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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Più che un film un'esperienza, un lungo susseguirsi di invenzioni visive che il messicano Alejandro Jodorowsky orchestra con il suo stile unico. Per lunghi tratti muto (almeno venti minuti prima che qualcuno si decida ad aprir bocca), il film racconta di una setta di onnipotenti; ognuno di loro ha il nome di un pianeta del sistema solare e dopo aver raccontato la propria storia attraverso lunghi flashback, si incammina verso la montagna del titolo in cerca della vita eterna. Ma tale storia poco conta rispetto all'impatto visuale di THE HOLY MOUNTAIN, che ha dalla sua un'indubbia forza grafica. Jodorowsky gioca con le riprese dall'alto, i movimenti lenti dei protagonisti, accumula...Leggi tutto intuizioni cinematografiche una sull'altra, sa sempre cosa mostrare per uscire dai canoni medi che vediamo in tutti i film comuni. Certo il relativo disinteresse nei confronti del soggetto non può che appesantire il ritmo e disorientare lo spettatore che in alcuni casi, di fronte a trovate tanto deliranti, non può non farsi sfuggire un sorriso. Come reagire di fronte a una donna che simula un rapporto sessuale con la montagna mentre vi si sta arrampicando, o a un vecchio con due giaguari attaccati al petto che spruzzano latte? Il confine col ridicolo a tratti è abbondantemente superato, ma il metodo con il quale Jodorowsky accumula follie su follie e le inserisce nel suo percorso simbolico ha una sua coerenza e alla fine non può che lasciarci stupiti. Il fascino arcano che alcune sequenze trasmettono, anche perché ingigantito da un'ottima colonna sonora, rende THE HOLY MOUNTAIN una vera esperienza dal finale spiazzante.

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Mike00void 10/06/08 20:31 - 8 commenti

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Con questa pellicola Jodorowsky si spinge oltre la ricerca metafilmica, creando un vero e proprio percorso di formazione da cui lo spettatore viene catturato e trasportato coattivamente prima nei meandri più arcani dell'ego e poi fino al centro di uno strano ma vero universo mistico. Una via crucis psichedelica dai molteplici significati; un labirinto con infinite vie d'uscita che, però, conducono tutte alla medesima meta, ovvero alla scoperta dell' "Io" come unica fonte di illuminazione e come unico grande mistero. Una rivelazione pura.

Pigro 10/01/09 11:53 - 9635 commenti

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Un film profondamente legato agli anni 70 e al delirio visionario e simbolico di Jodorowski. Critica politica, umanesimo libertario, folgorazione estetica e esoterismo mistico e alchimisitico si fondono in un'opera che sembra prendersi troppo sul serio ma che, nello straordinario finale, ribalta tutto scaraventando sullo spettatore il compito di decodificare l'indecodificabile che è la vita. Geniale e caotico, barocco nella sovrabbondanza fastidiosa di segni e ridondanze, non riesce però a toccare le vette che avrebbe potuto raggiungere.

Puppigallo 16/07/09 10:29 - 5258 commenti

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Davanti a una pellicola come questa si depongono le armi della normale critica (sceneggiatura, personaggi) e ci si concentra quasi esclusivamente su ciò che gli occhi vedono. E' un bombardamento di immagini simboliconiriche, ai limiti della follia, che però raggiungono lo scopo di catturare l'attenzione dello spettatore, insistendo sul rapporto uomo-divino, sulla società dell'apparire (emblematica la fabbrica delle maschere) e sui beni materiali (l'oro agoniato dal protagonista). Il consiglio è di non scervellarsi eccessivamente sul "Cosa avrà voluto dire?"e di assaporare le immagini. Merita.
MEMORABILE: Il protagonista si aggrappa a un grosso amo dorato e viene issato in cima a un'alta torre rossa; L'interno della torre (l'uomo in bianco rallentato).

Wonka 8/12/09 12:08 - 31 commenti

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Un film così era pensabile solo negli anni '70. Un condensato di psichedelia, misticismo, ribellione, esoterismo, critica sociale. Più che per la trama, si fa seguire per le continue ed incessanti invenzioni visive, simboliche, kitsch. Sembra il pensiero di Jodorowsky messo in immagini. Non c'è una frase detta in più: quello che viene proferito è sempre essenziale, altrimenti si è invasi dal silenzio dei gesti. Un'esperienza visiva come poche e con un finale spiazzante (ma non era quello voluto).

Fauno 27/12/10 09:53 - 2208 commenti

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Immagini a dir poco stupende e fortemente simboliche. Il cappello introduttivo di 20 minuti non sbiadisce il film. Tanti che non han capito la scena finale (anche critici), hanno creduto che il film fosse una presa in giro. Bontà loro! Una mazzata di saggezza e di forza quasi ineguagliabile. Jodorowsky come regista del "resto del mondo" per me è il Numero Uno.
MEMORABILE: Proprio il discorso finale... i momenti memorabili non si contano!

Fabbiu 4/08/10 02:18 - 2136 commenti

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Mai visto niente di simile, ad ora. Forse solo Nostra Signora dei turchi di Carmelo Bene, nel senso che anche qui l'approccio dello spettatore deve essere analogo: abbandonarsi e farsi cullare dal delirio di immagini concettuali. Ma qui, in un film stracolmo di rappresentazioni di concezioni mistiche e psichedeliche sull'identità e la vita in genere, ogni singola scena cattura l'attenzione: dall'inquietante al massimo del surreale la perfezione dei colori scelti e gli accompagnamenti musicali azzeccati predispongono ad un'esperienza filmica quasi unica.
MEMORABILE: Le rane; manichini di Dio; Dio (adulto) in grembo ad Una Madonna con la bottiglia; le armi religiose (la pistola per i cristiani, il mitra ebreo..)

Cotola 26/11/10 00:05 - 9009 commenti

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Visivamente parlando un’esperienza più unica che rara. Per ciò che concerne i contenuti credo sia impossibile capirli appieno alla prima visione e vista la complessità dell’opera ed i tanti riferimenti ad elementi lontani dalla cultura occidentale, non deve essere facile nemmeno dopo cento visioni. Per questo motivo, a mio avviso, il modo migliore di vedere il film è quello di gustarsi il susseguirsi di splendide immagini senza porsi mille domande e senza pretendere di voler spiegarsi tutto ad ogni costo. Da vedere almeno una volta.

Myvincent 10/04/11 21:35 - 3726 commenti

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Scritto, diretto, interpretato dal geniale Alejandro Jodorowski (anche in veste di compositore, scenografo, costumista), il film, visionario e surreale è un insieme di suggestioni ed esperienze simboliche, ognuna delle quali meriterebbe una riflessione a sé. Dirompente critica alla società occidentale, psichedelico e molto altro ancora, perde nei tempi attuali la sua carica dissacratoria. Ma forse ancora oggi vale la lezione finale del ricorso al principio di realtà, in sostituzione alla ricerca dell'immortalità...

Giùan 23/05/11 13:00 - 4539 commenti

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Come il finale (all'apparenza banale e furbo, certamente e sinceramente naif) insegna, l'esperienza di The holy mountain è da prendersi come cinema cinema. In tal senso l'affastellamento di colori, le trovate allegoriche surrealiste (un Bunuel mixato con Carmelo Bene), l'alchimia tra immagini e parole è tra le più coinvolgenti che si possano immaginare sul grande schermo. Si può addebitare a Jodorowski il fatto che neanche lui nel corso del film paia dar credito a tanta ingenuità? E tuttavia non fa anche questo parte del suo gioco?
MEMORABILE: A casa: le deliranti immagini "cristologiche" dell'inizio; il montaggio tra coito mucche e una delle "immortali", la tazza del Wc altissima.

Ryo 16/08/11 13:18 - 2169 commenti

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Un film per niente semplice da capire e non adatto ai deboli di stomaco, ma che di sicuro offre un enorme impatto visivo e che colpisce per la maestria delle composizioni scenografiche, luci, colori, personaggi, oggetti e ambienti. Yodorowski ci accompagna in una sorta di cammino spirituale purificante in una dimensione surreale, ricca di simbologie e significati nascosti. Alcuni molto evidenti, altri meno. Ma tutta la parte finale con i pellegrini lancia un messaggio palese.
MEMORABILE: Il finale alla Brecht.

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Ford 16/01/12 12:47 - 582 commenti

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Sequela implacabile di disturbanti sequenze surreali. Jodorowski dirige con classe un trionfo del rivoltante che diventa bello in quanto cinema e il finale metafilmico non fa altro che confermare che il cinema è bello quando fa vedere quello che non c'è, il moralista schifato dalle scene forti di questo film non è altro una persona che attribuisce significati che un fascio di luce o un pugno di pixel in realtà non danno. Le magnifiche scenografie sono il punto in più di questo film stupendo, concreto e impossibile allo stesso tempo.

Gaussiana 20/04/12 20:05 - 121 commenti

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Uno dei miei film preferiti. Indimenticabile capolavoro straripante di riferimenti alchemici ed esoterici, ipersimbolico ed allegorico fiume in piena di visioni colorate e surreali, metateatro panico. Gnosticismo estetizzante che vede il regista nella parte di Dio/maieuta. Rappresentazione grottesca ed estrema dell'illusione del potere, allucinato viaggio alla ricerca della Verità che alla fine verrà svelata potentemente. Il cinema è qui portato a Arte Magica ed è impossibile sfuggire all'esperienza filmica indotta. Inegualiabile e necessario.
MEMORABILE: La guerra tra animali; La sfilata; Il ladro/Cristo che si sveglia in mezzo alle sue effigi.

Enzus79 3/12/12 19:56 - 2873 commenti

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Forse il miglior film di Alejandro Jodorowsky (qui anche nel ruolo dell'alchimista). Come negli altri suoi film la logica c'entra poco o niente. Le immagini valgono più di mille parole. Non mancano scene estreme. Il surrealismo impera. Da vedere, per i fan.

Lythops 28/03/13 07:50 - 1019 commenti

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Insostituibile ai tempi della sua uscita, più terreno e al tempo stesso metafisico, carnale e psichedelico del precedente El Topo, è un film che oggi si riesce forse a vedere a fatica pur mantenendo intatti messaggio e intenti. Leggibile a più strati, immediato e colto al tempo stesso, con molti rimandi letterari e cinematografici, aprì il filone "surrealista" ai vari Makavejev, Arrabal, etc. poi più niente. Peccato. Resta un film talmente soggettivo da andare al di là di qualsiasi categoria.

Arrapaho 13/08/13 17:11 - 18 commenti

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Sinceramente ho difficoltà a commentare un film come questo. Non ho mai visto niente di simile. Un film molto spirituale, che affronta discorsi forti, potenti. Un film che tra i tanti significati che può avere (e sono veramente tanti) si può definire come un racconto di rinascità spirituale; disfarsi del proprio ego, dei fantasmi del passato e marciare fiduciosi verso il futuro. Grande film, certo lo consiglio; facendo magari alcune pause.

Nancy 25/08/13 13:11 - 774 commenti

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Jodorowsky pare nascondere la sua ispirazione psichedelica e oppiacea sotto le spoglie del meta-cinema, la delusione nel finale è tanta anche se a posteriori sembra inevitabile; manca qualcosa, è come se il regista si fosse perso nelle sue visioni e non avesse potuto sintetizzarle per dare qualcosa di tangibile allo spettatore. Innegabile la bellezza fotografica del film, anche se i ritmi sono estremamente dilatati e il montaggio che per quasi tutto il film si mantiene canonico non aiuta a concitare il climax e con esso l'interesse dello spettatore.

Deepred89 29/08/13 02:01 - 3704 commenti

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Tra le esperienze visive e sensoriali più folgoranti della storia del cinema, un maestoso, imponente susseguirsi di immagini allo stesso tempo estreme e seducenti, sublimi e dolorosamente terrene, lisergiche eppure così geometricamente rigorose e quando il bagaglio di metafore pare sul punto di straripare, ecco che Jodo ci indica la strada: riponete in un cassetto Dio, politica e allegorie, il cinema è finzione, null'altro. Per molti una beffa, per il sottoscritto un solenne atto di umiltà. Sic est Holy Mountain: prendete e godetene tutti!

Bizzu 7/12/13 01:07 - 217 commenti

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Uno di quei film che potremmo davvero definire "cult": difficile, criptico, costantemente in bilico fra capolavoro e vaccata. Per assurdo ho preferito le parti "mute" e allucinate a quelle finali piu "normali", dove si vuole far passare una filosofia ormai un po naif. Da vedere anche solo come esperienza fine a se stessa.

Didda23 10/12/15 11:26 - 2426 commenti

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Quando cotanta esplosione creativa e innovativa racchiude in sé un messaggio semplice e allo stesso tempo tempo così universale è impossibile non gridare al capolavoro. Jodo, libero da imposizioni commerciali, crea-distrugge-reinventa il Cinema giocando con preziose allegorie, rimandi concettuali proiettati in altri mondi, simbolismi che mandano direttamente lo spettatore nel nirvana. Prima parte decisamente surrealista, poi lentamente l'opera prende corpo (con una sua coerenza narrativa) arrivando a un finale letteralmente geniale. Imprescindibile.

Paulaster 3/02/17 10:23 - 4389 commenti

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Dopo un'ampia introduzione interpretando il cristianesimo (anche in modo blasfemo), la narrazione esplora esoterismo e universalità. Interessante a livello visivo, dispensa allegorìe parlando di libertà sessuale, armi, arte (sbeffeggiandola) fino a contenuti filosofici. A volte provocatorio, indigesto nell'uso degli animali, riesce a farsi gioco (nel finale) di chi ricerca la verità e la parola della salvezza.
MEMORABILE: La carrellata delle effigi di Cristo; Il quadro dipinto con le natiche.

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Thedude94 25/09/20 19:52 - 1089 commenti

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Jodorowsky esprime tutta la sua arte espressiva in quest'opera personalissima, che non rinnega una forte componente di critica sociale e religiosa e mette in luce tutte le ipocrisie della vita. Lo stesso regista interpreta un alchimista sopra le righe, che induce una serie di personaggi bizzarri in questo viaggio assurdo, iper-sessualizzato e grottesco fino al limite massimo. La fotografia e le scenografie sono da far brillare gli occhi per la potenza visiva che mostrano; le scene più estreme rimangono nella mente. Non manca anche un pizzico di ironia che fa da intermezzo ai deliri.

Magerehein 24/07/22 13:36 - 985 commenti

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Molti, forse fin troppi, i messaggi (satirici e non) che il regista vorrebbe trasmettere allo spettatore, rendendo abbastanza difficile un'immediata comprensione del tutto. La vicenda tuttavia ha sia un senso complessivo che una morale chiara, resa bene dal beffardo finale. Va inoltre detto che, al netto di un ritmo non veloce, la storia scorre bene e si ha il desiderio di conoscerne l'evoluzione. Da rivedere più volte, sia per rifletterci sopra che soprattutto per godersi quella lunga serie d'immagini più o meno simboliche e bizzarre. Un viaggio surreale, unico e di qualità.
MEMORABILE: Il ladro si risveglia in mezzo a moltitudini di statue raffiguranti Gesù; Rettili contro anfibi; L'interno della torre; Lo sterco mutato in oro.
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  • Homevideo Buiomega71 • 7/10/13 11:04
    Consigliere - 25934 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Forse si riferiscono alle pixellature sugli organi genitali. Le stesse che compaiono nella versione data dal canale satellitare Jimmy ( e da me registrata). Credo sia la versione giapponese. Dato anche su Raisatcinema, ma senza pixel , e uncut.

    va detto che solo la vhs mantiene il master nipponico, che obbrobriose e irritantissime censure ottiche a parte, è uncut.

    mentre il dvd pur non presentando pixelature non è comunque integrale. in un inconsueto moto di autocensura lo stesso jodorowsky ha preferito eliminare la scena della bambina nuda coi televisori che formano la croce.


    Canal Jimmy mandò in onda il master della vhs Raro, io l'ho registrato con dentro i fastidiosissimi pixel, purtroppo.
    Ultima modifica: 7/10/13 11:10 da Buiomega71
  • Homevideo Didda23 • 7/10/13 11:33
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Quindi per vedere la versione uncut a che master bisogna affidarsi?
  • Homevideo Deepred89 • 7/10/13 12:52
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    In lingua italiana penso che la sola edizione uncut e senza censure ottiche sia la vhs CVR.
    Io comunque per adesso mi accontento del secondo dvd Raro, in ottima qualità video e con la scena tagliata inserita negli extra.
  • Homevideo Schramm • 7/10/13 13:33
    Scrivano - 7694 interventi
    scherzi? la versione CVR è discretamente monca, vuoi per i taglietti d'spoca, vuoi per la scarsa qualità del master, rovinatissimo, con giunte che saltano come niente.

    mi capitò di poterlo confrontare con la copia proiettata a una sua personale, rispetto alla quale mancavano non pochi momenti (su tutti ricordo un diversissimo editing della scena coi televisori). ma anche raffrontato con la prima e con la seconda edizione dvd raro si possono evincere alcuni passaggi mancanti (come quello del ballo circolare dei guerrieri che intonano un mantra tenendosi a braccetto, anch'esso mancante dalla vhs CVR)

    secondo me di migliore la CVR ha solo la grana dei colori, davvero esplosivi rispetto a quelli delle edizioni dvd, più opachi e spenti. e resta affascinante il crepitio della pellicola rovinata da miriadi di graffi e puntinature. per il resto non la si può ritenere uncut.
    Ultima modifica: 7/10/13 13:39 da Schramm
  • Homevideo Deepred89 • 7/10/13 13:43
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    In effetti non ho mai visionato personalmente tale vhs, ma avendo letto dalla presenza della scena dei televisori (non sapevo che fosse stato montato un girato alternativo) e dell'assenza di censure ottiche ho sempre creduto fosse uncut.
    Se è così penso non esista un'edizione totalmente uncut e senza censure ottiche in lingua italiana.
    In ogni caso, penso che, basandosi sul materiale reperibile, per una prima fruizione in lingua italiana la seconda edizione Raro sia la soluzione preferibile.
  • Homevideo Schramm • 7/10/13 14:19
    Scrivano - 7694 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    In effetti non ho mai visionato personalmente tale vhs, ma avendo letto dalla presenza della scena dei televisori (non sapevo che fosse stato montato un girato alternativo) e dell'assenza di censure ottiche ho sempre creduto fosse uncut.

    no, purtroppo. la scena dei televisori non era nemmeno l'unica diversa. in compenso a quella versione proiettata alla sua personale mancavano un paio di scene presenti nella vs CVR

    va comunque tenuto presente che l'edizione italiana del film ebbe noie con la censura e non uscì in sala indenne da taglietti.

    Deepred89 ebbe a dire:
    Se è così penso non esista un'edizione totalmente uncut e senza censure ottiche in lingua italiana.
    In ogni caso, penso che, basandosi sul materiale reperibile, per una prima fruizione in lingua italiana la seconda edizione Raro sia la soluzione preferibile.


    sono esatte ambedue le proposizioni: la prima versione raro dvd è uncut ma funestata da censure ottiche, la seconda supervisionata da jodorowsky non le ha ma manca un'intera scena recuperabile in parte solo negli extra in cui jodo motiva il perché dell'autocensura.

    non esiste dunque una vs ita del film fully u/c, ma la seconda vs dvd raro è quella che va più vicina a un'integralità 100%
    Ultima modifica: 7/10/13 15:35 da Schramm
  • Homevideo Poppo • 28/09/14 12:53
    Galoppino - 465 interventi
    Il cofanetto 4dvd della Rarovideo contiene le ultime edizioni di Fando y Lis, El Topo, THM, e il doc Constellation J di Louis Mouchet (con la "mitica" intervista a Peter Gabriel...) - i tre film dispongono di extra con commenti del regista e altre cosette (vedi sopra), che nel precedente cofanetto a due film (El Topo + THM) mancavano; qui c'era però un libricino molto elegante (a cura di Bruno Di Marino) di ca 50pp (it/engl) + foto varie tratte dai film, e come extra video due interviste a Massimo Monteleone (autore di un noto libro su AJ).

    Attendento i Bluray... Cosa non si fa per J!
    Ultima modifica: 28/09/14 12:56 da Poppo
  • Curiosità Schramm • 11/08/17 16:38
    Scrivano - 7694 interventi
    * Prima dell’inizio delle riprese, Jodorowsky ha trascorso una settimana senza mai dormire sotto il controllo di un maestro zen, e convissuto in una comune con tutto il cast per un mese.

    * Le carcasse crocefisse vennero chieste in prestito a un ristorante, che al termine delle riprese le ha poi riavute indietro e servite alla propria clientela.

    * I movimenti della scena iniziale sono reali movimenti di un cerimoniale giapponese del the.

    * Il film ha come coordinate ispiratrici La Salita al Monte Carmelo di San Juan de la Cruz e Monte Analogo di Rene Daumal.

    * I canti ascoltabili durante il rituale iniziatico degli opening credits includono frasari tracciati da insegnanti buddisti. Nei credits, il nome di Jodorowsky appare nell’esatto istante in cui il canto pronuncia "Shakyamuni", che si riferisce a Siddhartha Guatama, il budda storico che raggiunse il nirvana meditando sotto un albero della Bodhi.

    * "Axon" è il nome delle strutture che trasmettono impulsi tra le cellule nervose.

    * Durante la scena della decapitazione, in un eccesso di zelo l’attore ha davvero colpito il regista, tagliandogli il collo e quasi uccidendolo. Se fosse stata utilizzata una spada reale, come nelle iniziali intenzioni del regista, sarebbe rimasto realmente decapitato.

    * Il “tumore” rimosso dal retro del collo del Ladro era una piovra acquistata a un market locale.

    * La crew non ottenne alcun permesso per poter girare l’atterraggio stradale dell’elicottero. Per realizzarlo, venne usato un attore in uniforme da poliziotto a dirigere e fermare il traffico durante le riprese, ultimate le quali dovette darsi alla macchia.

    * Prima delle riprese, i membri centrali del cast hanno trascorso tre mesi praticando numerosi esercizi spirituali sotto la guida di Oscar Ichazo dell’Arica Institute. Gli esercizi erano un sincretico compendio di pratiche zen, Sufi e yoga, basate a loro volta sulla Cabala, sull'I-Ching e sugli insegnamenti di Gurdjeff.

    * Subito dopo la prima al Festival di Cannes, il regista ha rimosso 20 minuti di scene di dialoghi con l’intento di scremare il più possibile il film dal parlato e renderlo il più possibile muto.

    * Il cast constava di un transessuale scovato in un bar di New York, un attore di telenovelas, la allora moglie del regista, un ammiratore di Hitler, un milionario disonesto che era stato espulso dalla Borsa, un omosessuale che era convinto di parlare in sanscrito con gli uccelli, una ballerina lesbica, e un comico da cabaret e un’afroamericana che, vergognandosi dei suoi antenati schiavi, diceva di essere pellerossa.

    Fonte: Imdb e Wikipedia (ma le curiosità sono reperibili anche all’interno de La danza della realtà, Il figlio del giovedì nero, Psicomagia – una terapia panica, La talpa e la Fenice, nei commenti dei dvd oltre che riconfermate N volte nelle numerose interviste rilasciate dal regista)
  • Homevideo Zender • 1/11/17 17:17
    Capo scrivano - 47726 interventi
    In uscita il 7 novembre in bluray per Cecchi Gori/Rarovideo il film, in accoppiata con El topo:

    https://www.dvd-store.it/DVD/Blu-Ray/ID-62080/Collezione-Alejandro-Jodorowsky.aspx
  • Discussione Raremirko • 4/01/20 22:04
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Invecchiato benino, è praticamente una summa del surrealismo e dei vari credi del regista; altamente simbolico, critica anche la società e risulta pure antimilitarista; vi recita pure lo stesso regista.

    Se ne parla ancora oggi e questa è cosa buona e giusta; di sicuro una visione non facilissima, densa e destinata a far discutere.