai malevola (così come le frecciate al cinema italiano, al mondo della scuola e alla mancanza di autorità dei genitori). Frammentario e molto imperfetto, eppure riuscito, con molti passaggi memorabili: una vera "summa" del cinema e del pensiero morettiano.
MEMORABILE: Gli esami di maturità; L’alba a Ostia; L'amico etiope; Il barbuto Vito distrugge una sedia con un colpo di karatè; ”Tutti da Olga!”

Graf 20/08/15 21:54 - 708 commenti

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Nel cinema mainstream degli anni '70 funge da sasso gettato nello stagno. Frantumi, brandelli di vita senza uno straccio di una storia redatta. Il problema elevato a impianto, la discussione come sistema di vita. Una strategia stilistica che camminava insieme alla generazione sessantottina colta nel momento del suo goffo disincanto. Umorismo fulminante, comicità stralunata, tecniche cinematografiche rudimentali e la sfavorevole sensazione che una parte di questi soccombenti (per finta?) sono poi entrati nel sistema mediatico e culturale italiano. Reperto.
MEMORABILE: La perdita della bussola di un'intera generazione: voler ammirare il sorgere del sole a ovest, sulla spaggia di Ostia.

Il ferrini 8/06/16 10:00 - 2337 commenti

I gusti di Il ferrini

Vivido e spesso impietoso dipinto della generazione sessantottina e della rivoluzione di cui - nel bene e nel male - si rese protagonista. Nella battuta "te lo meriti Alberto Sordi" c'è tutta quella voglia, insopprimibile, di cambiare gli schemi, nella memorabile sequenza sul "linguaggio di noi giovani" c'è invece il sunto dell'incomunicabilità con le vecchie generazioni. Ma c'è spazio anche per le fragilità e per quella nuova concezione delle relazioni amorose, tanto voluta quanto sfuggente. Unico e seminale.
MEMORABILE: La telefonata "Vengo, no, non vengo".

Fabbiu 6/08/16 16:59 - 2133 commenti

I gusti di Fabbiu

Tutto è frammentato e frammentario, non solo le situazioni ma persino il montaggio; per questo motivo è un film irresistibile come la fresca naturalezza delle interpretazioni dei personaggi, giovani amici sessantottini in balia del disagio generazionale in preda a sedute di autocoscienza (primo fra tutti Michele Apicella, moderno moralizzatore ideologico interpretato dal regista, combattuto tra lavoro, amori, famiglia). Malinconico ma umoristico, certo sperimentale però semplice e veloce. Alcuni dialoghi sono diventati antologici.

Gabrius79 8/10/16 01:42 - 1420 commenti

I gusti di Gabrius79

Un Nanni Moretti agli albori confeziona questo film che ha una sua particolare cifra stilistica. Lo svolgimento si compone di una serie di scene frammentate (che a volte per la loro brevità può infastidire) di cui alcune sicuramente memorabili. Pellicola troppo sopravvalutata che comunque è lo specchio di quel periodo degli Anni Settanta, per certi versi.

Cinecologo 23/03/18 16:51 - 51 commenti

I gusti di Cinecologo

Era il 1978, il minimalismo francese - con la propria noiosissima asetticità - aveva addormentato tutti (come nemmeno il Roipnol) e fu allora che venne alla luce questa salvifica perla. A un paio d'anni da Il diavolo probabilmente (col quale i punti di contatto, formali e socio/antropologici, sono evidenti), il Moretti di Ecce Bombo è, essenzialmente, un Bresson dotato di ironia!: di una personalissima ironia esistenziale che, per anni, sarà la cifra stilistica del miglior Nanni. Fonte inesauribile di citazioni per un'intera generazione
MEMORABILE: "Ecce Bomboooooooooooooooo!"

Vice 5/07/17 00:43 - 33 commenti

I gusti di Vice

Il film anticipa l'assassinio di Moro e la seguente atmosfera cupa del cosidetto riflusso, che Moretti mette in scena con la fissità nelle inquadrature e con una narrazione episodica priva di raccordi. Con un'opera grottesca e tragica il regista si prende gioco di tutte le istituzioni dell'epoca, del tramonto della militanza politica e del dilagante fenomeno della nostalgia vintage e della spettacolarizzazione televisiva. Film che si legge attuale per chi si sente o per chi vuol esser solo nel deserto culturale. Sastri aliena nel film e sul set.
MEMORABILE: Vengo-nonvengo; La telefonata a Flaminia: le sedute di autocoscienza; Il tramonto alle spalle; L'inquadratura finale.

Magi94 22/07/17 18:04 - 942 commenti

I gusti di Magi94

Nanni Moretti ci rovescia addosso tutto il suo narcisismo, la sua papale superbia in profluvi di dialoghi che non portano da nessuna parte, contornati da una storia che quasi non c'è e con la mdp fissa che guarda i personaggi scena dopo scena. Eppure bisogna ammettere che c'è del genio in tutto questo, in questa nevrosi giovanile che farebbe impallidire Woody Allen, in questi volti degli amici di Michele che sembrano incarnare l'anima del disagiato. A lungo andare un po' stanca, ma il talento (e la modestia) si vede tutto.
MEMORABILE: La scena della maturità.

Hearty76 9/08/19 00:46 - 258 commenti

I gusti di Hearty76

Film semplice al contempo complesso, con Moretti giovanissimo e cauto ma dalle idee già ben chiare. L'atmosfera è lasciva e decadente, sfumata di una malinconia sopra le righe. Il quadro che tratteggia a suon d'apparenti nonsense è quello dell'Italia di fine anni '70, "discussa" in maniera sconnessa ma pungente da giovani e meno giovani sull'orlo dell'esaurimento. Non annoia perché il taglio (voluto o meno) pare oscillare tra una sorta di neosperimentalismo e di documentario-verità. Tuttavia diverte a singhiozzi. Piccola perla da intellettuali.

Zampanò 27/10/20 22:53 - 381 commenti

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Chiamare alla sbarra sé e i propri simili con clinica cattiveria è il merito in più del film, se comparato all'estrema autoindulgenza di oggi. Secco e irritante però spartiacque, tra Grifi, Bellocchio e chissà quali altri cento riferimenti sparsi nell'antinarrazione gestita in montaggio (un filo preciso c'è); si ridacchia di un'area sociale privilegiata ma boccheggiante e di una gioventù rigata come un cretto. Gli ambienti, persino quelli balneari, grigi come quadri di Morandi, eppure il finale accende una candelina d'umanità. Nanni vanitoso ma onesto.
MEMORABILE: Michele al telefono con la moglie di Cesare: "Ciao, possiamo vederci per innamorarci di me?".

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Noodles 7/12/22 17:37 - 2196 commenti

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Film splendidamente grottesco, facile da seguire e inarrestabile nel suo ritmo nonostante il montaggio spezzettato e per certi versi surreale. È un vero peccato che Nanni Moretti abbia lasciato questo tipo di cinema, perché lo sapeva fare benissimo. Lo stralunato gruppo di attori è funzionale alla pellicola e genera una serie di dialoghi indimenticabili, con citazioni passate alla storia della settima arte. Da non perdere il personaggio di Glauco Mauri. In un mondo del cinema sempre più finto e patinato, è sempre bello ammirare opere così, che non esistono più.
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    Schramm ebbe a dire:
    Brainiac ebbe a dire:
    Chiedo l'aiuto degli amici musicofili del Davinotti. Un mio carissimo amico cerca da più di 10 anni il pezzo disco che passa nella scena della Radio in cui Zaccagnini balla ("Questa sera abbiamo una musica eccezionale sotto le stelle..."). Credo che tramite amici in comune questo mio amico sia arrivato addirittura a chiederlo a Zaccagnini stesso, ma non l'abbia potuto aiutare, almeno ad oggi. Anche setacciando i credits del dvd non ha avuto fortuna. A me sembra qualcosa in stile del repertorio dei fratelli De Angelis, ma voi sicuramente mi stupirete.
    Qui il link del video per chi si vuole cimentare.

    https://m.youtube.com/watch?v=oP58Cw85Xkw

    Grazie!


    hai già provato con quella magica diavoleria chiamata shazam?!

    Sì, non trova nulla nel suo database (o quello che ha Shazam come corteccia cerebrale).
  • Musiche Il Dandi • 25/11/18 17:46
    Segretario - 1488 interventi
    Brianiac, ho visto ora la chiamata ma non so come aiutarti.
    Lo stile a me più che i De Angelis ricorda certe library di repertorio disco di Detto Mariano, ma è un frammento così anonimo che non mi dice nulla, mi spiace.
  • Musiche Brainiac • 25/11/18 21:24
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Grazie lo stesso amico mio. Sì, l'ipotesi library ci sta tutta!
  • Musiche Ellerre • 26/11/18 10:13
    Call center Davinotti - 1203 interventi
    Mi spiace Brainiac, il riff iniziale è troppo banale per essere individuabile, non ha connotazioni tipiche che possano riportare a certi gruppi o a certe vocalist in voga in quegli anni. Ho anche chiesto a un mio amico esperto di disco music ma niente.
  • Musiche Brainiac • 26/11/18 17:12
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Grazie Lore, mi sa che il mio amico Davez dovrà sudare ancora per saziare questa sua datata curiosità. Abbiamo anche provato a capire il testo (la cantante sembrerebbe dire "bang bang bang o bam bam bam on the radio") ma tutte le ricerche incrociate hanno portato ad un nulla di fatto.
    Che dire, grazie lo stesso regaz, il Caso non è ancora felicemente risolto!
  • Musiche Ellerre • 26/11/18 23:53
    Call center Davinotti - 1203 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Grazie Lore, mi sa che il mio amico Davez dovrà sudare ancora per saziare questa sua datata curiosità. Abbiamo anche provato a capire il testo (la cantante sembrerebbe dire "bang bang bang o bam bam bam on the radio") ma tutte le ricerche incrociate hanno portato ad un nulla di fatto.
    Che dire, grazie lo stesso regaz, il Caso non è ancora felicemente risolto!


    Ma hai valutato l'ipotesi che possa essere stato lo stesso Piersanti a mettere insieme 4 note per simulare un brano disco?
  • Musiche Brainiac • 27/11/18 10:14
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Ellerre ebbe a dire:
    Brainiac ebbe a dire:
    Grazie Lore, mi sa che il mio amico Davez dovrà sudare ancora per saziare questa sua datata curiosità. Abbiamo anche provato a capire il testo (la cantante sembrerebbe dire "bang bang bang o bam bam bam on the radio") ma tutte le ricerche incrociate hanno portato ad un nulla di fatto.
    Che dire, grazie lo stesso regaz, il Caso non è ancora felicemente risolto!


    Ma hai valutato l'ipotesi che possa essere stato lo stesso Piersanti a mettere insieme 4 note per simulare un brano disco?

    Personalmente sì, non la ritengo assolutamente remota come ipotesi.
  • Musiche Alex75 • 12/08/20 15:26
    Call center Davinotti - 709 interventi
    La canzone di Gino Paoli "Amare inutilmente" (G. Paoli - G. Agate), dall'album Amare per vivere, uscito nel 1972.
    https://www.youtube.com/watch?v=Q1tFPOxICVc 
  • Curiosità Lucius • 15/11/21 14:09
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, il flano d'epoca del film:

    [img size=200]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images58/eccebo.jpg[/img]
  • Discussione M.shannon • 4/06/23 23:42
    Disoccupato - 310 interventi
    Chi è l' attrice della famosa scena " Faccio cose, vedo gente, mi muovo... "
    Cristina Manni ?