Le mura di Malapaga - Film (1949)

Jean Gabin sbarca in Italia ed è ricercato dalla polizia per omicidio; troverà comunque il tempo di innamorarsi (in modo improbabile) di Isa Miranda prima dell'ovvio finale. L'atmosfera non si può dire che manchi, ma la storia mi è parsa banale ed i dialoghi vecchissimi: notevole vedere Genova ancora con gli effetti dei bombardamenti, in ogni caso. Gabin funzionale al ruolo, ma due premi a Cannes ed un Oscar per quest'opera mi sembrano decisamente eccessivi.

Una notevole regia (notevoli le riprese all'interno del porto) e un'agghiacciante rappresentazione di una Genova piena di macerie dopo la guerra non riesce a nobilitare completamente una tradizionale storia d'amore che si conclude in maniera prevedibile con il classico redde rationem. Gabin, futuro commissario Maigret, caratterizza in maniera convincente il personaggio del galeotto dalla faccia truce. Realizzato con una certa cura, non si eleva al di sopra degli standard narrativi dell'epoca. Vinse persino un Oscar come migliore film straniero!

Fra le rovine di una Genova distrutta dalla guerra nasce un amore improbabile fra un uomo ricercato per omicidio e una donna in cerca di un qualche riscatto. Cleément gira un film accorato, svelto, perdendosi nelle viscere di luoghi e personaggi annientati dalle circostanze, affidandosi a tutte le sfumature dell’animo umano e senza far prevalere il pessimismo. Ottimi i due protagonisti, un Gabin a cui siamo abituati da tempo e, soprattutto, una Isa Miranda sfaccettata, meritevole del premio speciale ricevuto a Cannes quell’anno.