Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Curiosa commissione tra il genere erotico (hardcore in alcune versioni con inserti posticci) e il thriller alla Dario Argento, caratterizzato da una sciatteria (soprattutto a livello di sceneggiatura e dialoghi) che lo accosta ai thriller meno riusciti del periodo. Racconta di Ursula, una ventenne dallo sguardo magnetico e ambiguo, i lunghi capelli neri lisci e un carattere introverso dovuto a shock di gioventù legati alla figura paterna. Ursula, con la sorella in vacanza sulle coste dell'Italia meridionale, pare sia in grado di prevedere le disgrazie, in special modo quelle dovute all'opera di un misterioso killer nerovestito (i cui primi piani sul voto ne coprono le fattezze grazie a ombre inspiegabili,...Leggi tutto in pieno giorno, che lasciano intravedere solo gli occhi). Il killer ha un modus operandi assai particolare: avvicina le sue vittime (sempre giovani donne) e le violenta con un membro di dimensioni notevoli, che si intravede rizzarsi in controluce, l'ombra proiettata sulle pareti. Davvero ridicola la soluzione dell’enigma, coerente con le altre mille incongruenze del film: particolari tralasciati, montaggio confuso, intreccio appena abbozzato. Il regista Enzo Milioni prova a creare suspense insistendo sul fascino ambiguo della protagonista (che non è la sorella ma Ursula) ottenendo tuttavia solo noiosi primi piani ed espressioni da perenne terrorizzata. Per il resto abbiamo a che fare con numerosi amplessi tirati per le lunghe, qualche accenno splatter e una storia studiata in funzione del colpo di scena finale, unico motivo di esistere per un film altrimenti totalmente vuoto e privo di logica. Personaggi tagliati con l'accetta, regia deficitaria.

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Ciavazzaro 13/02/08 16:30 - 4768 commenti

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Orrendo, un gialliaccio al limite dell'hard, con scene di sesso a iosa, di tutti i generi (etero, lesbo), senza alcun ritegno. Attori appena discreti: giusto la Magnolfi, Porel e la D'Amario, nudissima fin dai primi minuti (a tre minuti dall'inizio ci mostra subito un full-frontal). Movente risibile, inusuale però l'arma con la quale vengono compiuti i delitti (tutti fuori campo!!!). Rimangono buone musiche da soft-core di Mimi Uva. Inguardabile.
MEMORABILE: Il finale, poiché l'agonia è conclusa.

Undying 15/02/08 09:02 - 3807 commenti

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Enzo Milioni non è che possa vantare una particolare filmografia: questo titolo rappresenta l'esordio di una carriera limitata a tre regie; segue il micidiale Quello strano desiderio e conclude l'inguardabile Fuga dalla Morte (aka Luna di Sangue, inserito nel terrificante ciclo TV Lucio Fulci presenta). Però va qua riconosciuto il tentativo di rinnovare il giallo (la serie filo-argentiana era ormai al traguardo) mediante l'inserimento di puro erotismo, di fatto l'elemento predominante dell'intero film. Porel e la Magnolfi fan quel che possono.

Homesick 16/04/08 11:34 - 5737 commenti

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Tra Pensione paura e Play Motel, ruota intorno ad una sceneggiatura confusa, illogica e incongrua, frullando thriller, parapsicologia e poliziesco. Abbondano i nudi integrali e le scene di sesso, alcune delle quali molto spinte e commentate dai suoni caldi del sax. Gli omicidi argentiani con un assassino nerovestito che violenta ed uccide giovani donne utilizzando un grosso fallo d’argilla offrono gli unici istanti di tensione. Personaggi con un minimo di spessore sono soltanto Porel e la magnetica e tormentata Magnolfi.

Deepred89 5/09/08 13:32 - 3705 commenti

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Dal pieno della fase decadente del thriller all’italiana, un gialletto esile esile soffocato dalle lunghissime e abbondanti scene erotiche. Come se non bastasse, l’intreccio giallo si prende ampie pause tra coppie scoppiate e presunte dipendenze da eroina, ma qualche vaga suggestione e un finale nemmeno così malvagio riescono a destare quel minimo d’interesse. La confezione tutto sommato accettabile (regia con qualche svarione ma buona fotografia) corona una visione sonnacchiosa ma non disdicevole, rilassante come l’orecchiabilissima colonna sonora.

Cotola 15/12/08 01:09 - 9039 commenti

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Terrificante giallo (pseudo-erotico) italiano di rara bruttezza e sciatteria che raggiunge livelli di volgarità e di ridicolaggine davvero notevoli. Colpa di una pessima regia (di tale Enzo Milioni) e di una sceneggiatura su cui è meglio stendere un velo pietoso. Solo per maniaci del genere che tuttavia faranno davvero fatica a salvare qualcosa in un filmaccio del genere.

Daidae 24/02/09 14:42 - 3178 commenti

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Thriller un po' particolare. Come molti film di quegli anni (Play motel per dirne uno) mischia erotismo (tanto, siamo ai limiti del porno) e thriller (poco, con omicidi ridicoli compiuti con un fallo!), Nel finale poi, quando si scoprirà l'assassino, si riderà di gusto. Interpretazioni sottotono di Porel e Magnolfi, bella la D'Amario sempre nuda. Se volete un bell'erotico eccovi serviti, se cercate un thriller meglio lasciar perdere.
MEMORABILE: Stefania D'Amario nuda.

Trivex 28/07/09 21:25 - 1743 commenti

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Già dalla musichetta iniziale, simile a quella de Il sesso della strega, si capisce il balletto e quindi chi prosegue conosce il rischio che corre. Intanto l'ambientazione è notevole: mi pare proprio la splendida costiera amalfitana, con gli incantevoli picchi sul mare ammirabili dal lussuoso ma un poco pacchiano albergone dei peccati. Il resto è scritto sulla pietra: scene pretestuose di sesso anche spinto (ma non hard) e qualche omicidio "fuorischermo". Per identificare il colpevole e l'arma del delitto possono bastare davvero pochi minuti. Cult! **!
MEMORABILE: L'ombra dell'arma del delitto, durante gli omicidi!

Renato 23/09/09 11:43 - 1648 commenti

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Eros-thriller davvero imbarazzante per storia, regìa ed interpretazioni; gli omicidi non mancano, ma purtroppo non è con qualche urlaccio ed un po' di sangue finto che si crea la giusta atmosfera. La bella Antinisca Nemour, che offre un paio di squarci di indubbio interesse ginecologico, appare solo dopo tre quarti d'ora già mezza nuda, per fare prima.

Ronax 7/03/10 02:24 - 1252 commenti

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Finto giallo che mischia malamente psico-thriller (un maniaco che semina delitti rituali) e poliziesco classico. In realtà è solo un misero pretesto per un insulso porno soft (hard in alcune versioni) dilettantesco e pieno di assurdità e di incongruenze di ogni tipo, a partire dalla ridicola conclusione. Fastidioso e ridondante il commento musicale, no comment sui sedicenti attori, compresa la coppia "maledetta" Magnolfi-Porel giunta ormai tragicamente alla frutta.

Buiomega71 17/12/10 18:53 - 2910 commenti

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Francamente mi aspettavo la solita becera trashata alla Giallo a Venezia, invece mi ha piacevolmente sorpreso. Non è un capolavoro, ovvio, ma da Milioni non mi aspettavo un thriller comunque così curato, sia nelle ambientazioni che nelle riprese. Poi vabbè, sesso gratuito e insistito la fanno, quasi, da padrone, ma questo era già preventivato. Bellissima la Magnolfi post-Suspiria, qui al massimo del suo splendore. Inquietante, per affinità con la realtà il personaggio di Porel. In fondo non da buttare via.
MEMORABILE: Il massacro della coppietta, dentro una torre contorniata da inquietanti "puppi", molto feroce e realistica.

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Manfrin 4/01/11 17:54 - 392 commenti

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Sclonclusionato giallo con immagini al limite dell'hard dove il solo Porel disegna un personaggio ai limiti della sufficienza. Non si capiscono bene le intenzioni del regista che mescola sin troppo sesso e splatter con risultati di nessun valore. Il pensiero va ad Arancia meccanica per il fallo enorme in legno usato dall'assassino.

Stefania 12/01/13 21:16 - 1599 commenti

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Non si pretendeva una logica impeccabile, né guizzi immaginifici, solo un minimo di compattezza narrativa e di eleganza estetica: quanto basta per il salto qualitativo tra l'ebbrezza onirica e l'incubo sconnesso post-indigestione di peperonata! Tra una Magnolfi-Elettra alternativamente elettrizzata e catalettica, e un Porel dilaniato tra crisi di gelosia e crisi d'astinenza, il film scorre piacevole come un attacco di mal di pancia, e il finale, prevedibile proprio in quanto assurdo, giunge come una liberazione. Passatemi l'Alka Seltzer...
MEMORABILE: La curiosa arma del delitto; le scenate-sceneggiate tra il direttore d'albergo e la moglie; in positivo: l'ala disabitata dell'hotel: bella location.

John trent 7/03/13 10:06 - 326 commenti

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Film più erotico che altro, mascherato da thriller. Del cast femminile si spogliano praticamente tutte full frontal: da Stefania D'Amario ad Anna Zinnemann, da Antiniska Nemour a Yvonne Harlow, senza dimenticare la focosissima scena della fellatio praticata da Danila Trebbi (un close-up stretto sul volto dell'attrice mostra in un paio di inquadrature che l'atto non è propriamente... simulato). Bella la Magnolfi, surreale Porel finto tossico. Musiche con sax ruffiano da soft porno e omicidi fuori campo con fallo gigante di legno. Curioso.
MEMORABILE: l'ombra dell'arma del delitto che si staglia imperiosa sul muro; I 5 minuti in cui è in scena Danila Trebbi.

Nicola81 10/08/13 18:12 - 2857 commenti

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Stefania D'Amario che si mostra completamente nuda dopo 3 minuti ci fa subito capire che genere di film vedremo. La debole trama gialla e un discreto numero di ammazzamenti costituiscono soltanto una pezza giustificativa per mostrare scene di sesso e far spogliare un po' tutte le attrici. Certo, la regia è ai minimi termini e anche il cast non può certo fare molto, ma l'ambientazione insolita e una certa cura nella fotografia e nelle musiche evitano almeno che si scivoli nella sciatteria più squallida. Due pallini si possono anche dare...
MEMORABILE: Il massacro della coppietta; La bellezza delle attrici; Il finale.

Saintgifts 24/09/14 20:45 - 4098 commenti

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Non peggio di tanti altri prodotti similari di quel periodo. Alla componente thriller si preferisce quella erotica per far presa, con scene di sesso che si spingono abbastanza avanti da far sì che si possa definire un hard-soft; i nudi sono talmente tanti da produrre assuefazione, ma chi aspetterà di vedere anche le grazie di Ursula rimarrà deluso. Con un po' di attenzione l'"arma" dei delitti (quella principale) si nota fin dall'inizio come un innocuo soprammobile dalla forma sospetta. Ci si può divertire e ridere di gusto per certi dialoghi.
MEMORABILE: La costiera amalfitana.

Markus 5/07/15 21:17 - 3687 commenti

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Un po' più di ritmo e una minor durata avrebbe giovato, ma il gialletto di tale Enzo Milioni va preso per quello che è, ovverosia un film che, con la scusa di una flebile vicenda thriller ambientata in un hotel sulla Costiera Amalfitana fuori stagione, è occasione per mettere in mostra una buona dose di nudità e scenette erotiche nel più puro 70’s style (in questo senso la D'Amario è deliziosa). Alla fine si guarda più per il fascino che quegli anni trasmettono. Molto buone le musiche.

Caesars 21/07/15 08:29 - 3789 commenti

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Dalle stelle alle stalle... Barbara Magnolfi, dopo aver interpretato Suspiria, si ritrova protagonista di questo insulso filmettino che appartiene solo marginalmente al genere che Argento rese grandissimo. La sceneggiatura (parola grossa) è inconsistente, gli interpreti sono insalvabili e la regia non brilla. Siamo insomma a livelli sconsolatamente bassi e si fatica a trovare, a eccezione della bellezza delle interpreti, un solo elemento che possa giustificare il tempo perso per la visione di questa pellicola.

Faggi 9/01/17 18:38 - 1549 commenti

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Ha tutte le carte in regola per appartenere all'ineffabile categoria estetica dei guazzabugli semi-amatoriali. È un miscuglio di thriller, giallo ed erotico (tutti pseudo tali e tutti all'italiana) che procede sfrontatamente brancolando nel buio (per la sceneggiatura) e arrampicandosi sugli specchi (per la regia). Deve essere visto senza tagli (alcune scene sono al limite dell'hard); potrebbe mandare in estasi gli esegeti dei prodotti di serie Y.

Alexpi94 23/07/18 20:11 - 186 commenti

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Mediocre giallo erotico incentrato su alcuni delitti (tutti a sfondo sessuale, ovviamente) consumati in un albergo in riva al mare da un personaggio misterioso. Il ritmo è lentissimo, le recitazioni ai minimi storici e la regia (alquanto altalenante) non migliora la situazione. C'è però da ammettere che il film vanta una buona fotografia, musiche nient'affatto malvagie e un finale riuscito (e per niente scontato). Guardabilissimo (anche se si poteva fare di meglio).
MEMORABILE: La sequenza finale.

Victorvega 21/07/18 11:31 - 502 commenti

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Se questo è il crepuscolo del giallo all'italiana anni '70 allora si può dire che un'epoca iniziata benissimo è finita proprio male. Non esiste un'idea di base se non un semplice spunto che lega assieme dialoghi poverissimi a una sequenza di nudi e di scene erotiche (i tagli apportati per la versione televisiva non fanno capire che film fosse, per la verità). Il finale, che potrebbe in questi film ribaltare i giudizi, arriva quando lo spettatore sonnecchiante si accorge che non si era neanche posto il problema di chi fosse l'assassino.

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Rufus68 10/10/18 21:20 - 3839 commenti

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Infimo, ma non infame. Un giallo-thriller di cui s'intuisce tutto e subito (il colpo di scena, da sghignazzo, risiede nell'arma del delitto), statico e costellato da scenette erotiche che una volta avevano un senso e, oggi, in piena era pornografica, vantano appena un fascino ruspante-vintage. Del pastrocchio si ricordano (debolmente) le musiche e, con più forza, le torve e torbide occhiate della Magnolfi.

Pessoa 12/02/19 23:26 - 2476 commenti

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La sorella di Ursula si chiama Dagmar, è allergica ai vestiti, adora gli uomini e i gioielli ed entrambi li usa per andarci in giro e fare all'amore. Ursula, bella e completamente inespressiva, sputa sentenze terribili incastonandole in una trama gialla scopiazzata malissimo. Cast più volenteroso che capace, sceneggiatura assolutamente indecorosa che alterna banali omicidi a scene piuttosto osè. L'unico che sembra aver capito tutto è il barese Mimì Uva, autore della ost, che rivisita la musica dei pornazzi con bravura. Assolutamente perdibile.
MEMORABILE: La masturbazione col monile; Il monologo col crocifisso; Le musiche, davvero notevoli.

Herrkinski 17/02/19 00:13 - 8103 commenti

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Mix tra erotico e giallo abbastanza tipico degli anni '70, seppur qui il filone fosse ormai già da un po' in fase calante; Milioni di certo non lo ha rinvigorito con questa pellicola approssimativa dove l'intreccio giallo fa da sfondo perlopiù a ripetute scenette sexy, sullo sfondo della costiera amalfitana che - come si suol dire - "si fotografa da sé". Si lascia vedere per la bellezza della Magnolfi (che però non si spoglia), per la ost e per le risibili scene d'omicidio, che perlomeno provocano ilarità. Il twist finale è prevedibilissimo.
MEMORABILE: L'arma del delitto (sic!).

Ira72 24/07/19 21:36 - 1313 commenti

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Milioni voleva fare un film erotico, anzi no, un thriller. Forse un drammatico, anzi no, un sentimentale. Fatto sta che il film non è nulla di tutto questo o, forse, è un po’ troppo poco di tutto. Sembra durare un’eternità e invece sono appena 90 minuti. La sceneggiatura non acchiappa e persino le scene più spinte sono sempre le stesse e prive del minimo trasporto. Un anno dopo Suspiria, ritroviamo la bella Magnolfi che ha forse il ruolo più interessante, ma anche lei e le sue nevrosi finiscono per diventare ripetitive e disturbanti. Da salvare, per i nostalgici, le atmosfere.
MEMORABILE: Molto suggestiva la location, in particolare la scala con i pomelli in ceramica.

Keyser3 5/04/21 22:35 - 444 commenti

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Tardissimo e risibile gialletto dal travestimento argentiano: in realtà, fin dal minuto 3, col primo nudo femminile integrale con tanto di musichetta funk, è evidente dove voglia andare a parare Milioni. Si continua così stancamente, tra un amplesso e l'altro, fino al telefonatissimo finale; in mezzo qualche delitto appena accennato e tanta approssimazione. Da salvare la bella ambientazione amalfitana, mediocre invece il cast, con la Magnolfi allucinata come poche.
MEMORABILE: L'arma del delitto.

Reeves 24/08/23 08:23 - 2208 commenti

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Molto spinto (anche se non hard in alcuni punti si capisce che non è sesso simulato) ma ridicolo per quanto riguarda trama e recitazione. Situazioni improponibili, recitazione appena accennata, gran miscuglio di temi trattati tutti con un semplicismo impressionante. Colpisce l'abilità con la quale Marc Porel si avvicina all'eroina, sapendo che era il suo problema nella vita.
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