Mark Lowell (Markham) è un professore universitario che un giorno in aula, durante la lezione, è preda di improvvise visioni: qualcuno sta piazzando una bomba da qualche parte e lui lo "vede". Ripresosi, corre alla polizia per spiegare la cosa, ma naturalmente lì che possono fare, senza nemmeno una vaga indicazione circa il luogo del presunto crimine? E infatti di notte la bomba esplode, nello stabilimento di un'azienda. Subito contattato dal tenente Keegan (Savalas) che si occupa del caso, Lowell viene sottoposto prima alla macchina della verità, quindi a test sulla preveggenza, dove fa subito strike! Eppure Keegan non è convinto: scettico per natura, comincia a ipotizzare che l'uomo abbia una...Leggi tutto doppia personalità e gli perlustra la casa con grande scorno della bella compagna (Anderson), presenza piuttosto impalpabile nel corso delle indagini. Quando però Lowell "vede" una nuova bomba, pure il tenente capisce che non è il caso di scherzare e analizza il disegno astruso realizzato da questi durante una visione per capire cosa possa significare. Si apre la caccia al bombarolo e stavolta la polizia capisce che non può privarsi del prezioso aiuto del prof veggente. Siamo a Denver, in Colorado, e tra scenari urbani alla Kojak seguiamo un solido tv-movie di vecchio stampo che sfrutta l'idea delle "visioni" anticipatrici, già utilizzate di frequente su schermo ben prima della ZONA MORTA di King e Cronenberg. L'idea funziona ed è messa in scena con buon mestiere dall'esperto Lee H. Katzin. Potendo contare su un parco attori particolarmente valido, guidato da un Savalas tosto e deciso, il film segue bene una sceneggiatura che senza tanti grilli per la testa procede dritta per la sua strada, a metà tra thriller e poliziesco, rispettando le regole del genere. La prima parte specialmente sa far montare un discreto clima di mistero, per quanto stemperato dal crudo realismo suggerito dal carattere dei personaggi, dai grigi scorci cittadini e dalle musiche di Morton Stevens. L'indecisione di Lowell, che scopriamo avere il “dono” fin da bambino, riflette la sua scarsa capacità nel gestirlo, per questo guidato dalla praticità di Keegan in un rapporto cominciato freddamente ma rinsaldato dai nuovi sviluppi del caso. Peccato per un'ultima parte un po' troppo affrettata e gestita scolasticamente, coi titoli di coda che t'appaiono d'improvviso come non siamo più abituati a vedere. D'altra parte con una durata che supera a fatica l'ora e dieci era cosa preventivabile: niente fronzoli, dialoghi serrati, fantasia e ambizioni ridotte, freddezza e immediatezza da tipico prodotto televisivo. Ma si fa vedere e non è poco. Straniante l'insolito doppiaggio di Savalas.
Quando un professore universitario ha una visione di un uomo che piazza una bomba, si precipita dalla polizia per metterla al corrente della cosa. Inizialmente riluttanti, gli sbirri finiranno per affidarsi a lui per rintracciare il colpevole. Dallo specialista in thriller televisivi Katzin, un film non esattamente entusiasmante. Risente di una sceneggiatura poco ficcante che si riflette in un ritmo lento: nemmeno la breve durata riesce a scongiurare il tedio. Destinazione da piccolo schermo fin troppo palese, doppiaggio alquanto modesto.
Flm TV interessante e poco conosciuto, nella filmografia di un grandissimo del quale vale la pena recuperare comunque tutto quale Telly Savalas. Katzin, che qualche incursione in carriera l'ha fatta anche al cinema, crea trovate visive - per le premonizione del protagonista interpretato da Markham - abbastanza inusuali e suggestive, per un prodotto televisivo americano dei primi anni settanta. Anche il crescendo della bomba sotto lo svincolo autostradale è molto ben gestito, per non parlare dello stilosissimo finale con Savalas e i colleghi poliziotti, in tuta da operai.
MEMORABILE: Tutta la parte finale con il (dis)velato Jospeh Sirola bombarolo; La passione di Telly Savalas per i più massicci occhiali da sole.
Lee H. Katzin HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneZender • 23/11/17 09:15 Capo scrivano - 47701 interventi
Sì, vedo che l'ha visto in italiano in effetti, dal momento che cita il doppiaggio di Savalas alla fine. Mi ha detto di ringraziare "chi già sa". Non so a chi si riferisca, ma lo riporto qui.