Il crimine non va in pensione - Film (2017)

Il crimine non va in pensione
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Il napoletano Fabio Fulco, ex bello di fotoromanzi e fiction con più di una decina di film da attore alle spalle, esordisce alla regia con un caper-movie da terza età che guarda a OCEAN'S ELEVEN senza dimenticare I SOLITI IGNOTI (citato nella scena sul terrazzo coi panni stesi) e realizzato più o meno negli stessi mesi di INSOSPETTABILI SOSPETTI, dove però i rapinatori "in pensione" sono Caine, Freeman e Arkin. Qui i nostri eroi, capitanati dallo stesso Fulco che sembra un po' un pesce fuor d'acqua, sono più caserecci:...Leggi tutto Gianfranco D'Angelo (l'elettricista col compito di disattivare i monitor di sorveglianza), Ivano Marescotti e Stefania Sandrelli (nel film la coppia sposata), Orso Maria Guerrini (il generale che organizza il piano), Gisella Sofio (l'ex insegnante che s'addormenta ovunque), Salvatore Misticone (l'autista gay), Giacomo Piperno (l'inveterato playboy) e Rosaria D'Urso (la napoletana doc). Tutti ospiti nella medesima casa di riposo, per aiutare la loro amica Edda (Bosi) in perenne crisi finanziaria a causa di una figlia senza un euro a cui deve provvedere, decidono di organizzare una rapina al Bingo destinata a fruttare 200.000 euro. Sotto la guida di un sedicente generale verranno impiegati ognuno in un ruolo preciso in modo da coprire ogni necessità e tentare il colpo, studiato (si fa per dire) nei minimi dettagli. In aggiunta, nella parte che nei SOLITI IGNOTI fu di Totò ovvero dell'esperto in casseforti (qui l'omaggio al classico di Monicelli è evidentissimo), un Maurizio Mattioli in partecipazione straordinaria, che si ritaglia uno spazio di una certa rilevanza. Naturalmente, a corollario del colpo, l'autore di soggetto e sceneggiatura Fabrizio Quadroli prova a raccontare le vite dei protagonisti, che s'incrociano ma trovano anche qualche raro momento privato in un paio di casi destinato a sfociare goffamente nel drammatico (serie le difficoltà nell'amalgamare i due registri narrativi). Anche lo stile utilizzato, modernista alla Guy Ritchie (si vedano la presentazione dei protagonisti o le brevi ellissi ricavate da un montaggio sprint), non sembra proprio sposarsi coi tempi molto più rilassati degli attori, non usi a regie simili. A perderci è soprattutto il divertimento, che ahinoi manca ed è relegato a qualche sparuta battuta (non certo a trovate logore come quella della Sofio che s'addormenta costantemente). Nessuno del gruppo sembra però in grado di ritrovare l'antica verve (specialmente D'Angelo, privato dei suoi eccessi tipici): se la Sandrelli e Marescotti se la cavano alle prese con personaggi da sempre nelle loro corde e Mattioli fa sorridere col mestiere, gli altri – con un Fulco che prova inutilmente a tenere a galla il tutto mostrando però quanto fatichi a integrarsi “chimicamente” nel gruppo – affondano in un clima televisivo poco premiante, con le musiche a sottolineare banalmente le parentesi drammatiche e dialoghi che quasi mai riescono a farsi interessanti. Teneri quanto purtroppo squallidi i siparietti con Misticone gay che appena può ci prova con Fulco, un po' patetico il pistolotto di Franco Nero in versione chirurgo che racconta della sua infanzia per insegnare a Piperno come sconfiggere la depressione. L'impressione è che si sia imbastita una storiella qualsiasi (e ampiamente abusata) giusto per riportare sulla scena un cast di “vecchie glorie” e puntare sull'effetto simpatia. Un po' poco...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/03/18 DAL BENEMERITO NANDO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 25/05/18
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Nando 18/03/18 01:18 - 3806 commenti

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Rifacendosi a commedie del passato, con vaghi ricordi, Fulco, infermiere mariuolo, cerca di rimotivare un gruppo di anziani relegati nei soliti circoli ad agire per una buona causa. Ritmo abbastanza lento, Mattioli rende la pellicola brillante mentre nel film si decide che la Sandrelli è oramai vecchia, giustamente. Decisamente non un granché, ma qualcosa da salvare c'è...

Rambo90 28/04/18 23:28 - 7661 commenti

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Commedia gradevole, dalle parti di Insospettabili sospetti ma con un pizzico di amarezza in più. Fulco dirige con alti e bassi, con un ritmo buono ma una confezione non sempre impeccabile. Ci pensa il folto cast di vecchie volpi a tenere in piedi una sceneggiatura a volte un po' incerta sulla strada da prendere tra comico e drammatico. L'affiatamento tra i protagonisti è notevole, qualche momento persino commovente e alla fine il tutto scorre piacevolmente. Finale un po' zoppicante.

Ultimo 15/06/18 11:53 - 1652 commenti

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L'esordio dietro la macchina da presa di Fabio Fulco dà vita a un film per nulla originale, chiaramente ispirato ai Soliti ignoti di Monicelli. Se da un lato può risultare un film simpatico, complessivamente annoia, complice una sceneggiatura ridotta ai minimi termini. Nel cast di "anziani" si salva giusto Mattioli, che pur non essendo tra i protagonisti lascia il segno. Insufficiente.

Graf 24/06/20 02:39 - 708 commenti

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Un gruppo di simpatici vecchietti ospiti di una casa di riposo decidono, di punto in bianco, di organizzare una furto in un Bingo per aiutare una loro amica bisognosa di quattrini. Film di Fabio Fulco piuttosto velleitario e claudicante, incerto se abbracciare lo studio dei caratteri, la commedia farsesca o le tensioni dei film “da rapine”. Viene fuori un brodino molto diluito e con poco sapore, anche se alcune attenzioni agli acciacchi e alle infermità senili di questo gruppo di attempati pensionati hanno accenti di sincerità e forniscono un’intonazione di umanità alla pellicola.
MEMORABILE: La prova attoriale di Maurizio Mattioli come ladro esperto di casseforti, di una spanna superiore alle altre.

Myvincent 22/01/23 06:57 - 3722 commenti

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Fabio Fulco alla regia di questa sgangherata commedia, un po’ stile Di Gregorio, per la presenza di attori senior di tutto rispetto. C’è un gruppo di pensionati che decide di svaligiare un Bingo e aiutare così un’amica in difficoltà, ma sarà necessario ricorrere ad alcuni esperti del mestiere. La regia è televisiva, con tempi disomogenei, ma la bravura e l’esperienza dei “vecchietti” sono un’occasione troppo ghiotta per far passare inosservato il film. Si ride di gusto in molte occasioni, giusto il tempo per riflettere anche su tematiche più serie della terza età.

Capannelle 4/02/23 20:04 - 4394 commenti

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L'intento è scimmiottare certi film sui vecchietti arzilli ma per farlo in modo brillante bisognerebbe contare su una base solida. E invece si contano troppe scene didascaliche (la Sandrelli e Marescotti, Guerrini col sigaro, la stessa rapina), da avanspettacolo che sembrano puntare a un pubblico di terza età (Misticone che insidia Fulco, la vecchietta sonnolenta) e battute poco credibili per come vengono recitate o contestualizzate. Tecnicamente poco valido, si salvano decisamente la sequenza con Mattioli e una specie di flashback, un po' casuale, con Franco Nero.
MEMORABILE: Franco Nero, sulle note soavi di "Interstellar", infonde coraggio a un paziente.

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  • Discussione Kaciaro • 23/04/18 12:31
    Galoppino - 506 interventi
    filmettino grazioso ma niente di piu'...vecchieglorie alla ribalta romanticone FRANCO NERO
  • Discussione Capannelle • 4/02/23 00:39
    Scrivano - 3 interventi
    Troppo disomogeneo, passa da scene interessanti ad altre didascaliche e prevedibili. Emblematica quella con Franco Nero, che ti prende per la sua recitazione e la musica plagiata da Interstellar ma non c'entra un tubo col resto del film tanto che il take successivo (Piperno che si alza dal letto) sembra incollato con lo sputo.
    Ultima modifica: 10/04/23 16:00 da Capannelle