Prodotto da Abel Salazar (lo storico regista-attore-produttore del cinema horror messicano), un ottimo vampirico messicano. Un vampiro e la sua setta per vendicarsi dell'uomo che uccise un suo simile e per rendere la terra una landa popolata solo dai vampiri, cerca l'ultimo discendente della famiglia dell'uomo e le nipoti per compiere il rito. Tra belle scenografie horror (la cripta del vampiro in una grotta), attori convincenti e molta atmosfera, il titolo è un classico da vedere senza dubbio.
Surreale vampire-movie di produzione messicana, magari non originalissimo dal punto di vista del soggetto, ma reso comunque suggestivo grazie all'uso di trucchi e scenografie piuttosto ingegnose, a prescindere dall'esiguo budget (si veda per esempio l'organo a canne costituito da teschi e ossa umane), capaci di evocare un'atmosfera particolare e davvero molto efficace, almeno in relazione all'epoca in cui il film è stato girato e al contesto indubbiamente "naif". Da riscoprire.
Boiata con un protagonista ultrapettinato (il conte Subotai, adoratore di Astaroc...mah), che del vampiro ha solo i parodistici denti (velo pietoso sullo sguardo; è più una fissità tipica dell'ottuso). I primi dieci minuti sono da non credere, soprattutto da quando appaiono i suoi aiutanti (pensavo avessero delle maschere e invece...). In più, gli attori sono a dir poco mediocri e il ritmo non è certo forsennato. L'unica, vera novità è data da una nuova arma antivampiro (la cattiva musica). Detto ciò, il ridicolo qui è di casa e i vampiri toccano probabilmente uno dei loro punti più bassi.
MEMORABILE: L'organo fatto di ossa e teschi. Il vampiro lo suona, poi si blocca, caccia un urlo e risuona; Il servitore gli bussa alla bara e lui risponde.
Discreto film sui vampiri che si porta dietro sia pregi che difetti: non mi ha del tutto convinto la recitazione degli attori, particolarmente del protagonista, che ho trovato inadatto al ruolo (sarebbe però più giusto dire non "inadatto" ma piuttosto "costruito male"). Assolutamente convincenti le atmosfere surreali che incorniciano l'ambientazione, nonchè alcune trovate interessanti. Ottime le musiche e in particolare l'idea di riciclare il brano "Funerailles" tratto dalle "Armonie Poetiche e Religiose" di Franz Liszt, adattissimo al film. **!
Divertente horror dove i vampiri sono sensibili alla musica invece che ai soliti aglio e croci. La storia è bislacca e gli attori mediocri, ma quello che lo rende interessante, come spesso accade negli horror messicani, sono l'atmosfera gotica e il bianco e nero. Alcune trovate risultano esageratamente baracconesche e certi effetti troppo posticci (ad esempio i pipistrelli e i mascheroni dei vampiri). Da vedere la notte di Halloween con una zucca vicino al televisore.
Il pretesto è un'atavica vendetta fra due famiglie che si perde nella notte dei tempi, lo strumento i dentoni affilati di un vampiro con al seguito un gruppo di orrende creature. Trattasi di una curiosa produzione messicana a basso costo, con un Dracula quanto mai prestante, ma a suo agio nei tenebrosi sotterranei di cartapesta, dentro al solito malefico maniero. Il risultato: un pasticciaccio come pochi, divertente alla fine, specie per i pazienti amanti del genere.
MEMORABILE: Le bare verticali da cui escono i vampiri che paiono di compensato!
Pastrocchiata pellicola messicana, nata sulla scia de La bara del vampiro e La stirpe dei vampiri. A differenza dei due titoli precedenti qui si ripropone il tema di Dracula e Van Helsing in versione apocrifa e blandamente sviluppata: dopo 300 anni il discendente di un conte vampiro cerca di eliminare i tre successori della famiglia avversaria. Pipistrelloni di cartapesta mossi da fili, zombi simulati con maschere enormi, dialoghi deliranti e un uso - originale - della musica ne fanno un must per gli appassionati con gusti anche da palato poco fine!
Spassoso vampirico involontariamente surreale, incentrato su un'improbabile vendetta con cupa brama di sottomissione dell'umanità e sul potere psichicamente persuasivo della musica (il dentuto è vulnerabile a una certa melodia dissonante e governa con i suoni il suo popolo di morti-vivi). Siamo nel reame della cartapesta e dei pupazzi mossi con i fili, dove ogni giorno è Martedì grasso: qui l'assurdo dilaga, ma non irrita e anzi intrattiene. Il cinema è anche una macchina del tempo: se si è disposti si farà il giusto viaggio squinternato.
MEMORABILE: Il pipistrello con il volto di una donna vampirizzata.
Pastrocchiata vampirica la cui unica virtù (incredibile) è quella di rimanere vedibile pur sotto la costante pressione del ridicolo spinto. A cominciare dal bellimbusto protagonista, qui stolido e zannuto, per finire coi soliti pipistrelli di gomma e il popolo di non-morti dalle maschere di Carnevale, nulla funziona. E la storiella è solo un pretesto per deambulazioni infinite lungo sotterranei da luna park. Eppure la baracconata, complice il bianco e nero, emana un sottile fluido nostalgico-magnetico che induce al perdono. Discreta la trovata della musica anti-Nosferatu.
POTRESTI TROVARE INTERESSANTI ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Chiedo scusa: non voglio "insegnare" niente a nessuno, ma beh, questo film avrebbe il suo bravo titolo italiano: La vendetta del vampiro. Giuro!
DiscussioneZender • 28/06/09 20:26 Capo scrivano - 47698 interventi
Quale insegnare? Hai fatto benissimo a segnalarlo, ci mancherebbe! Vado a inserirlo, grazie. Anzi, se trovi altri errori simili ci fai un gran favore a non tacere.
Non mi sembra così scadente la versione in DVD targata Sinister*, anzi al contrario!
Il master è molto nitido e l'immagine appare chiara e ben definita. L'audio pure si presenta chiaro con intermezzi (brevi) di scene originali inedite con sottotitoli.
Il formato è 1.33:1 (ovvero 4:3)
Extra limitati ad una divertente presentazione di Cozzi, al solito, purtroppo, molto breve (circa 3 minuti).
Lingue disponibili: italiano e spagnolo (opzionabile con sottotitoli in italiano).
Durata della versione: 84'07"
Sotto: frame a 27'09"
[
*P.s.: potrebbe essersi verificato un problema simile a quello di Appuntamento con il cadavere, percui le copie difettose dovrebbero essere state rimosse dalla circolazione. Di certo la copia visionata è ottima.