Uno dei film di arti marziali più belli mai realizzati negli anni '80 (senza Van Damme). La storia è un crescendo di emozioni sportive, fino ad arrivare all'apoteosi finale, magari ruffiana ma vincente e mai bacchettona. Superlativo e indimenticabile.
Avevo un lieve ricordo di questo film, ripescato casualmente tra le mie vecchie vhs. Il film si colloca a metà strada tra Karate Kid e Senza Esclusione di Colpi. La trama in spiccioli: una selezione di artisti marziali americana dovrà combattere contro i migliori atleti koreani. Il film non è malaccio e nemmeno il cast (a parte un Christopher Penn fuori luogo). Peccato che le lacrime e i buonismi si sprechino come il pane. Discreto.
Un filmetto niente male. I migliori combattenti statunitensi si allenano per affrontare i temibili campioni coreani. Il tutto si regge sugli allenamenti e sull'immancabile attesa per gli incontri finali, che non deluderanno gli appassionati del genere. I non appassionati stiano però alla larga da questo B movie, che ha avuto comunque un buon successo e un relativo sequel.
Non è certamente privo di difetti e soprattutto di inesattezze in ambito marzialistico, però è più che dignitoso e soprattutto diverte. A parte un paio di scelte non tanto azzeccate nel cast (Chris Penn e John Dye), gli altri se la cavano alla grande, soprattutto Simon Rhee, vera cintura nera di Tae Kwon Do. Il regista gioca sporco e fa leva sui sentimenti dello spettatore, confezionando un finale da lacrima movie.
Al culmine della moda cinematografica per le arti marziali esce anche questo film, divenuto piuttosto noto tra gli appassionati. Buono il cast, variegato e con personaggi discretamente caratterizzati; niente male anche le scene di lotta, meno spettacolari o truculente che in altri epigoni ma per questo più realistiche, impostate secondo un'ottica prettamente sportiva. Il film cerca di trasmettere anche i valori delle arti marziali, ma sia a metà film che nel finale le parentesi lacrimevoli sono forse un po' stucchevoli, seppur di sicura presa.
Buon film di arti marziali che, anche se usa tutti i cliché del genere, riesce a farsi seguire e appassiona. In particolare ho apprezzato la volontà di non mostrare l'avversario come un cattivone da sconfiggere ma di donare alla squadra coreana la stessa carica d'umanità dei protagonisti. Svelto il ritmo, belle le coreografie degli incontri. Nel cast si fanno notare Chris Penn e un Roberts particolarmente ispirato. Buono.
Tra i tantissimi prodotti di arti marziali del decennio 80-90. Il film in sé non è male; ci sono sentimento, molta azione, dei bei combattimenti. Il cast è buono (in particolare si fanno notare i tre personaggi principali: James Earl Jones, Chris Penn e Eric Roberts). Unica nota stonata il finale, davvero mieloso e ai limiti della sceneggiata. Tutto sommato passabile, ha tre seguiti che prenderanno (sopratutto gli ultimi due) una strada diversa dal capostipite.
Sono i sentimenti a essere in primo piano più che le arti marziali, in questo action che punta tutto sui personaggi. Una selezione di atleti americani deve affrontare i campioni coreani in uno scontro che va ben al di là dello sport. Radler mette insieme un gruppo di attori affiatati e riesce nel miracolo di far recitare Eric Roberts. Buona la scelta di non spettacolarizzare eccessivamente gli scontri, puntando su realismo e pathos. Peccato per un finale sì emozionante, ma eccessivamente lacrimevole.
Misto fra Van Damme e una sceneggiata di Mario Merola (c'è pure il figlio malato). Il film è a basso budget, ma riesce ad appassionare. Belle le coreografie di combattimento, che il regista inquadra in modo più realistico che spettacolare. La storia si segue e gli attori sono abbastanza efficaci, persino Eric Roberts. James Earl Jones sempre di enorme carisma. Il film scorre fino all'assurdo finale, che neppure il duo Alfonso Brescia-Merola potrebbe mai raggiungere in termini di assurdità e melensaggine.
MEMORABILE: L'assurdo scambio delle medaglie; Tommy non finisce l'avversario immobile; Il coach da diavolo diventa pacioccone in 5 minuti d'orologio.
Sfida all'ultimo sangue a colpi di arti marziali tra delegazione statunitense e delegazione sudcoreana in un mega torneo a Seoul. Allenamenti durissimi, viaggio lontano e un combattimento difficile perché i sudcoreani sulla carta appaiono invincibili, con tutto il loro paese che li supporta mentre gli americani, sebbene dotati di individualità, sembrano più dei cani sciolti. Sapranno con qualche aiuto fare squadra. Classico sulle arti marziali con un cast in cui ben figurano Eric Roberts, Chris Penn e un insolito James Earl Jones, oltre la bella Sally Kirkland.
MEMORABILE: Il finale commovente con il momento di dialogo tra avversari.
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MusicheTomastich • 7/07/11 18:53 Call center Davinotti - 117 interventi
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ( Ciclo "I ragazzi del muretto vanno al cinema", giovedì 11 aprile 1991) di I migliori: