Rassegna estiva
AgostOO7
Connery & Moore , vivete e lasciate morire Fuori Connery e entra in campo Moore
Il cambiamento si avverte, Moore meno carismatico (anche se simpatico) e affascinante, più legnoso e un pò troppo ingessato, con troppe battute ironiche anche nei momenti in cui rischia la pelle.
Ma per uno 007 che va c'è uno 007 che ritrovi e , se si entra nell'ottica, il gioco non cambia poi , più di tanto le carte in tavola.
Basterebbero gli splendidi titoli di testa di Maurice Binder (tra i più belli della serie, con il volto della donna nera che si trasforma in teschio) a entrare nel mood assurdo (e surreale) della saga lasciata da Connery, e come valore aggiunto lo straordinario pezzo di Paul McCartney.
Per la prima volta le avventure bondiane si mischiano all'horror, si ibrida l'aplomb inglese con la blaxploitation, l'ambientazione americana (New York, New Orleans, con quel funerale folkloristico che Alan Parker riprenderà, con meno carnevalate, in
Angel Heart) e il classico tocco esotico (i Caraibi, il voodoo).
Hamilton spinge il pedale dell'assurdo e del delirante, con innesti sulla magia nera che anticipano il Wes Craven del
Serpente e l'arcobaleno (il gigantesco stregone nero Baron Samedì, che in uno dei momenti più inquietanti del film, resuscita da una tomba e si disintegra, sotto i colpi di Bond, come se fosse fatto di porcellana) e si accodano alla moda dell'horror black in odor di macumba (
Sugar Hill), con gli spauracchi sparsi per la foresta che "spiano" e uccidono.
Sprazzi dal poliziesco (tutto l'incipit ad Harlem, con Moore che entra in un locale di soli neri o in un negozio di magia nera), con contorno (questa volta parecchio corposo) di animali assassini (i serpenti nel rito voodoo, il serpentello stile
Mamba che entra silente nel bungalow di Bond) ma soprattutto la fulminante sequenza con i coccodrilli e i loro voraci pasti o i famelici squali richiamati dal sangue di Bond che cola in acqua ( e gli amati squaletti ritornano, in ordine di rassegna, per la terza volta dopo
Thunderball e
Mai dire mai).
Sul registro puramente action ci sono troppe fracassonate (l'inseguimento con un malmesso pullman a due piani, all'aeroporto con il solito car crash di automobili) e la tanto citata corsa dei motoscafi per i fiumi della Louisiana è troppo lunga, snervante e noiosa, con aggiunta di un'irritante sceriffo imbecille stile Rosco P. Coltrane assolutamente inutile e poco divertente.
Sul versante femminile, invece, siamo ai minimi storici della saga, pochissime Bond girl (tre se si aggiunge la spia francese a letto con Moore all'inizio) con una Seymour (la sacerdotessa dei tarocchi-farlocchi) di totale inconsistenza, sciapezza e inutilità (molto meglio la nera Gloria Henrey, seconda Bond girl di colore dopo la Tamburino di
Una cascata di diamanti)
Al contrario il Kananga di Kotto è un degno antagonista, il signore della droga in nero
SPOILER che si trasformerà in una specie di "barone svolazzante"
FINE SPOILER non fa rimpiangere troppo i pittoreschi cattivi mandati in avanscoperta dalla Spectre (dopo
Goldfinger, questo è il secondo Bond senza l'iconica organizzazione criminale)
Per la prima volta in assoluto , finalmente, vediamo l'appartamento dove vive Bond (che di solito alloggia in lussuose stanze d'albergo) e la sequenza finale di lotta, sul vagone del treno, con il possente Tee Hee dalla mano uncinata meccanica, è presa di peso da
Dalla russia con amore (Shaw vs Connery).
Simpatica la chiusa "aperta", la prima che si vede nella saga, con un personaggio che se la ride alla faccia di Bond.
Menzione speciale per Baron Samedì, la sua figura "pagliaccesca" mette davvero inquietudine.
Nonostante il cambio con Moore, lo spirito fumettoso della serie resta pressochè intatto e le due ore di durata volano via leggiadre senza colpo ferire.
Gran momento di sesso (castissimo) interraziale tra Moore e la Hendry (nello stesso periodo in cui Shaft si portava a letto le donne bianche).
Sicuramente, oggi, in temi di politicamente corretto, mostrare una ghenga di criminali tutta afroamericana smantellata da un bianco, si verrebbe tacciati di razzismo e fascismo a tempo zero.
Voto a Yapeth Kotto come cattivone *** (Il re nero della droga, con mascheramenti all'occorenza, è forse il miglior antagonista di Bond fuori dalla Spectre, cooadiuvato da sgherri assai bizzarri, fumettosi e inquietanti).
Voto alla Bond girl di Jane Seymour * (La peggiore Bond girl della saga in assoluto. Sciapa, incolore e insignificante. Peccato, perchè il personaggio della cartomante Solitarie era interessante se fosse stato interpretato con fascino. Molto meglio la nera, e doppiogiochista, Gloria Hendry).