Pranzo misterioso - Film (1989)

Pranzo misterioso

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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/12/12 DAL BENEMERITO SCHRAMM POI DAVINOTTATO IL GIORNO 9/08/13
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Schramm 26/12/12 14:47 - 3495 commenti

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Ah, La Famiglia! Quartier generale di complotti, culla di segreti e sede di paranoia, prima cellula tumorale dell'individuo, prova tecnica di trasmissione per l'erodiade e portatrice tutt'altro che sana d'omofagia. Tirato per il bavero destro dal ghigno e per quello sinistro dal colpo basso, Balaban fatica a sottrarsi al didascalismo, pecca di eccessiva espositività ed è poco aiutato da un equipaggio attoriale totalmente miscasted. Il problema vero resta l'errato imprinting genomico: una cifra allucinatoria più accentuata, ammorbante e surretizia avrebbe traghetatto il film verso l'eccellenza.

Tomastich 2/09/13 21:24 - 1255 commenti

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Violento e onirico, pastellato e macinato: il Pranzo Misterioso scava nell'America di provincia e mostra con eccessi "gastronomici" la tipica ipocrisia middle-class. Naturalmente il tutto è condito dalle grandguignolesche invasioni di sangue e carne, ma i confronti con la società contemporanea sono lampanti! Eccentrico.

Cotola 29/01/14 22:51 - 9043 commenti

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Simpatico e tutto sommato divertente questo horror con puntate nel comico e nel grottesco che ad un certo punto sembra anche un po' una fiaba surreale. Gli ambienti sono quelli degli anni Cinquanta e c'è anche un chiaro intento satirico nei confronti della tipica famiglia americana. Inoltre non mancano alcune scene ben orchestrate che, pur non facendo quel che si dice paura, creano una buona atmosfera onirica con più di un qualche momento riuscito. Peccato per qualche ripetizione e pausa di troppo. Bravi gli attori con una segnalazione particolare per Brian Madorsky (il figlio).

Pumpkh75 22/09/15 22:27 - 1749 commenti

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Piacevole e caustica critica all’istituzione della famiglia americana, immersa in una coloratissima atmosfera anni 50 ma capace allo stesso tempo di regalare inquietanti brividi da fiaba nera, specialmente attraverso i curiosi ma atterriti occhi del bimbo. Ne viene fuori una visione piacevole, sorretta da una regia per nulla banale e nonostante qualche aspetto sia solamente sfiorato.

Minitina80 13/07/17 04:12 - 2984 commenti

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Fa parte di quei titoli che insieme a Society di Yuzna criticano il perbenismo di facciata di una determinata classe sociale americana. In particolare viene presa di mira la famiglia perfetta, simbolo degli anni ’50, con la casa tirata a lucido esternamente a nascondere un’ipocrisia fuori del comune. Lo stile è personale e il coraggio per osare non manca, eppure qualcosa non sempre torna e qualche imperfezione di troppo pregiudica un giudizio migliore. Guardabile, anche se inferiore ai titoli di riferimento del genere.

Rufus68 22/05/18 23:39 - 3842 commenti

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Il messaggio sotteso è telefonato quanto efficace: dietro la facciata da American pie si nascondono mostri voraci, di cose sesso e carne; carne d'uomo, ovviamente, perché un Impero si ciba proprio di quella come dimostra il protagonista che lavora alla progettazione di un defoliante per la guerra. Il regista ammicca più che mostrare e vince la sua piccola partita. L'impeccabile cast (e la colonna sonora anni Cinquanta) giostrano con bella convinzione al suo servizio, a partire da un bravo Quaid.

Jena 15/12/18 15:52 - 1555 commenti

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Curiosissimo horror poco conosciuto ma assai intrigante. In un'America anni 50 colorata, una perfetta famigliola pratica indicibili aberrazioni (cannibalismo in primis). Regia assai originale di Balaban che sembra il Lynch di Velluto blu virato sull'horror, con passaggi spiazzanti da quadretti stucchevoli allo splatter più spinto (indimenticabile la scena in cui il bimbo finisce in un mare di sangue; o i sanguinacci viventi). Ottimi attori, tra i quali spicca un Randy Quaid inquietante e sottilmente satanico.
MEMORABILE: La preparazione della carne; I due genitori che amoreggiano in mezzo alle viscere.

Bubobubo 7/07/21 23:11 - 1847 commenti

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Stralunata fiaba nera, priva di immediati punti di riferimento nel genere, che porta alla luce con onirico didascalismo le radici del profondo disagio sociale dell'America degli anni '50, un borghese incubo pop art prodotto in serie sotto la cui linda superficie in linoleum sobbollono istinti animali, scarti nichilisti e venti di guerra (la progettazione ante litteram dell'Agent Orange). Se anche a tratti la conduzione sembra rimanere a metà - mai troppo esplicita né troppo metaforica, lontana dal grand guignol ma comunque tendente alla teatralizzazione - il peccato è perdonabile.
MEMORABILE: Un paio di forbici; Gli infiniti pranzi a base di carne.

Daniela 15/07/21 02:37 - 12660 commenti

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Il piccolo Michael, figlio unico di una coppia benestante, è diffidente verso i suoi genitori: il babbo lavora in una Ditta in cui si manipolano cadaveri, la mamma passa il tempo in cucina a preparare enormi piatti di carne... Fiaba nera ambientata nei pastellosi anni 50 che ricorda altri horror sulla faccia nascosta della middle class ma, a differenza di questi, molto si affida alla fantasia dello spettatore. Se siete tra quelli a cui fa ribrezzo la vista di una fiorentina al sangue,  avrete maggiori probabilità di trovare il film piacevolmente disgustoso. Molto azzeccato il cast.
MEMORABILE: Nella dispensa, le salcicce serpentine; La preparazione del polpettone.

Anthonyvm 10/02/22 15:42 - 5686 commenti

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Compagnuccio fiabesco del Society di Yuzna, questo piccolo incubo satirico porta il non nuovo sodalizio allegorico fra cannibalismo e borghesia più o meno alta su un piano visionario di rado riscontrabile nell'horror made-in-USA (men che meno se prodotto dalla Vestron). Lo sfondo degli anni '50, la grottesca deformazione dell'ipocrita perbenismo da famigliola perfetta all'americana, la capacità di Balaban di estinguere ogni effluvio rassicurante dai dettagli più innocui sopperiscono alla staticità del plot. Ottimo il cast, col piccolo e trasognato Madorsky che rasenta la perfezione.
MEMORABILE: Sangue dal frigorifero; La prova in piccolo del diserbante; Le salsicce "vivono" a mo' di pitone; Quaid e i cadaveri; L'urlo dell'assistente sociale.

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Herrkinski 16/03/23 14:56 - 8109 commenti

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Non è troppo chiaro cosa si fosse prefissato Balaban con questo film; se la parodia grottesca della famiglia modello americana è ovvia, a partire dall'ambientazione anni '50 (in verità non ricostruita troppo bene, sembra almeno dieci anni dopo), il film sembra non avere una sceneggiatura troppo lungimirante, che racconta un'escalation di eventi ma senza particolare verve. Che si tratti di una famiglia di "stregoni" è fatto solo intuire, le scene oniriche aggiungono poco, i dettagli horror sono più esornativi che altro; girate bene alcune scene d'effetto, ma nel complesso vacuo.

Kinodrop 18/08/23 20:40 - 2948 commenti

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Sotto le mentite spoglie della solita critica alla famiglia perbene americana, Balaban orchestra una sorta di horror patinato in stile anni '50 (anzi più '60) addirittura cannibalesco ma senza i brividi che di solito accompagnano questo genere di plot. Statico nella messa in scena, manifesta sin da subito i suoi limiti narrativi in cui non mancano ripetizioni e diversivi (anche se con qualche punta di ironia) per riempire una sostanziale mancanza di idee. Interessante qualche scena onirica tra il simbolico e il patologico, cast discreto, ma nell'insieme poco più che intrattenimento.
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