Berlino '39 - Film (1993)

Siamo a Berlino nel 1939; gli eventi, come recita la didascalia finale del film, sono veri. La Germania cerca un pretesto per invadere la Polonia, la Gestapo collabora, la Wehrmacht si rifiuta. In questo contesto c'è di tutto: storia d'amore, di spionaggio, bordello di lusso frequentato da tutti. Il cast è notevole ma i più bravi sono i meno noti. La regia è classica a tratti buona. Gli spettacoli nel bordello sono notevoli e anche le donne (anticipo di Eyes wide Shut e nudo della Crippa). La trama è buona, curata la scenografia e i costumi.

Peccato per il doppiaggio agghiacciante perché tutto sommato la recitazione non sarebbe neanche malaccio, fatta eccezione per la Sandvik che è davvero tremenda. Brava invece Maddalena Crippa, già apprezzata in No grazie, il caffè mi rende nervoso. Costumi e scenografie di buon livello, periodo storico raccontato discretamente (i libri di Freud proibiti, l'emarginazione di chi finiva sulla "lista nera".) Alcune sequenze pruriginose (soprattutto lesbo) paiono un po' infilate a forza. Philippe Leroy è una spanna sopra tutti, ma compare poco.

Terribile, l'ultimo lungometraggio di Sòllima. Vicende che sfociano nell'Agosto del 1939, più che altro di amori ed amorazzi, con dialoghi micidiali, che superano spesso la soglia del ridicolo e/o della prevedibilità. Vicende grottesche, per snodi casuali o soluzioni romanzesche, degne di Diabolik. Recitato male, nonostante un cast che mescola buoni nomi ad attori bulgari (l'ambientazione a Sofia non ha nulla, ovvio, di Berlino...). La Sandvik è una inverosimile violinista perseguitata, truccata nel finale in modo da ricordare Athina Cenci...

Grazioso film storico di Sollima che ripercorre vicende reali che furono i prodromi della Seconda Guerra Mondiale. Ben curata la regia che non trascura i dettagli e interessante il soggetto, svilito però da una sceneggiatura banale che toglie spessore alle prove degli attori (fra i quali si distinguono Burt Young, la Méril e la Crippa). Le riprese in Bulgaria consentono un impiego di mezzi che rende credibilità storica alle vicende narrate. Ottime la scenografia e le coreografie dei balletti nel bordello. Si lascia guardare senza fatica.

A Berlino che è sul punto di scatenare un Secondo Conflitto Mondiale si intrecciano relazioni corrotte, ma anche una storia d’amore complicata quanto sincera. Il film spiega come, con un pretesto inventato, la Germania invase la Polonia e quanto fosse detestata la celebre Gestapo. Lo stile è televisivo, ma la storia si fa seguire con interesse e senza concessioni alla noia, sino in fondo. Buono il cast internazionale, con alcune facce piuttosto note in quel decennio.