Un film affascinante, che ancora oggi è visivamente inquietante, soprattutto nella prima parte. L'intreccio poi segue meccanismi abbastanza ovvi, ma può contare comunque su ottime intepretazioni e un certo fascino. Sjostrom passò poi a dirigere film a Hollywood.
Descrivibile con l’ossimoro di “realismo fantastico” – il sovrannaturale della leggenda nordica unito alla toccante concretezza dell’affresco sociale e del precetto evangelico – con l’innovativa tecnica dei flashbacks multipli e delle sovrimpressioni dipinge scene epocali come il brindisi di Capodanno al cimitero, l’anima che si distacca dal corpo e lo sfondamento della porta con la scure, in anticipo di mezzo secolo sul celebratissimo Shining. Fotografia cangiante (giallo dorato negli interni, blu lunare negli esterni notturni) ed intense recitazioni di Sjöström e della Holm.
Seminale opera oscillante tra dramma e fantastico che se da un lato mostra tutto
il suo moralismo e la sua natura edificante (ma va considerato che siamo all'inizio
degli anni Venti) e a tratti patetica (soprattutto il finale) dall'altro si riscatta
con uno stile affasciante e di grande caratura tecnica che influenzerà notevolmente il cinema del futuro. Prevedibile la sceneggiatura tratta da un romanzo di Selma Lagerlof (che ha gli stessi difetti del film) ma eccellente regia di un Sjostrom assoluto mattatore anche come attore. Imperdibile.
Di una modernità incredibile. Oltre ad un'ottima regia e a buone interpretazioni (non ci sono nemmeno la teatralità e le esagerazioni espressive classiche del muto), Sjostrom sperimenta anche notevoli effetti speciali, illuminazioni e contrasti particolari, l'uso corretto del flashback e anche una certa suspense con la scelta di una tempistica eccellente. La storia poi, tratta dal romanzo di Selma Lagerlof, è ancora un soggetto notevole. Bergman ha preso molto da Sjostrom, il quale ha recitato, sessantottenne, ne Il posto delle fragole.
Non un capolavoro, ma un film spartiacque che attraverso l'innovativa commistione di realismo sociale e sovrannaturale ha aperto alla settima arte strade fino ad allora impensabili. Complesso, meticoloso nella costruzione narrativa a "scatole cinesi", fluttua sulla linea del tempo articolando il racconto in una ininterrotta tensione drammaturgica. Accurato l'uso delle sovraimpressioni che evocano tenebrose fantasmagorie. Le concessioni al moralismo d'epoca e il finale edificante ne inficiano in parte l'incidenza. Sjöström, antesignano Jack Torrance, straripa in ogni inquadratura.
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Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita daDNA Srl: THE WIND - IL VENTO (1928) + THE PHANTOM CARRIAGE (Il carretto fantasma, 1921) - (2 Film su un unico Dvd). Film Muti con accompagnamento musicale Sottotitoli: Italiano (Forced) Rapporto schermo: 1.33:1 (Riadattato in formato 16/9 Pillarbox) Extra: Trailer Il film è stato rieditato con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.