Italiano per principianti - Film (2000)

Italiano per principianti

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Delicata commedia danese dai toni soffusi che della commedia ha in verità solo saltuariamente l'apparenza. Si studiano invece comportamenti e relazioni dei partecipanti a un corso d'italiano, i quali perdono il loro insegnante per infarto “in diretta” dopo poche lezioni. Con sorpresa notiamo allora che per coincidenza molti di loro sono accomunati da lutti verificatisi prima e durante il corso (qui da noi concluderemmo immediatamente che andarci porta decisamente sventura): il pastore (Berthelsen) ha appena perso la moglie schizofrenica, la commessa d'una pasticceria (Støvelbæk) il padre che la trattava malissimo, la parrucchiera (Jørgensen) la madre, che si scoprirà essere la moglie separata...Leggi tutto del padre della commessa (le due donne capiscono così di essere sorelle!)... Tra i partecipanti anche due impiegati al ristorante dello stadio: Finn (Kaalund), il gestore dello stesso, da licenziare quanto prima considerato come tratta i clienti, e Jørgen Mortensen (Gantzler), un uomo mite - tutti lo chiamano sempre con nome e cognome completi - afflitto da impotenza, ammaliato dalla cameriera italiana (Indrio Jensen) che lì lavora, unica ad esprimersi sempre e comunque nella nostra lingua. Gli intrecci che legano i personaggi sono di amicizia con l'ambizione in alcuni casi di trasformarsi in qualcosa di più: la parrucchiera fa gli occhi dolci al gestore del ristorante, la commessa è tentata dalle timide avance del pastore... Lone Scherfig, che oltre a dirigere si è occupata di adattare il romanzo “Evening Class” di Maeve Binchy, sa dare una bella umanità ai suoi personaggi, solitari alla timida ricerca dell'anima gemella, e anche aderendo alle regole del Dogma 95 (non troppo rigidamente a dire il vero, a cominciare dall'illuminazione, non naturale) trova la via giusta per raccontare la sua storia rimanendo nell'ambito di una semplicità che si rivela fondamentale per la riuscita. I protagonisti, accomunati da una scarsa ambizione e talvolta da una bassa considerazione di sé, affrontano problematiche legate alla malattia, al lutto e alla loro stessa condizione, ansiosi di trovare una spalla su cui piangere. Fa eccezione il gestore del ristorante, che una volta licenziato verrà assunto dal Comune per insegnare italiano al corso in sostituzione del predecessore defunto: duro, freddo, spigoloso, profondamente maleducato, sembra essere l'unico impermeabile ad ogni sentimento. Sembra. L'Orso d'Oro a Berlino è forse un'esagerazione, ma non si può dire che il film non sappia destreggiarsi bene all'interno delle storie che affronta, conservando per gli ultimi dieci minuti un'inattesa vacanza a Venezia che porta l'intera “classe” finalmente in Italia, con esiti piuttosto buffoneschi ma coerenti con la confortevole tenerezza che la regista ha saputo infondere all'opera. Un'opera piacevole, nel complesso, per quanto poco articolata nella descrizione dei personaggi e fin troppo anonima nella direzione. Simpatici i titoli di coda, con i credits scritti a mano su biglietti appoggiati in sequenza su di un tavolo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/04/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/10/17
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Il Gobbo 27/04/07 15:16 - 3015 commenti

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Micidiale film danese tetramente confezionato secondo le zdanoviane regole del Dogma (infatti la classificazione "commedia" è opinabile), vede diversi personaggi intrecciare le loro vite col filo conduttore di un corso, appunto, d'italiano, tenuto da un barista folgorato sulla via del Bel Paese dalla trasferta in Danimarca della Juve nel 1982. Inguardabile finale veneziano fra mandolini, la luna e tu. A parte le condivisibili inclinazioni sportive del barman poco altro da salvare.

Supervigno 3/08/07 10:34 - 229 commenti

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Girato con mano leggera, pur seguendo i rigidi dettami del Dogma, è un film che (a differenza dell'amore visto da Capossela) "entra piano ed esce forte". All'inizio sembra un campionario delle disgrazie e dello squallore della vita tra le brume del nord Europa. Via via, però, emerge dalla tristezza e dalla malinconia e si sviluppa in una commedia tenera e leggera, che restituisce il buonumore e l'ottimismo: proprio come a volte può succedere quando si incontra l'amore. Bravi gli interpreti, divertenti i siparietti nella scuola di italiano.

B. Legnani 26/04/08 22:53 - 5519 commenti

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Strano, curioso. Parte piatto, non tanto per il male di vivere alla danese, ma perché un po’ sconnesso. Poi, pian piano, qualcosa succede, grazie anche alla bravura degli interpreti, che quasi imperterriti passano, algidamente scandinavi, accanto ad un parroco che butta giù l’organista dal parapetto o allo scoprire con tranquillità che quella conoscente è la propria sorella. Causa primigenia del tutto Hvidovre-Juventus 1-4 (sedicesimi di finale della Coppa dei Campioni, 15 settembre 1982)...

Cotola 4/05/10 23:55 - 8998 commenti

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Non un film dogmatico ma in stile Dogma (non si sa bene il perché). Per fortuna però manca la ridicola e spocchiosa seriosità del “maestro” e dei suoi adepti. E così non prendendosi sul serio ne viene fuori una commedia non male il cui punto di forza, le lezioni di italiano, si perde in buona parte, ovviamente, nella versione italiana doppiata. Se volete vederlo è opportuno procurarsi la versione coi sottotitoli.

Galbo 17/11/11 15:37 - 12372 commenti

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Vicenda ambientata in Danimarca, nella quale i personaggi hanno in comune la partecipazione ad un corso di italiano. Commedia diretta dalla regista Lone Scherfig che utilizza un approccio "scarnificato" al massimo e mettendo in primissimo piano i protagonisti alle prese con personaggi che la sceneggiatura affronta con un buon lavoro di "scavo" psicologico. Il risultato è decisamente particolare ma colpisce anche grazie alla buona prova degli attori, peraltro poco valorizzata dal doppiaggio italiano.

Markus 18/11/11 18:28 - 3680 commenti

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Film danese che fu in patria un gran successo e, visto che veniamo citati, di riflesso ottenne una distribuzione italiana (senza però replicare il consenso e rimanendo solo un film di nicchia). Italiano per principianti è un po’ tedioso nello svolgimento, tuttavia si tratta di un raro spaccato di vita danese che per un paio d’ore ci toglie dalla testa il cliché dei vichinghi con la birra in mano e gli zoccoli a -3°. La vicenda tocca il sentimentalismo e il rapporto umano. Complessivamente convincente, anche se non entusiasma.

Luchi78 24/10/12 14:30 - 1521 commenti

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Commedia in stile Dogma 95, vale a dire camera a mano, niente effetti speciali, niente luci, location scarne, racconto lineare e sequenziale, tutto secondo i dettami di un cinema puro e semplice. Senonché anche il risultato finale diviene di conseguenza troppo essenziale, seguendo una scrittura che tra l'altro non propone punti d'interesse pur riconoscendo una certa vivacità nella definizione dei personaggi. Esperimento poco riuscito.

Pigro 31/10/13 14:57 - 9623 commenti

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Graziosa commedia che racconta le relazioni umane e sentimentali nella grigia provincia danese, attraverso la storia di un gruppo di studenti di uno smandrappato corso di italiano da dopolavoro. Senza aspettarsi grandi cose, il film arriva al segno con una delicatezza che non vuol dire assenza di profondità psicologica, né di curioso gusto eccentrico (la quantità di morti e accidenti vari è singolare, nonché strategica per lo sviluppo della trama). Fortunatamente non c’azzecca molto col Dogma che dichiara di seguire.

Pinhead80 18/04/19 16:42 - 4715 commenti

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Ancora un film manifesto del Dogma '95 che questa volta però parla anche italiano. La storia infatti è quella di un piccolissimo gruppo di persone danesi che imparano la nostra lingua a un bizzarro corso. Le storie di queste persone s'intrecciano raccontando dolori, delusioni e lutti che segnano però un nuovo inizio. Tutto molto grazioso tranne il finale girato nel nostro paese (a Venezia) in maniera frettolosa (il materasso nella calletta e il mandolino di sottofondo non c'entrano proprio niente).

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