Bride of killer nerd - Film (1992)

Dopo aver creato un personaggio come Harold Kunkle, il nerd più profondamente nerd mai apparso sullo schermo, unico ed esilarante per parlata e movenze, era impensabile non pensare velocemente a un facile sequel. Così la coppia di registi e sceneggiatori Bosko e Harold richiama il prode Toby Radloff e lo riporta sulla scena andando a ripescare nella storia del cinema un titolo d'effetto. Così, come accadde a Frankenstein, anche Harold trova la sua anima gemella: si chiama Sally (Lohr), ama le poesie di Emily Dickinson, ha i brufoli, l'apparecchio dei denti, le codine ed è insomma la sua perfetta copia speculare. Dopo aver seguito...Leggi tutto un po' le disgraziate vicissitudini di Sally, presa in giro a scuola, irrisa in ogni modo e aver notato come anche Harold non se la passi meglio (continua a sognare le sue precedenti vittime, sbudellate), l'incontro è fatale. I due si trovano, si amano e fanno un solo errore: accettano l'invito a una festa di due tra le più perfide compagne di lei. Arrivati lì quelle gliene fanno passare di tutti i colori, mortificando lei e pure lui: Sally si lascia truccare (credendo la vogliano abbellire) facendosi dipingere il viso di bianco come nemmeno Gene Simmons tra l'ilarità generale, ad Harold fanno bere litri di birra con l'imbuto per poi spingerlo ad abbaiare a quattro zampe. Ce n'è abbastanza per progettare una vendetta che si rispetti. E così, dopo ben oltre metà film di attesa in cui in fondo ci si è limitati a replicare stancamente il copione del prototipo sdoppiando inutilmente il personaggio, comincia il massacro. Ci si aspetta un bel bagno di sangue, ma come sempre i mezzi sono limitati e il risultato desolante: delitti fuori campo, risolti malamente, addirittura una doppia citazione dell'accoltellamento sotto la doccia di PSYCO (utile giusto a mostrare il seno della prosperosa fanciulla che si lava) e corpo a corpo tirati penosamente per le lunghe. Nel buio la maschera bianca di Sally fa la sua figura, ma il tutto è talmente virato sul demenziale che ovviamente non ci si può aspettare suspence o terrore. Ci si deve accontentare di quello che passa il convento e non è molto, visto che di nuovo il principale motivo per vedere il film è il supernerd Harold, molto più della sua timida fidanzatina. Ma gli manca la verve che aveva mostrato nel capostipite, l'effetto sorpresa è svanito e la regia semidilettantesca non può certo salvare il film da esiti non esattamente memorabili. Ad ogni modo la coppia nerd qualche simpatico duetto riesce a centrarlo e la festa con band scatenata che suona come in preda a raptus inarrestabili un paio di risate le fa fare. Ma proprio due, perché per tutto il resto è decisamente consigliabile virare sul modello originale.

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