Una bella e vincente famiglia americana cerca ed ottiene la secondogenita, scatenando la micidiale rappresaglia del primogenito, bambino super intelligente che si rivela davvero malvagio. La rappresentazione dello stato psicologico della madre durante l'allattamento della bimba è realistico, mentre l'ostilità del fratello verso la famiglia progredisce esponenzialmente, verso il tentativo di annientamento finale. Gli attori fanno bene il loro lavoro, mentre quanto accade nel finale, seppur sconcertante, espone, per me, un modesto errore di sceneggiatura.
Zigzagando claudicante tra dramma psicologico e thriller, tra velleitarie tentazioni alla Omen e fiacche sgomitate a Rosemary's baby, Ratliff cristallizza l'incombere del tragico nell'aporia con una regia a corrente e direzione alternate che dice e non dice, mostra e non mostra, sviluppa e non sviluppa e tiene l'enfant terrible nascosto ora dietro il separé della beata innocenza ora dietro quello del diavolo, senza mai sbilanciarlo realmente in un estremo. In mezzo, nell'ambizioso tentare una ricodifica di certi lisi topoì del genere ibridandoli con l'archetipo di Caino e Abele, si buca l'acqua.
Un colpo al cerchio, uno alla botte. Sarà il ragazzino inquietante ad essere una reincarnazione del diavolo o sono i suoi genitori ad essere pazzi? Il film, intersiato con sagacia da Ratliff, procede per capitoli a scansione temporale, instillando di volta in volta un dubbio. Perchè se il talentuoso bimbetto è veramente enuigmatico, altrettanto distratti e sfasati sono i due genitori. Horror familiare di gran classe, calibrato, insinuante. Bravissimi tutti gli interpreti, su tutti Vera Farmiga, spaesata come la Rosemary di Polanski. Cerchiobottismo!
MEMORABILE: Joshua vomita di fronte alla nuova nata.
Si inserisce nel filone "bimbi diabolici" con qualche pregio (in particolare il piccolo protagonista, davvero inquientante nella sua opacità) e molti difetti, in particolare negli snodi della sceneggiatura (i filmini "rivelatori") e nel disegno dei caratteri sia principali (comprensione umana per la madre isterica in quanto giustificata dalla depressione postpartum, ma il padre è davvero troppo distratto per essere credibile) che secondari (la psicologa sospetta molestie ma non fa nulla).
Appartiene di diritto al filone dei "bambini malefici" (come l'illustre Il presagio e più recentemente L'innocenza del diavolo), questo film di George Ratliff che seppur ben realizzato e con un'ottima interpretazione dei due protagonisti adulti, Rockwell e la Farmiga (meno convincente appare il piccolo protagonista) ha il suo limite nell'assoluta mancanza di originalità e nello sviluppo fin troppo prevedibile (oltre che con alcune contraddizioni e inconcludenze) della trama. Si dimentica in fretta.
Parte dignitosamente, con un cast che non sfigura (marito privo di alcun talento, moglie stressata e figlioletto taciturno, decisamente introverso, ma bravissimo pianista). Poi, al giro di boa della pellicola, la scarsità di idee inizia a farsi sentire e il tutto scivola nella banalità, nel solito ragazzino disturbato, non amato (o almeno così pensa; galeotta fu una videocassetta), ai limiti del diabolico. Il punto più basso viene toccato con la canzoncina inventata sul momento, accompagnata dal pianoforte suonato a quattro mani. Tra tutti, il personaggio più interessante è lo zio. Mediocre.
MEMORABILE: Il padre, giocando a squash, sbatte sul muro e l'amico: "Sembri un passerotto in un garage"; La ripresa notturna rivelatrice nella stanza del neonato.
Se non fosse per il rumore del pianoforte che fa venire il mal di testa e per qualche altro piccolo buco potrebbe essere un film che a tratti mette i brividi... ma solo a tratti. Gli attori a mio giudizio sono veramente mediocri, ma tutto sommato è un genere di film che non disprezzo, anche se sinceramente mi ha un bel po' annoiato.
Quale creatura può essere più innocente di un bambino di nove anni.... beh forse ci è sfuggito qualcosa, perché qui siamo di fronte a ben altra natura. Il ritmo di crescente tensione si avverte sin dall'inizio, ma alla lunga stufa un po', perché si capisce dove si vuole andare a parare. La recitazione del bambino è encomiabile (grazie anche al taglio "plastica" dei capelli). Un misto tra Omen e Che fine ha fatto Baby Jane?
Il primo tempo angoscia non per la tensione thriller ma per la deragliante situazione familiare, molto realistica (in particolare la depressione post partum della madre). La paura cresce con la domanda: cosa fai se ti nasce un figlio che non smette mai di piangere? È la questione più spaventosa di un film che a lungo andare diventa noioso, mentre i vagiti incessanti della neonata fanno sperare che il fratellino disturbato si decida in fretta a fare strage dei borghesissimi parenti. Fastidioso ma abbastanza riuscito. Canzone finale imbarazzante.
Probabilmente il peggiore nel genere "bambini malvagi". Noioso, troppo lungo, sceneggiatura poco incisiva. Quando finalmente sembra decollare, il film finisce lasciando irrisolti parecchi quesiti. Se l'effetto del non spiegare voleva rendere più inquietante il comportamento del bambino, è stato un buco nell'acqua. Pessimo.
Poco più che mediocre questo film con risvolti da thriller. I difetti si contano più dei pregi. Lentissimo in alcuni frangenti e momenti già visti in altri film del genere. Discreto il finale. Bravo Rockwell, attore sottovalutato. Abbastanza coinvolgente la Farmiga.
Riuscito mix tra il thriller psicologico infantile e il dramma familiare. Si respira aria polanskiana nell appartamento newyorkese della famiglia di Joshua, la madre cade in una profonda depressione e follia degna della Mia Farrow di Rosemary's baby, Joshua vomita in salotto come Linda Blair orinava durante il party nell'Esorcista e "gioca" a nascondino come il Bobby di Notte di morte. Inquietante e realistico quanto crudele e disturbante: Ratliff mostra la faccia demoniaca dell'innocenza. Ottima la fotografia di Benoit Debie. Malvagio.
MEMORABILE: Un barbone, al parco, chiede 5 dollari al piccolo Joshua. Con nonchalance il bimbo risponde: "Te li do se ti fai tirare un sasso in testa". Terribile!
Sicuramente valorizzato da una regia che riesce ad instillare inquietudine e ansia, il film difetta parecchio nella sceneggiatura, fitta di snodi narrativi piuttosto improbabili che mettono a dura prova la sospensione dell'incredulità. Le prove attoriali sono buone, gli ingredienti giusti ci sono, così come i dubbi circa la vera natura dei personaggi. Però ci si chiede continuamente "com'è possibile?", e ciò non è un buon viatico per un thriller drammatico come questo.
Concentrati sull'inquietante ed impassibile bambino, che gradualmente appare sempre più malvagio e diabolico, non ci si accorge fino alla fine di ciò di cui necessitava il bambino... ma ti prego! Un finale terribilmente stupido rovina un film che tutto sommato la sua atmosfera la sapeva creare, nonostante alcuni buchi logici nella sceneggiatura. Il piccolo protagonista riesce a mettere i brividi. Un'occasione mancata per un buon film. Peccato.
MEMORABILE: I disegni creati ad hoc per ingannare la psicologa: che genio del male!
"Non tutti i bambini sono innocenti" recita la frase che accompagna il titolo italiano. Di certo, però, non vi è nulla se non mere supposizioni attribuite agli strani accadimenti che si verificano in presenza del piccolo Joshua. In questo pseudo demoniaco l'ottimo Weston rappresenta davvero l'erma bifronte, viso angelico ma interno diabolico, ed anche il resto del cast (su tutti la Farmiga) regge bene l'urto. Da sballo il canto finale al pianoforte!
Nei suoi schemi narrativi erratici e poco commercia[bi]li, Joshua può formalmente scalzare dal trono "l'innocente Culkin" e candidarsi a padre putativo di tutta una progenie di horror psicologici in cui l'enfant terrible di acherontico pedigree donneriano scivola anguillescamente nella pretta matericità di frugoletto malato e/o incompreso (i privigni Daisy vuole solo giocare e Orphan). L'orrore e le paure istintive restano imbrigliati nella vischiosa problematicità interpretativa delle situazioni, sempre paralizzate sul baratro dell'ambiguità dai picchetti di una sceneggiatura malignamente lucifuga ed elusiva.
MEMORABILE: L'algidità inespressiva e intimorente del malefico mini-protagonista.
Il presagio e il soprannaturale non c'entrano. Joshua è un bambino troppo intelligente, che scopre la malvagità e non ha ancora i freni inibitori degli adulti. Mette quindi a punto un piano lucidissimo da portare a termine furbescamente e con qualsiasi mezzo. Centrata l'alternanza delle scene di ordinaria follia familiare quotidiana con quelle di malata cattiveria, celata dalla presunta innocenza di Joshua. Disturbanti i suoni ricorrenti che accompagnano il film.
Un bambino intelligente, ma perfido, è profondamente invidioso della sorellina appena nata e lo dimostrerà, pur senza farsene accorgere. In alcuni punti somigliante, com'è ovvio a Rosemary's baby, il film se ne distacca per il tono da commedia e per la trama che più volte sembra annacquata e insapore. Il finale poi conferma quest'impressione. Classica ciambella senza buco...
L'arrivo di una sorellina scatena in Joshua atteggiamenti insoliti e pericolosi, destinati a sofferto finale. Piccoli talenti crescono... male. Prodotto per gli amanti dell'uso/abuso di piccoli fanciulli ben vestiti e antipatici. Purtroppo questo non è il video amatoriale che il vostro peggior amico vi obbliga a vedere. No. E pure, nell'ipotesi vi reggano i nervi, arriverete a odiare anche il pianoforte, e/o di sicuro la tediosa nènia cantata da Joshua, bambino maldestro, che di brutto oltre al carattere ha pure il nome. Proprio un dramma!
Negli horror familiari a base di piccoli psicopatici è facile imbattersi in strutture narrative molto simili fra loro. Ratliff, al contrario, scansa le convenzioni e confeziona un thriller psicologico coi fiocchi: l'angoscia prende piede subdolamente, in sordina, così che quando gli spettatori (e i protagonisti) si accorgono del torbido che li attornia è ormai troppo tardi. Depressione post-parto, macabri rituali infantili, manipolazione e paranoia, in un'opera che, fra la bizzarria di certi personaggi e l'inconsueta colonna sonora, si sviluppa come una cattivissima commedia nera.
MEMORABILE: L'intensa prova della Farmiga (che tornerà ai bimbi maligni con Orphan); Mummificazione dell'orsetto; La nonna devota; I giardini pubblici; "The fly".
La sceneggiatura si snoda tutta intorno alla figura di un bambino dall'atteggiamento freddo, vitreo e inumano e dal comportamento che mette a repentaglio il benessere dei suoi genitori e di chi lo circonda. Detto così verrebbe in mente L'innocenza del diavolo ma il pargolo, sempre elegante e incravattato, assomiglia di più a un Damien epurato della componente satanico-sovrannaturale (anche se qualcosa lo ritroviamo nella passione del moccioso per il paganesimo egiziano). Prima parte un po' sonnolenta, poi le evoluzioni ne fanno un film sicuramente guardabile (ma non indispensabile).
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Gestarsch88 ebbe a dire: Brainiac ebbe a dire: Beh però di mediocri/ dimenticabili nell'ultimo lustro (nel genere
bimbi-demonietti)ce ne sono a pacchi:Orphan...
Forse ti confondi col film semi-omonimo di Bajona, perchè in Orphan di elementi soprannaturali e demoniaci non ce ne sono nemmeno al microscopio elettronico.
Personalmente non lo apparenterei agli altri titoli del lotto.
Dai, Gest, non sottovalutare l'emerito Brainiac! Fare una distinzione nel genere basata sulla presenza o meno di elementi soprannaturali mi sembra un po' pedante e poco sostanziale. Del resto, anche film come Joshua e Rosemary's Baby, se letti in un certo modo, possono essere considerati privi di elementi soprannaturali... :)
E Grey ha colto nel segno! Joshua non ha assolutamente elementi soprannaturali, ed è questo il punto! Ecco perchè mi ha ghiacciato! Esistono realmente bambini così? Quindi mi torna in mente il quesito finale, scritto da Henry James, nel finale di Quella villa accantoal cimitero.
Greymouser ebbe a dire: Gestarsch88 ebbe a dire: Brainiac ebbe a dire: Beh però di mediocri/ dimenticabili nell'ultimo lustro (nel genere
bimbi-demonietti)ce ne sono a pacchi:Orphan...
Forse ti confondi col film semi-omonimo di Bajona, perchè in Orphan di elementi soprannaturali e demoniaci non ce ne sono nemmeno al microscopio elettronico.
Personalmente non lo apparenterei agli altri titoli del lotto.
Dai, Gest, non sottovalutare l'emerito Brainiac! Fare una distinzione nel genere basata sulla presenza o meno di elementi soprannaturali mi sembra un po' pedante e poco sostanziale. Del resto, anche film come Joshua e Rosemary's Baby, se letti in un certo modo, possono essere considerati privi di elementi soprannaturali... :)
Qui non si tratta di sottovalutare o meno.
In Orphan non c'è traccia di bambini nè di presenze demoniache.
Questo è un dato di fatto.
E ripeto, io non lo apparenterei agli altri titoli del lotto, anche perchè i temi affrontati dal film sono di tutt'altro genere (niente apocalissi maligne, nessun evento spiritistico, nessun superpotere anti-cristiano).
Verissimo, il film di Ratliff non ha alcuna valenza "satanica" o "soprannaturale". Questo non toglie , comunque, che la mia mente andasse al capolavoro polanskiano, alle notti demoniache curtisiane, al pissing con avvertimento di Friedkin, nonchè ai bambini "dannati" di LeRoy e Mulligan.
DiscussioneBrainiac • 8/06/11 15:22 Call center Davinotti - 1465 interventi
Gestarsch88 ebbe a dire: Greymouser ebbe a dire: Gestarsch88 ebbe a dire: Brainiac ebbe a dire: Beh però di mediocri/ dimenticabili nell'ultimo lustro (nel genere
bimbi-demonietti)ce ne sono a pacchi:Orphan...
Forse ti confondi col film semi-omonimo di Bajona, perchè in Orphan di elementi soprannaturali e demoniaci non ce ne sono nemmeno al microscopio elettronico.
Personalmente non lo apparenterei agli altri titoli del lotto.
Dai, Gest, non sottovalutare l'emerito Brainiac! Fare una distinzione nel genere basata sulla presenza o meno di elementi soprannaturali mi sembra un po' pedante e poco sostanziale. Del resto, anche film come Joshua e Rosemary's Baby, se letti in un certo modo, possono essere considerati privi di elementi soprannaturali... :)
Qui non si tratta di sottovalutare o meno.
In Orphan non c'è traccia di bambini nè di presenze demoniache.
Questo è un dato di fatto.
E ripeto, io non lo apparenterei agli altri titoli del lotto, anche perchè i temi affrontati dal film sono di tutt'altro genere (niente apocalissi maligne, nessun evento spiritistico, nessun superpotere anti-cristiano).
Non so se concordi. No, sinceramente non concordo.
O meglio, se parliamo di "canoni" effettivamente hai ragione, ma il trucco di questa nuova ondata di film è proprio quello di suggerire il maligno (le doti pianistiche e intellettuali dell'orfana) per rituffarsi tardivamente nel realistico (disattendendo le regole di tonnellate di thriller soprannaturali che proprio sul finale accedevano al twist-demoniaco).
In sostanza il genere per me è lo stesso, ma c'è una cospicua disattesa.
Va bene, non ci sono tracce di satanismo ma la protagonista sembra posseduta, e occhio
_____Spoiler
che dicendo che non c'è traccia di bambini potresti rovinare l'unico snodo interessante della sceneggiatura
______________Fine
Per quanto riguarda Joshua il gioco è proprio quello
____Spoiler
Il bimbo è satanico?
Sono i genetori ad essere fuori di testa?
Ratliff gioca a rimpiattino con lo spettatore e ci lascia gustosamente coll'amaro dubbio in bocca.
Nemmeno io concordo; sorry, ma le classificazioni troppo analitiche nel cinema non mi attraggono. Nello specifico, concordo assolutamente con ciò che ti ha già risposto Brainiac, ed evito quindi di sovrappormi. Ciao :)
Greymouser ebbe a dire: Nemmeno io concordo; sorry
No, non ti devi scusare, ci mancherebbe.
Nessuno è obbligato a concordare con quanto ho scritto, come nessuno è obbligato a guardare i film che io guardo.
Poi sono abituato ad essere la voce fuori dal coro, sin dai tempi della scuola elementare, quindi figurati ;)
Greymouser ebbe a dire: ma le classificazioni troppo analitiche nel cinema non mi attraggono.
Anche qui sottolineo che in questo thread chi ha "classificato" alcuni film in un unica lista non è stato di certo il sottoscritto.
E me ne guarderei ben bene dal farlo.
Comunque sono sempre a disposizione per ulteriori ragguagli e risposte :)
Gestarsch88 ebbe a dire: Buio ma io parlavo del film di Collet-Serra.
Joshua non l'ho mai menzionato :)
Quello di Serra non l'ho ancora visto. Credevo ti riferissi a Joshua, sorry.
DiscussioneDaniela • 13/06/11 09:45 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Anche se Joshua non mi ha convinto - buona fattura, ma sceneggiatura tirata via - non mi ci vuol molto a concordare con Brainiac nel ritenerlo il migliore del gruppetto di film che ha citato, anche se non ho visto Hurt. E potrebbe ancora spiccare di più se, invece di un lustro, ci si riferisse al decennio - penso in particolare al terribile/ridicolo Godsend, con De Niro clonatore.
SPOILER
Altri hanno segnalato l'opportunità di considerare un caso a parte Orphan. A rigore potrebbe anche essere corretto, e non per la presenza o meno di elementi soprannaturali, dato che spesso i film sui bimbi malefici si prestano a più letture da questo punto di vista, ma per il fatto che in Orphan manca proprio l'elemento clou, ossia la bimbaggine del mostro di cattiveria. Tuttavia, per buona parte della pellicola, sia indotti a credere che la "piccola" sia tale anche anagraficamente, quindi a parer mio l'inclusione nel sotto-genere è giustificata.