Blade runner - The final cut - Film (2007)

Blade runner - The final cut
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Titolo originale: Blade Runner - The Final Cut
Anno: 2007
Genere: fantascienza (colore)
Note: Versione definitiva della Director’s Cut (1992) presenta modiche formali ma non sostanziali: con la conversione in digitale della pellicola si è ottenuta una risoluzione di 8000 linee per fotogramma; è stata presentata nel 2007 alla Cineteca di Bologna con una proiezione digitale in alta definizione.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/03/09 DAL BENEMERITO REBIS
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Rebis 21/03/09 16:05 - 2337 commenti

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La visione del meraviglioso produce esseri pensanti. Cristologico e umanista, il film di Ridley Scott palesa l’insufficienza del cogito cartesiano e rilancia un'immagine (neo)platonica dell'uomo: percezione e anamnesi, reviviscenza e ragione, ne definiscono la sostanza animica; la memoria reifica l'identità del singolo non replicabile. Ricordo, dunque sono. Tra soggetto e oggetto l'occhio si cristallizza, trattiene immagini e fotografie, archetipi ed esplosioni vulcaniche: un dio piangente s'inchina sotto la pioggia lustrale. Cinema capolavoro.
MEMORABILE: L'occhio spalancato sul mondo: chiave simbolica di tutto il film.

Zender 5/12/09 08:43 - 315 commenti

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Rivedendo il film in questa scintillante riedizione non si può non rimanere colpiti dalla magnificenza di luci, colori, scenografie futuriste di grande suggestione (tranne per monitor e tv, ancora quadrati e curvi con tubo catodico, che stonano un po'). Scott ha profuso tutto il suo estro in "Blade runner", e benché permangano a parer mio dubbi sull'effettiva godibilità di un film che troppo spesso si avvolge su se stesso annientando un ritmo già non scatenato, non si può che rimanere deliziati da un simile incredibile lavoro sull'immagine.
MEMORABILE: I due replicanti nella "sala giochi" di Sebastian; La megalopoli futurista.

Zardoz35 6/01/11 19:20 - 290 commenti

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Una grande Los Angeles divisa in settori, dove piove sempre e le meravglie tecnologiche convivono con l'umanità disperata e multietnica. Capolavoro della fantascienza e non solo, film avanti di almeno 20 anni nelle idee e nei significati. Questa riedizione è stata ancora, se possibile, migliorativa, eliminando la voce narrante e rendendo il finale più enigmatico. Ford e Hauer decisamente strepitosi, ma tutti gli attori danno il meglio. Unica piccola pecca il ritmo, a volte troppo lento.

Daniela 22/03/10 13:48 - 12662 commenti

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No, oggi non ho battuto forte il capino indifeso né sono scesa dal lato sbagliato del letto: l'inconcepibile pallino solitario (aaaah!) qui ha un significato diverso, è il voto dato ad un compito buono, anzi ottimo, ma ricalcato da un tema già svolto in precedenza, con alcune varianti non necessarie oppure non gradite. Non amo questo "final cut" perchè ho adorato il "primitive cut", con la voce off e l'affascinante incertezza sulla natura del cacciatore, e nel mio vecchio cuore cinematografico c'è posto per un Blade runner solo: l'altro.

Disorder 21/08/10 16:27 - 1416 commenti

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Una cosa va detta: Ridley Scott probabilmente aveva ragione. Il suo "cut" infatti rende il film se possibile ancora più bello e moderno, slegandolo dagli evitabili clichè imposti allora dalla produzione (la voce off, il finale). Certo non scalfisce il mito del vecchio film, ma qui possiamo gustare al massimo la regia di Scott, davvero al limite della perfezione anche nell'incastrare i tasselli del mosaico che alla fine renderà chiara vera la natura di Ford. Comunque, "primitive" o "final" cut che sia, sempre di capolavoro assoluto si parla...
MEMORABILE: Gli origami disseminati lungo il film, essenziali per capirne il finale.

124c 15/10/10 16:02 - 2918 commenti

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Se ne dicono di cose circa questa edizione definitiva di Blade Runner... ad esempio che è quella più amata dal regista. Non c'è la voce fuori campo, come nell'edizione 1982 e si fa intuire che Rick Deckart (Harrison Ford) possa essere più di quel che sembra. Anche se hanno tagliato il finale rassicurante (con le sequenze di Shining mai usate da Kubrick), Blade Runner normal e final cut, per me, pari sono. Il regista, il cast e i produttori possono ritoccare finché vogliono questo capolavoro, ma io mi ritengo "solo" uno spettatore soddisfatto.
MEMORABILE: Rutger Hauer: "Cinque... sei... Vieni presto, Deckart e sei dei miei. Sette... otto, vaffanculo poliziotto!"

Trivex 2/01/11 12:02 - 1744 commenti

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In questa versione, fa un certo effetto. Non riesco adesso a paragonarlo con l'altro, attualmente preferisco trattarlo come un monumento rinnovato, anche discutibilmente. La perenne nebbia oscura e la pioggia incessante fanno da contenitore per la storia, perché la stessa deve all'ambiente il suo esistere. Il film è pesante e le parti dinamiche sono comunque annientate dal contorno immobile: il futuro e la sua velocità trovano un potente freno nelle cose vecchie che si trovano in giro per la città. Bisognerebbe rivedere l'originale, ma forse è meglio di no.

Galbo 20/03/11 12:37 - 12392 commenti

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Nuova versione del capolavoro di Scott, più vicina alla sensibilità artistica del regista, anche se nasce il leggittimo sospetto di una riedizione fatta a beneficio del portafoglio. In realtà le novità sono più formali che sostanziali, a parte il differente e meno consolatorio finale. Non sembra grossa cosa (nè in senso positivo, nè negativo) l'avere eliminato la voce fuori campo. Con o senza director's cut, sempre di capolavoro si tratta.

Homesick 25/04/11 17:33 - 5737 commenti

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Sparita la voce off, insinuato un dubbio ontologico suggerito da cifre oniriche (l’unicorno) e chiuso in un excipit aperto ed angoscioso, il capolavoro di Scott, reintegrato nella sua forma originale, assume una luce nuova, più sinistra e consona a potenziarne assunti e immaginario: le inquietudini della fantascienza filosofica – la distopia di un oppressivo futuro tecnocratico, la coscienza della brevità della vita, la paura della morte e la perpetuazione di sé –, le meste atmosfere del noir chandleriano, lo slancio elegiaco e i messaggi irenici nella pioggia sottofinale. Definitivo.
MEMORABILE: «Peccato però che lei non vivrà… Sempre che questo sia vivere!».

Markvale 27/08/11 11:52 - 143 commenti

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Capolavoro immortale del cinema fantascientifico che, nella fattispecie, si sposa alle atmosfere e allo sviluppo narrativo tipici del genere hard boiled. Ridley Scott ricostruisce una Los Angeles del futuro claustrofobica e agghiacciante, luogo di una inarrestabile disumanizzazione che fa sempre più assomigliare uomini e "replicanti. Il finale lascia aperto lo spazio per una sia pur tenue speranza. Immortale, poetico e struggente il monologo di un Hauer in gran vena. Smessi i panni di Indiana Jones Harrison Ford è un antieroe smarrito.

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Deepred89 31/08/11 21:58 - 3706 commenti

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Al di là dei vari fattori affettivi o filologici, si tratta probabilmente della più riuscita versione del film di Scott, che coglie gli aspetti migliori di quelle precedenti: finale cupo della Director's Cut, dettagli cruenti dell'International Cut, rimasterizzazione generale e una serie di "riaggiustamenti" a livello di montaggio. C'è da chiedersi (come per la Director's Cut) quanto l'eliminazione della voce narrante possa giovare ad un ritmo narrativo di per sè piuttosto riflessivo, ma viste le modifiche non c'erano probabilmente alternative.

Mickes2 3/04/12 10:42 - 1670 commenti

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Maestosa commistione tra noir esistenziale-passionale e fantascienza nella sua declinazione più matura e umanista. L'assunto viene dispiegato verso un'ottica più cupa suggerita disillusa. Le paure e le profonde incertezze nei confronti della vita e della morte, della tecnologia e del futuro che incombe, permeano dei personaggi scolpiti nella roccia. Sontuosa elegia dei rapporti interpersonali in una storia che ricalca valori universali, il tutto ammantato da una fotografia livida e barocca che si eleva a parte integrante della sceneggiatura.

Mota 17/04/12 21:34 - 59 commenti

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Blade Runner è certamente un bel film ma, se devo essere sincero, mi aspettavo molto di più; forse col tempo e con altre visioni riuscirò ad apprezzarlo maggiormente. L'ambientazione è sicuramente uno dei punti di forza: una Los Angeles futuristica dominata dalla nebbia e dalla pioggia e capace di trasmettere soltanto angoscia e oppressione. Ottime tutte le interpretazioni, soprattutto quelle di Harrison Ford e di Rutger Hauer, protagonista di un monologo indimenticabile. Il ritmo invece è abbastanza lento tranne in poche occasioni.
MEMORABILE: Il monologo di Hauer sotto la pioggia.

Didda23 21/05/12 17:51 - 2426 commenti

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La visionarietà di Scott è qualcosa di impressionante: la tetragona e cupa ambientazione è rimane scolpita nella memoria. Purtroppo l'ambiziosa sceneggiatura filosofeggiante (più che filosofica) vola troppa in alto senza possederne le qualità. Nella prima parte si evidenziano troppi passaggi a vuoto che procurano più tedio che gioia. Ottima la prova del cast e memorabile il monologo di Hauer. In conclusione: visivamente eccezionale, ma narrativamente deludente.

Von Leppe 2/06/12 13:42 - 1262 commenti

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Bel regalo questa versione di un film che aveva molti difetti del cinema americano, quello fatto con i soldi, a cominciare da una ambientazione da kolossal della fantascienza mista ad un personaggio spaccone con la voce fuori campo che spiega cose inutili, solo per lo spettatore; ma quando tacciono le voci le immagini acquistano valore, l'atmosfera diventa più magica e nell'affollamento dell'immensa città si può avvertire la solitudine. Fotografia straordinaria in alcuni interni, scenografie "neo-barocche" dove si perdono i protagonisti.
MEMORABILE: Sai la bella e la bestia? È tutte e due.

Fauno 10/03/13 19:21 - 2212 commenti

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Quando uscì nell'82 fui uno dei pochi a bastonarlo, ora avrei addirittura voglia di frantumarlo questo film... Inserire romanticismo e melodramma in uno science-fiction è come dargli l'olio di ricino; per di più l'uomo in generale del 2019 è dipinto come un rifiuto, anche se fa il sapientino, e Deckart in particolare è il ritratto della vigliaccheria più ripugnante. In questo contesto le celeberrime frasi su Orione vanno a farsi benedire, come anche la colonna sonora da processione funebre di Vangelis. Ce ne fosse almeno "una" di cose da salvare...

Piero68 19/01/15 08:40 - 2957 commenti

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Sono sempre stato contrario a queste operazioni di director's cut, restyling o rivisitazione della pellicola che dir si voglia. Certo è che la visione in alta definizione fa apprezzare meglio i cupi scenari della metropoli futurista. Ma tolto questo non riesco a cogliere significative differenze come non ho colto il passaggio in cui si vuole far pensare a Deckart come lui stesso un replicante. Do due pallini e mezzo come media tra 5 al capolavoro di Scott in sé e per sé e 0 alla speculazione commerciale che si è voluta fare.

Tarabas 7/05/15 09:36 - 1878 commenti

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Blade Runner come lo avrebbe voluto il suo autore. Senza voce over, che semplifica e costringe la visione entro limiti predefiniti (sostanzialmente hard boiled), Scott porta lo spettatore ad affrontare un film che non dà riferimenti consolidati, forse più oscuro ma concettualmente più aperto e spiazzante. Senza le (troppe) spiegazioni del narratore, alcune sequenze acquistano un impatto suggestivo incomparabile (una per tutte, la morte di Roy) e il ritrovato tema dell'identità di Deckard conferisce alla storia un affascinante elemento di incertezza.
MEMORABILE: Senza l'invadente voce narrante, la morte di Roy diventa il fulcro visivo ed emotivo del film.

Giacomovie 13/11/15 19:59 - 1398 commenti

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Affascina l'atmosfera di un plausibile e cupo scenario futurista che la minuziosa regia di Scott presenta in immagini impeccabili e con incantevoli dettagli visivi che una visione in HD esalta al massimo. Pesano abbastanza però, specie nella prima parte, un ritmo compassato e una tensione telefonata, con quest'ultima che si riprende strada facendo. Ma è un film che va oltre il semplice giudizio su suspense e azione, prestandosi alla scoperta di nuovi elementi a ogni successiva visione. Belle musiche di Vangelis con ottimi effetti sonori.

Gippal 2/04/17 13:54 - 89 commenti

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Un portentoso lavoro di design (avveniristico in un'ottica anni 80), ci trasporta in una caccia all'ultimo sangue contro i Replicanti. Impastoiati come animali, forti come argani, macchine avanzate in grado di comprendere l'immoralità, hanno una ricerca da compiere a tutti i costi e domande cui dare una risposta. Da che parte schierarsi? Almeno per me, non è difficile scegliere.
MEMORABILE: La visione dell'unicorno (peccato però che lei non vivrà! Sempre che questo sia vivere...); Il chiodo infilzato.

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Minitina80 11/07/17 07:34 - 2984 commenti

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Lontano dagli standard semplicistici della fantascienza roboante e dotato di una confezione superlativa che gli fornisce la spinta per elevarsi di livello. La ricostruzione scenografica è valorizzata sapientemente da un uso mirato delle luci e da piccole idee indovinate come la pioggia costante. Riuscito è anche il connubio tra le musiche avvolgenti di Vangelis e le immagini. Sebbene la storia sia di per sé esile non bisogna lasciarsi ingannare poiché degli spunti di riflessione non mancano, come i motivi per farsi coinvolgere emotivamente.
MEMORABILE: “È tempo di morire…”

Jena 7/10/17 14:44 - 1555 commenti

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Considerato un cult assoluto della fantascienza e probabilmente a ragione, non è tra i miei preferiti. Scott, come quasi sempre nei suoi film, sembra più interessato all'aspetto visivo ed estetico che alla riflessione dickiana sul robot che vuole farsi uomo (e quindi sull'uomo che vuole farsi Dio). In effetti l'impianto visionario e scenografico è meraviglioso, pur con qualche compiacimento di troppo. Ford, non un grandissimo attore, l'ha sempre rimediata con la simpatia ma qui non può farlo; perfetto invece Rutger Hauer.
MEMORABILE: Le splendide immagini della città del futuro immersa nella pioggia; Le torri/piramidi molto orwelliane da cui la Corporation domina il mondo.

Rufus68 2/11/17 16:39 - 3842 commenti

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Meno "filosofico" rispetto all'opera ispiratrice (lì è sviluppato grandemente il tema del doppio e dell'ecocidio); con qualche caduta facile (certo romanticume di Vangelis), minuscole inadeguatezze (Ford) ed esagerazioni (gli ululati). Il resto, però, è un capolavoro di scenografie e ambienti, forza attoriale (con la coppia Hauer-Hannah su tutti) e capacità di stimolare riflessioni vertiginose: sull'incombere della morte, sulla insostituibilità del passato e intorno all'essenza dell'umano. Giusta la soppressione della voce off.

Matalo! 10/12/17 00:48 - 1378 commenti

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Nel final cut l'assenza della voce off sottolinea il difetto della versione classica, i dialoghi. Che sono rari, banali e non aiutano a capire la storia che già risultava troppo aleatoria. E non aggiunge molto all'originale. Sì, il finale, ok. Ma quanto è brusco! I valori formali restano altissimi, Hauger sempre magnetico ma conferma la mia impressione originaria di sopravvalutazione complessiva del film, pur con i meriti e le innovazioni non da poco.

Il ferrini 12/12/17 01:21 - 2358 commenti

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L'assenza della voce fuori campo lo penalizza un po', in compenso il sogno dell'unicorno introduce un elemento fondamentale sulla natura del protagonista che muta non poco il significato dell'insieme; anche il finale aperto è assai meno consolatorio del cut originale realizzato con gli "scarti" di Shining. Ciò che invece non cambia è che Blade Runner resti un capolavoro sci-fi inarrivabile, così come Alien e che verso Scott saranno in moltissimi ad avere dei debiti, dunque ben venga anche questa versione, alla quale si collegherà Villeneuve.

Rocchiola 14/04/19 10:24 - 966 commenti

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Rispetto alla versione cinematografica del 1982 non cambia sostanzialmente molto. La soppressione del commento off di Deckard e il fatto che lui stesso possa essere un androide tolgono gran parte del fascino noir che era una degli aspetti più originali del film. L'eliminazione della fuga finale di Deckard e Rachael non modifica più di tanto il finale che resta meno definitivo ma sostanzialmente invariato. Alla fine il meglio resta sempre nella rappresentazione retrofuturista della Los Angeles del futuro molto debitrice dei fumetti di Moebius.
MEMORABILE: “Ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi”; Ford aggrappato alla trave; L’accecamento del creatore Tyrell; Il test al replicante Leon.

Pigro 16/04/20 10:12 - 9666 commenti

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Mondato del finale posticcio e incongruo imposto alla sua uscita, Blade runner torna a calarsi integralmente nella sua atmosfera cupa, umida, pericolosa, incerta che ne costituiva il fascino. E mostra ancora la sua straordinaria attualità di visione, sia formale (un immaginario che rapisce, una fotografia pazzesca) che di contenuto, non tanto rispetto al futuro, quanto rispetto ai grandi temi dell’esistenza e della sua caducità. Un viaggio in una dimensione parallela o un incubo nei trabocchetti della nostra psiche e della nostra scienza.

Lebannen9_ 18/05/20 11:42 - 40 commenti

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Premessa: il film è impostato diversamente rispetto al libro da cui è tratto. Scott decide, causa lutto familiare, di esplorare tematiche più carnali: macchine coscientemente cartesiane, indisposte dalla loro obsolescenza programmata, protestano contro il loro creatore. Se questa chiave di lettura luddista porta a una sceneggiatura "difettosa", esteticamente non può che ammaliare: è Hopper in salsa cyberpunk, un noir retrofuturistico che culla lo spettatore, complice la musica di Vangelis, per tutta la durata del film. Ford altalenante.
MEMORABILE: L'inizio; Hauer in stato di grazia; La trappola scacchistica; La morte di Tyrell.

Aco 11/01/24 09:35 - 215 commenti

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Questa versione abolisce l’io narrante, che permette al pubblico di apprezzare certi dettagli dell’opera, mentre inserisce alcune scene, a volte violente (tra cui quella del “sogno dell’unicorno” e un diverso finale). La conclusione, oltre a esplicitare un dubbio inespresso, è in linea con il pensiero di Dick, che era solito chiudere le sue opere con finali aperti, apparentemente banali ma proprio per questo spiazzanti.
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  • Discussione Rebis • 9/04/15 16:37
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    Didda23 ebbe a dire:
    Quindi l'anno prossimo girano il sequel?

    Tendenzialmente sarei contrario, ma se lo dirige Denis Villeneuve le cose cambiano radicalmente e l'hype sale a mille.

    Preferirei, comunque, che tornassero al cinema opere più sconosciute.

    Di questo mi accontento del disco blu...


    Io l'ho visto al cinema e posso garantire che è un film completamente diverso, rispetto al salotto di casa. Se ti piace, vacci e non ti pentirai.


    Confermo, al cinema è un'esperienza sbalorditiva.
  • Discussione Tarabas • 7/05/15 15:52
    Segretario - 2069 interventi
    L'ho visto ieri sera, veramente splendido e tra l'altro con una qualità visiva notevolissima.
    Mi chiedo sempre, in questi casi, cosa esattamente proiettino in sala, se un master digitale apposito o qualcos'altro.
  • Discussione Rebis • 7/05/15 21:25
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Quando l'ho visto io la proiezione era in digitale HD se non ricordo male... una meraviglia...
  • Homevideo Schramm • 3/10/17 12:21
    Scrivano - 7694 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    -Terzo disco: International Cut – versione vista solo negli USA su Laserdisc e via cavo con scene d’azione e di violenza estese rispetto alla precedente; Director's Cut - del 1992

    questa è per me interessantissima, dato che non ho mai particolarmente amato il film proprio perché lo ritenni, tra le altre cose, troppo contratto (...ultimamente tendo a bestemmiare in chiesa, lo so :D ). l'hai vista? se si, che me ne dici?
    Ultima modifica: 3/10/17 12:21 da Schramm
  • Homevideo Rebis • 3/10/17 16:07
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    -Terzo disco: International Cut – versione vista solo negli USA su Laserdisc e via cavo con scene d’azione e di violenza estese rispetto alla precedente; Director's Cut - del 1992

    questa è per me interessantissima, dato che non ho mai particolarmente amato il film proprio perché lo ritenni, tra le altre cose, troppo contratto (...ultimamente tendo a bestemmiare in chiesa, lo so :D ). l'hai vista? se si, che me ne dici?


    Purtoppo non l'ho visto, ma considera che il Final cut che puoi trovare facilmente in br (da non confondere con il Director's cut) reintegra i dettagli gore presenti nella International.
  • Homevideo Tarabas • 3/10/17 18:13
    Segretario - 2069 interventi
    Detto che queste "scene estese" assommano forse a due minuti in tutto, se ben ricordo.
  • Homevideo Schramm • 3/10/17 18:38
    Scrivano - 7694 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    Detto che queste "scene estese" assommano forse a due minuti in tutto, se ben ricordo.

    nel qual caso posso anche evitare. grazie.
  • Homevideo Rocchiola • 14/04/19 10:30
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Oggi la versione Final cut è disponibile anche in doppio bluray Warner. Qualità video eccezionale pulitissima e dalla definizione perfetta come dimostrano le molte scene riprese in controluce da sempre quelle che danno maggior risalto alla presenza di grana ed altri difetti. Audio italiano dolby digital 5.1 un pò bassino ma molto chiaro e nitido. Unica pecca è che il secondo disco contiene solo il dietro le quinte sula lavorazione del film, mentre sarebbe stato preferibile avere anche le versioni precedenti del film ed in particolare quella cinematografica originaria che ormai è scomparsa dal mercato.
    Ultima modifica: 16/04/19 14:53 da Rocchiola
  • Homevideo Tarabas • 25/07/19 14:26
    Segretario - 2069 interventi
    Vista la notizia della morte di Rutger Hauer, mi sono rivisto il Final Cut ieri sera e, sapendo il film a memoria in due lingue diverse (...), mi sono potuto concentrare sulla parte video, rimanendo ammirato ancora una volta dal lavoro incredibile fatto dai restauratori su un master di quasi trent'anni prima.

    Certo, in alcuni momenti i fondi scuri "friggono" un po' quando si alza il contrasto ai bordi, ma sono veramente inezie.

    Una volta o l'altra proverò anche l'audio con i commenti, giusto per poter dire di aver visto tutte, ma veramente tutte le versioni esistenti.
    Ultima modifica: 25/07/19 14:27 da Tarabas
  • Homevideo Tarabas • 9/06/20 19:51
    Segretario - 2069 interventi
    Non potevo proprio esimermi dal comprare l'ennesima versione del film, in un bel cofanetto sostanzialmente identico all'edizione Bluray ma con il Final Cut in 4K HDR.
    Anche qui, come per la versione 2K, siamo allo stato dell'arte, con minimi segni di rumore video qui e là (che un buon lettore può agevolmente ridurre con un oculato uso del noise reduction). Che dire, forse questa è l'ultima versione che compro...