[3.2] Miss Marple: Nemesi - Film (2007)

[3.2] Miss Marple: Nemesi
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Con un breve antefatto nel 1940 (un aereo nazista si schianta tra le campagne inglesi) comincia una delle avventure stilisticamente più ricercate della miss Marple televisiva: alla regia infatti troviamo un ancora poco noto Nicolas Winding Refn, futuro autore di grande successo la cui qualità nella messa in scena traccia subito un solco con le altre, più modeste produzioni della serie. Il romanzo scelto non è forse dei migliori e la sceneggiatura si prende molte libertà, mantenendo comunque (e ovviamente) invariata la struttura principale, ovvero il viaggio che miss Marple (McEwan) fa assieme ai personaggi convocati dal suo vecchio amico defunto Rafian (col quale aveva risolto il caso ai Caraibi)...Leggi tutto per scoprire qualcosa che inizialmente nessuno di loro immagina cosa possa essere. Gli indizi affioreranno progressivamente già durante la prima tappa in una grande villa di campagna, ma è nell'ultima parte al convento abbandonato (in cui tutto il talento di Refn emerge con inquadrature, luci e movimenti di macchina del tutto insoliti se confrontati con la piatta resa standard degli altri episodi) che ogni singolo dubbio legato ai personaggi convocati andrà progressivamente diradandosi. Gli omicidi erano già stati compiuti precedentemente comunque e molti elementi per collocare i personaggi entro un preciso disegno esistevano. Come spesso capita con le trasposizioni su schermo dei romanzi della Christie non ci si può distrarre un attimo, tale è la concentrazione di colpi di scena, ribaltamenti, indizi infilati in ogni scena. Non tutte le figure emergono con la medesima convinzione (a cominciare dal nipote della Murple, che la donna ha scelto di portare con sé come "ospite") e la recitazione indecisa o sopra le righe di alcuni stona un po' con il rigore e la magnificenza visiva che Refn mette in scena nell'ultima mezz'ora. Ad ogni buon conto - e riuscendo a tenere il passo delle tante pieghe di una trama assai complessa - la resa generale è soddisfacente e la soluzione intrigante al punto giusto, con il consueto disvelamento della "doppia" identità di alcuni protagonisti. I limiti sono questa volta da imputare quasi esclusivamente al romanzo della Christie, non tra i più geniali della scrittrice se si esclude l'idea iniziale di un'indagine da svolgersi "al buio".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/01/17 DAL DAVINOTTI
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