Peccato che è passato quasi inosservato (un uscita frettolosa nei nostri cinema nel Giugno del 2005), perchè e un thriller dell'anima cupo, oscuro, notturno e angoscioso non poco.
Frammenti di "revenge movie" si sposano con l'introspezione psicologica tutta francese, quasi hanekiana(come la violenza dell'animo che lo pervade), tra locali maleodoranti, strade perdute infinite, boschi plumbei e minacciosi (da fiaba nera), esplosioni inaspettate di violenza grafica che sconfinano nell'horror (con momenti prettamente fulciani, come la scena flash dell'incubo, impressionante la somiglianza con l'Al Cliver della
Casa nel tempo ) e una tensione costante.
Dopo il pregevole
Roberto Succo, Kahn si dimostra regista sopraffino, molto personale, tra momenti di iperealismo, onirismo e una cappa di suspence lunga come la notte oscura.
Tra
Detour,
The vanishing,
Le strade della paura, con un pizzico del
Fuori orario scorsesiano e week-end godardiani.
Quello che sarebbe stato il solito thriller on the road in mano agli americani, in Kahn diventa altro, un incubo sospeso e ipnotico, anche alla cocente luce del sole.
Vivamente consigliato.