Rivista musicale dedicata a Napoli, con canzoni e coreografie da gran varietà sorrette da un labilissimo filo rosso e da tutti gli stereotipi immaginabili... eppure siamo a un passo dal capolavoro. Giannini trasporta sullo schermo un suo spettacolo teatrale e ne nasce uno straordinario tripudio di suoni e colori che esalta al massimo la napoletanità, ma con una sincerità e una gioia impareggiabili. Altro che Ziegfield o Minnelli: qui il musical arriva alla più pura esplosione mediterranea con un gusto e un divertimento impagabili.
Esempio unico di musical italiano ad altissimo livello. Balletti, con le stelle del teatro San Varlo di Napoli, le scene di M. Chiari premiate al festival di Cannes, costumi sgargianti, storia che racconta la vicenda tragicomica di un poverissimo cantastorie e famiglia (numerosa) attraverso varie epoche. L'interpretazione di Paolo Stoppa è eccellente e mai se ne ricorderà abbastanza, nel mondo dello spettacolo, la grandezza.
Formidabile unicum nella Storia del Cinema italiano. Un musical dai colori pastosi, che perfettamente aderiscono alla calda realtà partenopea (è il secondo film italiano ad avvalersi di questa tecnica, dopo Totò a colori), coreografie degne di Minnelli o Busby Berkeley e le canzoni migliori del repertorio tradizionele napoletano. Una rivista storica sulla calpestata ma mai doma città di Pulcinella, dei mille clichè, del luogo comune per eccellenza. Giannini (alla sua Opera unica) orchestra il tutto come se avesse sempre macinato pellicola. Cast ricchissimo.
Un primissimo piano (credo l'unico nel film) è riservato a lei, Sophia Loren, che in un'intervista dichiarò: "non sono italiana, sono napoletana. È un'altra cosa". Un'altra cosa è anche la Napoli raccontata in questo lavoro teatrale portato sullo schermo con grande efficacia, sulle note di meravigliose canzoni; è la Napoli dell'immaginario collettivo di una certa generazione, la Napoli che ci hanno sempre raccontato: povera, buona, chiassosa, artistica, se si vuole non del tutto vera ma verace.
Uno straordinario esempio di musical all'italiana, che sa coniugare la spettacolarità dei coevi prodotti americani con il senso del divertimento e del ritmo tipici della tradizione napoletana. Cast all stars del periodo, scenografie perfette, colori invitanti e coinvolgenti. Risate mescolate alla presenza della morte, come è tipico della nostra grande tradizione culturale. E la scena degli emigranti è davvero bellissima.
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Morto a 91 anni il grande interprete della canzone napoletana Giacomo Rondinella.
Portò al successo la canzone di Totò Malafemmina. Giacomo, che tu possa riposare in pace.