Sapore di hamburger - Film (1985)

Sapore di hamburger

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Insolito, non c'è dubbio. Perché nonostante l'apparenza da commedia americana qualsiasi, col ragazzo (Cusack) mollato dalla sua bella (Wyss) costretto pure a subire le angherie del nuovo ragazzo di lei (sciatore provetto), costruisce attorno a una storia minimale una serie di situazioni ricche di autentica comicità demenziale, a cominciare dal fratellino che compra i fascicoli per farsi uno shuttle in casa. Con un padre (Stiers) che non sa da che parte prendere i figli un po' matti (e si compra un manuale di frasi giovanilistiche per poter essere alla loro altezza), una madre (Darby) che cucina nel peggiore dei modi possibili e vicini che ospitano a casa una ragazza francese (Franklin) solo per darla...Leggi tutto “in pasto” al loro grassissimo figlio rifiutato da tutte, il quadro dà subito l'idea delle intenzioni del film. Che passa continuamente da situazioni da commedia classica ad altre intrise di iperboli e intuizioni talvolta niente male, comprese di tormentoni (i due giapponesi che sfidano in auto il protagonista ai semafori o il ragazzino che consegna i giornali a perseguitarlo ovunque per farsi dare i due dollari che gli deve) e un po' di goffa love-story. In aggiunta flashback scolastici e persino animazioni a passo uno di hamburger che cantano e suonano la chitarra (da cui il titolo italiano, presumibilmente). Un bel minestrone di trovate intinte nel nonsense cui però la regia non riesce quasi mai a dare i tempi giusti. Tanto che spesso si finisce nell'imbarazzo, di fronte a gag che vorrebbero far ridere ma lasciano spesso a bocca aperta per la rozzezza con la quale vengono gestite. Così, se inizialmente ci si concentra su quelle che funzionano (geniale il padre che tira fuori dallo scaffale le scatole di cereali a cui il figlio ha staccato i talloncini dei concorsi col risultato di far loro cadere in terra il contenuto non appena prese in mano), si ride per le bizzarrie assortite che sanno di surreale, ma quando si capisce che la realizzazione non è poi in grado di sostenerle degnamente si finisce coll'assistere svogliatamente a uno svolgimento sempre meno interessante, minuto dopo minuto indirizzato verso la sfida finale sulla K-12 (una pericolosa pista da slalom buona parte in neve fresca)e sulla tenera relazione tra il protagonista e la francesina. Cusack poi non pare certo irresistibile: poco espressivo, si muove in scena come se nulla lo toccasse davvero. Poteva essere un'idea, ma dal punto di vista comico fallisce e considerati i chiari intenti del film in questo senso non è difetto da poco. Curioso, per alcuni versi lodevole nel suo volersi staccare dall'anonima pletora di commedie americane girate con lo stampino, ma velleitario.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/03/08 DAL BENEMERITO DUSSO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 25/12/17
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Dusso 6/03/08 22:07 - 1566 commenti

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Mi mancava la visione di questo fondamentale e famoso (sopratutto in Usa) teen movie degli anni 80 con John Cusack. È un film demenziale ricco di gag anche a cartoni animati; ci sono Diane Franklin (l'ultima vergine americana) e Curtis Armstrong (il caccola della Rivincita dei nerds). Divertente ma mi aspettavo qualcosina di più. L'anno dopo lo stessa regista e Cusack realizzeranno un altro teen movie stavolta piuttosto mediocre "una folle estate", con una giovane Demi Moore.
MEMORABILE: Molte, soprattutto le gare in auto contro i giapponesi.

Tomastich 26/11/13 15:43 - 1255 commenti

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Sconosciuto teen movie ricco di scene surreali, oniriche e demenziali. In pratica Savage Steve Holland riesce a infilare in un'unica pellicola tutte le caratteristiche che hanno reso famoso questo genere cinematografico alla metà degli anni '80: l'high-school, lo sport, il bullo, il ciccione, la straniera, la festa in musica... e naturalmente il cuore infranto! Apprezzabile.

Fabbiu 6/02/16 16:37 - 2145 commenti

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Quasi sconosciuto in Italia (ma ben più famoso in America), un teen-movies anni 80 che a livello di trama non si diversifica dai prodotti dello stesso filone ma che è zeppo di trovate azzeccatissime e divertenti che strappano sorrisi: dai personaggi assurdi (l'amico drogato di tutto, il ciccione Ricky, i cinesi fissati con le corse, il fratellino precoce, i bambini esattori, la mamma non-cuoca) alle comparse divertentissime, con qualche accenno di stop-motion e sprazzi di nonsense. Tutto sommato una vera sorpresa.
MEMORABILE: Il professore di fisica entusiasma tutta la classe.

Minitina80 12/03/16 18:11 - 2984 commenti

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Commedia dai risvolti comici e romantici destinata esclusivamente a un pubblico adolescenziale capace di apprezzare un umorismo spesso demenziale. Ricalca pedissequamente tutti gli standard del genere con tanto di lieto fine. Nulla di eccezionale e con un incedere abbastanza blando; si fa notare per qualche divagazione surreale e tiepidi sorrisi qua e là. Per gli amanti del genere e poco più. Da dimenticare il titolo italiano, ridicolo e imbarazzante.
MEMORABILE: Un hamburger animato che canta con tanto di chitarra "Everybody Wants Some" dei Van Halen.

Homesick 3/05/16 09:35 - 5737 commenti

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Gara di sci in chiusura per una commedia giovanilistica piena di personaggi e situazioni così caricaturali e sopra le righe da poter essere assimilata ad un fumetto demenziale o a un cartoon di bassa lega, tanto che vengono inserite persino alcune sequenze con un hamburger animato. John Cusack comincia a mostrare le sue doti di attore brillante, ma a conquistarsi la scena è la spigliata Diane Franklin, che i cultori del b-movie italiano ricorderanno come la sorella incestuosa di Amityville possession.
MEMORABILE: Il professore di fisica; la gara di sci.

Rambo90 27/12/20 23:05 - 7697 commenti

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Simpatico film a metà tra la teen comedy ottantiana e il demenziale puro (con alcuni guai/catastrofi che sembrano uscire dai film di Jerry Lewis). La trama è molto banale e ci sono vari momenti fuori fuoco, ma alcune grasse risate ci scappano e l'interpretazione di Cusack è perfetta per il clima a tratti surreale innestato dalla regia. Seconda parte migliore della prima, perché finalmente anche il ritmo ingrana e i personaggi cominciano a far breccia nello spettatore. Non male.

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