Giudice (Avram) che deve valutare il caso di un idraulico (Mazzarella) accusato di aver stuprato la figlia minorenne di una cliente, non sa ancora che pure in famiglia sua le cose non vanno bene: la moglie (Scott) lo tradisce con un seduttore giovane (Teo Teocoli, che nei titoli di testa è citato come Theo!), la figlia è implicata in poco chiare azioni terroristiche e gira con amiche di facili costumi. Così come non esaltamente verginella pare la ragazzina stuprata dall'idraulico. Sta a vedere che il poveruomo è stato circuito e provocato... Il succo sta tutto qui, nel progressivo cambio di ottica del giudice, il quale finisce preda degli istinti sessuali a sua volta,...Leggi tutto circondato da ninfette tentatrici. Il regista Franco Nucci infila dentro un po' di tutto senza convinzione, a cominciare da una rapina con fuga in Giulietta buttata lì tanto per confondere le acque. Il finale tragico giunge inaspettato e prova a dare un senso a quanto visto fin lì, compresa la stucchevole relazione Scott/Teocoli, utile solo a mostrare il seno prosperoso dell'attrice e a soddisfare chi voleva conoscere il Teocoli pre-svolta comica. Avram è comunque in parte, e se non fosse che ogni sua scena in cui si ferma a riflettere dura il doppio di quanto dovrebbe, ci si potrebbe anche appassionare. Divertente Mazzarella.
Sceneggiatura ingarbugliata e - forse - anche un po' confusa, ma un discreto film. Chris Avram è un giudice che indaga su un caso di una sedicenne violentata, ma dovrebbe preoccuparsi maggiormente di quanto accade a casa sua. Parte come un poliziesco ma si distacca velocemente dagli stilemi tipici del genere, tra accenni di sovversione e qualche blanda critica alla società (il personaggio di Piero Mazzarella, grandissimo come sempre). Buona l'ambientazione milanese ed anche le musiche dei fratelli Reitano; e c'è pure Teocoli, in uno dei suoi primissimi ruoli.
Curioso film cui, con manica larga, si possono dare i due pallini della sufficienza, a patto di trascurare ciò che non funziona (l'assurdo comportamento della donna magistrato, qualche trascuratezza di troppo, il catartico ma eccessivo finale, un po' di caos), pensando invece a quanto gira: non solo Mazzarella, ma le scene di seduzione delle minorenni, condotte con sorprendente abilità nel descrivere e nello sfruttare le situazioni ambigue. Bravi Avram e la Scott. Curiosamente la minorenne meno interessante è la più famosa, la Nemour. Retoriche le musiche targate Reitano.
Le donne dei nostri giorni sono tutte delle poco di buono, in particolare le ragazzine che la danno a tutti: è questa la morale del film, in cui un probo giudice scopre sconcertato che le ragazzine apparentemente perbene provocano gli uomini per fare sesso, magari a pagamento. Nucci ha qualche ambizione registica nella costruzione dell'immagine o nel senso del ritmo (bello l'inseguimento iniziale), ma naufraga sui contenuti senza riuscire a dare qualche minimo appiglio sensato per evitare i luoghi comuni maschilisti.
Ragazzina, vittima d'uno stupro, si propone con sfacciata impudenza al giudice che dovrebbe occuparsi del suo caso. Il fatto, associato alla scoperta del tradimento della moglie, induce l'uomo sull'orlo della follia. Stravagante ma anche inquietante erotico venato da una forte componente di critica sociale spesso sconfinante nella denuncia (avanzata con certa velleità artistica) della corruzione. Pur predominando il versante erotico -sorretto dalle maliziose (deprecabili?) azioni delle minorenni- il film rappresenta un riuscito esempio di contaminazione tra generi. Efficace e ben realizzato.
Curiosissimo film che mescola (e bene) poliziesco ed erotico con un tocco di violenza e trame politiche-eversive in voga in quegli anni. Attori perfetti: Avram su tutti, ma bene anche la Scott, Mazzarella e l'assistente del giudice. Unica nota negativa: il finale, davvero ridicolo. A parte questo, un ottimo film.
Una trama interessante sulla carta ma che Nucci rovina con una realizzazione didascalica e approssimativa. Il regista dimostra di non conoscere il significato della parola "sfumature", mette molta carne al fuoco (anche letteralmente, come si può intuire dalla locandina) ma finisce spesso nel proverbiale "vicolo cieco" e non sfrutta a dovere un casting decente (fantastico l'idraulico di Mazzarella). Da apprezzare come idea, rispetto ad altri film monotematici, ma non come risultato.
Non c’è molta chiarezza nel progetto di Nucci, che senza una meta precisa occhieggia a vari filoni cinematografici in voga all’epoca: la critica ai malfunzionamenti del sistema giuridico, il poliziesco-terroristico, le lolite, la commedia scollacciata e il dramma erotico familiare con maladolescenti annesse. Sbrigativo e semplicistico (talune situazioni sembrano buttate lì in fretta e furia), ha dalla sua il proficuo impianto a flashback e attori che eseguono composti quanto loro si richiede, almeno per quanto concerne le figure principali e i siparietti con il verace Mazzarella.
Toh, a metà degli anni 70 c'eran già le zie delle Papi-girl, che se non proprio il successo, almeno la grana sonante la volevano subito... queste ragazzine spregiudicate!... Non al top la mia favorita Nieves che si accoppia con un Teocoli dalle puzze sotto al naso, mentre è molto bravo Avram il quale, anche senza arrivare all'apice di Delitto al circolo del tennis, è uno dei pochi ad assumere sguardi all'occorrenza così drammatici, da persona alla quale sta per crollare il mondo addosso... e se non avesse il doppio mento chissà quante fan in più...
MEMORABILE: La scena finale: è negativa ma di una coerenza senza limiti.
Un rimescolamento di diversi generi: poliziottesco, vaga denuncia, ma soprattutto un po' di erotismo che non guasta mai: questo è il film in questione, mal costruito per il troppo che vuole mostrare; alla fine si ricordano i tentativi di seduzione delle lolite e la relazione adulterina della signora con un giovane Teo Teocoli. Il finale è logicamente assurdo ma, visto l'intento moralistico, lì si va a parare. In questi tempi di papi-girl aggiungo un'ultima postilla: ahimè, profetico! Fantastiche le atmofere seventies.
MEMORABILE: La carta da parati della stanza da letto dei coniugi Serra!
Filmetto piccolo piccolo, reso interessante da una spiccata componente amarognola e pessimista. I temi affrontati sono diversi e una volta giunti alla conclusione molte questioni rimangono irrisolte. Cio impedisce al film di emergere: un vero peccato, in quanto i personaggi sono ben costruiti e non manca una certa abilità nel dirigere le scene più imbarazzanti. Bravo Chris Avram, difficilmente digeribile Teo (Theo, nei credits) Teocoli nei panni dell'amante. Né carne né pesce, ma non privo di spunti interessanti.
Una "tristezza" di film, nel senso che tratta di parabole famigliari agli antipodi dell'allegria. Perchè è la cellula sociale fondamentale (parere personale) a essere sotto assedio, ma il pericolo non è certamente esterno, nasce interiore con responsabilità precise. Attorno a questo un contorno di "variopinto grigio", trascurabile complessivamente anche se con qualche frammento di "rosso e nero" acceso. Visionato nell'ambito tv, ma quasta volta non credo che una versione intera sia significativamente più interessante. Tecnica e recitazione modeste.
Franco Nucci non sa bene quale strada intraprendere: parte con il poliziottesco classico (buona la seguenza della fuga in auto dopo la rapina) mischiato alla critica sulla giustizia, poi si ritrova a parlare di trame eversive, lolite e tradimenti famigliari. Decisamente troppa carne al fuoco per un filmetto di un'ora e mezzo. Avram se la cava benino nel ruolo principale e anche la Scott riesce a strappare la sufficienza; non male le ragazze che interpretano le due ragazzine che "tentano" il giudice. Si rimane comunque intorno al *! o poco più.
Nucci dimostra con pochi mezzi di saper realizzare un film interessante con Avram forse alla sua migliore prova attoriale di sempre (forse non è proprio un complimento...). Ben ricreata l'atmosfera maliziosa delle lolite (purtroppo in molte copie ci sono tagli sia nelle scene di sesso che in una di stupro). Belle e funzionali le musiche dei fratelli Reitano e Detto Mariano.
Nucci sembra indeciso sulla strada da intraprendere e costruisce il film facendo incrociare diverse storie; se la cosa è discutibile, d'altro canto mantiene alta l'attenzione ed evita di fossilizzarsi unicamente su una vicenda che rischiava di trasformarsi in un classico film scollacciato. L'erotismo e le potenziali situazioni morbose sono più suggeriti che mostrati, mentre è evidente il tema drammatico e la critica sociale su vari livelli. Viste le ambizioni avrebbe necessitato di uno sviluppo migliore, ma resta decisamente interessante.
Inserito appieno nel filone degli erotici/morbosi tra le mura domestiche e lavorative (uno su tutti, Appassionata), l'opera di Nucci ha più l'aria di voler assecondare certi pruriti che di chiarire chissà quali concetti giuridico/morali che, al netto di tutto, appaiono qui parecchio pretestuosi. Film in ogni caso convincente se visto nell'ottica di allora. La libertà degli Anni '70, al di là dei tagli censori, si osserva anche in questi frangenti, nei quali si trovava giustificazione al parlare di sesso con minorenni (oggi cosa impensabile).
Il film spreca uno spunto iniziale molto intrigante che in altre mani registiche e scrittorie, se ben sviluppato, avrebbe potuto portare ad altri risultati. E invece siamo costretti a vedere almeno due personaggi che si comportano in modo assurdo (su tutti: "l'aiutante" del giudice") e ad assistere ai soliti snodi narrativi ed a psicologie non molto sfaccettate. Ben girate le scene erotiche e quelle di seduzione. Nonostante per tutta la pellicola alligni un tono pessimista, ho trovato il finale forzato ed eccessivo. Bellissima la Scott; bravo Avram; simpatico Mazzarella.
Fatta la tara ai difetti conclamati, da rintracciare più nella scalcagnatezza di diversi passaggi che non nella indecifrabile commistione di generi, che anzi è forse la principale ragione del suo fascino amorfo, il film mantiene una sua dignitosa personalità. E se le parti accessorie son debolucce (l'indagine politica soprattutto), la crisi della coppia "borghese" ha sprazzi alla Lattuada (senza ovviamente possederne la cornice stilistica), con Avram e Navarro (brillante sempre di luce propria) pertinenti e assediati da una attendibile maladolescenza.
MEMORABILE: Avram che dà della bambina all'amica della figlia; La parlata di Mazzarella; Gli sguardi di Susan Scott.
Goffo affastellamento di suggestioni senza un preciso tema unificante. Il terrorismo, l'attrazione per le lolite, l'infedeltà coniugale si rincorrono per il film declinate con ingenuità e semplicismo; un andamento mediocre e gratuito che il finale chiude con un inaspettato scarto di disperazione (più per la voglia di farla finita del regista, incapace di dominare tanta materia, che per la sincera ricerca della tragedia). Avram ha la faccia giusta: bastevole a evitare il disastro totale.
Il solito dilemma fra seduzione più o meno velata da parte della "vittima" e il suo carnefice (ma chi lo è veramente?), qui si risolve in maniera approssimativa, quando il caso arriva nelle mani di un giudice brizzolato e aitante, in crisi coniugale e quindi di identità. Le ambizioni culturali del regista non sono del tutto inevase, nonostante gli strusciamenti e gli ammiccamenti delle attrici di turno. La trama ha dei vuoti filologici, ma nel complesso il film si lascia guardare senza annoiare.
Milano copula la magistratura non può intervenire: il giudice Avram non fa in tempo ad aprire gli occhi sui costumi discinti delle giovani d'oggi che scopre che sua figlia fa parte di un gruppo neofascista e che sua moglie lo tradisce con Teo Teocoli. Dramma godibilmente anomalo ma poco coeso, che all'energia del poliziesco (con tanto di trame nere) affianca seduzioni da commedia sexy dal registro stonato. Fa specie vedere la Scott - in mezzo a tante lolite - istantaneamente "retrocessa" al ruolo di madre piacente. Pessimista e poco patinato.
MEMORABILE: La testimonianza di Papetti, il socio dell'idraulico accusato di stupro.
Un film così oggi farebbe sarebbe inaccettabile, ed è innegabile in effetti che ci sia un po' di maschilismo nella trama. Per trovare piacevole la visione bisogna dunque tralasciare la morale abbastanza assurda del film e concentrarsi su una comunque buona confezione e un discreto ritmo, con alcune parti girate molto bene, specialmente le scene erotiche, anche se di veramente erotico non si vede tanto. Ottimo il cast, su tutti Piero Mazzarella in ruolo inedito. Nieves Navarro sempre bellissima. Colonna sonora di buona qualità. Si può anche vedere.
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DiscussioneDusso • 29/06/15 13:15 Archivista in seconda - 1832 interventi
Imperdibile il passaggio su Rai Movie
DiscussioneZender • 29/06/15 19:12 Capo scrivano - 47806 interventi
Sì, ho spostato qui riguardando un passaggio tv. Sarebbe bello che qualcuno lo ricordasse soprattutto il 13, per ribadire a tutti la cosa quando c'è l'ultima chiamata per registrare.
Qualcuno sa indicare con esattezza i tagli delle varie versioni? L'ho appena visto su Rai Movie, il formato pare corretto ma sul resto non saprei dire. La chiacchierata scena dello stupro non c'è (o meglio, la scena consiste nei teppisti che atterrano la ragazza, la guardano dall'alto e lei dice "chi siete, cosa volete?" - Stacco, e passa alla scena nell'ufficio del giudice dove riceve la busta con le foto).
In tutta franchezza, visto così i tagli potrebbero esserci ma pure no, non si nota particolarmente la cosa perchè potrebbe essere una scelta di montaggio. Essendo stata la prima volta che lo vedevo non posso fare un raffronto, ma vorrei capire se le presunte scene tagliate qualcuno le ha mai viste, altrimenti potrebbe essere una leggenda urbana..
Herrkinski ebbe a dire: Qualcuno sa indicare con esattezza i tagli delle varie versioni? L'ho appena visto su Rai Movie, il formato pare corretto
Se era lo stesso di qualche settimana fa, dubito che il formato fosse corretto.
Anzi, era persino peggio di quello di 7Gold.
Il formato originale, 2:35, era allungato.
Di conseguenza, dopo i titoli di testa, veniva storpiato anche un già sballato 4/3.
Tagli ve ne furono, e parecchi (quasi due minuti), già in sede di censura.
Te li copio da italiataglia:
1) alleggerimento della scena in cui l'idraulico tocca le cosce della ragazza (6,4 m) lasciare soltanto i fotogrammi relativi ai due personaggi mentre quelli delle corrispondenti reazioni sul viso della donna;
2) alleggerimento della scena dell'amplesso fra la moglie del giudice ed il pilota, lasciando soltanto le sequenze dell'inizio e della fine della scena stessa (27,2 m);
3) eliminazione della scena della violenza carnale consecutiva al pestaggio, lasciando i primi fotogrammi e quelli in cui viene ripresa la fotografia, nonché quelli successivi (metri 15,2)
La versione di 7Gold/Raimovie è ulteriormente tagliata, ma non so in cosa esattamente. Forse altri dettagli nello stupro o nella scena tra "il giudice e la minorenne".
Deepred89 ebbe a dire: Tagli ve ne furono, e parecchi (quasi due minuti), già in sede di censura.
Te li copio da italiataglia:
1) alleggerimento della scena in cui l'idraulico tocca le cosce della ragazza (6,4 m) lasciare soltanto i fotogrammi relativi ai due personaggi mentre quelli delle corrispondenti reazioni sul viso della donna;
2) alleggerimento della scena dell'amplesso fra la moglie del giudice ed il pilota, lasciando soltanto le sequenze dell'inizio e della fine della scena stessa (27,2 m);
3) eliminazione della scena della violenza carnale consecutiva al pestaggio, lasciando i primi fotogrammi e quelli in cui viene ripresa la fotografia, nonché quelli successivi (metri 15,2)
La versione di 7Gold/Raimovie è ulteriormente tagliata, ma non so in cosa esattamente. Forse altri dettagli nello stupro o nella scena tra "il giudice e la minorenne". Capisco, quindi probabilmente i tagli erano già all'origine. A questo punto non credo sia in circiolazione una versione completamente integrale, a meno di avere le bobine originali pre-censura.
Nella versione di Rai Movie l'unico dubbio permane sulla scena dello stupro. Le altre scene mi paiono integrali, anche perchè si risolvono da sè, non vengono interrotte bruscamente.