Stupro selvaggio - Film (1975)

In una desolata landa americana, dei teppisti (uno più ridicolo dell'altro) sequestrano un gruppo di belle studentesse, che dovranno subire (fuori campo) lo stupro selvaggio... Non c'è erotismo (per la precisione neppure un nudo), azione poca e niente, dialoghi ridicoli e attori dementi (King in particolare): non si capisce bene il motivo per cui decidano di sequestrare un bus... Ci fosse mezzo pallino sarebbe il voto perfetto, per questa robaccia.

Film pietoso in cui manca un po' di tutto: dialoghi noiosissimi, erotismo/sesso zero, violenza "innocua" pur essendoci delle vittime, genere drammatico nel senso che è un dramma arrivare alla fine. La colonna sonora è di Igor Kantor ma anche qui è un già sentito (Nicolai?)... In ogni film c'è comunque qualcosa da salvare e personalmente salverei i fantastici occhiali alla "occhio di mosca" del cattivissimo in questione. Nonostante tutto ho l'impressione che anche Tarantino l'abbia visto... qualcosa mi ricorda Dal tramonto all'alba.

Tipico esemplare di exploitation movie che riporta ai gloriosi tempi delle "grindhouse" americane. Pur non eccedendo con l'elemento "stupro" (come invece il trucissimo titolo italiano vorrebbe far pensare), il film ha la struttura di un classico rape & revenge, quindi c'è da aspettarsi una buona dose di violenza gratuita e soprusi vari; il tutto immerso nell'atmosfera tipica da B-movie anni '70. Eppure il film diverte parecchio e la prova di Zalman King è notevole, volutamente sopra le righe ma estremamente efficace. Decisamente godibile.

A parte gli occhiali da sole di quello dei due più scatenato, entrambi i fratelli più che teppisti sono dei buoni a niente. In più ditemi voi come si fa a far finire un film in cui, bene o male, ci son stati tre morti e due violenze carnali, con due sorrisi e col commentino più ovvio "È stata una brutta esperienza". Neanche un telefilm di serie zeta finirebbe così... Non riesco a salvare neanche le strade deserte, che pure a me son sempre piaciute.

Rape & revenge di buona fattura, ambientato in un'isolata location desertica. Nonostante abbia la pecca di presentare personaggi senza una minima introspezione psicologica (giusto i due psicopatici e la maestra del titolo originale), il film recupera con la violenza (molta) e il sesso (molto poco). Zalman King come cattivo principale è un notevole psicopatico. Da segnalare un ottimo ritmo, una buona cattiveria di fondo (l'omicidio del povero benzinaio), il tutto condito da una spoglia location isolata.

Il titolo italiano lascerebbe immaginare un rape and revenge tosto e truce, considerata anche l'epoca "permissiva" in cui è stato distribuito. Invece nulla: ambientazione desertica, attori, ritmo, dialoghi lascerebbero pensare che si tratti di un filmetto televisivo di terz'ordine. La quasi totale assenza di violenza grafica è imperdonabile, ma mai quanto la scelta di escludere i nudi integrali e di girare lo "stupro selvaggio" offscreen. Difficilmente un film d'exploitation si era macchiato di simile insipida sciatteria. Molto molto deludente.

Gagliardo rape e revenge ambientato in una location desertica. Sebbene la componente erotica sia quasi del tutto assente e lo stupro sia mostrato fuori campo, il film di Barton si lascia guardare con un certo gusto. Le note liete arrivano da una regia che riesce ad essere dinamica e da una violenza piuttosto insistita. Zalman King è uno psicopatico che lascia il segno, più modesto il resto del cast. Non stiamo certo parlando di una pellicola perfetta, ma di un prodotto che nel suo genere risulta più che piacevole.

Opera minore della tradizione exploitation/revenge seventies a stelle e strisce, che tradisce lo spettatore sin dalla traduzione italiana del titolo (a livello di violenza s'è visto ben di peggio). Palese il richiamo ai Fonda e Hopper di Easy rider nelle fattezze dei due fratelli motociclisti, ma ciò che salva veramente la pellicola dall'abisso è la bella ambientazione desertica/polverosa e un Zalman King notevole, nei panni dell'immancabile pazzo/psicopatico. Discreta anche la colonna sonora.

Con un titolo cosi ti aspetti di tutto e di più. Il film, comunque, funziona discretamente. Il fattaccio citato nel titolo accade fuori inquadratura. Si respira grande tensione per tutta la durata: buone le location, inquietanti le musiche. Zalman King fantastico (l'avessero doppiato meglio...). Di qualità ma abbastanza anonimo il cast femminile, poco credibili gli eventi finali, con dialoghi decisamente fuori luogo. Vale un'occhiata.