Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Aperto e chiuso da Gavino Ledda, al cui romanzo autobiografico il film è ispirato, PADRE PADRONE è un'opera già tipicamente nello stile che i fratelli Taviani adotteranno anche in seguito: un film d'autore dalle movenze lentissime, innamorato degli spazi aperti e dei silenzi, dotato di una colonna sonora (Egisto Macchi) che insieme alle immagini s'unisce in un legame indissolubile, straniante. La Sardegna, i suoi colori, il vento e la caratteristica desolazione dei paesaggi della Barbagia, trasportano fin dalle prime scene restando impressi nella memoria. È qui che vivono Gavino (Fabrizio Forte da piccolo e Saverio Marconi da ventenne) e i suoi genitori. Il padre (Omero Antonutti), figura familiare...Leggi tutto assolutamente dominante (come si evince dal titolo), impedisce al figlio di frequentare le elementari per poterlo usare come pastore; tutta la prima parte è soprattutto un solitario dramma interiore, con inattesi riferimenti espliciti alla zoofilia e qualche incontro con gli amici. Quando invece Gavino lascerà Siligo (Sassari) per tentare la carriera militare (spinto dal padre, ovviamente) incontrerà un mondo nuovo, fatto di scambi culturali e vita di gruppo. Si dedicherà agli studi arrivando ad imparare persino il latino (aiutato da un giovanissimo Nanni Moretti, già baffuto ma con i capelli in ordine e la sua caratteristica voce in falsetto) e iscrivendosi all'università. Chi ama l'azione e il ritmo lasci perdere, chi s'accontenta dell'approccio autoriale dei Taviani appesantito da continue ellissi e una storia non esattamente avvincente si faccia sotto: sono quasi due ore di cinema “ambient”; davvero bravo solo Antonutti.

Chiudi
TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Homesick 29/09/07 17:48 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Liberamente tratto dal romanzo autobiografico di Ledda, che appare in due camei. Si segnala per lo scontro natura e cultura, per l'affermazione della propria volontà contro le imposizioni ereditarie e, in generale, contro ogni forma di potere. Molto esplicito nelle immagini di vita pastorale e famigliare, rese ancora più dure dall'asprezza desolante del paesaggio sardo. Grande interpretazione di Antonutti.

Renato 1/11/07 13:00 - 1648 commenti

I gusti di Renato

Il racconto della vita di Gavino Ledda è messo in scena dai fratelli Taviani in modo emozionante, con scelte registiche anche audaci e più di un momento di grande cinema. Rimangono impressi l'uso del linguaggio (Gavino e il padre parlano italiano e non sardo, ma solo per motivi di comprensibilità da parte del pubblico), la durezza di alcuni passaggi nel rapporto tra il padre autoritario ed il bambino ancora piccolo... ma c'è molto altro. Strepitoso Omero Antonutti, fisicamente perfetto per la parte.
MEMORABILE: L'incipit, con il vero Gavino Ledda che consegna un bastone ad Omero Antonutti dicendogli "Mio padre aveva anche questo".

Galbo 6/11/07 05:58 - 12380 commenti

I gusti di Galbo

Da una notevole opera letteraria di Gavino Ledda, Padre Padrone è un film crudo e realistico che mette al centro della scena una Sardegna anni luce lontana dai paesaggi turistici da cartolina ma che appare aspra, violenta e colma di civiltà arcaica e rurale; tutto ciò espresso dai Taviani attraverso immagini dal forte impatto emotivo. Notevoli le interpretazioni di Marconi e Antonutti, il film si avvale di un'ottima fotografia e di belle musiche.

Pigro 3/05/09 10:27 - 9634 commenti

I gusti di Pigro

Strappato ai banchi di scuola dal padre per fare il pastore, analfabeta fino a 20 anni, oppresso dall'autoritario genitore, decide infine di studiare ed emanciparsi. La vita di Gavino Ledda in un bel film, a tratti con bei momenti poetici, grazie ai fratelli Taviani che trasmettono tutta l'arida desolazione della Sardegna più arcaica, ma anche la forza d'animo della sua gente. Struggenti gli aridi paesaggi e pietose le immagini del piccolo Gavino lasciato solo o picchiato. Omero Antonutti è bravissimo, ben accompagnato da Saverio Marconi.

Smoker85 15/06/11 01:18 - 487 commenti

I gusti di Smoker85

Opera molto complessa. L'inflessibilità e l'orgoglio del pater familias non sono privi di venature di malinconia e dolcezza, quasi che il Padre Padrone si senta costretto a mantenere il suo ruolo, come se non avesse altre vie per vivere e sentirsi realizzato. Di contro un figlio che, sebbene (prima fisicamente e poi emotivamente) sopraffatto dal padre, si sforza di affrancarsi dalla sua situazione. Ci riuscirà grazie alla cultura. Pellicola impreziosita dalla presenza di Ledda e nobilitata da un Antonutti strepitoso.
MEMORABILE: L'ultimo incontro tra Gavino e suo padre, con il secondo che prima vorrebbe carezzare la testa del figlio ma poi stringe il pugno.

Luchi78 23/11/11 17:26 - 1521 commenti

I gusti di Luchi78

Film dai profondi valori e tradizioni, come quelli della terra in cui si ambienta. Gavino e suo padre sono i personaggi principali, ma la terra arida e dispettosa della Barbagia ne è un naturale complemento. Unica parentesi, la rinascita del ragazzo durante la sua esperienza militare, in cui scopre la vita, gli studi e l'amicizia, per poi incredibilmente rigettarsi in quella terra dove lo scontro con il padre sarà inevitabile. C'è la lentezza e la profondità tipica dei Taviani, ma ben merita la visione.

Moro 6/02/12 15:07 - 36 commenti

I gusti di Moro

È un'opera lirica di grande spessore, in cui contano di più i silenzi delle parole. Protagonista assoluta del racconto è la Sardegna, o meglio: le zone più povere e aspre di questa Regione, dove alle grida di dolore fa eco solo il rumore del vento. Io mi chiedo: come è possibile che, in un poema così, due Grandi del cinema nostrano come i fratelli Taviani compiano un errore di ortografia così sciocco? Mi riferisco a Gavino: da bambino occhi scurissimi, da grande vistosi occhi celesti. L'attore adulto era esordiente... Una provocazione? Mah.

Cloack 77 24/04/12 19:00 - 547 commenti

I gusti di Cloack 77

I Taviani creano una forma cinematografica che non solo conferisce al racconto ancora più forza, ma esalta la finzione del "realismo". L'incipit con Ledda che consegna alla "rappresentazione" la sua vita e l'amico bastone al padre, è un'invenzione geniale che non solo ammette la falsità cinematografica, ma contemporaneamente impone al film "il dovere del racconto". A questo punto gli attori prendono in mano la vicenda e, troppo reali per essere semplici elementi della narrazione, se ne impossessano e governano il susseguirsi degli avvenimenti.

Cotola 24/08/14 12:24 - 9009 commenti

I gusti di Cotola

Notevole e riuscita versione in pellicola del romanzo di Ledda (presente in due camei). I Taviani realizzano un film intenso e coinvolgente che regala momenti poetici e di grande impatto visivo (grazie soprattutto all'aspra bellezza dei paesaggi sardi) ma anche momenti "audaci" e, forse, coraggiosi almeno per l'epoca: si pensi alle scene, solo suggerite, di zoofilia. Straordinaria la prova di Antonutti. C'è anche un giovane Moretti. Uno dei migliori film dei due fratelli: vale la pena vederlo.
MEMORABILE: I primi 10 minuti. Il padre ai bambini: "Oggi tocca a Gavino, domani toccherà a voi". I Pensieri dei ragazzini.

Impi3gato 14/07/16 22:52 - 26 commenti

I gusti di Impi3gato

Interessantissimo ritratto degli strati più bassi della società sarda nel dopoguerra, realizzato attraverso la messa in scena dell’omonimo libro autobiografico di Gavino Ledda. La violenza della miseria emerge in modo impressionante fin dalla primissima scena. I Taviani raccontano la storia con taglio oggettivo ed efficace, senza velleità o giudizi morali sul comportamento del padre e non solo, che potrebbero sorgere spontanei dall’alto del moderno stile di vita borghese e “istruito”.
MEMORABILE: La comparsa di Nanni Moretti.

Saverio Marconi HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina Vai gorillaSpazio vuotoLocandina Luca il contrabbandiereSpazio vuotoLocandina Buona come il paneSpazio vuotoLocandina Voltati Eugenio

Daniela 4/08/17 19:34 - 12621 commenti

I gusti di Daniela

Da una straordinaria vicenda umana, i Taviani trovano ispirazione per un film poetico e vigoroso. Bellissima la prima parte sull'infanzia e l'adolescenza del protagonista, ambientata in una Sardegna arcaica, terra arida e crudele che condanna i suoi figli alla solitudine e alla marginalità, forzatamente più didascalica la seconda, con l'esperienza della leva e la conseguenza apertura nei confronti del mondo che diventa consapevolezza e conquista culturale. Impressionante Antonutti padre-padrone, bravo Marconi, curiosa la presenza di Moretti.
MEMORABILE: Il padre si presenta a scuola per prendere il piccolo Gavino; La carezza che si chiude in un pugno

Nando 28/10/17 19:50 - 3810 commenti

I gusti di Nando

Dall'ottimo libro autobiografico dello scrittore Gavino Ledda nasce questa pellicola di grande impatto visivo, dotato di immagini rarefatte condite con violenza immaginata ma, purtroppo, presente. Un padre dittatore e una famiglia sottomessa, questo il quadro sardo del secondo dopoguerra. Monumentale Antonutti, ben coadiuvato da un giovane ma efficace Marconi. Indubbiamente una pietra miliare del cinema d'autore italiano.

Rambo90 18/01/18 21:12 - 7675 commenti

I gusti di Rambo90

Nonostante una trama interessante, coinvolgente soprattutto perché vera, il film non riesce mai a farsi seguire davvero. Colpa della regia dei Taviani, pretenziosamente autoriale fino allo stremo, con inquadrature troppo lunghe, silenzi interminabili e recitazione quasi parrocchiale. Si salva Antonutti, che tiene bene in piedi le sue scene e alcune sequenze particolarmente ficcanti come la ribellione di Gavino sfogata contro le pecore o quella auspicata contro il padre. Una buona colonna sonora, ma nel complesso molto difficile da digerire.

Paulaster 3/12/18 18:49 - 4389 commenti

I gusti di Paulaster

Vita del giovane Gavino da pastore bambino a scrittore. Neorealismo sardo tra durezza ambientale, sesso animale e botte paternali. Temi accettati in un'epoca passata dove contava solo il lavoro delle braccia e l'istruzione non era considerata necessaria. I Taviani si permettono solo qualche carrellata e lasciano parlare le difficili condizioni di vita. Si nota l'approccio documentaristico con le parole del vero protagonista; taglio spesso televisivo che appiattisce la drammaticità. Ruolo della vita per Antonutti.
MEMORABILE: Il muso della pecora nel latte; Le botte finali; La distribuzione dei lavori ai figli.

Marcolino1 3/04/19 15:31 - 553 commenti

I gusti di Marcolino1

La triade padre, patria, patriottismo, circolo vizioso con l'istruzione come unica via di uscita ha un plusvalore cinematografico non da poco: la natura-icona, simbolo di amore e odio per le radici ancestrali, ma anche istintuale e crudele. Le inquadrature delle querce sarde e dei paesaggi atemporali, poiché ivi il tempo si è congelato, superano per fascino le parti più "didascaliche" seppur dispiegate con un linguaggio chiaro che dimostra come nell'evoluzione moderna umana il retaggio antico non sarà mai totalmente eradicabile.
MEMORABILE: Le parole estrapolate dal vocabolario pronunciate e sovrapposte alle immagini; La testa del santo che muta in quella del padre despota.

Magi94 28/05/23 22:52 - 944 commenti

I gusti di Magi94

Opera sconvolgente e rivoluzionaria nel panorama storico del cinema italiano. Una narrazione di vicende, ambientazioni e personaggi neorealisti viene finalmente messa in scena con un linguaggio completamente opposto a quello degli anni '40: nessuna pretesa di rappresentare il reale (metacinema fin dall'incipit!), uso delle musiche e dei suoni anti-narrativo, espressione di pensieri e sentimenti non lineare, con linguaggi sovrapposti. Forte e crudo racconto di una vita di oppressioni, liberata solo, per quanto possa suonare progressismo dei Lumi, dalla scoperta del pensiero scritto.
MEMORABILE: La scena dell'accoppiamento con le bestie; La scoperta del vocabolario e la carrellata sulla propria vita, sul proprio passato, detta a parole chiare.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.