Tabù - Film (1931)

Tabù
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Titolo originale: Tabu, a Story of the South Seas
Anno: 1931
Genere: drammatico (bianco e nero)
Note: Prodotto in collaborazione con Robert J. Flaherty. Murnau morì in un incidente automobilistico prima della proiezione in anteprima del film.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/06/09 DAL BENEMERITO BELFAGOR
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Belfagor 1/06/09 15:31 - 2689 commenti

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La bellissima indigena Reri viene consacrata agli dei polinesiani come vergine sacra, ma il suo cuore è combattuto fra la sua devozione e l'amore per il giovane Matahi. In questo capolavoro assoluto del bianco e nero troviamo raccolte tutte le caratteristiche del grande espressionista: Eros e Thanatos, sentimento e tragedia, scenografie panoramiche, un linguaggo universale. Ultimo film di Murnau e suo degno testamento spirituale.

Pigro 29/06/10 09:35 - 9635 commenti

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Storia d'amore impossibile tra un ragazzo e una vergine consacrata alla divinità. Dal tabù rituale dell'incantevole Bora Bora (filmata con tipica sensibilità alla Flaherty), caratterizzata dalla solarità, dal sorriso aperto e ingenuo, da balli e fiori, ma anche dalla crudeltà delle leggi ataviche, si passa alla crudeltà delle leggi moderne, quelle della civilizzazione e del mercato, che impediscono una soluzione positiva. Una parabola amara per un film di grande emozione e bellezza (a cominciare da quella di luoghi e corpi).

Stefania 3/06/11 00:33 - 1599 commenti

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Murnau e Flaherty sono pescatori di perle, come il loro protagonista, l'indigeno Matahi: i corpi, gli sguardi, le danze, i fiori, le rocce, le acque ora cristalline e invitanti, ora torbide e infide dei Mari del Sud sono perle intrecciate sul filo di una storia che è un saggio etnografico e un melodramma, la storia di un amore fuori luogo e fuori tempo, condannato e bandito col medesimo, spietato rigore sia dalla tradizione che dalla modernità. Ammaliante.

Cotola 30/06/15 11:25 - 9009 commenti

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A quasi 90 anni di distanza dalla sua realizzazione colpisce per la notevole bellezza delle immagini, ma soprattutto per l'universalità del linguaggio che lo rende emozionante e comprensibile in ogni tempo e ad ogni latitudine. La prima parte è più documentaristica e quindi di stampo flahertiano; la seconda più narrativa e quindi di stampo murnauiano. Ma le due anime si fondono bene e ci regalano un grande film, semplice (come lo sanno essere spesso le cose migliori) ma di grande suggestione ed efficacia.

Daniela 8/09/15 16:05 - 12622 commenti

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Flaherty condusse Murnau in Paradiso - le prime sequenze, con i corpi levigati dei giovani pescatori e quelli innocentemente sensuali delle pescatrici di perle - ma Murnau, introducendo la figura del sacerdote-vampiro in cerca di vita/sangue da consacrare ad un Dio lontano e indifferente, questo Paradiso lo volle perduto. Nato dalle ceneri di una collaborazione impossibile fra due maestri troppo distanti come sensibilità e stile, Tabù è un film di straordinaria bellezza formale che può contare su uno dei finali più romanticamente struggenti di sempre. Capolavoro assoluto.

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  • Discussione Harrys • 25/10/09 19:44
    Fotocopista - 649 interventi
    Anche qui un piccolo consiglio: è lunico film ad avere, nella scheda, il nome del regista tedesco per esteso. Suggerirei di modificarlo in F.W. o eventualmente, se lo si reputasse necessario, modificare gli altri in Friedrich Wilhelm.
  • Discussione Zender • 26/10/09 10:12
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Vero, Harrys. Corretto, grazie.
  • Discussione Pigro • 17/06/10 14:50
    Consigliere - 1659 interventi
    Bisognerebbe forse aggiungere come regista Robert J. Flaherty, che oltre a essere il co-sceneggiatore e il co-produttore avrebbe anche girato le scene iniziali di questo film, come ho trovato citato in diversi luoghi.
  • Discussione Zender • 17/06/10 16:51
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Ok, aggiunto.