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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uscito appena due mesi prima del BELPAESE di Salce con Villaggio, ne utilizza la medesima ambientazione (la Milano percorsa dal femminismo e le rivolte giovanili) ma vi inserisce due protagonisti che con la metropoli lombarda hanno molto più confidenza. Adriano Celentano e Renato Pozzetto sono una coppia che si assortisce bene, con il primo iperattivo, dalla risposta prontissima, che controbilancia la contadina faziosità del secondo. La storia è buona, fitta di gustosi episodi, e pur non essendo un film comico ci si diverte spesso grazie all’innegabile predisposizione comica dei due. Pozzetto è il più imprevedibile...Leggi tutto e Corbucci sa cucirgli addosso un personaggio che gli calza a pennello (non per niente l'Antonio Barozzi di SONO FOTOGENICO ricalcherà in moltissime particolarità, dalle origini al carattere, questo Palmambrogio Guanziroli, e Risi stesso nel film succitato inserirà personaggi - il grande attore omosessuale - e idee - l’alloggio nella pensione - prese da qui), ma anche Celentano è perfettamente credibile nel suo ruolo di fotografo strampalato e alla moda. Sergio Corbucci è regista di ottimo mestiere, sa dare i ritmi giusti alla commedia, sa dare spessore alle sue caratterizzazioni (vedi il commissario Potenza o il Felice Andreasi straricco con villa, piscina e pappagallo) e dirige il cast con eccellente piglio. Inevitabile per l'epoca una certa disinvoltura nell'affrontare il sesso (la splendida Barbara Bach sfoggia un nudo integrale, a un raduno femminista si spiega e si illustra l'uso dello “speculum” ginecologico), tanto che in TV il film è stato a volte tagliato, ma non ci pare si possa parlare di gratuita, perché tutto concorre alla descrizione di una precisa realtà storica (la fine dei Settanta a Milano). Non ogni cosa gira a dovere (vedi la storia di Vincenzina, casalinga con tre figli da mantenere), però il film è ben fatto e ottimamente recitato.

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uomoocchio 14/03/07 13:52 - 44 commenti

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Una delle migliori commedie italiane dei 70. Ben assortita la coppia, qui alla loro miglior prova. In seguito invece scadranno sovente nell'insulso (vedi Lui è peggio di me..). I due personaggi calzano a pennello per questi due grandi attori: due sognatori, quasi dei dropout, fuori posto in una realtà piuttosto plumbea. La versione della vhs italiana è piu lunga di 20" rispetto al dvd tedesco.

Fabbiu 10/02/08 02:55 - 2144 commenti

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La coppia funziona in modo eccellente. Entrambi sono contenuti, il film si mantiene su una comicità surreale volta ad analizzare un po' di problematiche sociali e quindi non permette al duo comico di dare il meglio di sè. Pozzetto concede battute memorabili, Celentano delizia anche con una scena di ballo. Purtroppo la storia viene allungata un po' troppo e in certi momenti l'affievolirsi del tasso comico è piuttosto evidente, a discapito dell'interesse generale per il film. Merita una visione soprattutto per chi ama i due.

Homesick 17/04/08 17:25 - 5737 commenti

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Mediocre commedia a base di luoghi comuni: quelli dei personaggi (lo sprovveduto iellato e il furbastro) e della società italiana di quegli anni, alle prese con femminismo, contestazioni, omosessualità e tentazioni reazionarie. Bene la coppia Celentano-Pozzetto, sebbene non aggiunga nulla alle tipiche caratterizzazioni dei due; la Bach si mostra in uno splendido nudo integrale. Decisamente audace la riunione femminista, con tanto di ispezione ginecologica.

Markus 28/05/08 12:42 - 3687 commenti

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Il Cinepanettone ’77 dovette tener conto del burrascoso periodo che stava percorrendo il Belpaese quell’anno; ecco allora che il mestierante Sergio Corbucci calibra l’umorismo surreale/smarrito di Pozzetto a quello più diretto di Celentano e li inserisce in un turbine di situazioni pochadistiche/avventurose-urbane nel panorama dell’abituale Milano “terra promessa” contaminata da sinistre lagnanze giovanili. Tra spaccato del periodo e commedia d’indubbio spasso.

Renato 4/07/08 20:26 - 1648 commenti

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Grande incontro tra due icone assolute del nostro cinema comico, che rivedremo insieme solo nel successivo Lui è peggio di me, costruito peggio ma forse persino più divertente. Pozzetto fa il suo solito personaggio stralunato (un poeta alla ricerca di un editore), mentre Celentano è un fotografo a caccia di scoop. Tutto funziona egregiamente, anche se forse il film è un po' troppo lungo ed alcuni passaggi si sarebbero potuti alleggerire. Appare anche il cantante da osteria Rodolfo Magnaghi, nella parte di un improbabile boss della malavita.
MEMORABILE: Pozzetto a casa di Melano Melani, il grande poeta...

Puppigallo 1/07/09 13:28 - 5273 commenti

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Mal sopporto i film che mischiano il comico col serio, quasi per darsi un tono, per elevarsi. In una tale pellicola, situazioni drammatiche come quella della poverina che deve sopportare "Clic" (Celentano), che la cornifica allegramente, o ciò che accade allo stesso "Clic", sinceramente sembrano messe lì per far vedere che il film ha una certa consistenza...Ma fatemi il piacere! Per fortuna, Pozzetto, sulla falsariga di "Sono Fotogenico", prosegue per la sua strada e disegna un personaggio (poeta) simpatico e sognatore. Celentano invece, lascia il tempo che trova, come la figura di Ludovica.
MEMORABILE: Pozzetto cade nella piscina e viene salvato dall'annegamento. Appena lo tirano fuori, dice: "Ma cosa è stata, una tromba d'aria?".

Cangaceiro 2/07/09 13:13 - 982 commenti

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L'ho guardato due volte di fila per tentare di farmelo piacere, purtroppo senza riuscirci. Il grande difetto è una storia scritta coi piedi, in cui compaiono a intermittenza troppi caratteri secondari senza un vero motivo, spesso calati in scene inutili o comunque alla fine della fiera incomprensibili. Bisognava tagliare almeno 20 minuti di riempitivi. Adriano e Renato bravi come sempre, sono gli unici personaggi positivi in una Milano cinica, stritolata dalla tensione sociale. Il clima di fondo però è molto amaro, così come il bel finale.
MEMORABILE: La camminata/danzata di Celentano davanti ai murales.

Galbo 26/08/09 06:53 - 12392 commenti

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La coppia comica Celentano Pozzetto poteva essere meglio sfruttata dal cinema italiano, visto l'indubbio talento dei due. Prova ne è questo film in cui la prestazione dei protagonisti è la cosa migliore, ma il contesto è decisamente non all'altezza, con una sceneggiatura tanto banale nei risultati quanto pretenziosa nelle intenzioni, con la supponenza di volere affrontare problematiche sociali, ma con scarsa adeguatezza nel poterlo fare. Regia quanto mai impersonale.

Deepred89 24/07/10 02:53 - 3706 commenti

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Satirica e pungente radiografia di un difficile periodo della storia nostrana (1977). Tematicamente e formalmente affine al Belpaese di Salce (che uscirà nelle sale da lì a poco), anche se qui i toni sono più distaccati e le conclusioni più pessimiste (alla necessità di ribellarsi del film con Villaggio si contrappone qui una sorridente ma amara rassegnazione). Il film è completamente subordinato a queste tematiche e la trama ne risente, anche se la buona confezione e i due protagonisti, ottimi e misurati, rendono comunque godibile il tutto.

Franz 31/12/09 14:03 - 110 commenti

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L'aspirante poeta (Pozzetto) che arriva, carico di velleità e goffaggine, nella turbolenta Milano di fine anni 70, dove incontra lo smaliziato fotografo (Celentano), è un po' lo specchio di chiunque di noi entri in una nuova realtà sentendosi spaesato. I due attraversano letteralmente i vari milieu di quel periodo, dagli ambienti (finto) intellettuali alla proletaria periferia, dai cortei femministi al nevrotico centro città (pre-Milano da bere). Risate e qualche riflessione, e non è poco!
MEMORABILE: La villona dei nobili eccentrici, con tanto di costosissimo pappagallo che finisce abbrustolito!

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Matalo! 20/07/10 10:26 - 1378 commenti

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Modesto tentativo di illustrare gli anni settanta usando come virgili i campioni d'incasso del momento. Corbucci ha detto la sua nel western e bene ma qui è solo mestierante. Curioso col senno di poi come portfolio di modernariato ma con sponsorizzazioni così poco occulte da far gridar vendetta. L'approccio di Wilson a Pozzetto è copia del Majeroni-Trieste de I vitelloni. I protagonisti vivono di rendita, l'idea sull'Italia degli anni caldi è approssimativa e qualunquista.

Herrkinski 29/07/10 23:41 - 8107 commenti

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Discreta commedia agrodolce, caratterizzata da una satira a sfondo sociale tipicamente settantiana, che riporta inevitabilmente alla mente il più riuscito Il Belpaese del duo Salce/Villaggio. La coppia comica Pozzetto/Celentano funziona bene, riuscendo ognuno a ritagliarsi il proprio spazio senza strafare e interagendo brillantemente. Purtroppo la sceneggiatura è un po' inconsistente e la vicenda scorre abbastanza incolore, nonostante qualche sprazzo indubbiamente riuscito. Diciamo che il film si lascia vedere, ma poteva essere molto meglio.

Rambo90 11/12/10 19:35 - 7696 commenti

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Grandioso duetto Celentano-Pozzetto in uno dei migliori film di Corbucci (e della commedia italiana anni '70). I due sono affiatatissimi e danno vita a scene divertenti supportate da una storia a tratti anche malinconica ed amara, adatta alla comicità un po' surreale del duo. Il film bilancia perfettamente i momenti comici e quelli seri e mette in piedi un cast di comprimari davvero superbo (indimenticabile il Melano Melani di Wilson o la Bach che si esibisce in un nudo integrale). Da vedere assolutamente.
MEMORABILE: Celentano cieco che pesca, Pozzetto che compra il pesce e glielo attacca alla lenza per non farlo dispiacere.

Geppo 22/04/11 13:59 - 316 commenti

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La "fotografia" del 1977 italiano. Questa "fotografia" viene commentata in maniere eccellente da vari elementi: dal regista Sergio Corbucci ai protagonisti Adriano Celentano e Renato Pozzetto e anche dalla colonna sonora (in parte curata dallo stesso Celentano). Il cast è davvero interessante, con una splendida Barbara Bach e un bravissimo Felice Andreasi. Notevole anche Imma Piro (Vincenzina). La coppia Celentano/Pozzetto è memorabile, in questo film, molto più efficace che nel successivo Lui è peggio di me.
MEMORABILE: Il nudo integrale di Barbara Bach (scena purtroppo tagliata nel DVD della "01 distribution").

Nando 21/06/11 10:19 - 3814 commenti

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Commediola all'italiana che miscela le avventure di un furbo fotografo e di un poeta campagnolo con le problematiche della fine degli anni 70. La denuncia sociale che si manifesta con femministe "ginecologhe" e indiani metropolitani è totalmente edulcorata mentre le vicende dei due protagonisti tende alla banalità spiccia. Stereotipata all'eccesso la vita dei cosiddetti ricconi. Note positive? Il nudo integrale della Bach ed il balletto del molleggiato.

Enricottta 24/05/11 19:40 - 506 commenti

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Da vedere, fosse solo per rivivere gli anni 70, con una coppia di comici eccezionale. Godibile nei suoi stereotipi, ma forse oggi certi film li carichiamo di meno pregiudizi. Comunque storia divertente. Come al solito i dialoghi sono ben curati; nel caso di Celentano sembra sempre un paradosso, tuttavia i ruoli dei due protagonisti sono ben tratteggiati. Splendida (è dire poco) Barbara Bach. Andreasi delizioso. Buone le musiche.

Tomastich 13/07/11 11:47 - 1255 commenti

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È un film abbastanza originale questo di Corbucci, che mette in campo una situazione sociale perfettamente aderente alla realtà dei secondi anni '70. L'ambiente milanese di gran parte del film riesce a coinvolgere come naturalmente lo fanno i due attori in campo, due milanesi DOC.

Trivex 23/06/11 09:44 - 1743 commenti

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Il contenitore è quello esplosivo della fine degli anni 70, nel quale vengono introdotte le disavventure di due personaggi più simili di quel che appaia. Commedia tesa e qualche volta duretta, ove i fatti sociali risultano talmente significativi rispetto alle vicende principali da contenderne l'attenzione. Oltre alle problematiche collettive esplodono i drammi individuali del poeta vessato dal suocero, del fotografo irresponsabile e della donna che aspira alla compagnia e alla famiglia, ma trova solo l'esaurimento nervoso. Il finale è straordinario.

Mark70 7/08/11 23:06 - 118 commenti

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Palmambrogio e Clik non potrebbero essere più diversi, ma li unisce il fatto di essere dei puri in un mondo cinico e violento. Splendida prova dei due protagonisti, che non sono però supportati da una sceneggiatura all'altezza, piena di tempi morti e di personaggi stereotipati. Tutto sommato un bel film, che avrebbe potuto essere un capolavoro se solo la produzione ci avesse creduto di più. Interessante come documento dell'epoca, il '77 e i suoi fermenti, ormai quasi del tutto dimenticati.
MEMORABILE: “Ah, la prefazione. Te la farò la prefazione, ma dopo... dopo il culo, è la prassi” dice il poeta Melano Melani a Pozzetto.

Dusso 3/09/11 11:02 - 1566 commenti

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Appena meglio del successivo Lui è peggio di me. La prima parte mi aveva convinto, ma la seconda gira molto a vuoto e le scene serie alcune volte stonano. Inoltre qualcosa, come la vicenda della compagna meridionale di Celentano con i figli, non ci azzecca molto. La coppia Pozzetto-Celentano non è stata sfruttata come poteva dal cinema italiano. Da ricordare il nudo integrale della Bach...

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Daidae 10/01/12 21:42 - 3179 commenti

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Noioissimo, tedioso e davvero poco commedia. Stento a crederci nel vedere Corbucci così scialbo e l'ottima coppia Celentano-Pozzetto diretta così male. Film totalmente insapore del quale salvo solo il tema musicale e qualche scena azzeccata come il famoso nudo della Bach.

John trent 10/07/12 11:53 - 326 commenti

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Pozzetto con lo sguardo perso e stralunato da bamboccione poeta e idealista, Celentano paparazzo d'assalto rapido e scaltro come una faina, pratico e senza tanti scrupoli: il tutto forma una miscela esplosiva sapientemente dosata da Corbucci che, prendendo a pretesto alcune situazioni tipicamente anni '70 (contestazioni studentesche, terrorismo, violenza nelle strade, femminismo esasperato e sequestri di persona), cuce intorno ai due personaggi una storia dolce/amara dal finale inaspettato. Nudo full frontal della Bach da infarto secco!
MEMORABILE: Il nudo frontale integrale di Barbara Bach; L'assalto delle femministe; L'apparizione di "Gesù"; Celentano che pesca sull'erba...

Motorship 11/07/12 17:50 - 585 commenti

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Uscito qualche mese prima del secondo me migliore Il.. Belpaese di Salce, è una satira sul periodo degli anni di piombo. Ma la storia è davvero troppo scarsa perché la satira colpisca nel segno, dunque anche il film ne risente, specialmente dopo il secondo tempo (più incentrato sulle storie dei due protagonisti Palmambrogio e Clic che non sul periodo buio che attanaglia il paese in quell'anno). Scene come l'introspezione femminile sono più volgari e fuori luogo che significative. Celentano e Pozzetto vanno bene; da infarto la Bach nuda.

Kriminal 15/02/13 21:28 - 48 commenti

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Ottima commedia metropolitana con un Pozzetto ingenuo e poetico (sembra l'Hans Amstein di Herman Hesse) e un Celentano disincantato e spregiudicato. Il film si svolge in una Milano attanagliata dai problemi sociali tipici degli anni 70 (femminismo, rivolte giovanili, crimine organizzato) e i due protagonisti sono entrambi alla ricerca di un'affermazione personale, ma Pozzetto alla fine dovrà tornare a una dimensione più materialista e Celentano si "brucerà" per cercare di fare quel tanto agognato salto di qualità. Assai contenute le gag.
MEMORABILE: "Kiss me goodbye", grande canzone di Celentano; La camminata danzata del Molleggiato mimetizzato davanti a un murales; Ugo Bologna in versione reazionaria.

Il Dandi 10/07/13 03:04 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Singolare commedia a sfondo sociale recentemente riemersa dal dimenticatoio. Più che nella satira all'acqua di rose di certi fenomeni (indiani metropolitani, collettivi femministi, espropri proletari) il clima dell'Italia settantasettina si percepisce nel sottotesto, forse al di là delle intenzioni stesse degli autori. Il connubio tra la comicità surreale dei protagonisti e soluzioni drammatiche è comunque interessante.
MEMORABILE: Celentano sorridente: "Grazie lo stesso... ah, senta: io vorrei tanto mandarla affanculo"

Gabrius79 23/10/14 00:17 - 1427 commenti

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Una coppia comica campione di incassi che in questo contesto risulta sfruttata mediocremente e che fa ridere meno del solito. Qualche scena audace serve a rendere il film più frizzante, ma tirate le somme la sceneggiatura è piuttosto debole. Pozzetto batte Celentano ai punti.

Ultimo 21/03/15 18:57 - 1655 commenti

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Film riuscito grazie alle indubbie qualità dei protagonisti (meglio Pozzetto, che colleziona battute a raffica), ma ciò che manca è una sceneggiatura solida che non renda la pellicola a tratti noiosa. Per questo si alternano momenti divertenti (alla villa di Andreasi, l'ufo, il primo incontro tra i due) ad altri poco chiari. Una pellicola molto pretenziosa, che raggiunge la promozione ma nulla più. Buono il finale.

Il Gobbo 25/04/15 20:30 - 3015 commenti

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Oggetto strano, sfocato, non proprio una commedia canonica (del canone di Celentano e Pozzetto, quindi con vena surreal/stralunata; ahm, qui il Molleggiato vince il confronto), pervaso da vari fremiti, da varie scossette che gli danno un che di nervoso sottopelle, di amaro, quasi di disturbante. Del tutto figlio del suo tempo, ha qualche momento ma non tutto fila liscio. Interessante - e raro caso di film tagliato in home video e integrale in tv (Raimovie).

Piero68 20/07/15 14:06 - 2957 commenti

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Due milanesi DOC, uno scaltro e disincantato l'altro sognatore e credulone, alle prese con la Milano figlia e vittima della controcultura e degli anni 70. Il soggetto era buono, lo sono meno realizzazione e la sceneggiatura. Oltre agli evidenti tempi morti si cerca l'approccio alla problematica sociale cadendo però spesso nel banale e nel retorico. La bravura degli attori è innegabile e anche quella del regista. Ci avessero creduto un poco in più sarebbe stato uno dei migliori film del periodo. Il finale emblematico fa guadagnare qualche punto in più.

Paulaster 23/09/15 17:52 - 4415 commenti

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La felice intuizione è il saper contrapporre nel panorama degli anni 70, colmi di tensioni sociali (il maggiori accento è sul femminismo), due personaggi fuori dagli schemi. Celentano ha il ruolo cucito addosso, Pozzetto è più spalla al servizio dell’istrionismo del primo. Punte di dramma con Vincenzina (omaggio a Jannacci?) e conclusione che stempera l’amaro in bocca. La Bach ha presenza da vendere mentre Capucine appare in un ruolo sacrificato.
MEMORABILE: “Capogiro?” “No, capomastro”.

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Manfrin 23/11/15 11:30 - 392 commenti

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Riuscitissimo connubio Celentano-Pozzetto dove entrambi, sotto l'ottima regia di Corbucci, paiono motivati ed esprimono il meglio di sé dando vita a una piacevole commedia che, pur non facendone l'argomento principale, non disdegna di affrontare pure il tema del sociale sfociando in un epilogo brillante e sdrammatizzante.

Il ferrini 7/10/16 01:04 - 2357 commenti

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Siamo in pieni anni '70 e la pellicola va giudicata tenendone conto, anche perché la cornice della storia è costruita sulle tematiche più roventi di quel periodo: femminismo, lotta studentesca, sequestri. In questo clima di grande inquietudine si muovono gli squattrinati Celentano e Pozzetto, il primo furbo e scaltro, il secondo sognatore e sempliciotto. La loro storia d'amicizia è ben raccontata da Corbucci e regala più d'un sorriso, anche se amaro. Ci sono alcune scene molto "forti", fra cui l'inserimento di uno speculum nella vagina.
MEMORABILE: Pozzetto che aiuta Celentano a "pescare".

Liv 29/12/16 07:30 - 237 commenti

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Pellicola velleitaria con troppa carne al fuoco, mal assortita e mal sorvegliata. Il cuoco è Corbucci, che ha mestiere ma che pretende che le cose vengano fuori magicamente da sé. Celentano e Pozzetto sono pressappoco concittadini ma non bene integrabili. Il risultato è una celentanata con Pozzetto che si ritaglia una sua storia a parte. I temi sociali, ugualmente, male si integrano alle pretese di intrattenimento svagato e sguaiato. Il nudo di Barbara Bach (personaggio mal disegnato) non salva per nulla dalla noia e dall'irritazione provocate.

Lythops 6/05/17 16:04 - 1019 commenti

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Carrellata impressionante di luoghi comuni non solo per la sceneggiatura ma anche per la "recitazione", in cui Celentano e Pozzetto replicano loro stessi praticamente in loop. Si cita il sociale unicamente perché gli anni lo giustificano e di divertente non c'è proprio nulla. Regia inconsistente e nulla da segnalare a parte Barbara Bach: poco nonostante.

Pessoa 9/09/17 01:47 - 2476 commenti

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Noiosissima commedia né carne né pesce di Corbucci penalizzata da una sceneggiatura imbarazzante che quando non ricicla standard vecchissimi dispensa banalità inusitate. Celentano con la sua verve strappa i pochissimi sorrisi surclassando Pozzetto che non riesce a liberarsi della solita faccia imbambolata di uno che si è appena svegliato. Un buon cast di contorno con qualche buona individualità (Amdreasi, Calandra, Marzi) e una splendida fotografia di Rotunno non bastano a salvare un film senza rotta.

Noodles 29/01/19 23:11 - 2227 commenti

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Simpatica commedia agrodolce, con la coppia Pozzetto-Celentano forse tra le meglio assortite del cinema comico italiano. I loro duetti funzionano sempre. Ci sono anche un paio di ottimi momenti dove il mestiere di Corbucci è evidente. A rovinare il film sono i continui riferimenti ai cambiamenti sociali che imperversavano in quegli anni in Italia. Oltre a rallentare il ritmo, francamente non colgono il segno, perché il film finisce per banalizzarli.
MEMORABILE: Il duetto tra Georges Wilson e Renato Pozzetto.

Blondie666 23/05/19 11:12 - 10 commenti

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Uno dei migliori film con Pozzetto, ambientato in una bellissima Milano degli anni 70. Nella storia c’è di tutto e accade di tutto: scontri di giovani rivoluzionari, sesso, droga, malinconia, risate, angurie e tanta amarezza per un futuro al quale pare non si possa metter mano perché già condannati da un destino come sempre beffardo. Bellissimo lo stile di vita di Clic, sempre scanzonato, con il suo modo di vivere alla giornata rincorrendo il successo che sempre sfugge! Musiche clamorose!
MEMORABILE: Pozzetto che avendo ricevuto un due di picche se ne torna a casa triste e si intasca una fetta d’anguria appena comprata.

Rufus68 9/10/19 18:49 - 3841 commenti

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Simpatica incursione nei Settanta, fra commedia e malinconica fine dell'innocenza. Punto forte: i due protagonisti, decisamente a loro agio; spigliato Celentano, più "attore" Pozzetto, con la sua maschera da ingenuo provinciale in balia di un'atmosfera generale da fine d'epoca. L'esplorazione del demi-monde a latere (l'ambiguo poeta laureato, le femministe, la spesa proletaria) convince meno eppure viene condotta con gradevole vivacità. Ornamentale la Bach.

Lupus73 28/06/20 14:31 - 1494 commenti

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Accoppiata d'eccezione che regala molto a questa fatica di Corbucci focalizzata sulla società degli anni di piombo italiani: gli anni delle contestazioni e dei disordini, qui messi in bella mostra tra agguerrite femministe, loschi traffici, circoli culturali pseudo hippie, poeti omosessuali dichiarati e rivolte in strada. Uno spaccato sociologico dell'Italia settantiana nella quale istrioneggiano le comicità dei due attori che si scambiano con scioltezza eccezionali e disarmanti battute nonsense da antologia. Qualche momento amaro ben inserito e un risultato è degno di attenzione.
MEMORABILE: Il disco volante/miracolo/elicottero (e relativi commenti di Pozzetto); Lo scambio di battute tra i due alla mensa in centro a Milano.

Redeyes 16/03/22 08:21 - 2448 commenti

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Nel giudicare il film è impossibile (oltre che probabilmente scorretto) non tenere conto dell'ambientazione geografica e sociale. Una Milano in fermento fa da cornice alle peripezie dei due proagonisti: uno scaltro Celentano e il campagnolo e sognatore Pozzetto affascinato dalla city. Non sempre la storia scorre in modo fluido e certi momenti, che dovrebbero essere più "impegnati" (come l'epilogo di Vincenzina) appaiono un po' forzati. Si sorriderà maggiormente coi due noleggiatori in futuro ma resta comunque un piacevolissimo film. Notevole la pesca finale di Celentano.

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Striscia 20/09/22 12:28 - 57 commenti

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Rivedere questi film mette sempre una gran nostalgia, vuoi per le storie, vuoi per gli interpreti, vuoi per le ambientazioni. In questo caso soprattutto per gli interpreti: la coppia Celentano/Pozzetto, purtroppo poco sfruttata negli anni del loro massimo, è affiatatissima e sebbene la sceneggiatura sia un po' zoppicante il film funziona bene, tra le gag dell'uno e la comicità stralunata dell'altro. La Milano caotica, violenta e fumosa degli anni 70 fa da sfondo perfetto. Splendida ma anche brava la Bach, calibrati bene tutti i caratteristi presenti. Sorrisi dolci e amari.
MEMORABILE: Pozzetto a Celentano: "Sono stato in banca a cambiare il tuo assegno e mi hanno quasi arrestato!".

Anthonyvm 16/08/23 22:28 - 5684 commenti

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Simpatica commedia di coppia con Pozzetto e Celentano, che torneranno qualche anno dopo nel divertente ma meno riuscito Lui è peggio di me. I due improbabili compagni - il primo un poeta squattrinato, il secondo un fotografo scandalistico che campa di espedienti - illustrano a suon di incontri grotteschi la Milano degli anni di piombo, parodiandone il clima tumultuoso, i substrati torbidi e la tragicomica pluralità sociale. La struttura episodica dello script sfuma a lungo andare in una certa ripetitività, tuttavia la delicata amarezza che chiude la vicenda centra l'obiettivo. Buono.
MEMORABILE: Il raduno di femministe con speculum; Il riccone reazionario; Pozzetto nella casa del poeta gay; Il rogo di libri; La pesca "fortunata" di Celentano.

Gugly 25/08/23 23:31 - 1187 commenti

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Per essere un film comico i celebri nonsense della coppia Celentano/Pozzetto sono contenuti; anzi, quasi assenti: l'estrosità del primo si sfoga nel personaggio dello scapestrato alla ricerca del successo, il secondo delinea il provinciale ingenuo in cerca di gloria in città, personaggio che ripeterà qualche anno dopo; forzato l'innesto drammatico della storia di Vincenzina (guarda caso omonima di un'altra celebre ragazza di periferia), ma è un difetto compensato dall'impianto generale che ha reso la pellicola un classico, complice anche la fotografia della Milano di fine anni 70.
MEMORABILE: La camminata molleggiata lungo il murales; Il rogo dei libri di poesia; Lo scambio preteso da Milano Melani per la prefazione del libro.
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MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Musiche Blondie666 • 10/08/18 00:02
    Galoppino - 68 interventi
    quando sono in discoteca (1ora e 8min circa)
    la musica che si sente è la stessa del combattimento presente in kill bill

    https://www.youtube.com/watch?v=EajaioMj-NA
  • Musiche Kanon • 10/08/18 01:03
    Fotocopista - 835 interventi
    Blondie666 ebbe a dire:
    quando sono in discoteca (1ora e 8min circa)
    la musica che si sente è la stessa del combattimento presente in kill bill

    https://www.youtube.com/watch?v=EajaioMj-NA


    Sì,che poi sarebbe "don't let me be misunderstood" dei Santa Esmeralda.
  • Musiche Zender • 10/08/18 07:49
    Capo scrivano - 47770 interventi
    Kanon ebbe a dire:
    Blondie666 ebbe a dire:
    quando sono in discoteca (1ora e 8min circa)
    la musica che si sente è la stessa del combattimento presente in kill bill

    https://www.youtube.com/watch?v=EajaioMj-NA


    Sì,che poi sarebbe "don't let me be misunderstood" dei Santa Esmeralda.

    Esatto, e che credo di aver sentito in almeno altri venti film (minimo). Tra le più gettonate di sempre.
  • Discussione Blondie666 • 8/07/19 10:38
    Galoppino - 68 interventi
    scusate ma nelle locations si dice:
    "la cinepresa: di fianco al binario 14 per riprendere l’attore mentre cammina sul 13."

    ma si vede benissimo in foto che i binari sono il 6 e il 7 (dove tra l'altro c'è quel bar/chiosco)

    i binari 13 e 14 non hanno baretti (lo so perchè ci sono passato per caso ieri)

    quindi volevo sapere se negli anni hanno spostato il numero dei binari o no.
  • Discussione Zender • 8/07/19 12:38
    Capo scrivano - 47770 interventi
    Beh è la cosa più normale che sian stati cambiati i binari, negli anni.
  • Homevideo Alexpi94 • 29/08/19 23:57
    Galoppino - 177 interventi
    Eccellente il nuovo Blu-ray tedesco della "Koch Media" (Luglio 2019), che presenta il film nella sua versione integrale (vietata ai minori di 14 anni) con audio italiano e sottotitoli tedeschi non obbligati per una durata di 1h 55m 43s.
    Master restaurato in alta definizione (1080p) nel corretto formato cinematografico 1.85: 1 (16: 9) con colori sgargianti e un filo di grana (tipica nei riversamenti da pellicola).
    Audio nitido (DTS-HD Master 2.0).

    Tra gli extra: la versione cinematografica "tedesca", il trailer e una galleria fotografica.

    Fotogramma scattato a 54m 53s.

    Ultima modifica: 31/08/19 08:43 da Zender
  • Homevideo Zender • 30/08/19 08:01
    Capo scrivano - 47770 interventi
    Credo sia lo stesso uscito nel cofanetto tedesco Azzurro edition, sempre in bluray.
    Ultima modifica: 30/08/19 08:03 da Zender
  • Homevideo Alexpi94 • 31/08/19 04:20
    Galoppino - 177 interventi
    Potrebbero aver usato lo stesso master anche per il cofanetto Azzurro, ma non ho la certezza, non avendo quella versione.
    Ultima modifica: 31/08/19 08:44 da Zender
  • Curiosità Lucius • 26/06/21 00:07
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, un ulteriore flano originale del film:

    [img size=350]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images57/ecconoi.jpg[/img]
  • Musiche Sonik76 • 17/08/21 10:40
    Disoccupato - 17 interventi
    La musica in discoteca verso la fine, con Lory Del Santo e Carmen Russo che ballano, è "There's No Matterdi Linda Lee (1977), usata anche in Vieni avanti cretino (1982) nella scena della colazione al bar. La musica è di Vince Tempera. Linda Lee è lo pseudonimo di Rossana Marialinda Barbieri che, tra le altre cose, partecipò anche a un festival di San Remo con i Santacruz Ensamble.
    Ultima modifica: 27/08/21 17:09 da Sonik76