Tè e simpatia - Film (1956)

Tè e simpatia
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Titolo originale: Tea and Sympathy
Anno: 1956
Genere: commedia (colore)
Note: Soggetto dalla commedia teatrale omonima del commediografo statunitense Robert Anderson, rappresentata per la prima volta nel 1953.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/08/08 DAL BENEMERITO PIGRO
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Pigro 2/08/08 09:00 - 9635 commenti

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Ragazzo poco virile irriso come “sorellina” dai compagni al college. Nella commedia originaria il ragazzo era gay, ma la censura ha colpito: qui il ragazzo è soltanto un etero imbranato (morale: credete di essere gay? Siete solo etero imbranati e potete guarire!). Nonostante la censura fu comunque uno spiraglio per gli omosessuali in pieno clima omofobico, ma oggi è solo un discorso datato. Il film è ben condotto, anche se un po’ troppo melenso per essere targato Minnelli. Bella la scena della dimostrazione di come cammina un vero uomo, poi ripresa in altri film.

Homesick 11/02/16 13:44 - 5737 commenti

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Talune inevitabili scivolate melodrammatiche figlie degli anni Cinquanta non scalfiscono il cuore dell'opera, che affronta problematiche ancora oggi attuali come i perniciosi stereotipi di un'educazione tradizionalista e maschilista - di cui sono vittima sia i maschi sia le femmine -, la dicotomia tra i sessi, il bullismo del branco, la carenza di affetti familiari. La regia decisa di Minnelli è favorita da un ottimo cast: James Kerr divide i suoi meriti con quelli del suo doppiatore italiano, Gianfranco Bellini.
MEMORABILE: Deborah Kerr che va a conoscere l'equivoca cameriera con cui il timido e sensibile James Kerr dovrà uscire; l'ottusità del padre.

Daniela 6/12/16 15:32 - 12625 commenti

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Tom è un ragazzo molto riservato e sensibile... troppo, secondo il padre che lo vorrebbe più virile ed anche per i compagni di college che lo fanno oggetto di burle e lo chiamano "sorellina". Anche se costretto dalla censura a trasformare il protagonista della commedia originale da omosessuale a etero frainteso, Minnelli dirige un film che, pur senza rinunciare ai risvolti melodrammatici, è anche un piccolo saggio sugli stereotipici e sul peso dei pregiudizi, impreziosito dalla ottima prova dei due Kerr nel cast: convincente John, mirabile per finezza Deborah, moglie infelice.

Rebis 17/03/21 12:53 - 2332 commenti

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E' magistrale il modo in cui Minnelli sfrutta la censura preventiva operata sull'adattamento della pièce di Robert Anderson, marginalizzando la questione omosessuale per fare di Tom il paradigma dell'intelligenza emotiva, una risorsa trasversale ai generi, alle età, ai gruppi sociali. Minnelli universalizza il personaggio e consegna il cuore del racconto al suo pigmalione, Laura Reynolds, una magnifica Deborah Kerr capace di accendere il melodramma e portare in primo piano il problema educativo, nell'insanabile e struggente ambiguità che connota la relazione tra insegnate e alunno.
MEMORABILE: Il visionario incontro di Laura e Tom in mezzo al bosco.

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